Trimestrale d'informazione dell'Associazione culturale

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La Pagoda

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Località Quercia Grossa,33 -Pieve a Socana 52016 Castelfocognano (Arezzo)

 

 

Anno III n° 4 ( ottobre-novembre-dicembre )

Un Sufi alla Pagoda

(Gemma Donati)

Domenica 9 settembre, la Pagoda conforme al suo programma di una maggior conoscenza delle altre religioni, ha invitato lo sceicco Alì Freddy Bolag, Sufi, per una giornata di insegnamento e di approfondimento di questo importante cammino spirituale.

Lo sceicco, di origine svizzera, nato di fede ebraica, è da quarant’anni un seguace di HampateBa, grande maestro, ora morto, del Sufismo africano.

Lo sceicco è venuto con la moglie per una visita ad Assisi, e ha prolungato il suo soggiorno italiano appositamente per restare tre giorni alla Pagoda, incontrare il gruppo e dare alcuni insegnamenti di base. Tutti noi infatti gli siamo stati particolarmente grati, per averci introdotti a questo ramo dell’Islam, conosciuto poco nel nostro ambiente.

Il Sufismo, dalla parola "suf" (lana) è lo sviluppo mistico dell’Islam e come tale forse la parte più accessibile anche a chi non è di fede mussulmana.

Il movimento del Sufismo infatti, iniziato dall’inizio del 700 originariamente in Persia, Afghanistan e Turchia, afferma la possibilità di una conoscenza di Dio diretta, da cuore a cuore basata più sull’amore divino che su elementi dottrinali, e grazie ad intermediari. Per quanto i Sufi siano devoti seguaci di Maometto e considerino il Corano il libro sacro di indiscutibile Verità, essi si sono sempre un po’ distinti per l’atteggiamento personale e diretto nei riguardi di Dio. E’ questo che li ha resi a volte di non completa accettazione da parte di altre scuole islamiche, più rigorosamente ortodosse.

Lo sceicco ha iniziato la giornata di domenica, alla quale hanno partecipato più di venti persone, con un insegnamento sul nome di Allah, connsiderato sia dal punto di vista numerologico, che grafico. Questo insegnamento ha messo in evidenza più di una cosa comune sia con la numerologia cabalistica e l’apocalisse, che con i mantra Indù (per esempio la OM), e anche con alcuni aspetti dell’insegnamento buddhista.

Dopo l’insegnamento teorico, lo sceicco ha guidato un dhikr, o ripetizione del nome di Allah, che tutti abbiamo seguito con molta intensità. Il dhikr, che è durato circa una quindicina di minuti, ci ha veramente trasportati tutti in un onda di unità, che ognuno di noi ha tangibilmente sentito.

Dopo un pranzo al sacco, ma molto "lussuoso" grazie alla generosità e all’abilità culinaria di tutti i partecipanti, l’insegnamento è ripreso nel pomeriggio.

Questa volta lo sceicco ci ha illustrato il modo di meditare secondo il metodo Indù praticato da Baba-ji, grande santo induista morto pochi anni fa in India e dallo sceicco incontrato quando era vivo.

Il metodo di Baba-ji è il pranayama indiano, dal quale deriva la meditazionevipassana buddhista. Tutti abbiamo meditato in silenzio con l’attenzione rivolta al respiro e alla colonna dorsale.

Tutto ciò ci ha notevolmente arricchiti su aspetti di altre religioni e metodi meditativi che non conoscevamo, e nello stesso tempo ha ancora una volta messo in evidenza i punti in comune tra i vari cammini religiosi, fermo restando che le differenze dottrinali esistono, e sono a volte veramente inconciliabili. Ciò nonostante l’impressione che è rimasta in ognuno di noi, a giudicare dall’interesse genuino da tutti dimostrato, dalla soddisfazione sincera sui nostri volti e dalla pace che si è sviluppata nei nostri cuor, è che se le dottrine nascono nel nostro cervello, e quindi sono tutte diverse perché come dicevano i Romani "tante teste, altrettante conclusioni", la pratica meditativa e la preghiera agiscono direttamente sul cuore, ed è qui che possiamo ritrovare la radice comune della nostra umanità più profonda e più vera!

go_back.JPG (3453 byte) INDICE Trimestrale Anno III n° 4

Località Quercia Grossa, 33 Pieve a Socana 
52016 Castel Focognano ( AR )