La Rete - ufologia

 

La Rete 252

Mercoledì 28 giugno 2000

Bollettino informativo in collaborazione con il Centro Ufologico Nazionale
http://web.tiscalinet.it/lareteufo/index.htm

Speciale Fatima

Speciale Genoma

Aggiornamenti Skywatch 2000

Misteri delle piramidi - Centomila nuove stelle - Il tempo nello spazio - Universo piatto - Vermi giganti oceanici - Egitto misterioso - Documenti top secret - Filmato UFO in Albania- Skywatch italiano - Conferenza di Modena - Acqua su Marte, comunicato CUN Campania -
Conferenza a Tarquinia.


Nota della redazione: questo numero de La Rete, essendo particolarmente ricco di news, esce in due pagine; per accedere alla pagina successiva cliccare il link in fondo o digitare http://web.tiscalinet.it/lareteufo/rete252b.htm.



MISTERI DELLE PIRAMIDI

Il lettore Roberto Tresoldi ci scrive: "Un piccolo intervento sulla questione piramidi. In merito alle indicazioni dello scettico, vorrei fornire solo qualche ulteriore elemento di riflessione, che puo' farci comprendere come qualsiasi tesi (anche la sua) sia solo un'ipotesi di lavoro (e non una certezza). La presenza di un riferimento a Khufu (Cheope) in zona inaccessibile della Grande Piramide non e' di per se' indicativa dell'attribuzione della costruzione a Cheope. Normalmente, quando un faraone decide di indicare che un'opera e' stata compiuta da lui, questo si verifica con un'imponente decorazione e con l'incisione di migliaia di geroglifici, come si puo' vedere in numerosi templi di epoca piu' tarda. Ipotizzando che tutta l'originaria decorazione sia andata perduta (e avrebbe dovuto essere veramente imponente) e' strano il fatto che solo un nome del faraone - in forma del tutto insignificante - sia stato conservato - e niente altro. Ma ipotizzando pure che il nome del faraone sia originario e databile al periodo in cui visse (e non, forse un falso: cosa sappiamo degli interventi effettuati su una struttura vecchia 5000 anni? Cosa significa inaccessibile, per chi avrebbe costruito qualcosa di simile?) nulla impedisce di ritenere che, come si e' verificato migliaia di volte in altre situazioni analoghe, Cheope sia solo intervenuto con un'opera di rifacimento o manutenzione della Grande Piramide, oppure che abbia voluto lasciare un segno per appropriarsi il merito di un qualche intervento, o per cancellare la memoria di precedenti attribuzioni. Si tratta di un processo noto: per chi vive a Milano, l'esempio piu' eclatante sono i fregi dell'Arco della Pace, modificati a seconda del passaggio di mano della citta': dai Francesi, agli Austriaci, con adeguamenti delle decorazioni. Sottolineo, comunque, la presenza di solo quel nome e niente altro. Per quanto riguarda gli accorgimenti tecnici, vorrei sapere se chi e' intervenuto a favore della tecnica dei pioli di legno ha avuto modo di sperimentarla direttamente, oppure se e' a conoscenza di sperimentazioni serie che la abbiano utilizzata non con pietre di dimensioni ridotte, ma con blocchi di pietra da centinaia di tonnellate. In questo caso si avrebbero delle prove a favore della sua ipotesi. Si tratta infatti di un'impresa veramente ardua. A tal proposito, rimando ad una recente trasmissione televisiva (mandata in onda domenica scorsa verso mezzogiorno) dove si e' assistito in diretta alla rimozione in una cava di un blocco di pietra da 200 tonnellate. Oltre ad essere stato opportunamente perforato con pioli di acciaio, il blocco e' stato tirato da due giganteschi escavatori, ciascuno zavorrato con pietre da decine di tonnellate: lo sforzo immane compiuto dalle due macchine di straordinaria potenza, collegate in tandem, era visibile dallo slittare delle ruote e dal fatto che esse procedevano ad una velocità ridottissima, quasi impercettibile.
Questo mio breve intervento non vuole essere polemico, ma solo di moderazione: cio' che sappiamo e' molto meno di cio' che non sappiamo, e voler imporre un'opinione come l'unica veritiera e', a tutt'oggi, per lo meno azzardato. Si tratta infatti di una delle tante opinioni esistenti. Per concludere, solo un'ultima considerazione: se abbiamo la raffigurazione di schiavi - o di lavoranti - che trascinano un'enorme statua, dove abbiamo la raffigurazione di schiavi - o lavoranti - che trascinano blocchi giganteschi con lo sfondo delle grandi piramidi in costruzione (evento verificatosi almeno 1000 anni prima del reperto indicato)? Il soggetto sarebbe stato della massima rilevanza e assolutamente da riportare, nell'ottica dei costruttori dei massimi monumenti dell'antichita', in migliaia e migliaia di raffigurazioni. Non ne abbiamo traccia forse, anche, perche' gli stessi Egizi delle successive dinastie non ne erano piu' al corrente. Il fatto che una tecnica sia descritta e altre no non indica inoltre che solo questa tecnica potesse essere usata. Nel corso dei secoli antiche conoscenze tecniche ( o forse anche banali accorgimenti meccanici che sfuggono alla nostra attenzione di uomini moderni) si possono anche perdere e la memora può rimanere, per esempio, in antiche leggende: la tradizione araba indica un modo quasi magico di spostare i grandi blocchi, basato sull'utilizzo di fogli di metallo incisi di geroglifici, posti sulle pietre e percossi: interazione tra onde sonore e onde di forma? Descrizione semplicistica di una tecnologia oggi perduta? Aspettiamo ancora la risposta o - meglio - le risposte. Probabilmente c'e' chi sa come sono state costruite le Piramidi, da chi e perche'. Ma questo e' tutto un altro discorso, che non rientra nelle modalita' conoscitive dell'epoca cosiddetta "scientifica" in cui viviamo. Un saluto cordiale. Roberto Tresoldi".



CENTOMILA NUOVE STELLE

Certo che se pensavamo di sapere tutto del nostro spazio esterno piu' vicino - e dunque delle stelle e dei relativi pianeti piu' o meno abitati - abbiamo commesso un grosso peccato di presunzione. L'ANSA del 13 giugno smorza infatti molti entusiasmi della scienza ufficiale: "Circa centomila stelle finora sconosciute sono state individuate nella Via Lattea dell'Osservatorio spaziale nell'infrarosso (Iso) dell'Agenzia spaziale europea (Esa). Ne da' oggi notizia con un comunicato la stessa Esa, riferendo i primi risultati del programma scientifico collegato a Iso. Il bulbo centrale della nostra galassia - affermano gli astrofisici che partecipano al programma dell'Esa - ha una densita' stellare 500 volte superiore alle altre parti della nostra galassia. Le stelle sono cosi' fitte che si urtano e le loro velocita' relative suggeriscono l'esistenza di galassie che sono state assorbite dalla Via Lattea. Il nucleo centrale della galassia non aveva potuto essere fin qui adeguatamente esplorato a causa di una coltre di polvere che ne ostacola l'osservazione. Iso ha permesso 255 ore di osservazione approfondita, i cui risultati vanno ad aggiungersi a quelli del progetto internazionale Denis, che utilizza il telescopio dell'Osservatorio europeo australe. I dati raccolti da Iso, attivo dal novembre 1995 fino al maggio 1998, vengono ancora studiati e il loro esame potra' riservare altre scoperte".



CHE TEMPO FA NELLO SPAZIO

Dal 'Giorno' del 4-1-00: "E adesso che tempo fa nello spazio? La Nasa ha attivato un sito per misurare vento solare e tenere d'occhio quello che si muove al di fuori della Terra - Cosa dicono le previsioni del tempo spaziali? Avete letto bene: le previsioni "spaziali"! Da tempo gli studi sul vento solare hanno permesso di scoprire che i disturbi nelle trasmissioni via radio sulla Terra dipendono in buona parte dall'attività eruttiva del Sole: per monitorizzare questi cambiamenti e prendere le adeguate contromisure, la Nasa ha attivato sul suo sito il link a Spaceweather.com, un servizio che controlla giorno dopo giorno il vento solare verso la Terra. In altre parole si tratta del primo sito che cura quelle che si possono definire solo "previsioni del tempo spaziali". Nei giorni scorsi e per tutto dicembre l'attività eruttiva del Sole è stata particolarmente fervida e proprio oggi ha iniziato a rallentare. Più il vento solare verso la Terra è forte, maggiori sono i disturbi. In certe condizioni i problemi possono esserci anche in grandi impianti non legati alla trasmissione, come le centrali elettriche. Le previsioni del sito (che ovviamente descrivono anche la situazione corrente, tanto per fare un esempio oggi verso le 20 si registrava una velocità di 522 chilometri al secondo) non si fermano però al vento solare: le attività degli Shuttle e della nuova base spaziale orbitante esigono sempre più informazioni dettagliate sui movimenti di asteroidi, corpi spaziali vaganti e quant'altro possa costituire un problema o pericolo per le missioni, sia umane che robotizzate. Il sito ha anche i link al sito sulle leonidi, sul vento solare, sullo sviluppo della magnetosfera e con lo Space Environment Center - National Oceanic and Atmospheric. Scienziati e tecnici della Nasa chiedono anche di aderire al programma di avvistamento di corpi spaziali che vagano senza meta: agli aspiranti osservatori vengono assegnate porzioni di cielo ben definite e quotidianamente le foto, le riprese filmate e le segnalazioni finiscono nella gigantesca banca dati della Nasa".



L'UNIVERSO È PIATTO

L'Universo è piatto. Lo dimostrano le foto del big bang. L'eccezionale immagine è stata ottenuta da un telescopio italo-americano sospeso ad un pallone aerostatico e pubblicata sulla copertina di Nature. Una 'palla di fuoco', formata da gas incandescente e calda poco meno del Sole. È la prima immagine in assoluto di come era l'Universo primordiale al momento della sua formazione, poco dopo il Big Bang, ed è stata ottenuta da un telescopio italo-americano sospeso ad un pallone aerostatico. L'eccezionale exploit è stato ottenuto con l'esperimento BOOMERanG (Balloon Observation Of Millimetric Extragalactic Radiation and Geophysics) realizzato in 8 anni di lavoro da una collaborazione internazionale, diretta dal prof. Paolo de Bernardis dell'Università di Roma La Sapienza e dal prof. Andrew Lange del California Institute of Technology. La luce prodotta allora ha viaggiato nello spazio per oltre dieci miliardi di anni e, a causa dell'espansione dell'Universo, si è trasformata in radiazione a microonde, (il cosiddetto fondo cosmico a microonde) prima di essere raccolta da BOOMERanG. Nell'immagine sono visibili piccole variazioni della temperatura della palla di fuoco primordiale. Le zone leggermente più calde (rappresentate in colore più chiaro) sono anche leggermente più dense. Nei dieci miliardi di anni che la luce ha impiegato ad arrivare da quella remota regione di Universo, le zone più dense si sono accresciute sempre più, creando alla fine le stesse strutture (ammassi, galassie, stelle, pianeti) che vediamo nell'Universo vicino. Le zone meno dense (rappresentate in colore più scuro) hanno formato grandi regioni vuote, anch'esse visibili nell'Universo vicino. Nell'immagine di BOOMERanG sono quindi visibili per la prima volta le 'protostrutture', i semi della formazione di strutture nell'Universo. 'La mappa dell'Universo primordiale osservato da BOOMERanG - ha dichiarato Paolo De Bernardis - è stata realizzata e analizzata in circa 16 mesi di analisi con metodi matematici e potenti computer paralleli. Il risultato che ne abbiamo ricavato è che l'Universo è piatto e segue le regole della geometria euclidea. Analizzandola in dettaglio, si trova che la mappa è in spettacolare accordo con le moderne teorie di formazione delle strutture. In tali teorie è prevista una lunghezza caratteristica delle strutture ed una ampiezza delle stesse esattamente come misurato da BOOMERanG. Tutto ciò ha permesso di avere nuove informazioni sui lati meno conosciuti del nostro Universo: la sua geometria, il suo contenuto ed il suo destino. Il lungo cammino della luce del fondo cosmico può avvenire su cammini paralleli (se la geometria dell'Universo è Euclidea), oppure su cammini curvi se la geometria dello spazio e più simile alla superficie di una sfera o di un iperboloide'. Informazioni dettagliate, video e immagini su BOOMERanG possono essere ottenute dai siti web ufficiali http://oberon.roma1.infn.it/boomerang, http://www.physics.ucsb.edu/~boomerang. Il fondo cosmico a microonde fu scoperto nel 1965 da Arno Penzias e Robert Wilson. In 25 anni di tentativi in tutto il mondo, il primo grande successo è stato ottenuto dal satellite COBE della NASA, che nel 1992 ha mostrato l'esistenza di piccole fluttuazioni di temperatura del fondo cosmico, senza però ottenerne una immagine dettagliata. BOOMERanG - impiegando sensori circa 100 volte più sensibili di quelli di COBE ed un telescopio con una nitidezza circa 50 volte migliore - ha ottenuto l'immagine dettagliata delle elusive fluttuazioni di temperatura. L'esperimento opera al di fuori dell'atmosfera terrestre, appeso ad un grande pallone stratosferico. Qui effettua le scansioni del cielo per realizzare la mappa dell'universo primordiale, osservando al di fuori della nostra Galassia, attraverso un varco che si apre nel mezzo interstellare in una particolare regione dell'emisfero sud.Per questo motivo BOOMERanG è stato lanciato dalla NASA in Antartide ed ha circumnavigato il continente per 10 giorni, tra la fine del '98 e l'inizio del '99, ad una quota di 37 km, eseguendo automaticamente l'acquisizione dei dati. L'esperimento è stato finanziato in Italia dall'Agenzia Spaziale Italiana, dal Programma Nazionale Ricerche in Antartide e dall'Università di Roma La Sapienza, negli USA dalla NASA (che ha fornito il pallone stratosferico) e dalla National Science Fundation, e dal PPARC in Gran Bretagna.



VERMI DI DUE METRI NELL'OCEANO

È in realtà un innocuo verme il mostro-serpente che alcune mitologie localizzano nelle profondità degli oceani. Sul fondo delle acque del Golfo del Messico, secondo ricercatori americani, vivono vermi lunghi anche due metri che vivono per secoli. L' esame fatto su un esemplare di 1,80 metri di lunghezza di questo invertebrato battezzato lamellibrachia, stando a Derk Bergquist, della Pennsylvania State University, indica che l'animale abbia almeno 250 anni, ma esistono esemplari di oltre due metri di lunghezza che suggeriscono una longevità superiore. Nell'ultimo numero della rivista britannica Nature, Bergquist suggerisce che la longevità di questi animali sia da attribuire all' ambiente molto stabile creato dalle fessure del fondale da cui filtrano idrocarburi a temperature costanti. Dimensioni a parte, a colpire gli studiosi è proprio la longevità poiché in altri ambienti terrestri si conoscono simili vermi di primitiva formazione senza bocca, apparato digestivo od orifizi per l'estromissione di escrementi, che vivono non più di qualche mese o al massimo qualche anno. Questi vermi delle profondità marine vivono in colonie numerose, spesso migliaia di esemplari, che non si spostano, ma rimangono perlopiù adagiati sul fondale, aggrovigliati in complesse strutture tubolari lunghe migliaia di chilometri che, secondo Bergquist, sembrano enormi arbusti viventi.



EGITTO IN RETE E NON SOLO

Se vi ha appassionato la diatriba sull'Egitto non dovete assolutamente mancare di visitare questo sito, che contiene molti links ad Home Page archeologiche: http://www.nauticom.net/users/ata/egypt.html; e se poi volete capire meglio i retroscena sull'atteggiamento di Zahi Hawass, digitate http://guardians.net/hawass/index.htm; troverete il suo faccione sorridente ma soprattutto le immagini live delle sue scoperte, vendute alle tv americane (ed ora capite perche' non vuole gli occidentali fra i piedi. Con ragione, peraltro; nel secolo scorso l'Europa ha ampiamente saccheggiato l'Egitto, i cui tesori danno bella mostra di se', adesso,a Londra, Parigi, Milano e Torino). E poi ancora http://guardians.net/hawass/statues_giza.htm. Messaggio subatomico nella Grande Piramide (???) in http://www.shiftreality.com. Il pilota e l'UFO in http://www.MegaStar.co.uk/archive/today/news/latest/20000607n_encounter.html. Vi intrippa la psicologia? C'e' http://www.psiconline.it/; e per meglio conoscere il mondo arabo www.arabroma.it; c'e' un link a sessanta testate arabe (peccato la barriera della lingua, pero'...). Tunnel alieni (Hoagland ha colpito ancora...) in http://www.enterprisemission.com/samp5.htm. Lorenzo Rossi ci segnala http://www.aliengifcentre.web= .com/, un sito ricco di gif ufologiche.



ARCHIVIO: DOCUMENTI TOP SECRET

L'Aviazione spagnola ha declassificato piu' di mille pagine sugli UFO, in genere avvistamenti di piloti militari e verifiche delle torri di controllo. Curiosamente, gli UFO vengono presentati come fenomeni in seguito identificati convenzionalmente, con evidente scopo disinformativo.
Fonte: Mas Alla 12/95.



ARCHIVIO: PRIMO FILM UFO IN ALBANIA

Per la prima volta, almeno ufficialmente, e' stato filmato un UFO in Albania. La notizia e' stata riportata dal quotidiano albanese 'Gazeta Shqiptare' e si riferisce ad un evento verificatosi il 6 luglio 1995, alle 20.25, sopra Tirana. L'operatore Fatos Rudha ha ripreso, con una videocamera VHS Panasonic, un lungo sigaro biancastro, piu' piccolo della Luna (grandezza apparente), che compie delle evoluzioni strane, salendo e scendendo a zig zag. Il filmato e' stato in seguito acquisito da Michael Hesemann e riprodotto in una sua serie di videocassette.


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Centro Ufologico Nazionale



La Rete - periodico telematico trisettimanale (esce lunedi', mercoledi' e venerdi') realizzato da Guarino Editore e Alfredo Lissoni in collaborazione con il Centro Ufologico Nazionale; anno 3 n. 252 28-6-2000.

Pubblicazione anche parziale vietata alle riviste italiane cartacee specializzate in misteri ed ufologia, salvo diversa indicazione dell'editore.