IMPIANTO COSTRUITO DALL'UOMO. LA LEGGENDA METROPOLITANA DIVIENE REALTA'

di GIUSEPPE COLAMINE'

 

E' di oggi (28-2-02) la notizia secondo cui un laboratorio scientifico di Miami in Florida, avrebbe brevettato un microchip da piazzare sotto la pelle dell'avambraccio. Esso dovrebbe avere una serie di funzioni così riassumibili.

1)memoria dati anagrafici, gruppo sanguigno, malattie di rilievo.

2)congegno emittente radiosegnale specifico capace di permettere la localizzazione del portatore in qualunque luogo del pianeta.

3) sensore tarato per registrazione di funzioni fisiologiche come equilibrio elettrolitico, dinamica circolatoria, temperatura, metabolismo.

Stando ai suoi progettisti, l'oggetto non dovrebbe essere più grande di un chicco di riso e verrebbe innestato sottocute tramite una semplice cannula.

L'impianto diventa una realtà. Dopo anni di studi condotti da vari gruppi di ricerca avanzata, dopo anni di ilarità e quasi disprezzo da parte del mondo accademico, ecco che un gruppetto di scienziati Americani trasforma la fantasia in realtà.

Stavolta a ridere siamo noi; ridiamo di chi ci ha accusato di farneticare cose da film, di chi ha quasi bacchettato il pubblico che ci seguiva, invitandolo a tenere i piedi ben saldi sul pavimento della mediocrità. Piedi a terra sì ma....impianto bel saldo nel braccio.

Non importa il fatto che non siamo arrivati a scoprire CHI usa questa metodica oramai da anni, forse da decenni; CHI ha già avviato un monitoraggio, forse un controllo e forse, (speriamo proprio di no) un condizionamento a distanza dei numerosissimi soggetti portatori che vivono in mezzo a noi.

Si è parlato di retrotecnologia, di primizie fornite da un'intelligenza Aliena a gruppi di elìte, di accordi segrerti fra Governi ed esponenti di Intelligenze Extraterrestri. Questo è il mistero su cui si cerca di far luce dagli anni 50 e forse su questo enigma resteremo tutti fermi per un periodo indefinibile.

C'è una novità però che ci incoraggia, che ci fa capire come in fin dei conti anche l'Uomo può fare passi avanti che lo avvicinino gradualmente al livello dei suoi possibili "VISITATORI DA ALTROVE": oggi un impianto, seppur rudimentale, possiamo fabbricarlo anche noi.

Dal 1998 stiamo effettuando uno studio lungo e complesso su di un soggetto umano portatore di un incluso metallico. L'iniziativa partì dal CUN Campania perchè fu proprio in questa regione che il portatore risiedeva. All'epoca le indagini vennero avviate da Nicola Guarino e dallo scrivente. Successivamente ottenemmo la collaborazione e la consulenza di altri personaggi evoluti, appartenenti al mondo scientifico avanzato: l'Ing. Alfredo Magenta, il Dr. Giorgio Pattera, il Prof. Clarbruno Vedruccio, la Dott. ssa Giulia D'Ambrosio, il Generale Salvatore Marcelletti, il Dr. Giulio Perrone e ancora il Dr. Roberto Pinotti, Presidente del CUN, Aldo Rocchi, Vicepresidente, Vladimiro Bibolotti, webmaster ed ora segretario Nazionale e l'onnipresente Alfredo Lissoni, il cuore operativo dell'informazione ufologica sul web, nonchè nostro grande amico.

Credo che il microchip di Miami sia una vittoria di tutte le persone citate e di tutte quelle che hanno avuto il coraggio di pensare guardando in avanti nel corso di questi anni. Per questo ripropongo ai lettori una sintesi di quello studio, già pubblicato sulla testata UFO NOTIZIARIO nel Maggio 1999, poi discusso nel corso di più Convegni, sottoposto a continui aggiornamenti e revisioni che tuttora non accennano a fermarsi.

Chi voglia saperne di più può chiedere informazioni scrivendo all'autore, al seguente indirizzo di posta elettronica: dobeller@hotmail.com

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GIUSEPPE COLAMINE'

NICOLA GUARINO

CASO DI SOSPETTA ABDUCTION IMPIANTO-MEDIATA.

SOGGETTO

La persona portatrice del sospetto impianto ha chiesto di non essere nominata, per cui, nel rispetto della "privacy" viene chiamata con la sigla "M".

M ha un comportamento estremamente compito ed è molto acuto nel dialogo, evidenziando spiccate doti intuitive, insieme ad una notevole capacità di sintesi. E' assolutamente poco incline all'aggressività, ma racconta di aver avuto negli anni dell'adolescenza comportamenti violenti e rissosi. questi ultimi si sono attenuati da circa 5 anni, lasciando posto ad un modo di relazionarsi singolarmente diplomatico e

tollerante.

ELEMENTI DI SOSPETTO.

L'evento descritto come missing time si svolse nelle campagne della provincia di Napoli, intorno alle 5,30 del mattino, durante la stagione invernale, nell'anno 1988.

M si stava recando al lavoro a bordo della sua FIAT UNO, di recente acquisto, quando sentì un violento rumore alle proprie spalle, paragonabile ad un BANG. Ebbe la sensazione che il lunotto posteriore dell'auto stesse andando in frantumi e percepì un bagliore proveniente da quella zona, riuscendo ad intravvederlo nello specchietto retrovisore ed avvertendolo come una sensazione scarsamente definibile sulla schiena e sul collo.

In quel momento ebbe una vertigine, seguita da momentanea perdita dello stato di vigilanza. Il tutto durò, stando al suo racconto, pochi attimi.

Si riprese trovandosi alla guida dell'auto che manteneva perfettamente l'assetto in strada e si fermò, convinto che il posteriore del veicolo fosse stato colpito da qualcosa. Scese per verificare e si accorse che l'auto era intatta. Inspiegabilmente non diede peso alla cosa, attribuendola ad un malore banale.

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Dopo questo evento la vita di M continuò regolarmente, senza che egli si accorgesse di particolari cambiamenti.

Nel 1997, avendo lamentato dolori articolari alla mano sinistra, si sottopose ad Rx. L'esame evidenziò una formazione metallica al lato della base del dito indice. Non vi era storia di eventi traumatici che potessero aver favorito la penetrazione di una scheggia. All'esame della mano non si evidenziavano cicatrici; allo stesso modo non ve ne erano sul polso. La lastra non venne a suo tempo relazionata.

La vita di M negli anni precedenti la sospetta abduction era realmente di basso livello. Egli era un uomo violento, immediato, aggressivo, ignorante, avvezzo alla rissa e privo di ambizioni. Negli anni successivi al missing time vi furono numerosi mutamenti che vengono elencati:

DESCRIZIONE DELLA LASTRA.

Si apprezza formazione verosimilmente metallica, di forma triangolare, giustapposta alla faccia esterna della capsula articolare metacarpo-falangea dell'indice.

La forma e le dimensioni dell'oggetto rientrano nella casistica degli impianti descritti da Derrel Sims.

Esperimento effettuato in data 11/11/98

Piazzato l' elettrodo periferico del braccio sinistro di un apparecchio per la registrazione dell'ECG, venne registrato il tracciato che mostrò una serie di onde sinusoidali, negative rispetto all'isoelettrica. Lo stesso procedimento effettuato su altro soggetto di confronto diede un tracciato piatto.

Non vi era possibilità che le onde registrate potessero essere espressione dell'attività cardiaca ; esse avevano infatti una frequenza di circa 150 al minuto, mentre la frequenza cardiaca del soggetto al momento dell'esperimento era di 74 battiti /minuto.

La morfologia delle onde era tipica dell'emissione elettromagnetica a morfologia sinusoidale con una frequenza di oscillazione piuttosto bassa.

Stando al grafico la polarità sarebbe stata negativa rispetto al mezzo organico di propagazione, con cuspidi negative, alternate ad altre neutre. In altre parole il sistema IMPIANTO-ORGANISMO OSPITE avrebbe funzionato come una struttura bipolare dove l'ospite è positivo e l'impianto negativo.

Il 5/3/99 M. venne sottoposto a nuova registrazione elettrografica posizionando il solo elettrodo del polso sinistro dell'apparecchio ECG-grafico al punto esatto corrispondente alla sede del primo impianto descritto. Il tracciato ottenuto era sovrapponibile a quello registrato il giorno 11/11/98. Lo stesso esperimento venne effettuato su altri due soggetti di raffronto e fornì un grafico totalmente piatto.

Le frequenze dei tracciati rilevati sulla sede dell'impianto, vennero esaminate dall'Ing. Magenta del CIFAS, delegato ONU consulente in materia di trasmissioni satellitari e radiofrequenze.

Venne rilevata una frequenza di base valutabile intorno ai 3 Hz, con oscillazioni ampie, nella quale era inscritta una frequenza di circa 30Hz, con oscillazioni minori.

Successivamente, dietro indicazione dell'Ing. Magenta, vennero registrati altri tracciati usando lo stesso apparecchuio elettrocardiografico. Stavolta però vennero cimentati gli elettrodi pos. e neg. sui seguenti oggetti, prima isolati, poi messi a contatto con superfici conduttrici:

In tutti i casi citati venne ottenuto un tracciato totalmente piatto.

 

In data 05/03/99 M. venne sottoposto in nostra presenza ad X-grafia della mano sinistra.

DESCRIZIONE DEL REPERTO X GRAFICO

Presenza di corpo estraneo metallico situato alla distanza di mm 6 lateralmente all'epifisi distale del secondo metacarpo, (fra pollice ed indice).

Il corpo è di forma ovoidale, con le due facce convesse, orientato con il suo maggior asse in senso antero-posteriore. Le dimensioni sono le seguenti:

diametro maggiore mm 6

diametro minore mm 3

spessore massimo mm 2

Presenza di piccolo corpo metallico situato fra il quarto ed il quinto spazio interdigitale, a mm 5 di distanza dalla giunzione metaepifisaria della quarta falange prossimale e 6 mm dalla porzione prossimale del corpo della quinta falange prossimale; (Fra anulare e mignolo)

L'oggetto risulta di forma allungata, con asse di mm 1.

Presenza di altro corpo estraneo situato all'altezza della porzione mediale dell'epifisi distale della quinta falange prossimale (dito mignolo). L'oggetto ha forma irregolarmente ovalare, con diametro maggiore di mm 1,5 e diametro minore di mm 1 ed è disposto con il maggior asse orientato in senso laterolaterale.

Solo il primo oggetto è rilevabile in entrambe le proiezioni x grafiche, gli altri due sono appena visibili in proiezione frontale e comunque potrebbero essere attribuibili ad artefatti X-grafici.

M. venne sottoposto a nuova registrazione elettrografica posizionando il solo elettrodo del polso sinistro dell'apparecchio ECG-grafico al punto esatto corrispondente alla sede del primo impianto descritto. Il tracciato ottenuto era sovrapponibile a quello registrato il giorno 11/11/98. Lo stesso esperimento venne effettuato su altri due soggetti di raffronto e fornì un grafico totalmente piatto.

Esistono due teorie principali sulla funzione degli impianti di sospetta natura extraterrestre:

Prendendo in esame la seconda ipotesi, cercammo le possibili vie attraverso cui la presenza dell'oggetto impiantato potessero produrre interferenze che si traducessero in una modificazione delle funzioni biologiche dell'ospite.

 

Il punto corrispondente al lato dell'articolazione metacarpofalangea del dito indice non ha un particolare significato in anatomia umana, tuttavia, secondo le teorie dell'agopuntura Cinese esso corrisponde al punto cutaneo "Sann Tsienn", punto di dispersione situato lungo il meridiano che regola le funzioni dell'intestino crasso.

L'agopuntura Cinese considera l'organismo umano percorso da una griglia di canali energetici, questi ultimi sono divisi in meridiani Yang e meridiani Inn. E' importante sapere che Yang e inn rappresentano due modalità opposte di manifestazione biologica il cui equilibrio mantiene l'organismo in uno stato definito convenzionalmente di salute.

I punti stimolabili lungo i meridiani vengono definiti di tonificazione, quando si vuole stimolare una determinata funzione; di dispersione, quando si vuole sedarla; sorgenti, quando la funzione non risponde allo stimolo degli altri due.

Nel caso in esame l'impianto agiva su di un sito che induce sedazione dell'attività dell'intestino crasso.

La prima deduzione appave piuttosto banale, laddove ci si fosse limitati a considerare l'oggetto estraneo come un semplice modo per calmare la motilità dell'intestino e quindi interferire con una funzione grossolana anche se importante. Questo studio venne sviluppato considerando che gli organi viscerali hanno funzioni assai più complesse, oltre a quella digestiva.

La Neuroendocrinologia ha evidenziato che detti organi producono sostanze di tipo ormonale che posseggono effetti locali sulle funzioni digestive, tuttavia si è scoperto che queste sostanze vengono prodotte anche nel cervello, dove agiscono in maniera del tutto diversa, inducendo specifici comportamenti. I dati fino ad ora in possesso dei ricercatori sembrano propendere per la possibilità che la produzione di tali ormoni avvenga simultaneamente nel sistema viscerale ed in quello nervoso e che quindi le funzioni organiche sono accompagnate da precisi atteggiamenti psichici.

In attinenza al caso in esame, l'intestino crasso produce una sostanza chiamata VIP (vasoactive intestinal polypeptide); quest'ormone determina vasodilatazione locale, cioè richiama sangue verso l'intestino per meglio nutrirlo e favorirne le funzioni strettamente digestive. Nel sistema nervoso centrale tuttavia il VIP viene prodotto in un'area chiamata Ippocampo, le cui complesse funzioni vengono quì sintetizzate.

L'Ippocampo appartiene alla regione temporale del cervello ed appartiene al cosiddetto sistema Limbico, sede di importanti funzioni neurologiche, collegato anatomicamente con altre aree cerebrali deputate alla percezione sensoriale (vista, udito, olfatto).

L'asportazione chirurgica dell'area dell'Ippocampo ha provocato disturbi della memoria consistenti nell'incapacità di fissazione di nuovi ricordi, accompagnata da amnesia retrograda per i dati memorizzati nei tre o cinque anni precedenti l'intervento. Altri effetti di interventi demolitivi su questa zona includono bulimia, drastica riduzione dell'aggressività, ipersessualità non aggressiva, disturbi del riconoscimento visivo.

La stimolazione elettrica sperimentale dell'area includente l'ippocampo ha provocato accessi epilettici, disturbi neurovegettivi consistenti in squilibri funzionali digestivi, respiratori e circolatori, nonchè disturbi del comportamento che si manifestavano con aggressività, paura, ipervigilanza, contrazione dei muscoli facciali, stimolazione della ghiandola surrenale con liberazione di cortisolo. Quest'ultimo è un ormone specificamente deputato alla protezione dagli effetti dello stress, ma che al tempo stesso abbassa le difese immunitarie.

CONCLUSIONI

L'analisi delle connessioni fra la zona d'impianto, gli organi viscerali ed il sistema nervoso centrale creò i presupposti atti a delineare un'ipotesi suggestiva: l'impianto avrebbe funzionato come modulatore neuropsichico agendo dalla periferia fino al sistema nervoso centrale, attraverso connessioni di tipo neuroormonale che in ultima analisi inducevano modificazioni comportamentali specifiche. A tali modificazioni andavano aggiunti gli efetti organici derivati dalle stesse e si arrivava in ultima analisi ad un'interferenza globale sull'unità funzionale mente-corpo che si attua attraverso un sistema a "cascata" in cui A agisce su B, B su C e così via.

Nel caso di M la sedazione dell'eccitabilità dell'Ippocampo spiegava perfettamente il mutamento di carattere riferito dal soggetto, mentre il suo assetto comportamentale ricalcava abbastanza fedelmente, seppur in maniera estremamente moderata, gli effetti di una inibizione dell'area cerebrale in questione. Era comunque da notare il fatto che le modifiche comportamentali in questione si fossero manifestate solo nel corso degli ultimi 4 anni antecedenti all'indagine, cioè dopo un lungo periodo di latenza dopo la data del presunto missing time.

Vi era poi un altro aspetto più inquietante relativo agi effetti amnesici indotti dalla depressione Ippocampica. E' noto che nelle Abductions i soggetti non ricordano gli eventi relativi al loro incontro con creature estranee ma presentano disturbi emotivi con vuoti mnemonici. A tutt'oggi l'ipnosi regressiva ha dimostrato di poter riportare alla luce contenuti mnemonici allontanati dall coscienza e da ciò si è potuti arrivare alla descrizione seppure parziale ed ipotetica delle fasi dell'adduzione.

M non ricordava eventi specifici relativi al presunto missing time, fatta eccezione per quanto già descritto. Solo un eventuale asportazione dell'impianto avrebbe potuto chiarire alcuni aspetti fondamentali della questione ma il soggetto in questione si oppose ad ogni ipotesi di intervento di rimozione del corpo estraneo. A differenza di altri casi descritti in letteratura, la qualità di vita di M era ottima se paragonata a quella antecedente il presunto IR-4. Globalmente egli aveva acquisito serenità, riflessività, flemma ed ottimismo, liberandosi da quell'aggressività quasi delinquenziale che sicuramente non gli sarebbe stata di aiuto nell'inserimento sociale.

Ci trovammo di fronte all'ipotesi di un'Abduction che non avesse affatto danneggiato l'individuo che l'aveva subìta, piuttosto gli aveva migliorato la qualità di vita.

Che tutto ciò fosse finalizzato a pilotare un'evoluzione positiva del soggetto verso mete etiche che escludessero la violenza, oppure ad indurre una sorta di serenità da "mangiatore di loto" che abbassasse la sua la vigilanza permettendo così agli ipotetici "estranei" di mettere in atto indisturbati i loro piani potenzialmente dannosi per lui e per altri soggetti umani impiantati, questo era allora ed è ancora oggi tutto da dimostrare.

Questo studio venne presentato nel corso del Convegno di San Marino nella primavera del 1999, ottenendo una notevole risonanza, tanto da essere citato sul quotidiano "IL TEMPO"

NELL'APRILE 2000 IL CASO M VENNE PRESENTATO AL CONVEGNO CIFAS PRESSO L'UNIVERSITA' DI ANCONA. LE REAZIONI DELL'AMBIENTE ACCADEMICO FURONO MODERATAMENTE SCETTICHE TUTTAVIA RISPETTOSE. IN PARTICOLARE IL PROF. ANGELERI, DOCENTE DI NEUROLOGIA, SUGGERI' DI SOTTOPORRE IL SOGGETTO AD UN ESAME POLIGRAFICO PER MEGLIO VALUTARE IL SIGNIFICATO DEI RILEVAMENTI ELETTROGRAFICI, RAPPORTANDO LA PRESENZA DELL'IMPIANTO ALL'ATTIVITA' ELETTRICA MUSCOLARE.

Nel giugno dello stesso anno, durante il Convegno tenuto dal CUN a S. Marino, il Dr. Giorgio Pattera rielaborò ulteriormente gli studi sulle stimolazioni ormonali indotte dall'impianto e prospettò l'ipotesi che questo avesse un effetto stimolante sulla produzione globale di endorfine. Ciò avrebbe meglio spiegato i mutamenti comportamentali presentati da M nel periodo successivo al missing time.

Siamo oramai nel 2002. I contatti con M vengono mantenuti su di uno standard dialogativo, essendo egli sempre contrario a sottoporsi ad altri procedimenti d'indagine. Il caso comunque è stato un trtampolino di lancio per una fioritura di studi ed ipotesi sulla natura e sulla finalità del fenomeno.

Quattro anni fa molti pensavano di noi che stessimo sceneggiando una specie di soap opera fantascientifica.

Gli esperimenti condotti in Florida a quanto pare incominciano a darci ragione.

Comunque siamo sempre appena all'inizio.