La Rete - ufologia

 

La Rete 259

Venerdì 14 luglio 2000

Bollettino informativo in collaborazione con il Centro Ufologico Nazionale
http://web.tiscalinet.it/lareteufo/index.htm

Ustica - UFO crash in Sardegna? - Lotte d'Intelligence -
Hackers - Sete di siti.




SI RIPARLA DI USTICA

da Il Giorno del 26-6-00: Ustica, vent'anni di misteri e dolore - Il 27 giugno 1980 la strage costata la vita a 81 persone. L'anniversario ricordato a Bologna con una rappresentazione teatrale - L'unico punto fermo è una breve sequenza di numeri: 20,59',45". E' l'ora in cui il Dc9 I-TIGI Itavia, in volo da Bologna a Palermo e partito con due ore di ritardo, scompare di colpo nei cieli a nord di Ustica. E' il 27 giugno 1980. Ottantuno le vittime, tra cui 13 bambini: due non avevano ancora compiuto due mesi. Sono passati vent'anni, ma la verità sul disastro - nonostante il milione di pagine che racchiudono l'inchiesta - è ancora tutta da scrivere. E l'anniversario della sciagura, celebrato dallo spettacolo che Marco Paolini metterà in scena domani a Bologna, alla presenza del ministro Fassino e dall'Associazione familiari delle vittime, si annuncia stavolta particolarmente amaro. La Procura militare di Roma ha chiesto in questi giorni l'archiviazione dell'indagine sulla strage: "Non ci sono i presupposti per rivendicare spazi di giurisdizione", la motivazione addotta dal procuratore militare Antonino Intelisano. E anche il processo in Corte d'Assise, atteso già per il 18 novembre scorso, inizierà solo il prossimo 28 settembre, nell'aula-bunker di Rebibbia a Roma. Il processo, basato sull'inchiesta chiusa il 31 agosto scorso dal giudice istruttore Rosario Priore, vedrà alla sbarra quattro generali, rinviati a giudizio con l'accusa di attentato contro gli organi costituzionali con l'aggravante dell'alto tradimento. Cinque tra ufficiali e agenti dei servizi segreti dovranno inoltre rispondere di falsa testimonianza. In pratica, di alcuni dei presunti depistaggi che, a cominciare dalla falsa rivendicazione della strage giunta con una telefonata il giorno dopo la sciagura, hanno costantemente accompagnato la vicenda. Un tentativo, forse, di coprire quello "scenario di guerra" ipotizzato dal giudice Priore nella sua ricostruzione dell'accaduto e comprovato anche dalla perizia consegnata da un collegio di esperti il 17 giugno del 1997. Ma se il Dc9 sia stato abbattuto da un missile, da una bomba esplosa al suo interno o solo dall'urto con un altro velivolo resta un mistero che divide anche gli esperti del collegio peritale. In vista del ventennale dalla tragedia, il presidente del Consiglio Giuliano Amato ha scritto ai presidenti Clinton, Chirac e al colonnello Gheddafi per chiedere la collaborazione dei loro Paesi all'accertamento della verità. "Una lunga, difficile istruttoria non è riuscita a formulare una definitiva ricostruzione dell'accaduto", scrive Amato ai tre capi di Stato. "Il contributo americano - aggiunge - può rappresentare per l'Italia una ulteriore, importante testimonianza dell'amicizia che lega i due Paesi". E ricorda "l'interesse prioritario del governo italiano sulla questione di Ustica". Stati Uniti, Francia e Libia sono i Paesi che, stando alle conclusioni dell'inchiesta, possono aver svolto un ruolo nei drammatici eventi del 27 giugno 1980. Quella sera un velivolo libico non di linea, proveniente da Tripoli e diretto verso nord, devia improvvisamente, a pochi minuti dal disastro, nel canale di Sicilia. Temeva forse di essere attaccato e abbattuto? E chi c'era a bordo? Uno degli scenari ipotizzati è che fosse lo stesso Gheddafi l'obiettivo da colpire. E che il missile diretto al suo Mig, lanciato dai francesi, abbia in realtà centrato il Dc9. Ma c'è anche chi, come l'ex ministro Giuseppe Zamberletti, ipotizza un'esplosione a bordo dell'aereo, voluta dai libici come ritorsione nei confronti dell'Italia per il suo ruolo svolto a Malta, in una trattativa sgradita a Tripoli, o chi, i giornalisti Claudio Gatti e Gail Hammer ne "Il quinto scenario", tira in ballo gli israeliani, interessati ad abbattere un aereo francese diretto in Iraq, con un carico di uranio arricchito a bordo. Certo è, scrive Priore nella sua ordinanza, che quella sera di vent'anni fa il Mediterraneo era sorvolato da velivoli militari francesi, mentre in mare poteva trovarsi una delle due portaerei "Clemenceau" e "Foch". Un nuovo grido di dolore arriva infine dai familiari delle vittime. A Palermo, Alessandro e Marcello La Rocca, figli di una delle 81 persone morte nella sciagura, chiedono un lavoro e il riconoscimento di uno status giuridico. "Ci spetta di diritto - scrivono in una lettera inviata alle più alte cariche dello Stato - Dopo oltre 10 anni ci hanno dato 150 milioni di risarcimento per la perdita di nostro padre. Non ci sembra giusto". In particolare, i La Rocca chiedono all'assemblea regionale l'estensione della legge che tutela i familiari delle vittime della mafia: "Nostro padre è morto in una strage i cui autori sono ignoti. Ma noi siamo noti e lo Stato deve ricordarsi di noi".



UFO CRASH IN SARDEGNA?

da L'Unione Sarda dell'1-3-2000. La teoria di un emigrato - Un grande segno circolare emerge nella scogliera compatta di "Poggiu 'e Columbos", sulla costa a nord del Temo: un'impronta misteriosa che si può scorgere solo dall'alto e che i bosani conoscono da sempre. Un cerchio perfetto del diametro di una ventina di metri, con un altro più piccolo al centro. Tracce che non possono essere frutto dell'erosione e dell'azione di altri agenti naturali. Forse, come sostengono alcuni e con fondati argomenti, si tratta dei resti di un'antica macina e del solco circolare tracciato dal passo lento dell'asino che la trascinava ininterrottamente, legato alla stessa mola. Ma c'è chi va oltre: secondo un gruppo ufologico tedesco, di cui fa parte un bosano da anni residente in Germania, Alfonso Cadoni, il cerchio sarebbe addirittura ciò che resta di un'astronave aliena, precipitata migliaia di anni fa. Una testimonianza, quella di Cadoni, raccolta dal fotografo Franco Moroni: "Da quanto loro stessi mi hanno riferito gli ufologi tedeschi giunti a Bosa tempo fa ritenevano possibile che quelle tracce corrispondessero alla parte superiore di un'astronave aliena, che in questo caso avrebbe un diametro di oltre 100 metri e sarebbe per gran parte sepolta". Un patito della fantascienza potrebbe immaginare il veicolo alieno mentre cade sulla terra, fino a rimbalzare più volte sul mare. Le successive modificazioni della costa l'avrebbero poi fatto riemergere, quando ormai il misterioso oggetto di un altrettanto sconosciuto metallo era divenuto roccia nella roccia. E gli alieni? Morti nel terrificante impatto o annegati, oppure salvi, reimbarcati su di un'altra astronave, salutati come eroi al loro ritorno nel loro misterioso pianeta sconosciuto, magari mimetizzatisi tra la popolazione locale? Antonio Naitana"
Ed ancora su L'Unione Sarda del 2-3-2000. L'assessore Motzo: "Quella traccia è stata lasciata da un carro trainato da asinelli" - I marziani ? Uno scherzo di carnevale - Bosa, dopo la "rivelazione" degli ufologi si intrecciano i commenti - Bosa Astronavi pietrificate alla foce del Temo? I bosani si dividono: "Scherzo di carnevale", "una bestialità", "fesserie". Ma c'è anche chi ieri, nonostante la brutta giornata, è salito sulla scogliera di "Poggiu 'e Columbos" per verificare dall'alto gli strani segni sul terreno che secondo un gruppo di ufologi tedeschi sarebbero ciòche resta di una nave aliena caduta sulla terra migliaia di anni fa. Un cerchio perfetto del diametro di una ventina di metri con uno più piccolo al centro. Gli stessi segni che per i più , con maggiori argomentazioni, sono le tracce di un altro e ben più modesto mezzo di locomozione: un mite asinello che girava intorno ad una macina, trascinandola. "Non diciamo sciocchezze -afferma l'assessore comunale al turismo Vincenzo Mozzo - ci sono tracce analoghe anche in altri siti del territorio costiero. Sono ciòche resta di antiche macine, segno di attività legate alle lavorazioni dell'olio, senza dubbio reperti importanti dal punto di vista archeologico, suggestive memorie che meritano di essere viste". "Chi vuole -prosegue- puònotare le stesse identiche tracce in prossimità della torre dell'Isola Rossa, sulla scogliera retrostante". Rimane comunque la certezza che si tratta dei resti di un'antica lavorazione dell'uomo in un tratto di costa dove anche recenti scavi archeologici hanno dimostrato l'esistenza di insediamenti legati alla concia delle pelli ed alla coltura dell'olio. Non così ritengono gli ufologi. Sarebbero la parte più elevata di un mezzo alieno del diametro di cento metri, caduto in mare, riemerso per gli sconvolgimenti della costa e pietrificato, roccia nella roccia della scogliera. Del resto, affermano, questo tratto di costa ha avuto frequentazioni planetarie accertate (se si puòparlare di ufo come dato certo). E si ricorda il caso delle luci notate sopra il castello di Serravalle molti anni fa: si fermarono sopra la fortezza ad un'altezza imprecisata e schizzarono velocissime verso il mare. Casi riecheggiati anche recentemente su riviste specializzate anche se, a Bosa, è difficile trovare qualcuno che ne abbia sentito parlare. Insomma: per i bosani, i marziani non abitano in riva al Temo. Per chi crede agli ufo si tratta invece di casi fondati. Per i tanti che ci ridono sopra, sono gli effetti della buona malvasia della Planargia che, con un bicchiere di troppo, ti fa vedere anche gli alieni che passeggiano nel corso. E, di questi tempi, c'è chi pensa di organizzarci sopra una mascherata: così i marziani tornerebbero in riva al Temo a carnevale. Tempo adatto per gli scherzi, le celie e i paradossi. Del resto, come ricorda un imprenditore turistico che preferisce rimanere anonimo, se serve per fare arrivare i turisti "sono disposto a dire che gli alieni passeggiano in piazza Monumento". Danno un'occhiata in torno e poi vanno via: magari verso Alghero, dove c'è più vita. Antonio Naitana".
Nota della Redazione: questa storia ci sembra una colossale stupidata!



DUELLI VIRTUALI TRA SERVIZI SEGRETI

È stato il primo duello tra l'ex Kgb e la Cia combattuto nel mondo virtuale del Web, ed è durato due anni. Si è concluso con la liberazione, dopo tre giorni di interrogatori, del lituano di origine russa Pavel Ilin, 24 anni, assoldato dalla Cia, scrive l'autorevole quotidiano 'Izvestia'. Il duello nel Web comincia circa due anni fa quando Ilin manda messaggi alla Lubianka dicendosi perseguitato in Lituania per le sue origini russe e disposto a servire "la patria" collaborando con il Servizio di sicurezza federale. Lo scopo vero dei servizi lituani (e americani) è quello - attraverso i collegamenti di Ilin - di verificare la solidità della rete telematica della Lubianka. Cinque anni fa il giovane era stato fermato dalla polizia lituana mentre cercava di forzare i codici di una banca ed era stato ingaggiato dai servizi segreti locali che poi lo avevano presentato alla Cia, scrivono le "Izvestia" riferendo la sua confessione. Dopo circa due anni di scambi Internet, i russi chiedono a Ilin un incontro a Kaliningrad per l'eventuale ingaggio. Viene invece fermato per 3 giorni nel corso dei quali ha rivelato la sua vera storia. Lo hanno liberato dopo aver ottenuto quello che volevano, conclude il giornale secondo il quale il duello telematico sarebbe stato vinto dall'ex Kgb.



L'HACKER CHE E' IN TE

Da Il Carlino del 27-6-00 Tirate fuori l'hacker che è in voi. Il Korea Advanced Institute of Science and Technology mette in palio cento milioni per chi riesce a violare un sistema informatico.
In fondo al nostro animo siamo tutti un po' hacker. Ma chi si vuole cimentarsi davvero con il meglio della manipolazione dati a livello mondiale, da oggi al primo luglio ha una tribuna internazionale a disposizione: il Korea Advanced Institute of Science and Technology (Kaist) ha messo in palio ben 50mila dollari per il vincitore di un concorso senza precedenti. I partecipanti devono violare diversi server protetti da un complesso sistema di sicurezza, sviluppato dai migliori tecnici della rete, e sostituirlo con un altro sistema prodotto in proprio, che verrà poi attaccato dagli altri concorrenti. La sfida, degna dei più agguerriti cavalieri medievali, si svolge sul sito www.olymfair.org fino alle 9 del mattino (ora coreana) del 1 luglio. Gli organizzatori, che mirano a promuovere lo sviluppo e lo scambio di tecnologie di sicurezza fra gli specialisti di tutto il mondo, definiscono la gara "un'Olimpiade dell'hi-tech" e prevedono l'afflusso di decine di migliaia di partecipanti. E' la prima volta, infatti, che viene messo in palio un premio così consistente in un concorso del genere. Anche per il secondo e il terzo classificato ci sarà un assegno rispettivamente di ventimila e diecimila dollari, che verrà consegnato assieme al primo premio in una solenne cerimonia il 20 luglio a Seul, nel corso di un seminario internazionale sulla controversa materia.




SETE DI SITI

Segnaliamo il sito (con mailing list) del lettore Maglieri, www.maglieri.net; Il collega Fabio Di Rado del CUN Abruzzo ci segnala un articolo riguardante un caso di IR-2 in Egitto, http://www.repubblica.it/news/ired/ultimora/egitto.htm. Stig Agermose ci segnala la conferenza UFO tenutasi all'Università del Wyoming: http://www.trib.com/HOMENEWS/WYO/UFOConference.html. 'X-Files' Case Lands in Va in http://washingtonpost.com/wp-dyn/articles/A39509-2000Jun22.html; UFO e SETI in http://www.space.com/sciencefiction/phenomena/ufo_seti_000619.html; Centro Antropologia Gnostica in www.ceg-it.org; il sito di Royce J. Myers III, "The Watchdog of UFOlogy": http://home.sprintmail.com/~rjm, http://home.earthlink.net/~ufowatchdog; le immagini marziane del Mars Global Surveyor: http://www.msss.com/mars_images/moc/june2000/; nuove anomalie su Marte in http://www.rense.com/general2/marsaa1.htm, http://www.rense.com/general2/morestrange.htm; UFOTruth (la ml di Boylan) http://UFOTruth.listbot.com; le solite panzane su Ummo in http://ummo.free.fr; l'Home Page della scomparsa (grazie a Dio!) UFONetwork di Baiata http://utenti.tripod.it/UFOnetwork/files.html; UFO su Discovery Channel http://tlc.discovery.com/tv/tvschedule/episode.jsp?episode=550351002, http://tlc.discovery.com/tv/tvschedule/episode.jsp?episode=550351003, http://tlc.discovery.com/tv/tvschedule/episode.jsp?episode=550351001; indagini su Ustica in http://www.ansa.it/fattidelgiorno/20000623164055616/20000623164055616.shtml.




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La Rete - periodico telematico trisettimanale (esce lunedi', mercoledi' e venerdi') realizzato da Guarino Editore e Alfredo Lissoni in collaborazione con il Centro Ufologico Nazionale; anno 3 n. 259 14-7-2000.

Pubblicazione anche parziale vietata alle riviste italiane cartacee specializzate in misteri ed ufologia, salvo diversa indicazione dell'editore.



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