RAPIMENTI UFO NEL MONDO
I rapimenti UFO sono stati segnalati in tutto il mondo. Ad Harrare nel 75
novembre 1989 l'ingegnere meccanico Bruce Manganzai stava tornando dal lavoro,
una sera del novembre 1989. Eran le 21 ed il giovane si era appena steso a
letto, dopo un buon bagno. Improvvisamente il nostro si rendeva conto di
essere come paralizzato, impotente davanti ad una figura immersa
nell'oscurita', vicino alla porta. Il primo pensiero di Manganzai fu di aver
a che fare con un 'fantasma degli antenati'. Sin da piccolo i suoi, difatti,
per mettergli paura gli dicevano:"Se non fai il bravo, arrivera' il fantasma
e ti portera' via". Curiosamente, il nostro si ricordo' in quel momento che
una paralisi simile gli era capitata verso i 6-7 anni. All'epoca ne aveva
parlato alla madre, era stato visitato ma era risultato normalissimo.
Questa nuova esperienza sembrava essere terminata cosi', a livello puramente
sensoriale. Ma, nel luglio del '90, il nostro si sarebbe svegliato con
un'intensa sensazione di bruciore sul viso, sulle braccia e sulle spalle. Il
petto gli doleva e stava lacrimando. Aveva la pelle rossa e bruciata. Piu'
tardi comincio' a spellarsi. Successivamente, un'altra notte Bruce si sveglio'
di soprassalto, giusto in tempo per scorgere un essere seduto sulla sedia da
giardino che il nostro teneva accanto alla propria camera. L'essere si alzo'
e gli si fece incontro.
Bruce avrebbe voluto scappare, ma era nuovamente paralizzato. I suoi capelli
si drizzarono letteralmente.
In quel momento si trovo' a pensare:"Perche'?". Gli fu risposto:"Non abbiate
paura e non dite niente a vostra madre".
In quel momento il nostro fece appello a tutte le sue forze e riusci' a
scuotersi, ma talmente violentemente da piombare pesantemente su un lato del
letto. Chiuse gli occhi, spaventato da quell'entita' cosi' poco umana e
pallidissima. L'essere sembrava slittare anzicche' camminare (un dettaglio
del genere sarebbe stato notato anche in un faccia a faccia con un alieno
avvenuto in Italia). Bruce si riaddormento' e si risveglio' il mattino
seguente. Aveva nuovamente male al petto.
In seguito notera' che, ogni qual volta avvenivano questi incontri, il
nostro, che abitava in aperta campagna, non udiva piu' alcuno dei suoni
classici della natura. Tutto era immerso nel piu' assoluto e totale
silenzio...
Malesia, 9 agosto 1993 (data incerta). 76
4 bambini residenti in Malesia, Maria Molero (8 anni), Emma (6), Jorge (5) e
Carlos (3) sarebbero stati portati su un UFO e avrebbero viaggiato nello
spazio, visitando molti luoghi interessanti. I ragazzi sarebbero stati
'presi' da una persona, e non avrebbero saputo spiegare chi fosse.
Alcuni testimoni dell'evento, compreso un anziano signore di 75 anni,
avrebbero visto l'astronave che ruotava su se' stessa, atterrare sul campo
dove stavano giocando i bambini.
Un lampo blu sarebbe stato sparato dall'astronave, centrando i bambini che
sarebbero stati risucchiati. "Il pilota della nave - avrebbero detto in
seguito i ragazzi - indossava una tuta e aveva lunghi capelli d'argento".
"Tutto il suo corpo era scintillante", avrebbe detto Maria.
"C'erano molti bottoni e luci, a migliaia. Quella 'persona' ci guardava
divertita. Aveva una testa grande e due grandi occhi di colore giallo",
secondo Carlos.
I quattro sarebbero stati punti sulla guancia sinistra per un prelievo di sangue.
Questa parrebbe essere l'unica 'prova' di un caso comunque apparso su un
giornale scandalistico malese.
Puebla, Messico, 1971.
Un giovane tredicenne di Puebla sarebbe stato a bordo di un UFO comparso
nell'ora della siesta accanto alla propria casa. L'uomo, che dopo l'incontro
ravvicinato sostiene di essersi trovato sul corpo sei capezzoli, aveva
avvertito degli strani rumori nella casa vicina e, andato a curiosare, aveva
incontrato un essere alto piu' di due metri che lo invitava a bordo del
disco. Dopo qualche minuto il nostro si trovo' a camminare per la citta',
assieme all'alieno. La gente non sembrava vederli. Giunti accanto all'UFO,
i due vi entrarono e qui il testimone disse di aver veduto degli altri alieni,
che immediatamente lo sottoposero ad un test medico, estraendogli del sangue
dal pollice con un apparecchio. Dopo questa operazione gli alieni avrebbero
comunicato telepaticamente, dicendogli: "Adesso tu sei dei nostri".
Dopodicche' l'uomo si sarebbe ritrovato a casa, con il pollice sanguinante, e
ancora frastornato. Per quattro mesi avrebbe avvertito degli intensi dolori
renali di origine sconosciuta. Sottopostosi ad una visita medica,
comprendente un esame sanguigno, avrebbe scoperto che il suo sangue non
corrisponderebbe ad alcun tipo conosciuto.
Il caso, di provenienza giornalistica e non supportato da alcuna seria
investigazione da parte degli ufologi, e' oltremodo dubbio.
In Italia esso e' stato pubblicato da diversi quotidiani quali 'Il Piccolo'
(5.11.78).
Ponte, Poran, Paraguay, 14 dicembre 1957.
Il contadino Adhemar, che stava lavorando sul trattore, sarebbe stato seguito
da una luce scesa fino a 100 metri dal suolo. Atterrato l'UFO, ne sarebbero
usciti due esseri che avrebbero afferrato il paraguayano per le spalle e lo
avrebbero portato sull'Ufo. Steso su un tavolo luminoso, Adhemar sarebbe
stato sottoposto ad un prelievo di sangue da due fori praticatigli sul mento.
Successivamente lavato, l'uomo sarebbe stato introdotto in una stanza ove
avrebbe incontrato una donna nuda alta 140 cm. La femmina extraterrestre sarebbe
stata sprovvista di ciglia e peli. Null'altro sarebbe stato ricordato, a
questo punto, dal testimone, che avrebbe ricordi riferiti soltanto a quello
che successe in seguito. Adhemar sarebbe stato accompagnato in uno
scompartimento ove era radunato tutto l'equipaggio alieno. Tutti indossavano
delle tute ed avevano calzature bianche e un cinturone. Adhemar fu
accompagnato fuori dall'oggetto; poco dopo la macchina si librava nell'aria
emettendo una luce prima rossa, poi arancione e poi bianco accecante.
Quindi l'UFO divenne in un istante come una stella nel cielo.
Anche di questo caso, riferito dallo scrittore esoterista Valentino Compassi
nel suo 'Dizionario dell'Universo Sconosciuto' (SugarCo) mancano dati
approfonditi.
Rio Pedras, Portorico, ore 3.30 del 3 marzo 1980.
Il 16enne Vivian Cruz Rodriguez ed il 12enne Jose' Celso notano un disco
volante di tipo adamskiano, con oblo' luminosi e luci che partono da
un'antenna sulla cupola centrale, piedini d'atterraggio e scaletta, posato a
terra. I ragazzi vengono poi rapiti da creature mostruose simili a folletti
del folklore nordico, descritti piccoli, con tute a squame aderentissime, mani e piedi
palmati, orecchie smisurate e a punta. Uno degli alieni impugna una strana
sferetta luminosa con la mano destra, mentre un altro alieno, quello che pare
essere il capo, porta sul petto e sull'addome due medaglioni lucenti.
La storia e' comparsa sulla rivista ungherese 'Ufomagazin' nel novembre
1993.
El Salvador, senza data. 77
L'inquirente UFO Luis Lopez, esperto in fisica della Sezione Milanese del CUN,
ha avuto modo di rintracciare, nel Salvador, il caso di un uomo, un clochard,
che, date le proprie condizioni, certamente non aveva alcun interesse per gli
UFO. E che ebbe a raccontare una vicenda che a qualcuno potrebbe apparire
inverosimile. Il nostro, che non volle dire il proprio nome ma che si limito'
a raccontare il proprio IR-4 fra una chiacchiera e l'altra, cosi' come se
niente fosse, era stato un giorno rapito a bordo di un UFO, ove era stato
sottoposto alla tradizionale visita medica a base di spilloni. Una volta
tornato "a terra" l'uomo si era accorto di esser guarito da una cervicale
cronica, che durava da parecchi anni.
Febbraio 1983, Montevideo, Uruguay.
Il signor Ruben Darrosa sarebbe stato rapito, all'eta' di 19 anni, da esseri
provenienti "dal terzo pianeta del nono sistema solare adiacente al nostro".
Il contadino uruguayano stava lavorando una sera nell'orto quando vide una
serie di UFO che si avvicinavano emettendo un raggio luminoso. Tre mesi dopo,
il 30 maggio, durante una partita di calcio nel campetto del paese, Darrosa
avrebbe rivisto la stessa nave spaziale "parcheggiata sulla cima di una
collina"; senza pensarci due volte, vi si sarebbe avvicinato. Giunto a 200
metri dall'UFO, sarebbe stato tramortito da un raggio di luce. Trovatosi
all'interno di un cilindro d'acciaio di un metro di diametro, l'uomo avrebbe
udito una voce dirgli nella sua lingua di stare tranquillo, perche' non gli
sarebbe stato fatto del male. Vicino a se' Ruben noto' un essere umano,
robusto, altissimo, glabro, pelato. "Indossava una tuta bianca leggerissima,
che aderiva perfettamente al corpo come una seconda pelle. Mi disse di non
aver paura perche' ero stato scelto per una importante missione; io risposi
subito che non volevo partecipare a nessuna missione, e allora lui disse che
se ne sarebbe riparlato a tempo debito". Darrosa fu poi liberato, apparentemente
senza che la storia dovesse avere un seguito. Il caso, in Italia, e'
stato riportato sui quotidiani 'Il Cittadino' e 'Giorno' del 6.8.92.
Caracas, Venezuela, 28 novembre 1954.
Gustavo Gonzales e Jose' Pouce vengono aggrediti da quattro creature di bassa
statura coperte di peli, con perizoma, dotate di una forza erculea. I nani
pelosi, che forse volevano rapire i due, eran usciti da una sfera luminosa.
Uno dei nani diede un violento spintone a Gonzales, ferendolo. Quando l'uomo
estrasse il coltello e cerco' di aggredire il nanerottolo, l'arma non riusci'
a penetrare nel suo corpo. I nani si allontanarono, vista forse la strenua
difesa dei terrestri.
Tasmania, Australia, 7 ottobre 1978. Il pilota Frederick Valentich 78
scompare
in volo sabato sera a meta' strada tra la Tasmania e l'Australia, sopra lo
stretto di Bass, dopo aver segnalato alla torre di controllo un avvistamento
UFO. Il caso del pilota, mai piu' ritrovato, ha causato notevole scalpore
in quanto i genitori del disperso accusarono le Forze Armate di voler occultare
la verita' sulla faccenda. La madre di Valentich si disse peraltro convinta
che il figlio fosse stato rapito da un UFO (in tal caso avremmo a che fare
con uno di quei casi - forse rari - di abductions senza ritorno).
Del caso Valentich si sa che il testimone udi' per radio, durante l'avvistamento
UFO, dei forti rumori metallici, prima che si perdesse la comunicazione
con la torre di controllo.
Secondo voci di corridoio, l'ultima comunicazione radio di Valentich sarebbe
stata:"Sta passandomi al fianco. Ha una forma oblunga. Ora torna verso di me;
sembra immobile. Voliamo ambedue in cerchio. Ha una luce verde ed un bagliore
intenso metallico all'esterno...Ora e' proprio sopra di me; il motore non mi
risponde! Mi dirigo verso King Island. Ora e' su di me!".
Melbourne, Australia, agosto 1966.
Marlene Travers di Aussie era uscita, una sera, per comprar le sigarette,
quando incontro' un essere "umano" ed un UFO. L'uomo comunico' con la
donna, cercando di convincerla di essere stata stata prescelta, prima
donna della Terra, per generare un figlio con un alieno.
Non sappiamo quale fu la risposta della Travers che comunque sostiene che,
visitata da un medico, avrebbe scoperto di essere incinta.
Prima di sparire senza lasciare alcuna traccia, la Travers avrebbe avuto
altri sei incontri con il misterioso spaziale, secondo la rivista
scandalistica 'Ufo Universe' (inverno 1991).
Jindabyne, Australia, 27 settembre 1974.
Di questo caso non si sa molto. Protagonista sarebbe stato un anonimo signore,
nato nel 1963, che all'eta' di 11 anni si trovava ad alcuni chilometri dalla
citta', nella zona di Snowy Mountains, regione di New South Wales, quando
sarebbe stato rapito da alcuni alieni. A bordo del disco, gli sarebbe stato
indicato il punto di provenienza dei visitatori spaziali.
Mancano ulteriori dati essendo la fonte originale da cui e' stata tratta
questa esperienza (la rivista specialistica 'Ufo information' 2.88) in
norvegese.
Rosewood, Australia, luglio 1988.
Il cantante Peter Pasini di Bundamba sarebbe stato rapito a 15 anni dagli
alieni. Da allora non avrebbe piu' avuto pace, ne' avrebbe dato alla propria
famiglia. Pasimi riceverebbe 'visite' di alieni ogni due o tre mesi.
Il primo rapimento si sarebbe verificato a Rosewood, presso Ipswich. Il
giovane era seduto in casa. Erano circa le ore 21, quando Peter senti'
l'impulso di uscire. Fuori, il teste avrebbe scorto un UFO ed un umanoide
bianco lucente con la testa enorme, gli occhi a mandorla ed una fessura per
la bocca.
A questo punto il rapito avrebbe avuto un vuoto di memoria e si sarebbe
ritrovato in giardino. Aveva un forte mal di testa ed era coperto da una
strana gelatina. Anche suo fratello Gary, che avrebbe confermato ai cronisti
dell' 'Australian Post' (14.12.91) di aver visto l'UFO, "una luce", nel cielo,
sarebbe stato coinvolto nell'abduction.
Entrambi i testimoni, tornati in casa, si sarebbero accorti che i genitori
non avevano sentito nulla. La loro madre stava dormendo tranquillamente.
Con stupore i due avrebbero scoperto di avere entrambi un 'tempo mancante'.
Erano le tre di notte ed erano trascorse 6 ore dall'avvistamento.
In seguito all'esperienza Peter scopri' di avere un segno rosso circolare,
dolorante, sulla fronte, ed un insolito gonfiore alle orecchie.
Sotto ipnosi avrebbe descritto il classico rapimento UFO, con l'immobilizzo
su un lettino metallico, e la presenza di una figura che gli avrebbe
infilato un cilindro grigio scuro nell'orecchio sinistro, facendolo svenire.
A questo punto della regressione il ragazzo si sarebbe spaventato talmente
da costringere lo psicoterapeuta a sospendere la seduta.
La storia sembra una frode pubblicitaria perpetrata dai testimoni,
probabilmente con la complicita' dei giornalisti.
E' difatti insolito che i rapimenti alieni continuino a ripetersi, una
volta scoperti i fatti. Pure, Pasini, secondo la stampa, verrebbe rapito ad
ogni trimestre.
Kitami, 6 aprile 1974, ore tre.
Kitami City, isola di Hokkaido, Giappone.
Yoshihiro Fujiwara, un agricoltore 28enne, viene svegliato all'improvviso
dal continuo abbaiare del suo cane e da alcuni violenti colpi alla porta di
casa. Incuriosito, il nostra va alla porta, la spalanca e, con grande stupore,
nota dinnanzi a se' una strana figura umanoide alta un metro, illuminata
dalla luce lunare. Il nanerottolo avrebbe alzato un braccio e, in quel
mentre, una potente corrente di aria calda avrebbe colpito la zona.
Spaventato, Yoshihiro avrebbe sprangato tutto e sarebbe corso in camera. Da
dove, incuriosito, avrebbe sbirciato attraverso la finestra. E da li' avrebbe
visto un disco volante alto un metro e mezzo, e del diametro di otto, che
fluttuava a pochi metri dal suolo, emettendo raggi color arancio. Un istante
dopo il giovane si trovava letteralmente inghiottito dall'oggetto, svenendo.
Ripresi i sensi, Yoshihiro si trova steso sul pavimento dell'UFO. Attorno a
lui ci sono due nanerottoli con il corpo macchiettato come i rospi, gli occhi
triangolari a mandorla e sembrano avvolti da una strana tuta che li ricopre
integralmente. Sulla testa hanno una piccola antenna che emette strani
sibili. Uno degli alieni tranquillizza il rapito dicendogli: "Nessun pericolo.
Promettiamo di liberarti vicino alla tua casa". All'interno del disco il
giapponese nota differenti dettagli: una cabina a forma di parallelepipedo
fatta apposta per ospitare un alieno, delle lampade lungo le pareti, un
grande schermo con una scritta misteriosa che ricorda in parte il giapponese,
un sedile, un bocchettone per l'aria. L'interno del veivolo e' azzurro cupo,
ed un'aria nauseabonda ammorba il tutto.
Verso le 4.30 il disco atterra a tre chilometri da casa Fujiwara e in quel
momento il nostro, notando che un portello e' semiaperto, ne approfitta per
scappare, saltando all'esterno. Dopodicche' Yoshihiro chiede ospitalita' ad
una casa vicina. La sera del giorno seguente il nostro comincia a lamentare
un forte dolore agli orecchi ed uno strano caldo nella punta delle dita, dita
che "volevano scrivere". Avute carta e penna, il nostro, 'inconsciamente', si
trova a tracciare strani geroglifici incomprensibili ed un messaggio che
ordina: "Quando il disco atterrera' sulla montagna, vieni e sali a bordo da
solo". Da quel momento il nostro sostiene di essere in grado di comunicare
telepaticamente coi nanerottoli spaziali.
Nelle sere dell' 8 e del 10 aprile l'uomo sosterra' di esser stato ancora a
bordo del disco. La sera del 13 sarebbe volato persino sulla Luna e su Giove.
E, a prova del racconto -gia' di per difficilmente non credibile- il nostro
avrebbe portato una pietra lunare. Pietra che venne esaminata dal laboratorio
dell'Universita' di Ingegneria di Kitami e che risulto' essere nulla di piu'
di un sasso calcareo, proveniente da una vicina grotta di stalattiti a
Kitami.
Jozaa Buist, Hawai, agosto 1975.
Dalle Hawai arriva un caso che segue gli schemi classici. Protagonista, una
rapita che, anni dopo, si trovava a S.Diego con il marito e, una sera
dell' '82, scopri' di avere un segno bianco, a forma di triangolo equilatero
bianco, di 2 pollici e mezzo, con una linea in punta, sul braccio. Esaminata
ai raggi x, scopri' di avere un impianto, un piccolo "disco", che le avrebbe
procurato un dolore continuo per 6 mesi.
Chia, Colombia, 2 aprile 1991.
Il contadino Luis Rodriguez incontra tre "figure" bianco-metalliche
dall'aspetto non umano, in grado di comunicare per telepatia, che scendono da
una nave spaziale atterrata improvvisamente nel suo orto di Chia. Sequestrato
a bordo dell'UFO, l'uomo viene in seguito scaricato nella citta' di Pitalito.
Rodriguez decide di sporgere denuncia alle autorita' colombiane, che si dicono
perplesse, "non riuscendo a spiegarsi come il contadino abbia potuto arrivare
percorrere i 450 km che separano Chia da Pitalito". Rodriguez, che all'epoca
dei fatti aveva 57 anni, stava cavalcando tranquillamente quando venne
colpito da una strana luce, emessa da un oggetto alto e largo 3 metri.
Paralizzato, l'uomo era stato portato a bordo dell'UFO, ove aveva perso
conoscenza per ben due giorni.
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