Trimestrale d'informazione dell'Associazione culturale

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La Pagoda

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Località Quercia Grossa,33 -Pieve a Socana 52016 Castelfocognano (Arezzo)

 

 

Anno IV n°3 ( luglio-agosto-settembre )

Vesak 2002 di Rodolfo Savini

Era già passato il plenilunio di maggio, da una domenica era iniziato giugno. Eppure per noi, alla Pagoda, è stata l’occasione per ricordare la totalità dell’esperienza del Buddha: la cerimonia del Vesak. Occasione vissuta in tutto il mondo buddista per partecipare alla nascita, all’illuminazione e alla morte del maestro.

Quest’anno la partecipazione è stata più originale, meno numerosa infatti la partecipazione italiana, mentre più nutrita quella cingalese. In questo modo abbiamo potuto partecipare non solo ad una cerimonia religiosa, ma a qualcosa che ha fuso questa valenza con usi e costumi tradizionali dello Sri Lanka insieme alle radici di una cultura a cui basta una "pagoda", per ridar vita ad un’esperienza che ci riporta al tempo del Buddha. Questi amici, così lontani dalla loro terra, sono riusciti a rendere presente, a regalarci, un momento del loro tempo e del loro spazio. Già il giorno prima Mahendra era venuto a rinnovare la facciata esterna del Tempio, riverniciando la cupola di bianco, come usa nel suo Paese (e il prossimo anno speriamo di poterla aggiustare dandole una forma più circolare).

La partecipazione del ven. Nandasiri del Samadhi Vihara di Firenze, insieme ad altri concittadini cingalesi da Firenze, Pistoia, Lucca, Prato, ha arricchito l’apertura dell’incontro. Mentre in molti ci davamo da fare per preparare le luminarie, disporre le bandierine colorate lungo la strada, all’ingresso del Tempio, altri, soprattutto le donne, disponevano i piatti tradizionali, completavano la preparazione del cibo. Quando i preparativi era giunti a termine, il venerabile Nandasiri ha tenuto un discorso, che una ragazza ha in parte tradotto in italiano (molti sono i giovani cingalesi che studiano in Italia e parlano con immediatezza la nostra lingua).

Il tema principale è stato un invito a frequentare con più continuità la Pagoda anche da parte dei cittadini dello Sri Lanka (e non solo in questi incontri tradizionali). Una proposta è stata quella di invitare periodicamente un monaco, una volta al mese, per esempio, così da offrirgli il pranzo (come si usa nella tradizione buddista), ricevere un insegnamento e coltivare la pratica meditativa.

Dopo questa cerimonia c’è stato il momento in cui abbiamo fatto le nostre offerte al Buddha, non solo di fiori e candele luminose, ma anche di cibo. Le offerte passavano così di mano in mano finché non venivano poste intorno alla statua di Buddha.

L’offerta di cibo al monaco è un’occasione molto sentita per coltivare la comunione con il discepolo del Sublime. Ognuno prendeva un piatto e, avvicinandosi al monaco, gli offriva il cibo nella misura in cui lo gradiva. Dopo il suo pranzo, c’è stato il nostro. I piatti dello Sri Lanka ci hanno ricordato sapori e colori di Paesi lontani. Prevalgono in genere piatti piccanti, ma si può trovare ugualmente cibi meno saporiti.

Dopo pranzo una bellissima novità è stata offerta da una giovane cingalese che, accompagnata dalla musica, ha dato vita a balletti tradizionali che hanno espresso l’intensità di quel popolo e che sono stati condivisi con una vivace partecipazione. Un grande applauso ha permesso di abbracciarla con il calore di tutti i partecipanti. A metà aprile, a Firenze, si era svolta per la prima volta una bella manifestazione al Teatro Puccini dedicata proprio alle danze dello Sri Lanka! Anche la Pagoda non è stata da meno!

Nel pomeriggio si è svolta la tradizionale asta rivolta a finanziare l’attività del Tempio e dei monaci che lo frequentano. Molti partecipanti avevano portato , come libera offerta, oggetti che venivano messi all’asta. È stata una simpatica occasione quella che ci ha accomunati nel alzare le offerte, non tanto per le cose che venivano mostrate, ma per sentirsi partecipi di un’esperienza che aiuta tutto il Tempio. Molto forte emotivamente è l’ultima asta in cui, davanti ad un recipiente colmo di fiori, simbolo del Buddha, ognuno offre liberamente una somma di denaro che si assomma alle precedenti e che le successive rendono ancora più nutrita. In questo modo ognuno, dando un centesimo e più, senza distinzioni, contribuisce a rendere sempre più ricca l’offerta per l’attività di tutta la Comunità.

Con il farsi della sera però la cerimonia acquista il suo più suggestivo valore: le luci che arricchiscono le diverse insegne cominciano a risaltare. La presenza dell’uomo trova così, nel fascino che i colori e le luci diffondono, l’occasione per farsi più ricca e comunicativa. In quelle luci c’è il riflesso di Paesi distanti e di uomini lontani che sanno farsi sentire donandoci quel colore che riscalda l’intimo di ognuno.

Ornamenti esteriori

e pensieri apparentemente spirituali

sono irrilevanti

se all’interno regna la confusione.

(Dhammapada)

go_back.JPG (3453 byte) INDICE Trimestrale Anno IV n° 3

Località Quercia Grossa, 33 Pieve a Socana 
52016 Castel Focognano ( AR )