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COMUNICAZIONE CRISTALLINA


Pensieri ed indicazioni cristalline
di Ish
Gisella Cannarsa

cristalloterapia corsi


GRIGLIE, SI GRAZIE L'IMPORTANZA DEL NOME
ESSERE, UOMO NUOVO    

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PRONTO SOCCORSO... AMORE! (2006)

Le relazioni sono fonte di emozioni: vorremmo che fossero sempre positive, ma spesso le nostre aspettative disilluse, e la modalità con cui comunichiamo i nostri sentimenti, creano conflitti, sgradevoli reazioni, comportamenti e pensieri negativi che determinano un disagio anche fisico. E ci rimane un ricordo che vizia i rapporti successivi.

Il rispetto delle scelte ed espressioni altrui, anche se non coincidono con le nostre, con il nostro modo di pensare, è fondamentale, perché l'accettazione è alla base di qualsiasi interazione tra individui, e non sempre siamo le vittime che vogliamo crederci.

La strada verso l'AMORE INCONDIZIONATO è ancora lastricata di contraddizioni, e non basta indossare un cristallo per cambiare atteggiamento personale, se non vi è intenzione cosciente, ma da qualcosa possiamo ben iniziare: ecco di seguito alcune associazioni tra problemi e pietre, per cogliere un'ispirazione, spostare l'angolo di osservazione, assumerci le responsabilità che ci competono, spezzare uno schema ripetitivo.

GEMELLI TANTRICI: questo Cristallo Maestro permette di entrare in contatto con ogni aspetto delle relazioni, quindi non solo per ciò che riguarda il rapporto tra due persone, ma anche per quanto riguarda l'Individuo con se stesso, spesso travolto dallo squilibrio tra polarità Yin/Yang.

RODOCROSITE: pietra fondamentale per qualsiasi tipo di ferita (emozionale come fisica) che non si rimargina o che ha creato una cicatrice (tessuto incapace di far scorrere l'energia).

CRISOCOLLA: perfetta per regolare il dialogo tra madre e figli, aiuta specificatamente questo tipo di relazione, lavorando sull'espressione del sentimento e la coercitività che, qualche volta, fa da cappio al rapporto. Lavorando sul senso del possesso e "del dovuto", elaborati e codificati da bambini, spesso si riesce a portare una ventata di innovazione risolutiva anche nei rapporti col partner, dove le problematiche possono derivare dai conflitti insoluti dell’infanzia.

Aiuta a esprimersi, in linea con il proprio dharma, permettendo di (ri)prendere il personale spazio, di farsi notare amorevolmente, senza entrare in conflitto. Nella irregolarità visiva della pietra, sono registrati input che in ognuno di noi catalizzano processi di serena visione ed espressione.

SELF HEALING: è un tipo di crescita del quarzo prismatico, che per motivi geologici (pressione, temperatura e movimento dei componenti del terreno) interrompe la crescita e poi la riprende, senza cambiare direzione.
Ne deriva il nome di "autoguarigione", dove da solo il cristallo ha provveduto a continuare il suo percorso, sanando l'interruzione. E questa caratteristica è necessaria a chi sta cercando di riprendere il proprio percorso, dopo una rottura, una interruzione, senza che prevalgano quelle emozioni negative che creano atteggiamenti di difesa e pensieri distorti su qualsiasi relazione futura.

LEPIDOLITE: questa mica dal colore malva, spettacolare se grezza, calma gli animi inquieti e facilita l'ascolto, permettendo di passare dalla tolleranza all'accettazione, e comprendere che "dire basta", "dire no", non sono atteggiamenti egoistici: nulla è lecito dove esistano la sopraffazione, la mancanza di rispetto...
Con questa pietra si entra pian piano nell'esperienza della differenza di significato tra possesso e amore, spesso confusi tra loro; tra dipendenza e e cooperazione, tra bisogno di dimostrazioni di affetto e servizio disinteressato.

PIETRA DI LUNA E PIETRA DI SOLE: fate attenzione a utilizzare le vere pietre (la pietra di luna viene sostituita con la labradorite bianca e qualcuno la confonde pure per selenite!; la pietra di sole non è quella che vendono sulle spiagge, che è vetro con pagliuzze di ematite). Si utilizzano in coppia, per il loro raggio azzurro e arancio, che corrispondono al femminile e al maschile (e sono due delle pietre che possono essere usate per lavorare sul Cuore Superiore, una volta attivato). Le loro qualità spingono a riconoscere ed esprimere la sofferenza della parte che si sente prevaricata dall'altra, permettendo di giungere ad una armonizzazione.

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ATTIVAZIONE ? (gennaio 2006)

Molte persone, leggendo il programma del secondo livello, mi chiedono cosa sia in pratica l'ATTIVAZIONE di cui parlo, mettendola in relazione al mio master nel reiki.

Voglio precisare - per prima cosa - che Cristalloterapia e Reiki NON dipendono l'uno dall'altro: chi usa i cristalli NON deve aver conseguito alcun livello di reiki o di altra tecnica energetica, nè "lavorerà meglio" avendolo. Le tecniche sono compatibili e possono lavorare in sinergia, quando sia chiaro cosa si vuole ottenere (la sinergia sembra la cosa più ovvia, non sempre è la via più utile), ma non sono subordinate.

Per questo motivo, chi partecipa al programma della Scuola, sentirà parlare ben poco di reiki.

La seconda cosa da chiarire è il percorso di studio che intraprendono i miei Allievi: considero "archiviate" le nozioni che possono apprendere sulle decine di libri esistenti come nel corso online, e li incoraggio a inserire i cristalli nella realtà quotidiana, affidandosi ai suggerimenti proposti da questi schemi vibrazionali. Per modficare coscientemente gli atteggiamenti mentali e i comportamenti, per partecipare alla effettiva trasformazione interiore/esteriore della collettività, occorre essere TERAPEUTI DI SE STESSI, e questo avviene nell'esperire i vari stadi di evoluzione dall'emozione al sentimento, che sono punti chiave della malattia e della salute, affinando il rapporto empatico personale con pietre e cristalli vari: che significa usarli su di sè per imparare a tradurre le proprie sensazioni, averne fiducia e seguirle.

Pertanto, se al primo livello diventiamo consapevoli che il nostro sistema energetico è mutato (12 cakras), così come stiamo cambiando biologicamente, al secondo livello - in questo ideale percorso verso la costituzione dell'Uomo Perfetto - entriamo in contatto con una parte sottile di noi che è potenziale, presente e disponibile, ma ancora inattiva - così come i le parole o gli oggetti, che si ignorano ma esistono comunque.
Vi è mai capitato di portare attenzione a qualcosa di "nuovo" e, da quel momento, incontrare sempre persone, oggetti, situazioni, immagini a riguardo? Quella cosa è nuova per voi, ma era lì anche prima, però non l'avete mai considerata perché la vostra attenzione non aveva i parametri per farla entrare nella vostra realtà: da quel momento, invece, prende vita.

Nell'attivazione (pratica in cui utilizziamo cristalli specifici) lavoriamo con il principio di risonanza: se conoscete l'effetto del diapason, saprete che quando viene sollecitato, ciò che possiede quella vibrazione inizia a "suonare" senza essere stato toccato.
Applichiamo questo principio per attivare i Corpi Superiori (sono cinque), così come fino a qualche anno fa era necessario attivare i cakras Transpersonali, in modo da renderli attivi, funzionali, "cinetici"....

Nessuna "cerimonia" e nessun "simbolo": la presenza dell'insegnante è utile per controllare il trattamento, la tecnica di respiro, la sensibilità e l'evoluzione coscienti della persona, per superare eventuali conflitti (il faccia a faccia con emozioni risvegliate), ma nulla di più.

Qualcuno chiede se è una "iniziazione": questa normalmente accade quando la persona inizia a far fluire la sua energia in modo estremamente consapevole. Spesso questa esperienza coincide con l'attivazione, che offre l'opportunità di un "nuovo inizio", l'inizio di una esperienza spirituale vissuta nella rinnovata connessione con l'Universo e Madre Terra, senza contributi di imprinting da parte di un qualche "maestro".
E' più chiaro, ora?

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COSA E' IL KARMA?
(2005)

La parola è sanscrita, indica la “legge universale di causa ed effetto”, simile alla legge di Newton, che stabilisce “per ogni azione c'è una reazione uguale e contraria”.
Il concetto di Karma si basa sulla Vita come esperienza continua, di movimento, in cui le forze (espresse nelle azioni) tendono ad equilibrarsi dinamicamente.

La legge del Karma è espressione dell'affermazione “noi costruiamo la nostra realtà”, dove gli effetti delle azioni, sconfinano nel tempo, di esistenza in esistenza. In pratica, se emettiamo paura, riceviamo esperienze di paura da affrontare e vincere. Se esprimiamo sicurezza, riceviamo sicurezza.

Nessuna punizione
Il Karma riguarda qualsiasi azione noi facciamo, negativa e positiva. Quindi può avere solo accezione neutra.
Però la parola è stata interpretata, confusa, adattata, forzata, e si usa facilmente come alibi. Per non "mollare" un partner, per riempirsi di impegni e non prendersi cura di sè, per proiettare sugli altri la rabbia delle proprie aspettative deluse.

Chiariamo: ogni relazione è karmica, nel senso che qualsiasi persona, che entra nella nostra vita (e noi nella sua), è qui per la lezione che dobbiamo apprendere, noi, lei.
Non tutti i "grandi amori" sono antichi legami: sono intense esperienze attuali per l'Anima. Necessarie ora, che portano l'occasione per crescere, per imparare a essere individui indipendenti, rispettosi della dignità altrui. Persone in cammino piuttosto che impegnate nell'attaccamento morboso.

Impariamo a vedere il Karma come la distanza che ci separa dal reintegrare l'Anima al Divino, mentre individuiamo, o rifiutiamo, il nostro Scopo di Vita (dharma).

Perché?
La Vita è un susseguirsi di Esistenze, a loro volta fatte di esperienze, determinate a insegnarci qualcosa: ogni lezione compresa ci fa crescere “dentro”, ci avvicina maggiormente alla Fonte, rafforza la parte spirituale del nostro Sistema Uomo, integrandoci in una realtà che trascende le tre dimensioni della materia che vediamo/tocchiamo.
Quando la lezione non è appresa, l'esperienza si ripete e noi rimaniamo a girare in tondo, invece di andare avanti.

Il Karma non è "il passato", quindi, ma un continuo presente, a cui dobbiamo portare attenzione attraverso il QUI E ORA. Poco importa essere stati ladri e assassini, un tempo, o grandi sacerdoti.
Oggi siamo chiamati a rispondere alle esperienze di oggi, anche se sono un retaggio di causalità antica, e se si ripetono, è nel quotidiano che dobbiamo cercare l'atteggiamento sbagliato.

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LA SINCRONICITA'
(giugno 2005)

La sincronicità è l'evento legato a un filo misterioso, che non può essere spiegato in termini di causa ed effetto. E' il termine usato da Jung per definire quelle che noi chiamiamo “coincidenze” o, più distrattamente, “un caso”.

La sincronicità ci coinvolge, attira la nostra attenzione per i forti paralleli tra eventi interiori ed esteriori, come il cantare una canzone e incrociare per strada uno sconosciuto che sta cantando lo stesso ritornello, oppure vedersi cadere sulla testa il libro in cui ci sono le informazioni che stavamo cercando, per esempio. Fatti “strani”, buffi, di cui non comprendiamo il significato, che ci sembrano dettati dal caso o un gioco del destino.

Tendiamo a pensare che le coincidenze siano eventi isolati ed fini a se stessi (casualità) oppure che debbano indicarci qualcosa che dovremo fare, dire, se ne capiremo il suggerimento (questo è l'approccio razionale causa-effetto).

Ma abbiamo mai pensato che le coincidenze potrebbero invece essere la manifestazione evidente della nostra connessione inconsapevole con il Tutto?

Il concetto di “sincronicità” nacque dagli studi di Jung, uno dei fondatori della psicologia del profondo, e dell'amico Pauli, Premio Nobel della fisica (e collega di Heisenberg). Erano attratti dal sogno di trovare un punto di giunzione tra la materia e la coscienza e volevano integrare l'approccio obiettivo della scienza – che tende a generalizzare - con valori più soggettivi (come il significato dell'esperire, che non può essere standardizzato in un significato comune, assoluto, come per esempio il sogno).

Oggi, che affermiamo con maggiore serenità, che tutto è energia, ci rendiamo conto che è grazie a personaggi come questi, che alcune barriere concettuali sono state abbattute (il limite della scienza è dato solo dalla disponibilità mentale – e dal coraggio - dello scienziato-uomo).

Jung credeva nell'esistenza di un inconscio collettivo, un'area “universale” della mente, una dimensione al di là della realtà esteriore – quella sotto i nostri occhi – che influenza i movimenti dell'Uomo.

Esattamente quella che oggi definiamo “griglia di pensiero”, con una sua frequenza propria, a cui ci connettiamo in base al tipo di vibrazione a cui siamo più sensibili (in effetti questo “inconscio collettivo” possiede più strati, più frequenze, come emittenti radiofoniche, da cui possiamo anche sganciarci).

Pauli studiava in termini matematici la simmetria (un concetto fondamentale per i Pitagorici, riferito all'armonia), cioè la possibile corrispondenza ordinata, di posizione o di forma, tra elementi di un assetto: fu questo interesse a fruttargli il noto “principio di esclusione” tanto importante in fisica quantistica, e che ha un notevole interesse per il concetto di sincronicità:
“due elettroni non possono occupare lo stesso orbitale atomico a meno che non abbiano spin [rotazione] opposto”

Questo principio servì a spiegare la stabilità su larga scala della materia: le molecole non possono essere spinte arbitrariamente una contro l'altra, perché gli elettroni di ogni atomo (che compongono le molecole) non possono entrare nello stesso stato degli elettroni di un'altra molecola: praticamente il motivo per cui noi non passiamo attraverso i muri.
Per Pauli in Natura vi sono particelle come i fotoni, che compiono una danza simmetrica, ed altre come gli elettroni, che danzano asimmetricamente, restando vicine senza respingersi (pur avendo carica uguale).

Questa danza asimmetrica non è il risultato di forze specifiche, vale a dire che non è “causata” da qualcosa, ma è il risultato del movimento astratto delle particelle prese nel loro insieme.
Ipotizzando una struttura astratta che si nasconde dietro la superficie della materia atomica, che ne determina il comportamento, Pauli spiegò così la non dipendenza da “tempo e causa” degli eventi sincronici.

Dejà-vu, premonizioni, coincidenze fortuite, incontri, sogni, eventi senza apparenti cause (“provocati da”) rientrano nella sincronicità, dove noi osserviamo l'appartenenza a una collettività, espressiva dell'unità, in cui ogni singolo individuo può subirla o intervenire (potenzialmente) in modo significativo: pensate all'esperimento della centesima scimmia.

Ogni nostra illuminazione personale è in grado di influire sul pensiero e sull'azione di tutti: vediamo la sincronicità come creatività, e occorre imparare a renderla consapevole, per approfittarne: non è importante il significato di quello che accade, ma il fatto che può accadere e, probabilmente, avviene costantemente, anche se solo in alcuni momenti ce ne rendiamo conto. La sincronicità ci mostra il contatto tra la realtà soggettiva e quella oggettiva.

E' evidente che è l'osservazione, l'attenzione che possiamo “vivere” in un certo momento, legata alla presenza (non necessariamente fisica, ma “energetica”) individuale, la chiave per rendere utile, “a comando” questo incastro.
Probabilmente è il principio di indeterminazione di Heisenberg – per quanto difficile da comprendere – a darci un ulteriore spiegazione: semplificando molto, le cose che avvengono dipendono dall'osservazione o meno delle stesse.

Gira e gira, quanto accade dipende da noi, e nelle sincronicità almeno ci accorgiamo di quanto siamo partecipi, della nostra interazione con l'universo.

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EGO & RISULTATI (2005)

La maggior parte delle tecniche non convenzionali sembrano promettere un immediato Ben-Essere, usufruibile dopo un seminario o una manciata di trattamenti.
Chiariamo invece che l'impegno personale non è mai escluso dal processo di miglioramento di sè, a prescindere dal mezzo utilizzato. E' prima di tutto l'approccio con la vita a regolarne le manifestazioni: noi costruiamo la nostra realtà. Se quello che realizziamo non ci piace, possiamo convincerci che siamo nati per soffrire - continuando a costruire soluzioni rassegnate - ripetendo cioè gli stessi errori (senza rendercene conto), oppure, con un atto educativo verso noi stessi, possiamo imparare cosa sia la fiducia nelle nostre possibilità ed usufruire della saggezza ed abbondanza dell'universo.

La seconda soluzione è certamente quella più appetibile, ma esclude tutta una serie di alibi, come il karma negativo, l'incapacità personale, la cattiveria altrui, il destino. Il nostro ego ha bisogno di scuse come queste, per rimanere in piedi, e la mente lo esaudisce, generando pensieri credibili che divengono situazioni, eventi, comportamenti che gli daranno immancabilmente ragione.
L'ego non ama le crisi, che portano invece a rivelare ed apprezzare il nostro Sè. Vi coinvolge in un sistema di credenze per il quale voi siete speciali, ma in competizione con gli altri.
Soprattutto, il vostro ego vi trattiene nella colpa, vale a dire nella paura di dover pagare un prezzo per ogni errore commesso.

In sostanza l'ego non vi farà mai accettare di essere divini ( qualità insita in ogni figlio di un Dio, per ovvia eredità genetica): vi farà sentire in credito per il gran daffare che vi date a destra e sinistra, ma vi ricorderà che il vostro essere così speciali è apprezzato da pochi.

Il disagio personale nasce, il più delle volte, dall'attenzione alle nostre carenze: invece è necessario che impariamo ad individuare tutto quello che abbiamo a disposizione e di cui non usufruiamo.
Un esempio sono le relazioni affettive: moltissime persone non sono in grado di vivere senza un partner, perché si sentono incomplete. Cercano nell'altro quello che ritengono di non avere: l'ego induce ad usare il partner per riempire un vuoto.
Ed è esattamente questo il motivo per cui sono relazioni che continuano a non soddisfare: cosa si può dare a qualcuno, partendo dal presupposto di essere incompleti, cioè di poter dare solo qualcosa di incompleto? Questo tipo di inganno cosa attrae?
E se veramente siamo incompleti, perché piuttosto non cerchiamo di completarci, prima di impegnarci in uno scambio con un partner, in modo da eliminare qualsiasi aspettativa?

Comprendere queste trappole mentali non è qualcosa che si impara in un fine settimana, perché occorre prima riconoscerle, e poi ribaltare il meccanismo. Ma quanti di noi sono disposti a lavorare su se stessi per un periodo superiore a un fine settimana, anche se nella gratuità dell'impegno casalingo?
Cambiare paradigma è diverso dal prendere una pastiglia che toglie il dolore in venti minuti o dire una preghiera, aspettando l'intervento di un Dio miserircordioso.

Richiede di osservare se stessi, senza puntare un dito sugli errori, per analizzare quali schemi mettiamo ripetutamente in atto, travestendoli da esperienze diverse.
Richiede di nutrire fiducia anche quando l'ego sentenzia disagio, dolore, malattia; quando suggerisce senso di abbandono, di tradimento, di fallimento. Anzi, è proprio in quei momenti che occorre essere fiduciosi nella prospettiva meno ovvia: tendiamo a vedere solo quello che vogliamo vedere.

Per trovare l'energia necessaria a superare il disastroso quanto incessante dialogo interiore e il senso di superiorità, che tendono a sballottarci tra valutazioni di noi stessi adatte all'ego e non al Sè, occorre individuare cosa si vuole realizzare, nella vita, imparando a non farne una ossessione. Nessuna competizione, nessuna dipendenza.
La trasformazione inizia dall'imparare a riconoscere la "nostra intenzione", ciò che guida qualsiasi creazione e la sua manifestazione. In questo modo non mi preoccuperò del come arrivare al risultato, ma solo del valore del risultato.

Mi capita spesso di parlare con persone che spendono veramente tanti soldi in sigarette, o in medicinali, e non ne hanno mai per partecipare a un seminario, a un qualsiasi evento, a una vacanza, anche se dicono che gli piacerebbe moltissimo.
Incontro anche persone che partecipano solo a iniziative in cui possono attuare dei baratti, ma in cui non si usa assolutamente denaro, perché ritengono che questo non vada investito in certe cose, quando non ce n'è per altre più urgenti o importanti.
Tutte queste persone vivono la limitazione dell'ego:certamente la loro intenzione è quella di essere sereni, ma la interpretano come un problema di denaro, sia nella dipendenza da esso sia nell'illusione di farne a meno. Dove si pongano dei limiti di interazione, che giudicano e precludono quello che l'universo ci ha messo a disposizione, è in atto uno schema di colpevolizzazione e di rifiuto.

Cosa si può ottenere da un no?
Esatto! Nient'altro che negazioni, nonostante si creda di essere affermativi.

Il Ben-Essere è molto meno difficile da raggiungere, e mantenere, di quanto possa sembrare: basta bloccare il meccanismo con cui l'ego ci ricorda di non deludere gli altri a costo di deludere noi stessi, o ci induce a sentirci delusi dagli altri.
Pertanto cercate di sfruttare le tecniche di Ben-Essere in questo senso, senza metterle nel cassetto insieme all'attestato, e vedendole come dei traghetti che vi porteranno sempre e solo dove vorrete arrivare: stando fermi, non si va da nessuna parte.

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CRISTALLI E PIETRE ADATTI ALL'UOMO (1/09/06)

Esistono cristalli adatti alle problematiche degli uomini, in modo specifico?

Ragionando per SIMILITUDINE, potremmo dire che sono adatte agli uomini tutte le pietre che abbiano un'energia Yang:
attivante, stimolante, espansiva, manifesta, luminosa (in una parola: solare), e rinforzante, combattiva (energia di Marte). Cioè pietre con colorazione marrone, rosso, arancione, giallo, dorato, che rappresentano i raggi della crescita, della forza, dello sviluppo, della volontà (*)....

Questa modalità di scelta, però, ha delle lacune.

1) L'archetipo Uomo, in quanto tale, è un punto di riferimento, ma contrasta con le effettive realtà individuali: non esistono solo uomini forti, aitanti e blablabla... persino Ercole o Achille, esempi di mascolinità, avevano delle debolezze. Inoltre non dobbiamo confondere le qualità archetipiche con i ruoli attribuiti da vecchie mentalità e abitudini sociali. Lo stesso discorso che faremmo parlando di un archetipo Donna.
Pertanto, da questo punto di vista, la scelta viene fatta come propiziatrice, beneaugurante (superstiziosa).

2) Le caratteristiche vibrazionali delle pietre, NON sono determinate solo dal colore: altrimenti non avremmo differenze tra l'azione di un rubino, di un'ossidiana rossa, di una eritrite..... e invece sappiamo che le differenze ci sono, eccome!
Così esistono pietre, di altro colore, che sono ugualmente "grintose", Yang, appunto. Esempi? La sugilite, l'ametista, viola; la giada imperiale, la moldavite, verdi; il quarzo ialino, incolore...

3) Anche ciò che crea problema, il disagio, a sua volta, ha delle caratteristiche precise, da considerare: l'aggressività, ad esempio, è Yang: come tale, non ha bisogno di essere incoraggiata dalla stessa qualità vibrazionale, ma dissipata.
(e questo è il motivo per cui, ad un certo punto, vi accorgerete che l'associazione dei colori ai cakra corporei è una grande limitazione, e va superata).
In generale ricordate che le malattie che simboleggiano pienezza e aggressività (stati acuti e calore) sono yang, mentre le malattie yin rappresentano invece stati di blocco, cronici e freddi.

Consideriamo allora pietre e cristalli per alcuni disagi maschili, o problematiche vissute dal punto di vista maschile, con la solita premessa: non sono "le pietra al collo" a risolvere situazioni che hanno implicazioni patologiche e/o reazioni psicologiche, ma l'utilizzo delle stesse, in sinergia coi trattamenti medici, e applicate nei trattamenti di cristalloterapia, possono aiutare.

L'Essere Umano è un grande insieme di cristalli, un cristallo vivente.... le ossa e i denti sono fatte della stessa sostanza che compone l'apatite; il ferro, importantissimo, contenuto nel sangue, nel fegato, è lo stesso elemento, reattivo, che si lega all'ossigeno nell'ematite; microquantità di elementi come magnesio, potassio, alluminio, cromo, manganese, litio, stronzio, sodio, e molti altri, sono responsabili di azioni metaboliche fondamentali, così come nei minerali le stesse presenze regolano colore, struttura, resistenza o fragilità. Il carbonato di calcio prescritto dai medici nell'osteoporosi, nel rachitismo..... è calcite,dolomite, aragonite....

La cristalloterapia si basa sull'azione della vibrazione caratteristica (univoca) che ogni pietra emana, e che il corpo raccoglie (e più cristalli insieme creano vibrazioni differenti dalla semplice somma delle stesse): accettiamo l'idea (o non saremmo interessati alla cristalloterapia) che la vibrazione scelta (attraverso il cristallo) entri in sintonia con la vibrazione distorta nel corpo, ripristinando l'informazione - per il corpo - dell'esatta frequenza.
Quell'informazione, da sola - ad ogni modo - sappiamo che il più delle volte non basta: anche la medicina attuale considera (finalmente) l'importanza delle interferenze emotive (e gli studiosi russi hanno provato che il pensiero è profondamente legato alla struttura biologica del DNA, e questo interferisce con i fotoni): pertanto vi invito a non illudere mai nessuno con atteggiamenti "di cura", puntando invece all'educazione alla Guarigione (che è la modificazione dell'approccio personale ai problemi, passando dalla passiva rassegnazione all'accettazione delle proprie responsabilità, ed opportunità, creative).

E arriviamo così ai problemi in questione (è un lista minima e non esaustiva: vi serva come spunto ed appoggio sperimentale, vi prego!!!!)

AGGRESSIVITA', TENDENZA AL LITIGIO
Crisocollla: va bene nel rapporto tra figlio e madre, così può intervenire in situazioni comportamentali che nascono da un rapporto conflittuale, anche ormai datato; nell tete a tete tra padre e figlio, invece, una pietra adatta è la malachite-azzurrite: stesse gamme di colore (verde e blu) della crisocolla, stessa struttura cristallina, monoclina, ma carbonati, invece che ciclosilicato. I carbonati sono stimolanti, nelle fasi di trasformazione. Aiutano a far emergere i contenuti latenti, stabilizzano i processi instabili.
La malachite-azzurite lavora su un piano di assorbimento (del dolore, a qualunque livello sia: per esempio senso di abbandono, disistima, senso di colpa...) e di osservazione di quanto c'è oltre il muro (la percezione classica del terzo occhio, che deve essere educato a comprendere quello che non conosce). E' quindi una pietra più predisposta a lavorare in un campo di battaglia, come nel rapporto padre-figlio (in cui spesso di scambiano i ruoli, inconsciamente).
Utile anche l'eritrite (arseniato di cobalto), o la sorella roselite (che contiene anche un po' di calcio). Magenta, colore estremamente spirituale (pietre adatte al Mentale Superiore, per chi abbia fatto il secondo livello).
Questa pietra (yang) lavora bene con la forza yang repressa, favorendone il flusso, e - quasi paradossalmente - stimola un aspetto yin: la percezione dell'universo nel suo aspetto invisibile, ammorbidendo così quell'aspetto duro, razionale e materialistico, per fare posto ad un approccio più morbido (non voglio scrivere "spirituale".....)

Quarzo morione (adatto a circoscrivere uno spazio interiore gestibile, in cui dare forma alle proprie paure: chi è già un po' avanti negli studi noterà la somiglianza - e non l'uguaglianza - con l'uso della ossidiana nera, che però è un amorfo); rodonite (agisce sull'equilibrio tra yin e yang, nell'individuo, ammorbidendo l'aspetto aggressivo nelle relazioni, restituendo la percezione della stima in sè)

AUTODISTRUTTIVITA' (DIPENDENZE)
Amazzonite (indicata per rafforzare il punto di vista personale, senza bisogno di sostanze nocive); malachite (nell'uomo, specificatamente, assorbe quel dolore psicologico che sorge nel conflitto tra il potere del controllo esercitato e subìto, che spesso porta all'uso di alcol o cocaina)

DISTURBI NELL'EREZIONE E IMPOTENZA
Rubino (decisamente ossigenante, offre una bella dose di energia che ravviva, adatta a sollevare il morale e il resto); ferro tigrato (accelera l'assimilazione del ferro, ed è quindi adatto dove vi sia debolezza organica. Inoltre ha un buon effetto sulla volontà: ottimo per uomini che siano entrati in un pessim stato di rassegnazione, davanti al problema, e che rifiutano di parlare con un medico o uno psicologo); tormalina nera o verde (favorisce lo scorrere dei flussi: sia energia, sia sangue); zincite e blenda (entrambi minerali dello zinco, elemento specifico per l'impotenza, che contrasta l'invecchiamento dei muscoli)

EIACULAZIONE PRECOCE
Qui c'è una diretta connessione con il potere di controllo, messo a dura prova:
Apofillite (tranquillizzante, è ritardante nella risposta agli stimoli, e alleggerisce dal senso di colpa che potrebbe opprimere l'individuo); la pietra del sole (le vibrazioni emesse coinvolgono il sistema nervoso vegetativo e quello centrale, che regola l'effetto stimolante o inibitorio)

ECCESSI (PRIAPISMO, ESIBIZIONISMO)
Qui abbiamo due eccessi di produzione di energia che non trovano sfogo naturale.
Nel priapismo sono utili la tormalina nera o verde (per contrastare i blocchi di sangue ed energia); la malachite (per attenuare il dolore); il peridoto (se il problema è causato da infezione); amazzonite (dove ci sia dipendenza da farmaci o da droghe)
Sia per il priapismo sia per l'esibizionismo è ottima l'antimonite (dal Greco "anti monos" (solitudine), mentre il simbolo dell'antimonio deriva dal Latino "stibium" (bastone) i singoli cristalli, lucenti e simili a sottili spade, aiutano a dare forma ordinata a pensieri e sensazioni nascoste, proiettandoli fuori dell'individuo, affinché ne prenda coscienza).

OMOSESSUALITA'
Premesso che non la considero "un problema", è vero che non sempre viene vissuta facilmente dagli adulti, per le implicazioni che porta tale scelta. Un aiuto viene dato da un insieme di cristalli, adatti a lavorare sull'individuo in modo che emerga - nel modo più spontaneo e naturale possibile - la sua natura più profonda, senza influenze di alcun tipo da parte dell'ambiente e di persone che potrebbero solamente interpretare (e quindi anche caricare di aspettative personali) cio' che la persona sente e vuole.
Quarzo morione, quarzo rosa, larimar, cianite ed amazzonite credo che riassumano le necessità emotive che la persona deve elaborare. Ricordate poi che l'ematite aiuta a "crearsi uno spazio" psicologico e fisico; il quarzo rosa (spesso troppo poco considerato) è un'onda di amore che fa bene a tutti.
Ultima, ma forse la più importante? Lepidolite: accettazione, accettazione, accettazione. Qualunque sia la scelta.

PROSTATITE
peridoto (lavora con la sua caratteristica immunitaria, sull'infiammazione acuta, da microrganismi patogeni); zaffiro (lavora sui vasi sanguigni e sulla elasticità di canale uretrale prostatico, dotti ejaculatori, vescicole seminali).

STERILITA'
Emimorfite (agisce sulla salute delle cellule e contiene zinco); zincite (verde per aiutare la vitalità dello sperma, arancione per aumentare la quantità degli spermatozoi). Si possono sperimentare anche blenda caramellata (rosso arancio giallo) e blenda classica, marrone giallo argentato (non ho esperienza a riguardo, ma vista la presenza di zinco ...)

TIC (tirarsi i baffi o i peli della barba fino a creare zone vuote)
Rodocrosite (agisce sui bulbi piliferi e la cute); morganite (lavora sugli stress, stimola l'autostima - piuttosto che comportamenti punitivi - . La pietra è un berillo, e come gli altri fratelli eliodoro, acquamarina, smeraldo, in quanto ciclosilicato, ha funzione stimolante da un lato e rilassante dall'altra).

(*) Naturalmente i colori freddi rappresentano lo Yin e sono i raggi di inibizione, di diminuzione.

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USARE I LAYOUT IMPARATI NEL I E II LIVELLO (8/09/06)

Nel primo e secondo livello della nostra Scuola, si segue un percorso pratico adatto ad invogliare e sostenere il cambiamento percettivo (la cui finalità è - naturalmente - anche quella di preparare al terzo livello). L'intento è quello di imparare ad usufruire di ogni livello dell'attenzione, in modo da riconoscere, distinguere e scegliere tra le tante informazioni che si ricevono - ventiquattro ore su ventiquattro - sotto forma di parole, pensieri, suoni, frequenze e vibrazioni.

Sarò volutamente sintetica, e quindi non esaustiva, forse anche un poco criptica, ma accettate questo paragone: si tratta di prendere coscienza del proprio sistema energetico, riconoscerne le funzioni attive, imparare ad usufruirne e stimolare un sistema sensoriale, adatto al periodo che stiamo vivendo (oggi è necessario portare ordine nelle informazioni e agire sull'impatto emotivo, responsabile di mutazioni anche nel DNA). Immaginate di essere una radio sintonizzata sempre sulla modulazione di frequenza. Un giorno vi accorgete che potete spaziare anche tra onde corte, medie, lunghe e, orientando bene l'antenna, potete distinguere perfettamente ogni trasmissione, in chiaro e senza disturbi.

Questi passaggi - nella cristalloterapia che propone Comunicazione Cristallina - sono coadiuvati dall'uso di una serie di "layout" particolari.

Con il termine "layout" intendiamo una precisa disposizione di cristalli, dove sono conosciute la sequenza di posa, la posizione sul corpo (o altrove) e il tipo di pietre necessarie. Non vi è nulla da sostituire o modificare, e l'interazione di quelle precise pietre, scelte ed associate così, innesca il processo.
Un processo che - in ogni Individuo - ha tempi e valori di risposta differenti, certo, ma paragonabile al muovere la manopola della sintonia ed aggiustare l'antenna, come accennavo sopra. Le frequenze si "sentono", ci si accorge del flusso che ci scorre attraverso, e pian piano si comincia a dominarle, tradurle, archiviarle. O eliminarle.

Per noi è importante separare le emozioni dal sentimento, in modo da gestirle, e per questo usiamo un sistema di otto cakras, sull'area fisica. Il layout per gli otto cakra, quindi, facilita il flusso energetico che corriponde al benessere psicofisico, quello che lega gli stati d'animo alla risposta corporea. Un layout, questo, da proporre a chi si avvicina alla cristalloterapia e in cui si individuano squilibri (blocchi, accumuli, carenze) energetici. Non lavorate mai su un cakra, ma favorite il ripristino dell'equilibrio con questo kit (detto in gergo "kit base"). Le pietre (tutti quarzi) qui lavorano per accordare tra loro le informazioni già presenti nella persona.

Nel primo livello si amplia il concetto di "sistema energetico", considerando 12 cakras: gli ulteriori 4 sono collocati fuori dell'area fisica, e preposti a funzioni come la connessione con la frequenza terrestre (RS), la ricezione di vibrazioni con frequenze molto alte, la traduzione delle informazioni vibrazionali, la fissazione delle informazioni utili, ed altro. Ci aiuta il layout composto da una sequenza di calciti e pietre dette "predominanti" (che in gergo indichiamo come "Kit di calciti").
Inizialmente lavorare con questa sinergia di cristalli, induce nella maggior parte delle persone che la provano, un fremito, una scossa, provocati dal flusso di frequenze che, fino a poco prima scorrevano ignorate. Continuando a utilizzare il layout si sviluppa una personale abilità paragonabile al "fare l'orecchio" a una nuova lingua.

Nel secondo livello si intensificano gli stimoli verso un nuovo paradigma. I "Corpi Superiori" sono un ulteriore concetto che riguarda l'Uomo in evoluzione, e il loro significato e funzione vengono meglio compresi mentre si sperimentano e rafforzano. Il "kit per i corpi superiori" è specificatamente scelto per attivare la nostra attenzione verso di essi; successivamente si dà specifico spazio al lavoro sul Cuore Superiore, per incoraggiare e rafforzare, in ogni Allievo, un percorso di relax, di serenità, rivolto soprattutto alla guarigione delle relazioni personali.
Allievi ed Operatori hanno testimoniato che il lavoro sul Cuore Superiore agisce sulla percezione nei rapporti, sposta dalla propria visuale, spesso viziata dalle emozioni negative, ed offre un largo respiro all'accettazione.

Lo "Scudo di ematiti", invece, deve il suo nome alla funzione protettrice che gli si attribuisce.
Le ematiti sono fatte della stessa sostanza che - si pensa - costituisce il cuore della Terra. Le vibrazioni dello Scudo arricchiscono l'aura e la fanno entrare in risonanza con il Pianeta, facilitando il radicamento, e sviluppando altre interessanti funzioni.
Lo Scudo è consigliato a chi si sente spesso stanco e svogliato; si è rivelato efficace per rilassare le persone soggette ad ansia ed attacchi di panico (non è curativo); utile anche chi soffre di carenza di ferro (vegetariani, per esempio), ecc. ecc. ecc.

Ultimo schema a cui ci riferiamo sono le "infusioni". Anche in questo caso parliamo di pietre posizionate in un certo modo, e non dovete confondere le infusioni con gli "elisir": sono due cose completamente differenti.
Le infusioni caricano l'aura personale delle caratteristiche di una unica pietra (o due complementari), scelta per migliorare, modificare, sostenere, ammorbidire alcuni aspetti della persona.

Le infusioni si praticano sempre dopo lo scudo di ematiti, in modo da garantire prima il fondamentale processo del radicamento, attraverso cui ogni vibrazione utile è integrata nell'Uomo (sistema energetico e cellulare). In questi anni è emerso chiaramente che la maggior parte delle persone che praticano cristalloterapia non conosce il significato, la funzione è l'attuazione del radicamento (che alcuni addirittura credono di poter effettuare con l'ossidiana). Una volta imparata la prassi per "radicarsi" adeguatamente, gli Allievi hanno degli immediati risultati e nuove sensazioni (tra cui stabilità e senso di piacevole fluidità).

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QUANDO DIVENTA COMPLICATO FARE LE INFUSIONI (gennaio 2007)

Durante i nostri corsi (in genere al secondo livello, dopo aver acquisito la tecnica dello scudo di ematiti) si apprende come fare le "infusioni" su di sé e le altre persone: con questo termine non intendo gli Elisir, cioè quei rimedi vibazionali derivanti - in questo caso - da pietre e cristalli, ma il preciso posizionamento di una pietra, o di una coppia, ripetuto in modo specifico, affinché le frequenze si stabilizzino nell'aura della persona, e vi rimangano per un tempo superiore a quello che normalmente avviene con i normali trattamenti.

L'utilità dell'infusione consiste nel fornire un unico range di frequenza, che avvolge e "impregna" il corpo fisico e sottile, in modo che lo schema vibratorio del cristallo agisca in profondità, entrando in risonanza con ogni parte. Dalle infusioni si trae immediato beneficio psicofisico, ed a seconda del tipo di pietra scelta, l'influsso si può protrarre anche per una settimana. In tale periodo l'attenzione della persona è continuamente indirizzata verso nuove modalità comportamentali, atteggiamenti e pensieri differenti, e diventa consapevole del nuovo percorso verso cui è stimolata.

Le infusioni possono essere sfruttate anche solo per dare tono o rilassare, e rappresentano un appuntamento di benessere, come l'autogratificazione quando si mangia un cioccolatino o ci si abbandona ad un massaggio.
L'arte della disposizione per se stessi richiede un po' di pazienza, le prime volte: meglio avere un foglio su cui sia elencato cosa vi occorre, e tenere tutto in un cesto a portata di mano. Consiglio una piccola sveglia digitale per segnare la fine del trattamento, in modo da rilassarsi (ma non addormentarsi) e non avere la preoccupazione di guardare quanti minuti sono passati; non dimenticate un plaid, in mohair o pile, caldo ma molto leggero, con cui coprire almeno piedi e gambe.

Sono da preferire, in ordine di efficacia: i grezzi, le gemme intagliate, i burattati. La quantità di pietre necessarie per le infusioni, ne rende alcune inavvicinabili. Questa è una osservazione che molti Studenti mi pongono.
Certamente non è per tutti usare gli zaffiri in qualità gemma, per le infusioni, né è particolarmente economica l'infusione di kammererite. Per non parlare di Azeztulite, Brookite, Tanzanite, Kunzite, Moldavite ed altre. Il primo consiglio che vi dò, quindi, è quello di non fissarvi con pietre che - solo perché avete letto che hanno certe qualità - volete a tutti i costi: ponetevi in ascolto della vostra effettiva necessità.

L'altra indicazione che vi dò riguarda una pietra particolare, che ho sperimentato avere funzione di Jolly.
Può succedere che entriate in possesso della quantità di cristalli adatti (in prestito o per una spesa mirata), ma che al momento opportuno manchi all'appello un pezzo o due (perduti, nascosti...)
O può succedere che, procurandoveli un po' alla volta (calibrando la spesa, o perché è difficile trovare la pietra), non riusciate ad arrivare al numero utile in tempi brevi.
Bene, la CENERE DI PIETRA può sostituire alcune pietre mancanti fino ad massimo di 6 (sei) e non va disposta sul corpo, ma alternata-distanziata solo nella configurazione esterna. E' un diaspro, non particolarmente attraente, dal colore grigiastro, che giustifica il nome. Alcuni esemplari potrebbero essere confusi con il legno silicizzato, o qualche diaspro paesaggio e, ancora, un tipo di serpentino.

Questo diaspro, struttura trigonale ovviamente, ha due qualità:
1) è stabilizzante
2) è rigenerante
L'immagine che mi ha ispirato, dal primo momento, prima ancora di sperimentarla, è stata quella dell'Araba Fenice. In seguito ho motivato razionalmente il legame tra tale immagine e il nome della pietra (l'Araba Fenice risorge dalle sue ceneri), ma questo ha solo rinforzato la mia sensazione: nella cenere giacciono ingredienti potenziali, pronti per essere ricostituiti nella forma più adatta.
E' questo stato potenziale che mi ha suggerito di sfruttare la Cenere di Pietra in associazione alle pietre delle infusioni, rappresentando uno schema vibratorio adattabile, convertibile.

L'infusione di sola Cenere di Pietra, invece, offre una bella sorpresa: dapprima si placa il mare di pensieri che ci accompagna, e successivamente prende forma un piacevole senso di "liberazione". La semplicità di questo diaspro si riflette nella percezione delle situazioni, così come sono. La nostra stessa immagine cambia ai nostri occhi, e possiamo sentirci liberi da identità e ruoli, riavvicinandoci a qualità e sogni accantonati.
Là dove non si sappia quale pietra scegliere per le infusioni, cominciate quindi con la Cenere di Pietra.


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LE PIETRE ADATTE NELLE RELAZIONI FATICOSE: MADRE-FIGLIA E PADRE-FIGLIO/FIGLIA
La crisocolla, ripetiamo da tanto, è specificatamente adatta anche nella comunicazione tra madre e figlia (v bene anche tra madre e figlio, e in generale per addolcire alcuni aspetti nel porprio modo di comunicare). Si usa per aiutare le ragazze anoressiche (ma non le bulimiche, non confondetevi), e per facilitare il dialogo, abbattere silenzi e segreti, dove ci sia una relazione compromessa da un ostacolo non facile da affrontare. Provatela, funziona a prescindere dall'età... quindi anche quando le figlie sono adulte...

Veniamo al tete a tete tra padre e figlio.
Una pietra adatta è la malachite-azzurrite: stesse gamme di colore (verde e blu) della crisocolla, stessa struttura cristallina, monoclina, ma appartiene ai carbonati, invece che essere un ciclosilicato (la crisocolla). I carbonati sono stimolanti, nelle fasi di trasformazione. Aiutano a far emergere i contenuti latenti, stabilizzano i processi instabili.
La crisocolla è molto più "dolce", come impatto, e interviene a mettere ordine.

La malachite-azzurite, invece, lavora su un piano di assorbimento (del dolore, a qualunque livello sia: per esempio senso di abbandono, disistima, senso di colpa...) e di osservazione di quanto c'è oltre il muro (la percezione classica del terzo occhio, che deve essere educato a comprendere quello che non conosce). E' quindi una pietra più predisposta a lavorare in un campo di battaglia, come nel rapporto padre-figlio (in cui spesso di scambiano i ruoli, inconsciamente) e...... padre -figlia (dove per esempio il ruolo della figlia sia fortemente condizionato da aspettative e giudizi sulla diversità tra maschio e femmina).
Utile anche l'eritrite (arseniato di cobalto), o la sorella roselite (che contiene anche un po' di calcio). Magenta, colore estremamente spirituale (pietre adatte al Mentale Superiore).
Questa pietra (yang) lavora bene con la forza yang repressa, favorendone il flusso, e - quasi paradossalmente - stimola un aspetto yin: la percezione dell'universo nel suo aspetto invisibile, ammorbidendo così quell'aspetto duro, razionale e materialistico, per fare posto ad un approccio più morbido (non voglio scrivere "spirituale".....ma...)

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CRISTALLI E ASTROLOGIA

Quanti di voi mi conoscono, sanno che mi dissocio dall'abitudine di accomunare una pietra a un segno zodiacale secondo la data di nascita.

Perché gli aspetti generalizzati, che conferisce il Sole nel segno, rispetto alla complicata rete di aspetti presenti nella domificazione individuale, non sono tali da motivare una simile pratica, nata per scopi commerciali e che reca in sè un tessuto di superstizione, cioè la banalizzazione di alcuni riferimenti esoterici tradizionali, resi malamente essoterici.

E' vero che alcune pietre sono legate, tradizionalmente, ai Pianeti che reggono i vari segni, ma proprio per questo dobbiamo portare attenzione a tali Pianeti, che nel nostro oroscopo si presentano dominanti, equilibrati, afflitti...
In questo è molto precisa l'astrologia Vedica, che si preoccupa di valutare i pianeti deboli, e riequilibrare gli elementi.

Pertanto, quando si scelgono le pietre "zodiacali", occorre valutare come i Pianeti sono in aspetto tra loro e non partire dal segno di nascita. E' attraverso la lettura personalizzata di un tema astrale che si scoprono le carenze e gli eccessi da armonizzare, le qualità da sostenere.

Come scegliere, cosa scegliere, allora?
Ci sono due metodi, entrambi validi.
Una volta considerato il Pianeta afflitto, a prescindere che si sia nati sotto il segno del Leone, della Bilancia, dei Pesci, si può scegliere da un elenco di pietre "fisse", assegnate per le caratteristiche particolari che rivestono; oppure - se si conosce un po' la chimica - si può scegliere una pietra che piaccia (empatica attrazione) tra quelle che contengano tracce del metallo corrispondente al Pianeta stesso.

Chi non sia esperto di Astrologia, è bene che si faccia indicare da un professionista quali sono gli aspetti personali critici, nel tema: non cadete in deduzioni, tipo "l'opposizione è negativa" o "la quadratura mi perseguita". Ci sono a volte posizioni anonime, Pianeti solitari, in case, in segni privi di affinità, che esercitano una subdola forza, così come aspetti contrastanti, sullo stesso Pianeta, possono rendere molto instabile l'influsso esercitato.

Di seguito le indicazioni.

SOLE afflitto:
AMBRA, OPALE DI FUOCO, ORTOCLASIO NOBILE, PIETRA DI SOLE;
oppure un cristallo nella cui composizione compaia dell'ORO (elemento Au) o procuratevi un pezzettino di oro nativo.

LUNA afflitta:
PIETRA DI LUNA (Ortoclasio Adularia), AGATA ROSA DEL BOTSWANA, SELENITE (gesso trasparente o cristallizzato come Sericolite);
oppure potete usufruire dell'elemento Ag, l'ARGENTO, sia in forma nativa, sia in cristalli che ne contengano tracce.

MERCURIO afflitto:
QUARZO CITRINO, CALCITE GIALLA, FLUORITE GIALLA (quest'ultima è quella che preferisco);
l'unico minerale che contenga Hg, MERCURIO, è il cinabro, che io mi ricordi. Però trasuda l'elemento, e per questo non è consigliato maneggiarlo.

VENERE afflitta:
DIOPTASIO, UVAROVITE, CRISOCOLLA, CUPRITE, MALACHITE;
il RAME (Cu) in forma nativa è facile da procurarsi, oppure scegliete cristalli che contengano l'elemento.

MARTE afflitto:
RUBINO, EMATITE, SPINELLO (rosso), DIASPRO ROSSO;
scegliete l'elemento FERRO (Fe), o uno tra i tantissimi altri cristalli che lo contengono.

GIOVE afflitto:
ZAFFIRO, INDICOLITE, LAPIS, AZZURRITE;
il metallo associato a questo pianeta è lo STAGNO (Sn): non mi vengono in mente minerali che lo contengano, a parte la Schalenblende.

SATURNO afflitto:
GIAIETTO, ONICE NERO, LEGNO FOSSILIZZATO, AMMONITE;
oppure cercate tra cristalli che contengano PIOMBO (Pb) o procuratevi un pezzetto del metallo.

URANO afflitto:
, una ventata di cambiamento mirato possono darlo FLUORITE VIOLA, TANZANITE, SUGILITE
per NETTUNO afflitto ottimi ACQUAMARINA, CALCEDONIO AZZURRO (non l'agata col pizzo, ma proprio il calcedonio da gioielleria), OPALE AZZURRO
per PLUTONE afflitto scegliamo, infine, tra OSSIDIANA, GRANATO ROSSO E NERO, SCIORLITE (tormalina nera), OCCHIO DI BUE

Nel caso di un tema natale e/o di transito particolarmente conflittuale, in cui coesistano più aspetti negativi, ci troveremo con una serie di cristalli utili, che potranno essere usati insieme, sotto forma di layout, di griglia, di mandala, oppure scelti uno alla volta: in tal caso individuate, o fatevi indicare i vari punti deboli, e cominciate da quello che sentite maggiormente pressante, quello che per voi rappresenta l'ostacolo più arduo. Non abbiate fretta, non sovraccaricatevi, non confondetevi.
Ma soprattutto, per favore, se volete "fare Cristalloterapia" (maiuscola) smettetela di comprare la "pietra del segno".

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