Pensieri ed indicazioni cristalline
di Ish
Gisella Cannarsa
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GRIGLIE, SI GRAZIE |
L'IMPORTANZA DEL NOME |
ESSERE, UOMO NUOVO |
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PRONTO SOCCORSO... AMORE! (2006)
Le
relazioni sono fonte di emozioni: vorremmo che fossero sempre positive,
ma spesso le nostre aspettative disilluse, e la modalità con cui
comunichiamo i nostri sentimenti, creano conflitti, sgradevoli
reazioni, comportamenti e pensieri negativi che determinano un disagio
anche fisico. E ci rimane un ricordo che vizia i rapporti successivi.
Il
rispetto delle scelte ed espressioni altrui, anche se non coincidono
con le nostre, con il nostro modo di pensare, è fondamentale, perché
l'accettazione è alla base di qualsiasi interazione tra individui, e
non sempre siamo le vittime che vogliamo crederci.
La
strada verso l'AMORE INCONDIZIONATO è ancora lastricata di
contraddizioni, e non basta indossare un cristallo per cambiare
atteggiamento personale, se non vi è intenzione cosciente,
ma da qualcosa possiamo ben iniziare: ecco di seguito alcune
associazioni tra problemi e pietre, per cogliere un'ispirazione,
spostare l'angolo di osservazione, assumerci le responsabilità che ci
competono, spezzare uno schema ripetitivo.
GEMELLI TANTRICI:
questo Cristallo Maestro permette di entrare in contatto con ogni
aspetto delle relazioni, quindi non solo per ciò che riguarda il
rapporto tra due persone, ma anche per quanto riguarda l'Individuo con
se stesso, spesso travolto dallo squilibrio tra polarità Yin/Yang.
RODOCROSITE:
pietra fondamentale per qualsiasi tipo di ferita (emozionale come
fisica) che non si rimargina o che ha creato una cicatrice (tessuto
incapace di far scorrere l'energia).
CRISOCOLLA: perfetta per regolare il dialogo tra madre e figli, aiuta
specificatamente questo tipo di relazione, lavorando sull'espressione del
sentimento e la coercitività che, qualche volta, fa da cappio al rapporto.
Lavorando sul senso del possesso e "del dovuto", elaborati e
codificati da bambini, spesso si riesce a portare una ventata di innovazione
risolutiva anche nei rapporti col partner, dove le problematiche possono
derivare dai conflitti insoluti dell’infanzia.
Aiuta a esprimersi, in linea con il proprio dharma, permettendo
di (ri)prendere il personale spazio, di farsi notare amorevolmente, senza
entrare in conflitto. Nella irregolarità visiva della pietra, sono registrati
input che in ognuno di noi catalizzano processi di serena visione ed
espressione.
SELF HEALING:
è un tipo di crescita del quarzo prismatico, che per motivi geologici
(pressione, temperatura e movimento dei componenti del terreno)
interrompe la crescita e poi la riprende, senza cambiare direzione.
Ne deriva il nome di "autoguarigione", dove da solo il cristallo ha
provveduto a continuare il suo percorso, sanando l'interruzione. E
questa caratteristica è necessaria a chi sta cercando di riprendere il
proprio percorso, dopo una rottura, una interruzione, senza che
prevalgano quelle emozioni negative che creano atteggiamenti di difesa
e pensieri distorti su qualsiasi relazione futura.
LEPIDOLITE:
questa mica dal colore malva, spettacolare se grezza, calma gli animi
inquieti e facilita l'ascolto, permettendo di passare dalla tolleranza
all'accettazione, e comprendere che "dire basta", "dire no", non sono
atteggiamenti egoistici: nulla è lecito dove esistano la sopraffazione,
la mancanza di rispetto... Con questa pietra si entra pian piano
nell'esperienza della differenza di significato tra possesso e amore,
spesso confusi tra loro; tra dipendenza e e cooperazione, tra bisogno
di dimostrazioni di affetto e servizio disinteressato.
PIETRA DI LUNA E PIETRA DI SOLE:
fate attenzione a utilizzare le vere pietre (la pietra di luna viene
sostituita con la labradorite bianca e qualcuno la confonde pure per
selenite!; la pietra di sole non è quella che vendono sulle spiagge,
che è vetro con pagliuzze di ematite). Si utilizzano in coppia, per il
loro raggio azzurro e arancio, che corrispondono al femminile e al
maschile (e sono due delle pietre che possono essere usate per lavorare
sul Cuore Superiore, una volta attivato). Le loro qualità spingono a
riconoscere ed esprimere la sofferenza della parte che si sente
prevaricata dall'altra, permettendo di giungere ad una armonizzazione.
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ATTIVAZIONE ? (gennaio 2006)
Molte
persone, leggendo il programma del secondo livello, mi chiedono cosa
sia in pratica l'ATTIVAZIONE di cui parlo, mettendola in relazione al
mio master nel reiki.
Voglio precisare - per prima cosa - che Cristalloterapia e Reiki NON
dipendono l'uno dall'altro: chi usa i cristalli NON deve aver
conseguito alcun livello di reiki o di altra tecnica energetica, nè
"lavorerà meglio" avendolo. Le tecniche sono compatibili e possono
lavorare in sinergia, quando sia chiaro cosa si vuole ottenere (la
sinergia sembra la cosa più ovvia, non sempre è la via più utile), ma
non sono subordinate.
Per questo motivo, chi partecipa al programma della Scuola, sentirà parlare ben poco di reiki.
La seconda cosa da chiarire è il percorso di studio che intraprendono i
miei Allievi: considero "archiviate" le nozioni che possono apprendere
sulle decine di libri esistenti come nel corso online, e li incoraggio
a inserire i cristalli nella realtà quotidiana, affidandosi ai
suggerimenti proposti da questi schemi vibrazionali. Per modficare
coscientemente gli atteggiamenti mentali e i comportamenti, per
partecipare alla effettiva trasformazione interiore/esteriore della
collettività, occorre essere TERAPEUTI DI SE STESSI, e questo avviene
nell'esperire i vari stadi di evoluzione dall'emozione al sentimento,
che sono punti chiave della malattia e della salute, affinando il
rapporto empatico personale con pietre e cristalli vari: che significa
usarli su di sè per imparare a tradurre le proprie sensazioni, averne
fiducia e seguirle.
Pertanto, se al primo livello diventiamo consapevoli che il nostro
sistema energetico è mutato (12 cakras), così come stiamo cambiando
biologicamente, al secondo livello - in questo ideale percorso verso la
costituzione dell'Uomo Perfetto
- entriamo in contatto con una parte sottile di noi che è potenziale,
presente e disponibile, ma ancora inattiva - così come i le parole o
gli oggetti, che si ignorano ma esistono comunque.
Vi
è mai capitato di portare attenzione a qualcosa di "nuovo" e, da quel
momento, incontrare sempre persone, oggetti, situazioni, immagini a
riguardo? Quella cosa è nuova per voi, ma
era lì anche prima, però non l'avete mai considerata perché la vostra
attenzione non aveva i parametri per farla entrare nella vostra realtà:
da quel momento, invece, prende vita.
Nell'attivazione (pratica in cui utilizziamo cristalli specifici)
lavoriamo con il principio di risonanza: se conoscete l'effetto del
diapason, saprete che quando viene sollecitato, ciò che possiede quella
vibrazione inizia a "suonare" senza essere stato toccato.
Applichiamo questo principio per attivare i Corpi Superiori (sono
cinque), così come fino a qualche anno fa era necessario attivare i
cakras Transpersonali, in modo da renderli attivi, funzionali,
"cinetici"....
Nessuna "cerimonia" e nessun "simbolo": la presenza dell'insegnante è
utile per controllare il trattamento, la tecnica di respiro, la
sensibilità e l'evoluzione coscienti della persona, per superare
eventuali conflitti (il faccia a faccia con emozioni risvegliate), ma
nulla di più.
Qualcuno
chiede se è una "iniziazione": questa normalmente accade quando la
persona inizia a far fluire la sua energia in modo estremamente
consapevole. Spesso questa esperienza coincide con l'attivazione, che
offre l'opportunità di un "nuovo inizio", l'inizio di una esperienza
spirituale vissuta nella rinnovata connessione con l'Universo e Madre
Terra, senza contributi di imprinting da parte di un qualche "maestro".
E' più chiaro, ora?
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COSA E' IL KARMA? (2005)
La
parola è sanscrita, indica la “legge universale di causa ed effetto”,
simile alla legge di Newton, che stabilisce “per ogni azione c'è una
reazione uguale e contraria”. Il concetto di Karma si basa sulla
Vita come esperienza continua, di movimento, in cui le forze (espresse
nelle azioni) tendono ad equilibrarsi dinamicamente.
La legge del Karma è espressione dell'affermazione “noi costruiamo la
nostra realtà”, dove gli effetti delle azioni, sconfinano nel tempo, di
esistenza in esistenza. In pratica, se emettiamo paura, riceviamo
esperienze di paura da affrontare e vincere. Se esprimiamo sicurezza,
riceviamo sicurezza.
Nessuna punizione
Il Karma riguarda qualsiasi azione noi facciamo, negativa e positiva. Quindi può avere solo accezione neutra.
Però la parola è stata interpretata, confusa, adattata, forzata, e si
usa facilmente come alibi. Per non "mollare" un partner, per riempirsi
di impegni e non prendersi cura di sè, per proiettare sugli altri la
rabbia delle proprie aspettative deluse.
Chiariamo: ogni relazione è karmica, nel senso che qualsiasi persona,
che entra nella nostra vita (e noi nella sua), è qui per la lezione che
dobbiamo apprendere, noi, lei.
Non tutti i "grandi amori" sono antichi legami: sono intense esperienze
attuali per l'Anima. Necessarie ora, che portano l'occasione per
crescere, per imparare a essere individui indipendenti, rispettosi
della dignità altrui. Persone in cammino piuttosto che impegnate
nell'attaccamento morboso.
Impariamo a vedere il Karma come la distanza che ci separa dal
reintegrare l'Anima al Divino, mentre individuiamo, o rifiutiamo, il
nostro Scopo di Vita (dharma).
Perché?
La Vita è un susseguirsi di Esistenze, a loro volta fatte di
esperienze, determinate a insegnarci qualcosa: ogni lezione compresa ci
fa crescere “dentro”, ci avvicina maggiormente alla Fonte, rafforza la
parte spirituale del nostro Sistema Uomo, integrandoci in una realtà
che trascende le tre dimensioni della materia che vediamo/tocchiamo.
Quando la lezione non è appresa, l'esperienza si ripete e noi rimaniamo a girare in tondo, invece di andare avanti.
Il Karma non è "il passato", quindi, ma un continuo presente, a cui
dobbiamo portare attenzione attraverso il QUI E ORA. Poco importa
essere stati ladri e assassini, un tempo, o grandi sacerdoti.
Oggi siamo chiamati a rispondere alle esperienze di oggi,
anche se sono un retaggio di causalità antica, e se si ripetono, è nel
quotidiano che dobbiamo cercare l'atteggiamento sbagliato.
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LA SINCRONICITA' (giugno 2005)
La
sincronicità è l'evento legato a un filo misterioso, che non può essere
spiegato in termini di causa ed effetto. E' il termine usato da Jung
per definire quelle che noi chiamiamo “coincidenze” o, più
distrattamente, “un caso”.
La
sincronicità ci coinvolge, attira la nostra attenzione per i forti
paralleli tra eventi interiori ed esteriori, come il cantare una
canzone e incrociare per strada uno sconosciuto che sta cantando lo
stesso ritornello, oppure vedersi cadere sulla testa il libro in cui ci
sono le informazioni che stavamo cercando, per esempio. Fatti “strani”,
buffi, di cui non comprendiamo il significato, che ci sembrano dettati
dal caso o un gioco del destino.
Tendiamo
a pensare che le coincidenze siano eventi isolati ed fini a se stessi
(casualità) oppure che debbano indicarci qualcosa che dovremo fare,
dire, se ne capiremo il suggerimento (questo è l'approccio razionale
causa-effetto).
Ma
abbiamo mai pensato che le coincidenze potrebbero invece essere la
manifestazione evidente della nostra connessione inconsapevole con il
Tutto?
Il concetto di
“sincronicità” nacque dagli studi di Jung, uno dei fondatori della
psicologia del profondo, e dell'amico Pauli, Premio Nobel della fisica
(e collega di Heisenberg). Erano attratti dal sogno di trovare un punto
di giunzione tra la materia e la coscienza e volevano integrare
l'approccio obiettivo della scienza – che tende a generalizzare - con
valori più soggettivi (come il significato dell'esperire, che non può
essere standardizzato in un significato comune, assoluto, come per
esempio il sogno).
Oggi,
che affermiamo con maggiore serenità, che tutto è energia, ci rendiamo
conto che è grazie a personaggi come questi, che alcune barriere
concettuali sono state abbattute (il limite della scienza è dato solo
dalla disponibilità mentale – e dal coraggio - dello scienziato-uomo).
Jung
credeva nell'esistenza di un inconscio collettivo, un'area “universale”
della mente, una dimensione al di là della realtà esteriore – quella
sotto i nostri occhi – che influenza i movimenti dell'Uomo.
Esattamente
quella che oggi definiamo “griglia di pensiero”, con una sua frequenza
propria, a cui ci connettiamo in base al tipo di vibrazione a cui siamo
più sensibili (in effetti questo “inconscio collettivo” possiede più
strati, più frequenze, come emittenti radiofoniche, da cui possiamo
anche sganciarci).
Pauli
studiava in termini matematici la simmetria (un concetto fondamentale
per i Pitagorici, riferito all'armonia), cioè la possibile
corrispondenza ordinata, di posizione o di forma, tra elementi di un
assetto: fu questo interesse a fruttargli il noto “principio di
esclusione” tanto importante in fisica quantistica, e che ha un
notevole interesse per il concetto di sincronicità:
“due elettroni non possono occupare lo stesso orbitale atomico a meno che non abbiano spin [rotazione] opposto”
Questo
principio servì a spiegare la stabilità su larga scala della materia:
le molecole non possono essere spinte arbitrariamente una contro
l'altra, perché gli elettroni di ogni atomo (che compongono le
molecole) non possono entrare nello stesso stato degli elettroni di
un'altra molecola: praticamente il motivo per cui noi non passiamo
attraverso i muri. Per Pauli in Natura vi sono particelle come i
fotoni, che compiono una danza simmetrica, ed altre come gli elettroni,
che danzano asimmetricamente, restando vicine senza respingersi (pur
avendo carica uguale).
Questa
danza asimmetrica non è il risultato di forze specifiche, vale a dire
che non è “causata” da qualcosa, ma è il risultato del movimento
astratto delle particelle prese nel loro insieme. Ipotizzando una
struttura astratta che si nasconde dietro la superficie della materia
atomica, che ne determina il comportamento, Pauli spiegò così la non
dipendenza da “tempo e causa” degli eventi sincronici.
Dejà-vu,
premonizioni, coincidenze fortuite, incontri, sogni, eventi senza
apparenti cause (“provocati da”) rientrano nella sincronicità, dove noi
osserviamo l'appartenenza a una collettività, espressiva dell'unità, in
cui ogni singolo individuo può subirla o intervenire (potenzialmente)
in modo significativo: pensate all'esperimento della centesima scimmia.
Ogni
nostra illuminazione personale è in grado di influire sul pensiero e
sull'azione di tutti: vediamo la sincronicità come creatività, e
occorre imparare a renderla consapevole, per approfittarne: non è
importante il significato di quello che accade, ma il fatto che può
accadere e, probabilmente, avviene costantemente, anche se solo in
alcuni momenti ce ne rendiamo conto. La sincronicità ci mostra il contatto tra la realtà soggettiva e quella oggettiva.
E'
evidente che è l'osservazione, l'attenzione che possiamo “vivere” in un
certo momento, legata alla presenza (non necessariamente fisica, ma
“energetica”) individuale, la chiave per rendere utile, “a comando”
questo incastro. Probabilmente è il principio di indeterminazione
di Heisenberg – per quanto difficile da comprendere – a darci un
ulteriore spiegazione: semplificando molto, le cose che avvengono
dipendono dall'osservazione o meno delle stesse.
Gira
e gira, quanto accade dipende da noi, e nelle sincronicità almeno ci
accorgiamo di quanto siamo partecipi, della nostra interazione con
l'universo.
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EGO & RISULTATI (2005)
La
maggior parte delle tecniche non convenzionali sembrano promettere un
immediato Ben-Essere, usufruibile dopo un seminario o una manciata di
trattamenti. Chiariamo invece che l'impegno personale non è mai
escluso dal processo di miglioramento di sè, a prescindere dal mezzo
utilizzato. E' prima di tutto l'approccio con la vita a regolarne le
manifestazioni: noi costruiamo la nostra realtà. Se quello che
realizziamo non ci piace, possiamo convincerci che siamo nati per
soffrire - continuando a costruire soluzioni rassegnate - ripetendo
cioè gli stessi errori (senza rendercene conto), oppure, con un atto
educativo verso noi stessi, possiamo imparare cosa sia la fiducia nelle
nostre possibilità ed usufruire della saggezza ed abbondanza
dell'universo.
La seconda soluzione è certamente quella più appetibile, ma esclude
tutta una serie di alibi, come il karma negativo, l'incapacità
personale, la cattiveria altrui, il destino. Il nostro ego ha bisogno
di scuse come queste, per rimanere in piedi, e la mente lo esaudisce,
generando pensieri credibili che divengono situazioni, eventi,
comportamenti che gli daranno immancabilmente ragione. L'ego non
ama le crisi, che portano invece a rivelare ed apprezzare il nostro Sè.
Vi coinvolge in un sistema di credenze per il quale voi siete speciali,
ma in competizione con gli altri.
Soprattutto, il vostro ego vi trattiene nella colpa, vale a dire nella
paura di dover pagare un prezzo per ogni errore commesso.
In sostanza l'ego non vi farà mai accettare di essere divini ( qualità
insita in ogni figlio di un Dio, per ovvia eredità genetica): vi farà
sentire in credito per il gran daffare che vi date a destra e sinistra,
ma vi ricorderà che il vostro essere così speciali è apprezzato da
pochi.
Il disagio personale nasce, il più delle volte, dall'attenzione alle
nostre carenze: invece è necessario che impariamo ad individuare tutto
quello che abbiamo a disposizione e di cui non usufruiamo. Un
esempio sono le relazioni affettive: moltissime persone non sono in
grado di vivere senza un partner, perché si sentono incomplete. Cercano
nell'altro quello che ritengono di non avere: l'ego induce ad usare il
partner per riempire un vuoto.
Ed è esattamente questo il motivo per cui sono relazioni che continuano
a non soddisfare: cosa si può dare a qualcuno, partendo dal presupposto
di essere incompleti, cioè di poter dare solo qualcosa di incompleto?
Questo tipo di inganno cosa attrae?
E se veramente siamo incompleti, perché piuttosto non cerchiamo di
completarci, prima di impegnarci in uno scambio con un partner, in modo
da eliminare qualsiasi aspettativa?
Comprendere
queste trappole mentali non è qualcosa che si impara in un fine
settimana, perché occorre prima riconoscerle, e poi ribaltare il
meccanismo. Ma quanti di noi sono disposti a lavorare su se stessi per
un periodo superiore a un fine settimana, anche se nella gratuità
dell'impegno casalingo? Cambiare paradigma è diverso dal prendere
una pastiglia che toglie il dolore in venti minuti o dire una
preghiera, aspettando l'intervento di un Dio miserircordioso.
Richiede di osservare se stessi, senza puntare un dito sugli errori,
per analizzare quali schemi mettiamo ripetutamente in atto,
travestendoli da esperienze diverse.
Richiede di nutrire fiducia anche quando l'ego sentenzia disagio,
dolore, malattia; quando suggerisce senso di abbandono, di tradimento,
di fallimento. Anzi, è proprio in quei momenti che occorre essere
fiduciosi nella prospettiva meno ovvia: tendiamo a vedere solo quello
che vogliamo vedere.
Per trovare l'energia necessaria a superare il disastroso quanto
incessante dialogo interiore e il senso di superiorità, che tendono a
sballottarci tra valutazioni di noi stessi adatte all'ego e non al Sè,
occorre individuare cosa si vuole realizzare, nella vita, imparando a
non farne una ossessione. Nessuna competizione, nessuna dipendenza.
La trasformazione inizia dall'imparare a riconoscere la "nostra
intenzione", ciò che guida qualsiasi creazione e la sua manifestazione.
In questo modo non mi preoccuperò del come arrivare al risultato, ma
solo del valore del risultato.
Mi capita spesso di parlare con persone che spendono veramente tanti
soldi in sigarette, o in medicinali, e non ne hanno mai per partecipare
a un seminario, a un qualsiasi evento, a una vacanza, anche se dicono
che gli piacerebbe moltissimo.
Incontro anche persone che partecipano solo a iniziative in cui possono
attuare dei baratti, ma in cui non si usa assolutamente denaro, perché
ritengono che questo non vada investito in certe cose, quando non ce
n'è per altre più urgenti o importanti.
Tutte queste persone vivono la limitazione dell'ego:certamente la loro
intenzione è quella di essere sereni, ma la interpretano come un
problema di denaro, sia nella dipendenza da esso sia nell'illusione di
farne a meno. Dove si pongano dei limiti di interazione, che giudicano
e precludono quello che l'universo ci ha messo a disposizione, è in
atto uno schema di colpevolizzazione e di rifiuto.
Cosa si può ottenere da un no?
Esatto! Nient'altro che negazioni, nonostante si creda di essere affermativi.
Il Ben-Essere è molto meno difficile da raggiungere, e mantenere, di
quanto possa sembrare: basta bloccare il meccanismo con cui l'ego ci
ricorda di non deludere gli altri a costo di deludere noi stessi, o ci
induce a sentirci delusi dagli altri.
Pertanto cercate di sfruttare le tecniche di Ben-Essere in questo
senso, senza metterle nel cassetto insieme all'attestato, e vedendole
come dei traghetti che vi porteranno sempre e solo dove vorrete
arrivare: stando fermi, non si va da nessuna parte.
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CRISTALLI E PIETRE ADATTI ALL'UOMO (1/09/06)
Esistono cristalli adatti alle problematiche degli uomini, in modo specifico?
Ragionando per SIMILITUDINE, potremmo dire che sono adatte agli uomini tutte le pietre che abbiano un'energia Yang:
attivante, stimolante, espansiva, manifesta, luminosa (in una parola:
solare), e rinforzante, combattiva (energia di Marte). Cioè pietre con
colorazione marrone, rosso, arancione, giallo, dorato, che
rappresentano i raggi della crescita, della forza, dello sviluppo,
della volontà (*)....
Questa modalità di scelta, però, ha delle lacune.
1)
L'archetipo Uomo, in quanto tale, è un punto di riferimento, ma
contrasta con le effettive realtà individuali: non esistono solo uomini
forti, aitanti e blablabla... persino Ercole o Achille, esempi di
mascolinità, avevano delle debolezze. Inoltre non dobbiamo confondere
le qualità archetipiche con i ruoli attribuiti da vecchie mentalità e
abitudini sociali. Lo stesso discorso che faremmo parlando di un
archetipo Donna.
Pertanto, da questo punto di vista, la scelta viene fatta come propiziatrice, beneaugurante (superstiziosa).
2)
Le caratteristiche vibrazionali delle pietre, NON sono determinate solo
dal colore: altrimenti non avremmo differenze tra l'azione di un
rubino, di un'ossidiana rossa, di una eritrite..... e invece sappiamo
che le differenze ci sono, eccome! Così esistono pietre, di altro
colore, che sono ugualmente "grintose", Yang, appunto. Esempi? La
sugilite, l'ametista, viola; la giada imperiale, la moldavite, verdi;
il quarzo ialino, incolore...
3)
Anche ciò che crea problema, il disagio, a sua volta, ha delle
caratteristiche precise, da considerare: l'aggressività, ad esempio, è
Yang: come tale, non ha bisogno di essere incoraggiata dalla stessa
qualità vibrazionale, ma dissipata. (e questo è il motivo per cui,
ad un certo punto, vi accorgerete che l'associazione dei colori ai
cakra corporei è una grande limitazione, e va superata).
In generale ricordate che le malattie che simboleggiano pienezza e
aggressività (stati acuti e calore) sono yang, mentre le malattie yin
rappresentano invece stati di blocco, cronici e freddi.
Consideriamo
allora pietre e cristalli per alcuni disagi maschili, o problematiche
vissute dal punto di vista maschile, con la solita premessa: non sono
"le pietra al collo" a risolvere situazioni che hanno implicazioni
patologiche e/o reazioni psicologiche, ma l'utilizzo delle stesse, in
sinergia coi trattamenti medici, e applicate nei trattamenti di
cristalloterapia, possono aiutare.
L'Essere Umano è un
grande insieme di cristalli, un cristallo vivente.... le ossa e i denti
sono fatte della stessa sostanza che compone l'apatite; il ferro,
importantissimo, contenuto nel sangue, nel fegato, è lo stesso
elemento, reattivo, che si lega all'ossigeno nell'ematite;
microquantità di elementi come magnesio, potassio, alluminio, cromo,
manganese, litio, stronzio, sodio, e molti altri, sono responsabili di
azioni metaboliche fondamentali, così come nei minerali le stesse
presenze regolano colore, struttura, resistenza o fragilità. Il
carbonato di calcio prescritto dai medici nell'osteoporosi, nel
rachitismo..... è calcite,dolomite, aragonite....
La
cristalloterapia si basa sull'azione della vibrazione caratteristica
(univoca) che ogni pietra emana, e che il corpo raccoglie (e più
cristalli insieme creano vibrazioni differenti dalla semplice somma
delle stesse): accettiamo l'idea (o non saremmo interessati alla
cristalloterapia) che la vibrazione scelta (attraverso il cristallo)
entri in sintonia con la vibrazione distorta nel corpo, ripristinando
l'informazione - per il corpo - dell'esatta frequenza.
Quell'informazione, da sola - ad ogni modo - sappiamo che il più delle
volte non basta: anche la medicina attuale considera (finalmente)
l'importanza delle interferenze emotive (e gli studiosi russi hanno
provato che il pensiero è profondamente legato alla struttura biologica
del DNA, e questo interferisce con i fotoni): pertanto vi invito a non
illudere mai nessuno con atteggiamenti "di cura", puntando invece
all'educazione alla Guarigione (che è la modificazione dell'approccio
personale ai problemi, passando dalla passiva rassegnazione
all'accettazione delle proprie responsabilità, ed opportunità,
creative).
E
arriviamo così ai problemi in questione (è un lista minima e non
esaustiva: vi serva come spunto ed appoggio sperimentale, vi prego!!!!)
AGGRESSIVITA', TENDENZA AL LITIGIO
Crisocollla: va bene nel rapporto tra figlio e madre, così può
intervenire in situazioni comportamentali che nascono da un rapporto
conflittuale, anche ormai datato; nell tete a tete tra padre e figlio,
invece, una pietra adatta è la malachite-azzurrite: stesse gamme di
colore (verde e blu) della crisocolla, stessa struttura cristallina,
monoclina, ma carbonati, invece che ciclosilicato. I carbonati sono
stimolanti, nelle fasi di trasformazione. Aiutano a far emergere i
contenuti latenti, stabilizzano i processi instabili.
La malachite-azzurite lavora su un piano di assorbimento (del dolore, a
qualunque livello sia: per esempio senso di abbandono, disistima, senso
di colpa...) e di osservazione di quanto c'è oltre il muro (la
percezione classica del terzo occhio, che deve essere educato a
comprendere quello che non conosce). E' quindi una pietra più
predisposta a lavorare in un campo di battaglia, come nel rapporto
padre-figlio (in cui spesso di scambiano i ruoli, inconsciamente).
Utile anche l'eritrite (arseniato di cobalto), o la sorella roselite
(che contiene anche un po' di calcio). Magenta, colore estremamente
spirituale (pietre adatte al Mentale Superiore, per chi abbia fatto il
secondo livello).
Questa pietra (yang) lavora bene con la forza yang repressa,
favorendone il flusso, e - quasi paradossalmente - stimola un aspetto
yin: la percezione dell'universo nel suo aspetto invisibile,
ammorbidendo così quell'aspetto duro, razionale e materialistico, per
fare posto ad un approccio più morbido (non voglio scrivere
"spirituale".....)
Quarzo
morione (adatto a circoscrivere uno spazio interiore gestibile, in cui
dare forma alle proprie paure: chi è già un po' avanti negli studi
noterà la somiglianza - e non l'uguaglianza - con l'uso della ossidiana
nera, che però è un amorfo); rodonite (agisce sull'equilibrio tra yin e
yang, nell'individuo, ammorbidendo l'aspetto aggressivo nelle
relazioni, restituendo la percezione della stima in sè)
AUTODISTRUTTIVITA' (DIPENDENZE)
Amazzonite (indicata per rafforzare il punto di vista personale, senza
bisogno di sostanze nocive); malachite (nell'uomo, specificatamente,
assorbe quel dolore psicologico che sorge nel conflitto tra il potere
del controllo esercitato e subìto, che spesso porta all'uso di alcol o
cocaina)
DISTURBI NELL'EREZIONE E IMPOTENZA
Rubino (decisamente ossigenante, offre una bella dose di energia che
ravviva, adatta a sollevare il morale e il resto); ferro tigrato
(accelera l'assimilazione del ferro, ed è quindi adatto dove vi sia
debolezza organica. Inoltre ha un buon effetto sulla volontà: ottimo
per uomini che siano entrati in un pessim stato di rassegnazione,
davanti al problema, e che rifiutano di parlare con un medico o uno
psicologo); tormalina nera o verde (favorisce lo scorrere dei flussi:
sia energia, sia sangue); zincite e blenda (entrambi minerali dello
zinco, elemento specifico per l'impotenza, che contrasta
l'invecchiamento dei muscoli)
EIACULAZIONE PRECOCE
Qui c'è una diretta connessione con il potere di controllo, messo a dura prova:
Apofillite (tranquillizzante, è ritardante nella risposta agli stimoli,
e alleggerisce dal senso di colpa che potrebbe opprimere l'individuo);
la pietra del sole (le vibrazioni emesse coinvolgono il sistema nervoso
vegetativo e quello centrale, che regola l'effetto stimolante o
inibitorio)
ECCESSI (PRIAPISMO, ESIBIZIONISMO)
Qui abbiamo due eccessi di produzione di energia che non trovano sfogo naturale.
Nel priapismo sono utili la tormalina nera o verde (per contrastare i
blocchi di sangue ed energia); la malachite (per attenuare il dolore);
il peridoto (se il problema è causato da infezione); amazzonite (dove
ci sia dipendenza da farmaci o da droghe)
Sia per il priapismo sia per l'esibizionismo è ottima l'antimonite (dal
Greco "anti monos" (solitudine), mentre il simbolo dell'antimonio
deriva dal Latino "stibium" (bastone) i singoli cristalli, lucenti e
simili a sottili spade, aiutano a dare forma ordinata a pensieri e
sensazioni nascoste, proiettandoli fuori dell'individuo, affinché ne
prenda coscienza).
OMOSESSUALITA'
Premesso che non la considero "un problema", è vero che non sempre
viene vissuta facilmente dagli adulti, per le implicazioni che porta
tale scelta. Un aiuto viene dato da un insieme di cristalli, adatti a
lavorare sull'individuo in modo che emerga - nel modo più spontaneo e
naturale possibile - la sua natura più profonda, senza influenze di
alcun tipo da parte dell'ambiente e di persone che potrebbero solamente
interpretare (e quindi anche caricare di aspettative personali) cio'
che la persona sente e vuole.
Quarzo morione, quarzo rosa, larimar, cianite ed amazzonite credo che
riassumano le necessità emotive che la persona deve elaborare.
Ricordate poi che l'ematite aiuta a "crearsi uno spazio" psicologico e
fisico; il quarzo rosa (spesso troppo poco considerato) è un'onda di
amore che fa bene a tutti.
Ultima, ma forse la più importante? Lepidolite: accettazione, accettazione, accettazione. Qualunque sia la scelta.
PROSTATITE
peridoto (lavora con la sua caratteristica immunitaria,
sull'infiammazione acuta, da microrganismi patogeni); zaffiro (lavora
sui vasi sanguigni e sulla elasticità di canale uretrale prostatico,
dotti ejaculatori, vescicole seminali).
STERILITA'
Emimorfite (agisce sulla salute delle cellule e contiene zinco);
zincite (verde per aiutare la vitalità dello sperma, arancione per
aumentare la quantità degli spermatozoi). Si possono sperimentare anche
blenda caramellata (rosso arancio giallo) e blenda classica, marrone
giallo argentato (non ho esperienza a riguardo, ma vista la presenza di
zinco ...)
TIC (tirarsi i baffi o i peli della barba fino a creare zone vuote)
Rodocrosite (agisce sui bulbi piliferi e la cute); morganite (lavora
sugli stress, stimola l'autostima - piuttosto che comportamenti
punitivi - . La pietra è un berillo, e come gli altri fratelli
eliodoro, acquamarina, smeraldo, in quanto ciclosilicato, ha funzione
stimolante da un lato e rilassante dall'altra).
(*) Naturalmente i colori freddi rappresentano lo Yin e sono i raggi di inibizione, di diminuzione.
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USARE I LAYOUT IMPARATI NEL I E II LIVELLO (8/09/06)
Nel
primo e secondo livello della nostra Scuola, si segue un percorso
pratico adatto ad invogliare e sostenere il cambiamento percettivo (la
cui finalità è - naturalmente - anche quella di preparare al terzo
livello). L'intento è quello di imparare ad usufruire di ogni livello
dell'attenzione, in modo da riconoscere, distinguere e scegliere tra le
tante informazioni che si ricevono - ventiquattro ore su ventiquattro -
sotto forma di parole, pensieri, suoni, frequenze e vibrazioni.
Sarò
volutamente sintetica, e quindi non esaustiva, forse anche un poco
criptica, ma accettate questo paragone: si tratta di prendere coscienza
del proprio sistema energetico, riconoscerne le funzioni attive,
imparare ad usufruirne e stimolare un sistema sensoriale, adatto al
periodo che stiamo vivendo (oggi è necessario portare ordine nelle
informazioni e agire sull'impatto emotivo, responsabile di mutazioni
anche nel DNA). Immaginate di essere una radio sintonizzata sempre
sulla modulazione di frequenza. Un giorno vi accorgete che potete
spaziare anche tra onde corte, medie, lunghe e, orientando bene
l'antenna, potete distinguere perfettamente ogni trasmissione, in
chiaro e senza disturbi.
Questi
passaggi - nella cristalloterapia che propone Comunicazione Cristallina
- sono coadiuvati dall'uso di una serie di "layout" particolari. Con il termine "layout" intendiamo una
precisa disposizione di cristalli, dove sono conosciute la sequenza di
posa, la posizione sul corpo (o altrove) e il tipo di pietre
necessarie. Non vi è nulla da sostituire o modificare, e l'interazione
di quelle precise pietre, scelte ed associate così, innesca il
processo. Un processo che - in ogni Individuo - ha tempi e valori
di risposta differenti, certo, ma paragonabile al muovere la manopola
della sintonia ed aggiustare l'antenna, come accennavo sopra. Le
frequenze si "sentono", ci si accorge del flusso che ci scorre
attraverso, e pian piano si comincia a dominarle, tradurle,
archiviarle. O eliminarle.
Per noi è importante separare le emozioni dal sentimento, in modo da
gestirle, e per questo usiamo un sistema di otto cakras, sull'area
fisica. Il layout per gli otto cakra, quindi, facilita il flusso
energetico che corriponde al benessere psicofisico, quello che lega gli
stati d'animo alla risposta corporea. Un layout, questo, da proporre a
chi si avvicina alla cristalloterapia e in cui si individuano squilibri
(blocchi, accumuli, carenze) energetici. Non lavorate mai su un cakra,
ma favorite il ripristino dell'equilibrio con questo kit (detto in
gergo "kit base"). Le pietre (tutti quarzi) qui lavorano per accordare
tra loro le informazioni già presenti nella persona.
Nel
primo livello si amplia il concetto di "sistema energetico",
considerando 12 cakras: gli ulteriori 4 sono collocati fuori dell'area
fisica, e preposti a funzioni come la connessione con la frequenza
terrestre (RS), la ricezione di vibrazioni con frequenze molto alte, la
traduzione delle informazioni vibrazionali, la fissazione delle
informazioni utili, ed altro. Ci aiuta il layout composto da una
sequenza di calciti e pietre dette "predominanti" (che in gergo
indichiamo come "Kit di calciti"). Inizialmente lavorare con questa
sinergia di cristalli, induce nella maggior parte delle persone che la
provano, un fremito, una scossa, provocati dal flusso di frequenze che,
fino a poco prima scorrevano ignorate. Continuando a utilizzare il
layout si sviluppa una personale abilità paragonabile al "fare
l'orecchio" a una nuova lingua.
Nel
secondo livello si intensificano gli stimoli verso un nuovo paradigma.
I "Corpi Superiori" sono un ulteriore concetto che riguarda l'Uomo in
evoluzione, e il loro significato e funzione vengono meglio compresi
mentre si sperimentano e rafforzano. Il "kit per i corpi superiori" è
specificatamente scelto per attivare la nostra attenzione verso di
essi; successivamente si dà specifico spazio al lavoro sul Cuore
Superiore, per incoraggiare e rafforzare, in ogni Allievo, un percorso
di relax, di serenità, rivolto soprattutto alla guarigione delle
relazioni personali. Allievi ed Operatori hanno testimoniato che il
lavoro sul Cuore Superiore agisce sulla percezione nei rapporti, sposta
dalla propria visuale, spesso viziata dalle emozioni negative, ed offre
un largo respiro all'accettazione.
Lo "Scudo di ematiti", invece, deve il suo nome alla funzione protettrice che gli si attribuisce.
Le ematiti sono fatte della stessa sostanza che - si pensa -
costituisce il cuore della Terra. Le vibrazioni dello Scudo
arricchiscono l'aura e la fanno entrare in risonanza con il Pianeta,
facilitando il radicamento, e sviluppando altre interessanti funzioni.
Lo Scudo è consigliato a chi si sente spesso stanco e svogliato; si è
rivelato efficace per rilassare le persone soggette ad ansia ed
attacchi di panico (non è curativo); utile anche chi soffre di carenza
di ferro (vegetariani, per esempio), ecc. ecc. ecc.
Ultimo
schema a cui ci riferiamo sono le "infusioni". Anche in questo caso
parliamo di pietre posizionate in un certo modo, e non dovete
confondere le infusioni con gli "elisir": sono due cose completamente
differenti. Le infusioni caricano l'aura personale delle
caratteristiche di una unica pietra (o due complementari), scelta per
migliorare, modificare, sostenere, ammorbidire alcuni aspetti della
persona.
Le
infusioni si praticano sempre dopo lo scudo di ematiti, in modo da
garantire prima il fondamentale processo del radicamento, attraverso
cui ogni vibrazione utile è integrata nell'Uomo (sistema energetico e
cellulare). In questi anni è emerso chiaramente che la maggior parte
delle persone che praticano cristalloterapia non conosce il
significato, la funzione è l'attuazione del radicamento (che alcuni
addirittura credono di poter effettuare con l'ossidiana). Una volta
imparata la prassi per "radicarsi" adeguatamente, gli Allievi hanno
degli immediati risultati e nuove sensazioni (tra cui stabilità e senso
di piacevole fluidità).
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QUANDO DIVENTA COMPLICATO FARE LE INFUSIONI (gennaio 2007)
Durante
i nostri corsi (in genere al secondo livello, dopo aver acquisito la
tecnica dello scudo di ematiti) si apprende come fare le "infusioni" su
di sé e le altre persone: con questo termine non intendo gli Elisir,
cioè quei rimedi vibazionali derivanti - in questo caso - da pietre e
cristalli, ma il preciso posizionamento di una pietra, o di una coppia,
ripetuto in modo specifico, affinché le frequenze si stabilizzino
nell'aura della persona, e vi rimangano per un tempo superiore a quello
che normalmente avviene con i normali trattamenti.
L'utilità dell'infusione consiste nel fornire un unico range di
frequenza, che avvolge e "impregna" il corpo fisico e sottile, in modo
che lo schema vibratorio del cristallo agisca in profondità, entrando
in risonanza con ogni parte. Dalle infusioni si trae immediato
beneficio psicofisico, ed a seconda del tipo di pietra scelta,
l'influsso si può protrarre anche per una settimana. In tale periodo
l'attenzione della persona è continuamente indirizzata verso nuove
modalità comportamentali, atteggiamenti e pensieri differenti, e
diventa consapevole del nuovo percorso verso cui è stimolata.
Le
infusioni possono essere sfruttate anche solo per dare tono o
rilassare, e rappresentano un appuntamento di benessere, come
l'autogratificazione quando si mangia un cioccolatino o ci si abbandona
ad un massaggio. L'arte della disposizione per se stessi richiede
un po' di pazienza, le prime volte: meglio avere un foglio su cui sia
elencato cosa vi occorre, e tenere tutto in un cesto a portata di mano.
Consiglio una piccola sveglia digitale per segnare la fine del
trattamento, in modo da rilassarsi (ma non addormentarsi) e non avere
la preoccupazione di guardare quanti minuti sono passati; non
dimenticate un plaid, in mohair o pile, caldo ma molto leggero, con cui
coprire almeno piedi e gambe.
Sono
da preferire, in ordine di efficacia: i grezzi, le gemme intagliate, i
burattati. La quantità di pietre necessarie per le infusioni, ne rende
alcune inavvicinabili. Questa è una osservazione che molti Studenti mi
pongono. Certamente non è per tutti usare gli zaffiri in qualità
gemma, per le infusioni, né è particolarmente economica l'infusione di
kammererite. Per non parlare di Azeztulite, Brookite, Tanzanite,
Kunzite, Moldavite ed altre. Il primo consiglio che vi dò, quindi, è
quello di non fissarvi con pietre che - solo perché avete letto che
hanno certe qualità - volete a tutti i costi: ponetevi in ascolto della
vostra effettiva necessità.
L'altra indicazione che vi dò riguarda una pietra particolare, che ho sperimentato avere funzione di Jolly.
Può succedere che entriate in possesso della quantità di cristalli
adatti (in prestito o per una spesa mirata), ma che al momento
opportuno manchi all'appello un pezzo o due (perduti, nascosti...)
O può succedere che, procurandoveli un po' alla volta (calibrando la
spesa, o perché è difficile trovare la pietra), non riusciate ad
arrivare al numero utile in tempi brevi.
Bene, la CENERE DI PIETRA può sostituire alcune pietre mancanti fino ad
massimo di 6 (sei) e non va disposta sul corpo, ma
alternata-distanziata solo nella configurazione esterna. E' un diaspro,
non particolarmente attraente, dal colore grigiastro, che giustifica il
nome. Alcuni esemplari potrebbero essere confusi con il legno
silicizzato, o qualche diaspro paesaggio e, ancora, un tipo di
serpentino.
Questo diaspro, struttura trigonale ovviamente, ha due qualità:
1) è stabilizzante
2) è rigenerante
L'immagine che mi ha ispirato, dal primo momento, prima ancora di
sperimentarla, è stata quella dell'Araba Fenice. In seguito ho motivato
razionalmente il legame tra tale immagine e il nome della pietra
(l'Araba Fenice risorge dalle sue ceneri), ma questo ha solo rinforzato
la mia sensazione: nella cenere giacciono ingredienti potenziali,
pronti per essere ricostituiti nella forma più adatta.
E' questo stato potenziale che mi ha suggerito di sfruttare la Cenere di Pietra
in associazione alle pietre delle infusioni, rappresentando uno schema vibratorio adattabile, convertibile.
L'infusione
di sola Cenere di Pietra, invece, offre una bella sorpresa: dapprima si
placa il mare di pensieri che ci accompagna, e successivamente prende
forma un piacevole senso di "liberazione". La semplicità di questo
diaspro si riflette nella percezione delle situazioni, così come sono.
La nostra stessa immagine cambia ai nostri occhi, e possiamo sentirci
liberi da identità e ruoli, riavvicinandoci a qualità e sogni
accantonati.
Là dove non si sappia quale pietra scegliere per le infusioni, cominciate quindi con la Cenere di Pietra.
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LE PIETRE ADATTE NELLE RELAZIONI FATICOSE: MADRE-FIGLIA E PADRE-FIGLIO/FIGLIA
La crisocolla, ripetiamo da tanto, è specificatamente adatta anche
nella comunicazione tra madre e figlia (v bene anche tra madre e
figlio, e in generale per addolcire alcuni aspetti nel porprio modo di
comunicare). Si usa per aiutare le ragazze anoressiche (ma non le
bulimiche, non confondetevi), e per facilitare il dialogo, abbattere
silenzi e segreti, dove ci sia una relazione compromessa da un ostacolo
non facile da affrontare. Provatela, funziona a prescindere dall'età...
quindi anche quando le figlie sono adulte...
Veniamo al tete a tete tra padre e figlio.
Una pietra adatta è la malachite-azzurrite: stesse gamme di colore
(verde e blu) della crisocolla, stessa struttura cristallina,
monoclina, ma appartiene ai carbonati, invece che essere un
ciclosilicato (la crisocolla). I carbonati sono stimolanti, nelle fasi
di trasformazione. Aiutano a far emergere i contenuti latenti,
stabilizzano i processi instabili.
La crisocolla è molto più "dolce", come impatto, e interviene a mettere ordine.
La malachite-azzurite, invece, lavora su un piano di assorbimento (del
dolore, a qualunque livello sia: per esempio senso di abbandono,
disistima, senso di colpa...) e di osservazione di quanto c'è oltre il
muro (la percezione classica del terzo occhio, che deve essere educato
a comprendere quello che non conosce). E' quindi una pietra più
predisposta a lavorare in un campo di battaglia, come nel rapporto
padre-figlio (in cui spesso di scambiano i ruoli, inconsciamente)
e...... padre -figlia (dove per esempio il ruolo della figlia sia
fortemente condizionato da aspettative e giudizi sulla diversità tra
maschio e femmina).
Utile anche l'eritrite (arseniato di cobalto), o la sorella roselite
(che contiene anche un po' di calcio). Magenta, colore estremamente
spirituale (pietre adatte al Mentale Superiore).
Questa pietra (yang) lavora bene con la forza yang repressa,
favorendone il flusso, e - quasi paradossalmente - stimola un aspetto
yin: la percezione dell'universo nel suo aspetto invisibile,
ammorbidendo così quell'aspetto duro, razionale e materialistico, per
fare posto ad un approccio più morbido (non voglio scrivere
"spirituale".....ma...)
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CRISTALLI E ASTROLOGIA
Quanti
di voi mi conoscono, sanno che mi dissocio dall'abitudine di accomunare
una pietra a un segno zodiacale secondo la data di nascita.
Perché gli aspetti generalizzati, che conferisce il Sole nel segno,
rispetto alla complicata rete di aspetti presenti nella domificazione
individuale, non sono tali da motivare una simile pratica, nata per
scopi commerciali e che reca in sè un tessuto di superstizione, cioè la
banalizzazione di alcuni riferimenti esoterici tradizionali, resi
malamente essoterici.
E'
vero che alcune pietre sono legate, tradizionalmente, ai Pianeti che
reggono i vari segni, ma proprio per questo dobbiamo portare attenzione
a tali Pianeti, che nel nostro oroscopo si presentano dominanti,
equilibrati, afflitti...
In questo è molto precisa l'astrologia Vedica,
che si preoccupa di valutare i pianeti deboli, e riequilibrare gli elementi.
Pertanto,
quando si scelgono le pietre "zodiacali", occorre valutare come i
Pianeti sono in aspetto tra loro e non partire dal segno di nascita. E'
attraverso la lettura personalizzata di un tema astrale che si scoprono
le carenze e gli eccessi da armonizzare, le qualità da sostenere.
Come scegliere, cosa scegliere, allora?
Ci sono due metodi, entrambi validi.
Una volta considerato il Pianeta afflitto, a prescindere che si sia
nati sotto il segno del Leone, della Bilancia, dei Pesci, si può
scegliere da un elenco di pietre "fisse", assegnate per le
caratteristiche particolari che rivestono; oppure - se si conosce un
po' la chimica - si può scegliere una pietra che piaccia (empatica
attrazione) tra quelle che contengano tracce del metallo corrispondente
al Pianeta stesso.
Chi
non sia esperto di Astrologia, è bene che si faccia indicare da un
professionista quali sono gli aspetti personali critici, nel tema: non
cadete in deduzioni, tipo "l'opposizione è negativa" o "la quadratura
mi perseguita". Ci sono a volte posizioni anonime, Pianeti solitari, in
case, in segni privi di affinità, che esercitano una subdola forza,
così come aspetti contrastanti, sullo stesso Pianeta, possono rendere
molto instabile l'influsso esercitato.
Di seguito le indicazioni. SOLE afflitto:
AMBRA, OPALE DI FUOCO, ORTOCLASIO NOBILE, PIETRA DI SOLE;
oppure un cristallo nella cui composizione compaia dell'ORO (elemento Au) o procuratevi un pezzettino di oro nativo.
LUNA afflitta:
PIETRA DI LUNA (Ortoclasio Adularia), AGATA ROSA DEL BOTSWANA, SELENITE
(gesso trasparente o cristallizzato come Sericolite);
oppure potete usufruire dell'elemento Ag, l'ARGENTO, sia in forma nativa, sia in cristalli che ne contengano tracce.
MERCURIO afflitto:
QUARZO CITRINO, CALCITE GIALLA, FLUORITE GIALLA (quest'ultima è quella che preferisco);
l'unico minerale che contenga Hg, MERCURIO, è il cinabro, che io mi
ricordi. Però trasuda l'elemento, e per questo non è consigliato
maneggiarlo.
VENERE afflitta:
DIOPTASIO, UVAROVITE, CRISOCOLLA, CUPRITE, MALACHITE;
il RAME (Cu) in forma nativa è facile da procurarsi, oppure scegliete cristalli che contengano l'elemento.
MARTE afflitto:
RUBINO, EMATITE, SPINELLO (rosso), DIASPRO ROSSO;
scegliete l'elemento FERRO (Fe), o uno tra i tantissimi altri cristalli che lo contengono.
GIOVE afflitto:
ZAFFIRO, INDICOLITE, LAPIS, AZZURRITE;
il metallo associato a questo pianeta è lo STAGNO (Sn): non mi vengono
in mente minerali che lo contengano, a parte la Schalenblende.
SATURNO afflitto:
GIAIETTO, ONICE NERO, LEGNO FOSSILIZZATO, AMMONITE;
oppure cercate tra cristalli che contengano PIOMBO (Pb) o procuratevi un pezzetto del metallo.
URANO afflitto:
, una ventata di cambiamento mirato possono darlo FLUORITE VIOLA, TANZANITE, SUGILITE
per NETTUNO afflitto ottimi ACQUAMARINA, CALCEDONIO AZZURRO (non
l'agata col pizzo, ma proprio il calcedonio da gioielleria), OPALE
AZZURRO
per PLUTONE afflitto scegliamo, infine, tra OSSIDIANA, GRANATO ROSSO E NERO, SCIORLITE (tormalina nera), OCCHIO DI BUE
Nel caso di un tema natale e/o di transito particolarmente
conflittuale, in cui coesistano più aspetti negativi, ci troveremo con
una serie di cristalli utili, che potranno essere usati insieme, sotto
forma di layout, di griglia, di mandala, oppure scelti uno alla volta:
in tal caso individuate, o fatevi indicare i vari punti deboli, e
cominciate da quello che sentite maggiormente pressante, quello che per
voi rappresenta l'ostacolo più arduo. Non abbiate fretta, non
sovraccaricatevi, non confondetevi.
Ma soprattutto, per favore, se volete "fare Cristalloterapia" (maiuscola) smettetela di comprare la "pietra del segno".
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