Trimestrale d'informazione dell'Associazione culturale

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La Pagoda

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Località Quercia Grossa,33 -Pieve a Socana 52016 Castelfocognano (Arezzo)

 

 

Anno VI n° 4 ( Ottobre - Novembre - Dicembre )

Visione o confusione? 

Lettera firmata

Riflessioni a cura della Redazione

Nella lettera c’era l’ingiunzione di cestinarla, ma le parole scritte sono lì e non possono così facilmente tacere.

Muoversi nella realtà di oggi, pensare e agirvi presenta immense difficoltà perché non riusciamo più a fare della nostra piccola realtà “il mondo”. Sappiamo come le notizie trovino sempre più rapidi e diffusi canali di trasmissione, ma spesso, correndo così veloci, smarriscono il loro significato, altre volte si diffondono ovunque filtrate da grandi agenzie e allora c’è da chiedersi che senso abbiamo veramente le nostre letture. Verrebbe voglia veramente di gettare via tutto dal momento che la contraddittorietà è tale che non può essere più decifrata. Quindi o facciamo appello al dogmatismo che fa piazza pulita di ciò che esso stesso esclude, o facciamo appello ed accettiamo per vera quella “luce che dentro di noi” illumina una realtà in cui il rumore, ormai incrostato, riecheggia con fragili parole. Luce che non si perde, perché riesce a riflettersi anche sul più oscuro degli oggetti per tornare a sé come coscienza rinnovata.

Un pericolo ancor più rischioso si annida in questa seconda esperienza: dalla “luce interiore” rispunta l’arroganza, l’ennesima presunzione di un egoismo che vuole imporsi senza ascoltare ragioni. Nel messaggio di Buddha questa ingiunzione è sorretta da un altro insegnamento: “lavorate alacremente alla vostra liberazione”. Applicando l’uno e trascurando l’altro perdiamo il nostro equilibrio. La lettera fa riferimento a diversi testi (anche criticandone le traduzioni), ma andiamo avanti e sul finire di un testo delle Upanishad (Chandogya upanishad) si parla di due divinità Indra (signore degli dei celesti, i Deva) e Virocana (demone che si oppone a Indra) che andarono da Prajapati a porgli domande importanti per la loro comprensione della realtà.  Entrambi, dopo averne ascoltato l’insegnamento, vanno via “con il cuore contento”, ma mentre Virocana, si appaga della risposta e la prende per “la verità”, Indra,  riflettendovi, si rende conto che la risposta di Prajapati è ancora incompleta e oscura ed ecco che vi torna ponendo una questione più specifica e questo più volte. Esempi che potrebbero farci capire che su quella “luce a noi stessi” si debba necessariamente essere circospetti, accoglierla con acume e intelligenza. “Essere come bambini”  potrebbe costituire una qualità centrale che non si può smarrire, perderla vorrebbe dire percorrere la “via larga” dell’ignoranza. Insomma quella “luce a noi stessi”, che illumina la realtà con occhi puri, va coltivata con un amore senza misura, così delicato da non spegnere neppure la più lieve fiammella.

Tra i tanti sì! e no! che suscitano queste righe ci sembra importante sottolineare una piccola gemma che potrebbe, forse, dare i suoi frutti ma lasciamo a voi il cercarla, potrebbe essere uno dei tanti giochi che il tempo ci regala

 

La lettera, tante parole che vorrebbero tacere

Oggi ho preso tutti i miei appunti interreligiosi  e me ne sono disfatta in blocco! Mi dissocio da ogni tipo di religione e vi prego di non pubblicare più niente di mio sul giornalino perché non sono più Sangha!

Chi dice che esiste Dio uno solo, chi molti, chi parla di una sola vita chi di molte: che torre di Babele!

Figure come Cristo sono in contrasto con Buddha, Lao Tze e Maometto e tutti sono contro gli altri.

Un monaco Chan mi scrive che noi buddisti abbiamo il dovere di svegliare gli altri per salvarli, come se prima del Buddha nessuno mai si sia salvato in tutto il mondo, nemmeno gli indiani perché credevano negli Dei!

Ci dicono che nascere uomini è raro quanto lo sarebbe per una tartaruga cieca infilare la testa nell’unico giogo d’oro galleggiante in tutto l’oceano e da dove vengono allora tutti questi miliardi di uomini che sono una calamità planetaria?

Se la rinascita umana è davvero tanto fortunata perché mai il Dalai Lama predica gli anticoncezionali impedendo così agli animali di rincarnarsi come uomini?

Non sanno nemmeno loro che pesci pigliare! Ciò cha andava bene 2500 anni fa’ perché erano pochi non va più bene oggi con tutta la sovrappopolazione e la fame che c’è nel mondo!

Io credo che non sia solo il Cristianesimo che sta decadendo ma tutte le religioni che partono da un dogma, sia esso Dio o la rinascita, che ci impongono maestri davanti a cui inchinarsi senza mai porre domande. Oggi la spiritualità è laica e quel monaco Chan non ha mai risposto a certe domande da me poste. Perché non sa che dire!

Perciò non mi fido più del sentito dire, della tradizione, dei testi sacri che possono essere stati corrotti e male interpretati, né di ciò che dice un monaco solo perché è un monaco, ma avendo sperimentato da me stessa che tutte le credenze di rincarnazione non mi portano nessun bene particolare, sono luce a me stessa. Se crolla la dottrina della rincarnazione crolla tutto il senso principale del Buddismo che si basa essenzialmente su questa visione!…

   

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Località Quercia Grossa, 33 Pieve a Socana 
52016 Castel Focognano ( AR )