Trimestrale d'informazione dell'Associazione culturale
La Pagoda |
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Anno III n° 3 ( luglio-agosto-settembre ) |
I capogiri di una settantenne
(Gemma Donati
Nata nel 1932 mi muovo come uno zombie nel mondo moderno. Tutte quelle macchine, quei meccanismi, quei macchinari, quei marchingegni, i computer, internet... Per non parlare dei telefonini, anchio ce lho il cellulare ma lo maneggio così male da avere costantemente bisogno che qualcheduno me lo risistemi perché non ho ancora imparato a farlo da me.
Non ci capisco nulla di questo mondo, della nuova mentalità, mi sento smarrita come un pesce fuor dacqua. Linvasione violenta della scienza nelle nostre vite private mi da il capogiro: linseminazione artificiale, la clonazione, la globalizzazione, la transgenesi...
Non ho più punti di riferimento, persino la lingua, la mia bella lingua, la lingua di Dante, Petrarca, Boccaccio, di Manzoni oggi non la capisco nemmeno più! Ci sono professori di liceo che scrivono il fa di fare senza lapostrofo...
Come sopravvivrò alla scomparsa di tutto quello che una volta era il mio solido piedistallo, che oggi rivela paurose crepe?
E però nel marasma generale, nella vertigine di tanti mutamenti allucinati, allucinanti, allucinogeni emergono più pregnanti che mai le parole di Colui che duemilacinquecento anni fa (o fa?) Disse:: "Tutto ciò che è nato deve decadere e morire. Ricercate o monaci il non nato e avrete sconfitto la morte".
Allora penso: è scomparsa la civiltà di Atlantide, limpero di Nabuccodonosor, quello di Alessandro Magno, quello cinese, quello romano, quello della Gran Bretagna per non parlare di tutti gli esseri senzienti... Bè può anche scomparire dalla scena lapostrofo del fa di fare!
Questa consapevolezza mi spinge ancora di più a ricercare il non nato per sconfiggere la morte, e il mio capogiro si trasforma allora in una dilatazione della coscienza che mi porta oltre... molto oltre...
Mi accorgo che le crepe che minano la sicurezza del piedistallo su cui da quasi settanta anni mi trovo in precario equilibrio, possono anche essere porte che si stanno aprendo su spazi più vasti.
Guardo il mio corpo: è un meccanismo incredibilmente sofisticato e complesso, veramente meraviglioso. Ma esso non è nato ieri, non è sorto per la magia di un prestigiatore dal nulla, nessuno stregone lo ha reso possibile col solo soffio del suo respiro! Esso è venuto a formarsi poco a poco dalla notte dei tempi, dalla prima materia, quale nemmeno sappiamo, è venuto da un mondo molto diverso da quello di oggi.
Questo corpo, e tutti quelli di tutti gli esseri senzienti, sono come sono oggi dopo infinite prove, infiniti tentativi, crisi dopo crisi, trasformazioni dopo trasformazioni, sconfitte che si sono infine risolte in qualcosa di nuovo e di più evoluto. Come la riproduzione endogamica in confronto alla semplice scissione delle amebe!
E se... anche la clonazione, oggi solo in fase sperimentale, fosse uno di questi tentativi spiritualmente evoluti, che porterà in futuro una trasformazione della coscienza ancora inimmaginabile per noi? Se fossimo dopo tutto ancora agli inizi di tutta la faccenda, alla preistoria della vera esistenza, e latto più importante dovesse ancora venire?
Così cesso di sentirmi uno zombie e guardando il mio cellulare come al solito bloccato per mia incompetenza, provo una sorta di stupore metafisico, unincredulità piena di luce: se la globalizzazione fosse linizio di ununità addirittura cosmica...
Ci saranno certo innumerevoli vittime, come ci sono sempre state nellevoluzione degli esseri: pesci che cercavano di uscire dallacqua senza avere ancora i polmoni dei rettili, rettili che si buttavano nel vuoto senza avere ancora le ali degli uccelli...
Anche io potrò essere tra queste vittime, e però oggi ho compreso che il cambiamento avviene sempre secondo una legge, la legge suprema del Dharma, che è eterno perché eterno è il Dharma, e soltanto arrendendoci ad esso possiamo veramente sconfiggere la morte.
INDICE Trimestrale Anno III n° 3 |
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