Leccia

La ''amia'' vive in continuo movimento in acque profonde, seguendo le correnti piu' tiepide. IN primavere accosta per riprodursi e lascia le uova attaccate alle pietre del fondo, poi naviga sui bassi fondali a caccia di cefali. Piu' piccola la varieta' ''stella''.

 

 

Grande nuotatrice e predatrice dalla bocca ampia, dotata di numerosi denti minuti, non mastica la preda ma la trattiene tra le mascelle smeriglite, quindi inghiotte bocconi interi. Gli occhi piccoli sul muso appuntito, la pelle è liscia al contatto, rivestita da minuscole spine ricoperte di scaglie prive di scudi. Il dorso biancastro con sfumature azzurre sfuma sul ventre argentato e spicca il sinuoso disegno della linea laterale che si raddrizza verso la coda. Sul dorso, anteriormente alla pinna, si ergono cinque o sei spine e due aculei precedono la pinna anale. Le forme giovanili differiscono dagli adulti nell'aspetto fisico e per colorazione: arancio brillante con disegni bruni. Sensibile alla temperatura dell'acqua, si muove vicino alla costa dalla primavera all'estate, l'abitudine a non masticare la preda, facilita i pescatori: la leccia inghiotte l-esca e si ferra da sola, il gola o sul palato.

Corpo alto compresso lateralmente, denota agilita', la pinna caudale ampia e potente, fortemente incisa caratterizza il pesce.

 

 

 

 

 

DOVE VIVE

Dalle profondita' marine, negli spostamenti primaverili viaggia in coppia o in esegui gruppi, su rotte battute da diverse specie. vengono a formarsi branchi promiscui di grande interesse nelle battute di pesca. Si avvicina ai promontori, entra nelle lagune e seguendo i muggini risale gli estuari.

NUMERI RECORD

La leccia raggiunge i due metri di lunghezza e i 60kg di peso.

IN CUCINA

Apprezzati i soggetti di taglia media, la carne degli esemplari grossi a gusto molto forte.

PESCA SPORTIVA

Dalla Riva

I piccoli esemplari si insidiano a spinning lungo i litorali sabbiosi e in prossimità degli speroni rocciosi dove si concentrano branchi di cefali, latterini, salpe, piccole occhiate e altri pesci. Ottime anche le zone antistanti le foci di fiumi o torrenti con acqua pulita che creano una spinta di corrente verso il largo. Si usano di solito piccoli pesci finti o cucchiaini ondulanti, che consentano lanci più lunghi. Se le lecce ci sono lo si capisce dai salti fuori dell'acqua dei predatori e delle prede, è un segnale inequivocabile. Canne da 2,40/3 metri e mulinelli veloci con uno 0,22/0,28 in bobina.

Dalla Barca

A traina con attrezzature leggere, si pescano gli esemplari più piccoli. Canne da 6 a 12 libbre e mulinelli caricati con nylon dello 0,35 e finali di otto metri dello 0,30 e artificiale come esca. si procede a una velocità compresa tra 3,5 e i 4,5 nodi, senza aggiunta di piombi e in superficie. Per le lecce più grosse (da 3 a 20 chili), meglio la traina con il vivo (seppia o calamaro) o il morto ben conservato, a una velocità massima di due nodi e con l'esca più in profondità, usando l'affondatore. Canne da 30 libbre, mulinelli con nylon 0,50 e finali dello 0,40 lunghi una quindicina di metri.

Armature

ESCHE

Esche Naturali: Si possono utilizzare sia piccoli pesci, sia cefalopodi, innescati interi vivi o morti.

Esche Artificiali: Anche qui è vasta la scelta che va dai cucchiaini di ogni tipo e peso, sia con piume sia senza, ai piccoli pesci finti (minnow). Ottimi risultati anche con le imitazioni di piccole anguille (ragloo).

 


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