Zeus

Zeus fu il padre degli déi, a cui gli antichi greci attribuirono una splendida dimora sul monte Olimpo. Zeus abitava al centro di una città d'oro; solo lui poteva maneggiare le folgori, tenendo così a bada i turbolenti déi. Sposò la sorella Era, dotata di tutte le più alte virtù femminili, fu sempre fedelissima e per questo veniva considerata la protettrice delle spose e delle madri, ma la sua collera era terribile quando aveva ricevuto un'offesa. Così si accaniva contro tutte le dee o donne mortali che ricevevano l'ammirazione o le attenzioni di Zeus. Molti degli déi generati da Zeus non furono quindi figli di Era.

Il nome della massima divinità greca, Zeus, viene da una radice comune a tutte le lingue indo-europee, con significato di "luce","splendore". Dalla stessa radice derivano in sanscritto (antico indiano) Dyaus con lo stesso significato, il latino Deus, ma anche la parola dies che significa "giorno" o, meglio, "luce del giorno". Il dio supremo, quindi, per i Greci era la divinità del cielo da cui discendeva agli uomini la luce ogni giorno. Esso naturalmente va collegato col dio del sole, adorato dai più antichi abitatori d'Europa, in particolare dalle genti del Mediterraneo. Zeus, come dio supremo del cielo, era anche signore assoluto del tuono, delle tempeste, delle folgori, a mezzo delle quali manifestava la sua volontà, la sua approvazione, il suo corruccio, quindi era anche la divinità che sovrintendeva agli oracoli, in cui, più tardi, fu sostituito da Apollo, all' origine colui che guidava il carro del Sole. In tutte le più antiche raffigurazioni anche in vetusti bronzetti italici, Zeus appare rappresentato in atto di scagliare una folgore.