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                    1capotribùargento.jpg (16064 byte) Storia di una Civilta'

      Sardegna Nuragica
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Singolare manifestazione artistica della Sardegna preistorica,
la civiltà nuragica viene riconosciuta come una delle più signifi- cative ed affascinanti espressioni culturali del mondo antico. Rimasta a lungo avvolta nel mistero, solo di recente è stata studiata con rigoroso metodo storico che ha permesso di individuarne la durata nei secoli che vanno dal 1500 al 200 Avanti Cristo, ossia fino al periodo della conquista romana dell'Isola.

L'originale creatività del mondo indigeno sardo, è stata infatti interrotta nel suo sviluppo autonomo dalle colonizzazioni storiche, le quali hanno determinato una profonda trasforma- zione nelle sue esperienze di vita e civiltà.
L'arte sardo-nuragica prende il nome dai "nuraghi", maestose costruzioni a forma di torre tronco conica, i cui resti si incon-
trano sparsi su tutto il territorio dell'Isola, dando un'impronta inconfondibile al suo paesaggio.
Imponente nel suo misterioso aspetto, il nuraghe costituisce nel mondo l'unico esemplare di architettura che sia stata portata sino alla massima evoluzione possibile. La muratura è costituita da blocchi di dimensioni gigantesche, disposti orizzontalmente, senza altro legame che il peso dei materiali e forma così una falsa cupola. Nelle differenti forme e strutture architettoniche più o meno complesse, il nuraghe suscita sorpresa e meraviglia tra gli stessi studiosi, proponendo loro, ancora oggi, il quesito circa la loro origine e la loro incerta funzione di tombe, di fortezze o di abitazioni.
Ma, oltre che nella singolare architettura dei nuraghi, è soprat- tutto nelle varie centinaia di piccole sculture in bronzo che ci svela l'animo e si manifesta in modo mirabile l'ambiente economica e sociale di questi antichi abitatori della Sardegna.
Famosissimi prodotti di questa civiltà, i bronzetti nuragici sono immagini della vita reale del tempo, riprodotte con chiare finalità votive. Essi raffigurano uomini, animali, barche, nuraghi, nonchè immagini del mondo soprannaturale e sacro, con figure di divinità, di esseri favolosi e di oggetti di culto.
Tra gli uomini, che costituiscono il soggetto predominante, le fi-
gure più comuni sono quelle militari, tipiche di una civiltà pasto-
rale e guerriera, militarmente organizzata.
I guerrieri sono rappresentati nelle più svariate figure:
dagli "arcieri" con l'espressione attenta alla mira ai "guerrieri" armati di scudo e di spada, dai "frombolieri" ai "portatori d'ac-
qua" e così via. La maggior parte di essi porta un pugnale a tracolla e, sul capo, un elmo cornuto quale arma potente di difesa personale.
Notevole rilievo viene inoltre dato alla figura del "capo tribù" che si distingue per l'imponenza del manto che lo avvolge e per la presenza del bastone sul quale si appoggia, in segno di co- mando. Svariate sono le figure di offerenti, per i quali comune è il gesto di portare avanti la mano in segno di saluto.
Non mancano le figure femminili, spesso rappresentative di un mondo soprannaturale e sacro, quali le "sacerdotesse", le vela- te", le "maghe", nè l'accenno a strane divinità pagane o ad esseri favolosi dalle straordinarie possibilità, come "l'eroe dai quattro occhi e dalle quattro braccia".
L'esaltazione della forza nella pratica sportiva, ci viene offerta dalle figure dei "lottatori" e del "pugilatore" con lo scudo sulla testa. Non tutte le sculture nuragiche sono peraltro intese ad esprimere un mondo superiore e idealizzato. La vita di villaggio ci viene rappresentata in tutte le sue manifestazioni: numerose sono infatti le figure di vita familiare e quotidiana, quali la "portatrice d'acqua", l' "orante" il "cuoiaio".
  Ma l'interesse non si esaurisce con le figure umane o super- umane, poichè gran parte della ricchissima fauna sarda viene rappresentata. Animali, domestici e non, decorano spesso delle barchette che, indipendentemente dal loro significato votivo, costituiscono la manifestazione di una certa vocazione marinara delle popolazioni nuragiche, che ha trovato recente conferma nel ritrovamento di imponenti resti di insediamenti dell'epoca su isole minori circostanti la Sardegna.
Da quanto si è detto, si rileva l'estremo interesse che i bronzetti suscitano a differenza di quasi tutti i cimeli dell'età preistorica, essi non vanno apprezzati come pura espressione documenta- ristica, ma devono essere considerati soprattutto per il valore artistico che viene loro riconosciuto.
Pur nelle differenti corrento che gli studiosi vi rinvengono, lo stile dei bronzetti appare sempre assai lontano dai canoni della estetica classica, mentre singolare è la rispondenza con la sensibilità artistica di noi moderni.
E' stato infatti sottolineato che certe loro qualità, pienamente "attuali ed universali" esprimono valori che sono sempre validi e dai quali potranno trarsi spunti ed insegnamenti per l'arte di qualsiasi tempo.

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