La Rete - ufologia

 

La Rete 264

Mercoledì 26 luglio 2000

Bollettino informativo in collaborazione con il Centro Ufologico Nazionale
http://web.tiscalinet.it/lareteufo/index.htm

Ferluga: traumatico l'incontro con E.T. - Mutilazioni in Francia - Fbi, hackers, Grande Fratello - Trovato edificio vichingo - Congresso Usac - Lucy non era la prima -
Mucca clonata.




IL CICAP: TRAUMATICO L'INCONTRO CON E.T.

da Il Giorno del 22-7-00. Come sarà il nostro futuro nello spazio? Per il fisico Steno Ferluga, presidente del Cicap (Comitato italiano per il controllo sul paranormale) e docente all'ateneo di Trieste, dobbiamo partire dalla Stazione spaziale internazionale, in fase di costruzione: questa è il nostro futuro (anzi, presente), ma tra un secolo non sarà che un pezzo da museo.
Prevedere oggi il futuro è rischioso. Pensiamo a come la Terra del 2000 veniva vista negli anni Sessanta, con uomini che volavano con elicotteri personali, cucine robotizzate, mezzi fantascientifici e - d'altra parte - con clamorosi sbagli, quali la diffusione dell'informatica non prevista e così via. "La colonizzazione dello spazio è una frontiera molto lontana, faticosissima - dice Ferluga - ma non è da escludere che prima o poi possa diventare necessaria per far vivere meglio la razza umana, anche se questo costerà investimenti enormi".
Pensare la vita quotidiana sulla Stazione spaziale internazionale non è però allettante...
"Sicuramente - dice Ferluga - dovremo creare stazioni in grado di simulare la gravità terrestre, e probabilmente faremo grandi cilindri programmati per ruotare su se stessi. Il movimento creerà una forza verso il basso capace di simulare la gravità. Questo 'mondo nuovo' forse non potrà necessariamente esserci; basterebbe una bomba per aprire uno squarcio e farla esplodere. Ma solo strutture che ospiteranno enormi quantità di persone saranno in grado di assicurare vita e sostentamento di buon livello. Ma torniamo a pensare alla Luna. L'abbiamo conquistata nel 1969, probabilmente il passo successivo alla Stazione spaziale internazionale, sarà la creazione di una base stabile sulla Luna".
I progetti per andare ad abitare sul nostro satellite naturale sono numerosi, quali sono più credibili?
"Tra quelli ipotizzati, interessante è quello che comprende anche una sorta di città che ha una specie di 'cannone' in grado di spedire sulla Terra materiali di tutti i tipi. Interessante sarebbe avviare un progetto sul cratere lunare Copernico, dove con una cupola enorme sarebbe possibile attuare un 'terraforming', con la creazione di atmosfera e nascita di piante e animali. Ma creare una seconda Terra sulla Luna è meno semplice che su Marte, dove sarebbe sufficiente creare più atmosfera, maggiore effetto serra e alla fine una vera e propria Terra".
E per questo è fondamentale la ricerca dell'acqua su Marte?
"Sì, le sorprese che si hanno osservando le foto sono straordinarie. Si vedono canali incisi sulla superficie, tipici dei corsi d'acqua. Il liquido in parte si assorbe nel terreno, in parte diventa ghiaccio, in gran parte evapora perché su Marte l'acqua allo stato liquido dura veramente molto poco".
Come possiamo essere sicuri che l'acqua esista veramente?
"A farci sperare che esista ci sono non solo le foto dei canali, ma anche dei crateri, sui cui bordi appaiono conformazioni con massi da cui sgorga qualcosa di scuro. Si vedono anche massi che rotolano, ma non necessariamente si troverà acqua come noi la immaginiamo. Altri crateri hanno bordi 'tormentati', il materiale nel quale gli asteroidi sono caduti dovevano essere fluido (ovviamente all'epoca dell'impatto e non oggi). I problemi sono spesso collegati alla datazione della presenza dell'acqua: quando osserviamo questi canali, possiamo dire che si sono formati un anno fa o qualche milione di anni fa? I canali fotografati dalle missioni della Nasa presentano segnali molto interessanti, come zone chiare e scure, ammassi di ghiaia, tipiche manifestazioni di acqua ghiacciata. Poi ci sono situazioni interessanti quando compaiono le dune. Queste, come noto, si spostano per l'effetto del vento. In alcuni casi le dune sono interrotte dalla ghiaia, e questo accade solo se interviene l'acqua".
Anche gli asteroidi sono importanti?
"Dovremmo occuparci di asteroidi per tante ragioni: hanno materiali preziosi, utilissimi per fare nuove basi ed anche sulla Terra, ma anche perché in certi casi possono venirci addosso. In tal caso occorrerà deviarne la traiettoria senza perdere tempo. Il mondo degli asteroidi è straordinario, è un universo in miniatura. Eros, l'asteroide fotografato dalla sonda Near pochi mesi fa, è di soli quindici chilometri per trenta e tra qualche milione di anni ci verrà addosso. Conoscerlo è importante fin da ora".
Che accadrà quando ci imbatteremo in altre civiltà?
"Secondo me - conclude Ferluga - se si trovasse qualcosa, allora l'umanità finirebbe di esistere di essere quella che è stata prima. Non parlo di trovare batteri, parlo del contatto con esseri più evoluti. Tutto il nostro studiare e progredire, nonché faticare, verrà annichilito da altri esseri che sono già arrivati alle risposte che noi cerchiamo. Noi avremmo a che fare con un'altra civiltà superiore che 'sa già' e non potremmo che essere annientati, come capita quando gli aborigeni vengono in contatto con noi. E' nella naturale conseguenza delle cose che accada così".



MUTILAZIONI IN FRANCIA!

C'e' chi dice di aver visto una tigre, chi ne ha viste due e chi invece parla di un imprecisato felino di grandi dimensioni. Da cinque giorni piu' di 150 gendarmi con l'aiuto di elicotteri stanno perlustrando una vasta zona nei dintorni di Amiens (nord di Parigi), ma per ora la o le fiere sono riuscite a non farsi prendere. Neppure varie appetitose esche hanno dato esito. Intanto le segnalazioni si moltiplicano e assumono contorni sempre piu' imprecisati. Cosi' oggi il Museo nazionale di storia naturale ha deciso di esaminare alcuni peli della 'bestia', recuperati dai gendarmi, in modo da identificarla con certezza attraverso un'accurata analisi genetica. La prima segnalazione risale a giovedi': un animale e' stato visto in un prato vicino al comune di Saint-Sauveur, il giorno dopo e' stato avvistato a cinque chilometri di distanza e sabato aveva percorso (se il felino e' uno solo) altri sei chilometri. In tutta la zona la vegetazione e' molto fitta e si presta ad essere un nascondiglio ideale. Intanto resta un mistero la provenienza del o dei 'ricercati'. Nessuno ha segnalato la scomparsa di animali di questo genere. Alcuni testimoni hanno giurato che le bestie sono tigri fuggite da un circo transitato la settimana scorsa nella regione.



L'FBI TI SPIA L'E-MAIL

La notizia che l'Fbi dispone di un sistema per 'spiare' la posta elettronica alla ricerca di tracce di attivita' criminali, ha scatenato una valanga di polemiche negli Usa e riacceso il dibattito sulla privacy e i diritti dei navigatori di Internet. Il nuovo nemico dei difensori della privacy si chiama Carnivore. Si tratta di un sistema basato su una serie di Pc e su un software messo a punto dai ricercatori dell'Fbi per passare al setaccio milioni di messaggi e-mail. Quando gli investigatori federali sono sulle tracce di un sospetto, possono chiedere all'Internet service provider che gestisce la sua posta di installare una misteriosa 'scatola nera', che trasmette milioni di dati al nuovo sistema dell'Fbi. L'Unione per le liberta' civili ha chiesto l'intervento del Congresso per chiarire come agisca Carnivore, spiegando che il sistema equivale ''alla capacita' di accedere ai contenuti delle conversazioni di tutti i clienti di una societa' telefonica, con l' 'assicurazione' che l'Fbi registrera' solo i dialoghi che le interessano''. A differenza delle intercettazioni telefoniche, le registrazioni non avvengono fisicamente presso la societa' dei telefoni: tutto e' gestito in prima persona dall'Fbi. ''Questo approccio del genere 'fidatevi, siamo il Governo', e' l' antitesi delle procedure richieste dalle leggi sulle intercettazioni'', sostiene l'Unione per le liberta'. Il sistema dell'Fbi e' attivo da qualche mese. Un provider alcune settimane fa si e' opposto alla richiesta dell'agenzia di installare la 'scatola nera' nei suoi server, preoccupato di difendere la privacy dei proprio clienti, ma ha perso la sua battaglia giudiziaria. Il maggior problema di Carnivore, secondo James Dempsey del Centro per la democrazia e la tecnologia, ''e' il suo mistero: l'Fbi piazza queste scatole nere dentro il network di un provider e nessuno sa bene che cosa siano''. Secondo Dempsey, e' ''una buona notizia'' il fatto che l'Fbi abbia messo a punto un sistema cosi' selettivo, ma nello stesso tempo il mistero che circonda Carnivore fa temere che potenzialmente sia in grado di andare a frugare un po' dovunque. Le organizzazioni per i diritti civili chiedono ora al Congresso di intervenire, sostenendo che non ci sono leggi che autorizzino l'Fbi e il suo sistema. L'agenzia, da parte sua, si limita a far sapere di aver attivato Carnivore in una cinquantina di casi, ma le richieste per l'utilizzo del sistema - alla caccia di trafficanti di droga, terroristi o criminali informatici - stanno crescendo. Su Internet, intanto, monta la protesta: nei newsgroup degli addetti ai lavori e degli hackers, Carnivore e' gia' divenuto il nuovo nemico da combattere.



YAHOO E MICROSOFT NEL MIRINO HACKERS

Sarebbe entrato nel potente server di una societa' produttrice di software di Prato per preparare un' attivita' di bombardamento che il 15 febbraio avrebbe contribuito al ritardo nel ripristino delle macchine di Microsoft e Yahoo, gia' abbattute da altre attivita' di hackeraggio. E' l' accusa che i tecnici della polposta di Firenze hanno formulato a carico di un bolognese di 25 anni, F.F., insegnate di informatica. Con lui il pm pratese Eligio Paolini ha iscritto sul registro degli indagati, con l' ipotesi di reato continuato in associazione per accesso abusivo a sistema informatico e detenzione e diffusione abusiva di codici di accesso di sistemi informatici, altri 4 giovani di Bologna. I denunciati sono S.N., di 25 anni, titolare di una ditta sulla sicurezza informatica; L.T., di 20, studente universitario; e due consulenti informatici di 19 e 22. Il filo rosso che unisce i 5 indagati e' l' utilizzo abusivo di un account Internet intestato ad una signora residente sulle colline nei dintorni di Bologna e destinato all' utilizzo del figlio di 10 anni. A diffondere i dati dell' account sarebbe stato S.N., che in qualita' di dipendente di un negozio di installazione di computer si era occupato di effettuare l' installazione dell' accesso alla rete sulla macchina della donna. L' account e' emerso nelle indagini effettuate sul server della societa' pratese che ha fatto denuncia a gennaio. Secondo quanto ricostruito dalla polizia, i tecnici della societa' nel dicembre scorso si erano accorti di un intruso che ogni giorno entrava nel loro sistema senza riuscire a liberarsene. L' escamotage utilizzata dagli investigatori per arrivare al pirata, (dopo la prima meta' di febbraio), e' stata quella di creare un clone del server e sostituirlo a quello originale, in modo tale da non insospettire l' hacker che nel frattempo continuava indisturbato ad entrare. Sul disco, grazie ad un programma che permette di ricostruire tracce fino a tre livelli di formattazione, gli investigatori avrebbero trovato elementi inconfutabili che provano ''il buco'' di F.F. nel sistema della societa' toscana. Su quel server, sulla base di messaggi distribuiti dal sistema di ''mail delivery'' dei due colossi americani, e' stata trovata anche evidenza dell' ''attacco'' partito nei confronti di Yahoo e Microsoft il 15 febbraio. Della paternita' dell' attivita' e' indiziato l' insegnante, che rischia essere processato anche negli Usa. Dall' analisi di migliaia di tabulati, gli investigatori hanno scoperto che ad utilizzare quello stesso account di cui e' titolare la signora di Bologna erano gli altri 4 indagati. Un altra societa' informatica di Udine ha presentato una denuncia per un ''buco'' nel suo sistema. L' autore delle intrusioni risponde a quello stesso account. I procedimenti penali potrebbero essere congiunti.



TUTTI SPIATI

Dall'Ansa del 12-7-00. Ci sono in Italia un milione di telecamere per la videosorveglianza e Roma ne ha piu' di Manhattan, ben 726 in una zona che e' un quarto del quartiere di New York che in tutto ne ha circa 2.300. Sono le preoccupanti proiezioni dei dati di una ricerca realizzata dal garante per la protezione dei dati personali il cui presidente, Stefano Rodota', ha chiesto oggi a Roma una legge delega sul tema a difesa dei cittadini. ''Sono dimensioni - ha detto Rodota' oggi durante il convegno dedicato dal Garante al tema della videosorveglianza - non lontane da quelle di paesi leader del settore, come la Gran Bretagna che ha un milione e mezzo di telecamere. Le cifre dimostrano che il problema sollevato e' di straordinaria rilevanza sociale e quindi necessita dell'attenzione del Parlamento''. Il Garante ha contribuito con l'applicazione della legge sulla privacy, che al momento e' la sola normativa esistente in materia, e i suoi tanti interventi in materia richiesti soprattutto dai comuni. Ma ora, come sottolinea il presidente, ''sollecitiamo una legge delega perche' ci sono forme di controllo a distanza che aspettano una normativa flessibile e tempestiva''. Sulla necessita' della legge del resto hanno concordato oggi tutti gli intervenuti al convegno, a partire dal Ministro della Giustizia Piero Fassino, ma nessuno nasconde le difficolta' di conciliare la richiesta di sicurezza dei cittadini che ha fatto proliferare il fenomeno e la tutela della riservatezza. ''Servono norme adeguate - ha detto Fassino - ma bisogna considerare che nel nostro paese le leggi proliferano e quindi bisogna porsi il problema di quali siano gli strumenti piu' adeguati soprattutto in un campo come quello delle tecnologie che cambia a velocita' impressionante''. Per il ministro Fassino servono quindi strumenti legislativi flessibili e in molti oggi hanno chiesto una legge delega o legge quadro, come il vicepresidente del Senato, Domenico Contestabile. ''Una legge - ha aggiunto Contestabile - che fissi degli standard perche' finora il Garante ha avuto un ruolo di supplenza, ma le supplenze devono essere a termine''. A suo avviso, come anche per il sottosegretario all'Interno Massimo Brutti, sono soprattutto le iniziative private a dover essere regolamentate perche' in questa fase ''tendono a svilupparsi'' e non e' sempre chiaro quali siano le finalita' o l'uso che si fa delle immagini. Cosi' la legge sulla privacy impone ad esempio - come ha spiegato Ugo De Siervo dell'Autorita' - di conservare le immagini per un tempo limitato e di selezionare il personale che ha accesso ai dati. E allora, sottolinea De Siervo, ''va evitata la regola del fai da te''. Ad esempio, come ha messo in luce Giuseppe Santaniello, vicepresidente del Garante, il fulcro della normativa in Francia, Gran Bretagna e Spagna e' il processo autorizzatorio ''piu' rigido per organismi pubblici e piu' blando per i privati''. La questione e' urgente, come ha evidenziato Claudio Manganelli dell'Autorita', visto che nel '98 erano stati spesi 150 miliardi per impianti di videosorveglianza e nel '99 la spesa e' salita a 200 miliardi.

Se passeggiate alla Stazione Termini e nei suoi dintorni a Roma non pensate di essere soli: vi spiano 106 telecamere. E cosi' in Corso Sempione a Milano, dove ce ne sono 19 a seguire i vostri passi, o a Piazza del Plebiscito a Napoli, con 10 occhi indiscreti pronti a controllarvi, e ancora in Corso Cavour a Verona dove la situazione non e' migliore, con 8 telecamere puntate su di voi. Sono solo alcuni casi ''tipici'' rilevati dalla prima indagine in Italia in materia di videosorveglianza, realizzata dal Garante per la protezione dei dati personali in collaborazione con una agenzia specializzata, la Ipermedia, e presentata oggi a Roma. Cosi' tra le zone centrali e semicentrali rilevate nelle quattro citta' interessate dall' indagine sono state individuate 1.095 installazioni visibili - e non si parla dunque di quelle che non si vedono - di cui 726 a Roma, 213 a Milano, 89 a Napoli e 67 a Verona. Ma si tratta solo di itinerari scelti a campione, dopo una serie di sopralluoghi, come casi tipici del centro commerciale, storico, politico e residenziale di ciascun ambito cittadino. E per questo il numero acquista dimensioni inquietanti, anche se la videosorveglianza, che a volte si mimetizza tra le foglie di un rampicante, si finge un faretto d'hotel o si nasconde in un buco della parete di una caserma, piu' spesso e' sfacciatamente in vista. I luoghi piu' vigilati sono sempre gli istituti di credito e finanziari, ma, a parte questa costante preminente, in realta' cambiano a seconda delle citta'. Cosi' a Roma sono le istituzioni pubbliche, ovvero i ministeri (10,9%) i piu' osservati ma ce ne sono anche tantissime (16,1%) la cui funzione e' difficile da individuare. A Milano la maggioranza sono a guardia di aziende private (16,4%), seguite a distanza dalle abitazioni (6,6%). A Napoli i piu' osservati sono i commissariati e i comandi di polizia (13,5%), mentre a Verona le caserme (20,9%). Una mappa della paura che in ogni citta' ha quindi caratteristiche diverse e ben precise. La capitale e' insomma la piu' spiata e controllata con le sue 726 telecamere di cui appunto la maggiore concentrazione nei dintorni della Stazione Termini (14,6% del campione), tuttavia e' in particolare via XX Settembre a detenere il primato con 43 telecamere, seguita da Via Marsala con 39 e da Piazza dei Cinquecento con 31. Comunque a Roma come a Napoli e Verona le telecamere si trovano piu' in centro che nelle zone circostanti mentre a Milano si suddividono equamente fra zone centrali e semicentrali. Nel capoluogo lombardo le vie piu' sotto osservazione, dopo Corso Sempione sono Corso di Porta Vittoria con 12 e Corso di Porta Romana con 10. A Napoli, invece, dopo Piazza del Plebiscito viene Piazza Garibaldi con 8 telecamere. Infine a Verona le vie piu' spiate sono appunto Corso Cavour, Stradone Porta Palio (7 telecamere) e Via Carmelitani Scalzi (6 telecamere). Sono in ogni caso sempre molto visibili specialmente se poste a vigilanza dei luoghi pubblici, con netta prevalenza del posizionamento ad altezza portone. Ovunque infatti sono soprattutto grandi e fisse, anche se mettendo in relazione le variabili relative al grado di percettibilita' della videocamera con le zone delle quattro citta', complessivamente a Roma, Milano e Verona sono piu' visibili quelle in centro mentre a Napoli non c'e' grande differenza tra le due zone. Ma si tratta comunque soltanto dei dati di una indagine pilota che vuole fornire una prima valutazione e a cui seguiranno approfondimenti. In ogni caso le citta' sono state scelte in modo ben preciso per rappresentare nord, sud e centro mentre Verona e' stata scelta come rappreentante della ricca provincia italiana del nord-est, in quanto ritenuta una spia indicativa della tendenza, in atto in quell' area, all'uso della videosorveglianza come mezzo per tutelare l'ordine pubblico. Un campione che apre la discussione e che e' consultabile sul sito del garante all' indirizzo internet www.garanteprivacy.it.



RITROVATO EDIFICIO VICHINGO

Un edificio di dimensioni ''sensazionali'', per l'epoca in cui e' stato costruito, e' stato riportato alla luce dagli archeologi norvegesi in un insediamento vichingo a un centinaio di chilometri da Oslo, nel quale sono state gia' recuperate piu' di cento tombe. Il sito si trova ai margini della cittadina di Honefoss, ed e' uno dei piu' ricchi del paese, ha detto l'archeologa Liv Goyti Lund al quotidiano 'Aftenposten'. La casa, che risale probabilmente al quarto secolo dopo Cristo, e' lunga 40 metri e larga 11, e proprio la sua larghezza costituisce l'aspetto piu' sorprendente, per gli archeologi: le case dei vichinghi trovate fin'ora misurano anche 50 metri in lunghezza, ma sono larghe al massimo sette metri, per i problemi costruttivi posti dalla copertura. ''E' gia' interessante il pensiero di come abbiano trovato il legno adatto a una costruzione del genere', ha commentato il conservatore della zona, Geir Helgen. All'epoca, secondo gli archeologi, solo i romani erano padroni della tecnica necessaria per costruire tetti cosi' larghi. Per gli studiosi, la costruzione poteva essere un edificio destinato alla celebrazione di nascite e funerali. Gli archeologi, inoltre, ipotizzano l'esistenza nella zona di un centro commerciale, dopo il ritrovamento di oggetti fabbricati con corna e ossa di animali.



CONVEGNO USAC

Riceviamo dall'USAC - Comune di Occhiobello Centro Accademico Studi Ufologici - Assessorato alla Cultura
III MEETING INTERNAZIONALE D'UFOLOGIA
UFO: INCONTRI ANNO IV
VERSO L'INFINITO E OLTRE: UNA SFIDA AL FUTURO
13-14-15 Ottobre 2000
Auditorium di S. M. Maddalena (RO) Via Amendola (edificio Scuola Media)

Relatori del meeting:
Prof. Sebastiano Di Gennaro, fondatore, Direttore e supervisore scientifico dell'USAC
Mirko Bisi, Vice Direttore dell'USAC, apprezzato conoscitore dell'Ufologia legata alla Storia dei popoli primitivi ed all'evoluzione dei popoli
Carlo Morsiani, esperto della free energy e di scienze oltre frontiera
Ing. Bruno Resta, ottimo collaboratore dell'USAC, autore dell'interessante libro: "Da Galileo a Ustica", sfrondatore di alcuni dogmi irrazionali della scienza
Adriano Forgione, Direttore della rivista di Paleastronautica "Hera", autore di numerosi articoli nel campo ufologico
Maurizio Baiata, Direttore della rivista "Star-Gate", ottimo giornalista e profondo conoscitore dei problemi ufologici Paola Harris, ufologa ed affermata giornalista americana, collaboratrice di numerose ed autorevoli riviste ufologiche e dei più affermati ufologi mondiali
Dr. Steven Greer, Direttore del CSETI, oggi uno dei più autorevoli ufologi a livello mondiale
Dr. Clarbruno Vedruccio, esperto delle origini perdute delle civiltà e degli anacronismi storico-archeologici
Prof. Corrado Malanga, docente all'Università di Pisa, profondo conoscitore del campo ufologico ed in particolare dei casi di "abduction"
Alessandro Lué, Segretario dell'USAC ed esperto ufologo
Giuliano Bertelli, Coordinatore Nazionale dell'USAC e valido conoscitore dei problemi scientifici legati all'Ufologia
Giovanni Mongini, critico ed esperto autore di un'enciclopedia della fantascienza cinematografica, edita dalla Fanucci, autore di numerosi saggi e di articoli in numerose riviste
Prevista la partecipazione di Philip Mantle, della "BUFORA" inglese, famoso ufologo legato al caso Santilli (filmato dell'autopsia dell'alieno di Roswell)

Il programma dettagliato con i titoli delle relazioni e le date di partecipazione dei relatori verrà reso noto più avanti.
I lavori verranno chiusi dal Prof. Sebastiano Di Gennaro con la premiazione dei relatori ospiti. Lo stesso fungerà da presentatore e moderatore per tutta la durata della manifestazione.

INGRESSO LIBERO
Organizzazione: U.S.A.C. Centro Accademico Studi Ufologici Via Baccanazza, 13 45030 - S. M. Maddalena (RO) - ITALY Tel. e FAX: 0425/750689 E-mail: d.sebastiano@libero.it
Informiamo tutti partecipanti al Meeting Internazionale d'Ufologia che l'USAC ha stipulato una convenzione particolare, per quanto riguarda il vitto, con l'Hotel Ristorante "DA SANTO" - Via Padova, 295 - FERRARA - Tel e Fax: 0532-464156/461606 (a poche centinaia di metri dalla sala del meeting). Pasto completo £. 20.000
Per l'alloggio rivolgersi all'HOTEL ITALIA - Via Eridania, 115/a S. M. Maddalena di Occhiobello (RO) (a poche centinaia di metri dalla sala del meeting). Tel. 0425/762402-762409 Fax: 0425/762050 E-mail: hotelitalia@boraso.it
sito: http://www.boraso.it/hotelitalia - Camera singola: £. 90.000 Camera doppia: £. 130.000 Ambedue i casi con prima colazione.
Per il vitto non vi sono problemi di prenotazione, per l'alloggio è opportuno prenotarsi.
In ogni modo per ulteriori informazioni rivolgersi al seguente numero telefonico: 0425/750689



TROVATO ANTENATO DI LUCY

Un gruppo di paleontologi ha scoperto nella regione nord-orientale dell'Etiopia alcuni resti che potrebbero appartenere agli antenati dell'uomo: i fossili, infatti, risalgono a circa 3,5 milioni di anni fa, cioe' un'epoca considerata fino a oggi il regno esclusivo degli animali preistorici. La notizia, pubblicata oggi dalla BBC World Service, e' destinata a riaccendere il dibattito sull'origine dell'evoluzione umana. I resti ritrovati in Etiopia verranno adesso confrontati con quelli scoperti in Tanzania 40 anni fa, che risalgono pero' a un periodo piu' recente. In Tanzania vennero alla luce parti dello scheletro fossilizzato di una persona - in seguito denominata 'Lucy' - che cambiarono radicalmente la visione degli scienziati di tutto il mondo su questo tema. Sempre oggi il domenicale 'Independent on Sunday' da' notizia del ritrovamento di un villaggio sommerso davanti alle coste dell'Inghilterra meridionale. Il villaggio si trovava poco distante dall'attuale Isola di Wight e secondo i calcoli dei ricercatori sarebbe esistito circa 8.000 anni fa. Il ritrovamento e' stato fatto per caso a circa 12 metri di profondita'. ''Questa scoperta potrebbe aprire un nuovo capitolo nello studio dell'Eta' della Pietra'', ha commentato l'archeologo britannico Garry Momber.



PRIMO PARTO DA MUCCA CLONATA

Una mucca clonata ha partorito una vitella nel centro giapponese di ricerca nella prefettura di Ishikawa. Ne da' notizia stamane lo stesso centro, scrive l'agenzia 'Kyodo'. Il ministero dell'agricoltura e foreste giapponese ha detto che e' la prima volta che una mucca clonata da cellule somatiche partorisca in Giappone e probabilmente l'evento e' anche il primo a livello mondiale. Mucca e vitella stanno bene, ha fatto sapere il centro di ricerca. La mucca, di nome Kaga n.2, e' nata nell'agosto del 1998 ed e' stata inseminata artificialmente. Lo scorso dicembre e' stata accertata la gravidanza con la presenza di un embrione. Secondo il centro di ricerca di ishikawa, la vitella nata dal clone dimostra che la riproduzione e' possibile in animali clonati da cellule somatiche. ''Si sono fatti passi avanti rispetto a Dolly e ai ratti clonati, ma gli esperimenti con mucche sono un grosso passo verso l'applicazione pratica della tecnologia di clonazione'', ha commentato Hiroshi Imai, professore di bioscienza all'universita' di Kyoto, anche se, ha aggiunto molto rimane ancora da scoprire prima che la tecnologia di clonazione possa essere messa in pratica.




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La Rete - periodico telematico trisettimanale (esce lunedi', mercoledi' e venerdi') realizzato da Guarino Editore e Alfredo Lissoni in collaborazione con il Centro Ufologico Nazionale; anno 3 n. 264 26-7-2000.

Pubblicazione anche parziale vietata alle riviste italiane cartacee specializzate in misteri ed ufologia, salvo diversa indicazione dell'editore.



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