Trimestrale d'informazione dell'Associazione culturale
La Pagoda |
Località Quercia Grossa,33 -Pieve a Socana 52016 Castelfocognano (Arezzo) |
Anno III n° 2 ( aprile-maggio-giugno )
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Lungo il sentiero dellincontro tra le religioni:
"Verso il 22 aprile 2001"
(Rodolfo Savini)
E un dialogo che continua. Mi fa piacere ricordare i momenti che lo hanno preceduto. Il 30 settembre 2000 ad Arezzo il tema che ci ha fatti ritrovare è stato quello del "Cammino della spiritualità. Religioni insieme lungo il sentiero della Pace". Liniziativa allora si collocava nellambito dellAnno giubilare ed era stata promossa dalla Commissione per lecumenismo e il dialogo interreligioso. Nello stesso anno i momenti di aggregazione sono continuati in Casentino. Il 25 novembre, infatti, hanno risuonato le parole delle Beatitudini con i temi dellamore, della pace e della giustizia, nellappuntamento promosso dalle monache camaldolesi di Contra - "Casa Emmaus". Ora stiamo per dar vita al nostro terzo incontro che si svolgerà presso la Pagoda di Pieve a Socana sul tema delletica: "Il comportamento e la fede". Più avanti, tra giugno e luglio, ve ne sarà un altro presso la Moschea del Casentino (tra Bibbiena e Soci) sempre rivolto ad approfondire i principi basilari delle religioni.
Ma più importanti di questi incontri sono le numerose occasioni preparatorie di confronto tra le diverse comunità, allinterno di ognuna di esse e nella profondità di ogni coscienza. Riflettere, interrogarsi, distinguersi e comprendersi. Così sta avvenendo anche per il 22 aprile. Numerose le telefonate, i contatti tramite i nuovi canali di comunicazione (quella e-mail che "globalizza" anche il nostro modo di concepire la religione), gli appuntamenti preparatori.
Mi sto rendendo conto che queste occasioni sono il seme che più alimenta tali progetti. Individuare gli argomenti, comprendere le priorità, avvertire gli accenti, confrontarci quel che già pensiamo di conoscere su di noi e sugli altri, ritrovarci in uno spazio particolare, condividere il nostro tempo. E unattività di cui appena ci rendiamo conto, ma è davvero coltivare, arare e seminare senza pensare al frutto; è lasciare che si depositi dentro di noi laspirazione allamicizia come condivisione fraterna. Quanto bisogno abbiamo che questo cibo ci nutra, ci dia la capacità di rinnovare la fiducia, ci apra, ci faccia abbracciare nella meditazione, nella contemplazione e nella preghiera. Accorgerci di respirare la stessa aria, di calpestare la stessa terra.
Quale rapporto vi è tra il Casentino e la realtà più vasta che ci circonda? In questo mese di marzo la domanda si ripresenta con maggiore intensità. La nostra vallata è solo unoasi di convivenza intima e serena tra Cristianesimo, Islam e Buddhismo che si chiude, si serra, in se stessa per sottrarsi a ciò che accade fuori o può divenire, come forse starà accadendo anche altrove, il centro di un nuovo modo di guardare alle cose, di rapportarsi ad esse? Il mio pensiero non può che andare alle statue del Buddha che vengono abbattute in Afghanistan dai Talebani. Quanto possono essere violente le religioni, a quali fanatismi possono condurre: catturano mente, cuore e corpo dei loro fedeli che divengono automi. Con la pretesa di cancellare il male dal mondo danno vita a mali ancora peggiori. Se la solidità di una statua di pietra può essere infranta in un attimo, che cosa potrà mai accadere nei confronti di uomini che pensano diversamente da noi e che già il minimo inciampo può far cadere? Mi serve molto coraggio per poter guardare la violenza senza generarne di altra ancor più aggressiva! Sì, riesco a vedere la sicurezza di chi si sente presuntuosamente in possesso di una forza capace di abbattere opere millenarie, ma sono allo stesso tempo capace di scorgere, anche solo con un vago ricordo, le stesse azioni che lumanità (o meglio la disumanità) è stata capace nel corso della sua storia?
Questi incontri interreligiosi sono la voce prepotente della Verità, dellAmore, della Pace che con ferma semplicità si fa sentire, che non accetta di essere soffocata, ma che rinasce ovunque vi sia un cuore non soffocato dallegoismo e dai suoi mali.
Auspico e voglio che lincontro interreligioso possa essere una medicina capace di curarci dal bisogno prepotente che abbiamo di chiuderci in noi stessi contro gli altri, pur di riuscire a dare un senso alla vita.
INDICE Trimestrale Anno III n° 2 |
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