La Rete - ufologia

 

La Rete 312

Lunedì 18 dicembre 2000

Bollettino informativo in collaborazione con il
Centro Ufologico Nazionale

Gli UFO del Grande Fratello - Mostra a Taranto - Antimafia - Oceano su Luna Giove - Islamic UFO files.



GLI UFO AL GRANDE FRATELLO

Arrivano gli UFO anche in quella che, pur nella sua banalita', si configura come una delle trasmissioni nazionali piu' seguite, "Il Grande Fratello". Lunedì 18 dicembre alle ore 18.40, a meno tre giorni dal termine della trasmissione e dell'esperimento di "sopravvivenza" nella casa del Grande Fratello, Canale 5 ha mostrato un breve spezzone, intitolato "incontri ravvicinati" e durato circa un minuto, in cui si vedono i protagonisti osservare un finto disco volante (in realta' un modellino radiocomandato di circa dieci centimetri, discoidale e ronzante, che evoluisce a bassa quota sopra la finta casa). Tutto inizia con Salvo che, in piedi dinnanzi alla piscina, osserva lo strano ordigno che compie evoluzioni in circolo; questi chiama quindi Pietro, commentando trattarsi di un "nuovo tipo di aereo"; nel frattempo arriva anche Cristina, la protagonista femminile, che viene informata da Pietro della presenza di un "disco volante". "Un disco volante?", ripete attonita la ragazza. A quel punto la scena si interrompe e la trasmissione cessa.
Dopo la pausa pubblicitaria i tre si ritrovano ad osservare questa volta un nuovo tipo di UFO, la mongolfiera di "Indipendence Day" (che quando venne utilizzata a Milano, per il lancio pubblicitario del film, causò almeno una segnalazione UFO), commentando tra il serio ed il faceto l'apparizione, ed interrogandosi sui soldi spesi da Mediaset per l'apparizione ad effetto.
Ci sembra utile sottolineare come anche una delle trasmissioni televisive più seguite abbia dovuto ricorrere all'espediente dell'immaginario ufologico per vivacizzare il conto alla rovescia.



MOSTRA UFOLOGICA A TARANTO

La SUT di Taranto ed il CUN organizzano, dal 15 al 23 dicembre 2000 presso la Galleria Comunale - Palazzo degli Uffici di Taranto e con la partecipazione del Provveditorato agli Studi di Taranto, la "Seconda mostra fotografica di ufologia" città di Taranto. La mostra, ad ingresso gratuito, segue questi orari: 10.00-12.00, 17.00-20.00. Per informazioni contattare la sede regionale CUN in via d'Aquino 21, Taranto, tel. 099-4527650, 099-7772527, 0347-5640737.



IN EDICOLA

Il tedesco "Der Spiegel" lancia in copertina l'arca di Noe'. Uscito anche il numero di dicembre di Antimafia Duemila, il giornale di Giorgio Bongiovanni che denunzia tutti gli scandali orchestrati da Cosa Nostra et similia. In prima pagina, l'approvazione del decreto salva-ergastolo; ed ancora, il convegno di Antonino Caponnetto; il rapporto Mafie 2000: parlano i procuratori di Palermo, Catania, Reggio Calabria, Napoli e Bari; gli errori del CSM; i nuovi patti con la mafia e molto altro ancora, denunziato con grande coraggio. Il giornale costa lire 5000 e, se non lo trovate in edicola, potete richiederlo a antimafiaduemila@antimafiaduemila.com.



ERRATA CORRIGE

Nel riferire la notizia sul "Iº Congreso Del Tercer Milenio - Contacto Y Mensaje Extraterrestre" di Buenos Aires, in Argentina, dal 19 al 21 gennaio 2001, abbiamo precedentemente titolato "UFO IN CILE". Si trattava ovviamente di "UFOLOGI IN ARGENTINA". Ce ne scusiamo con i lettori e ricordiamo i relatori del congresso: il giornalista messicano Mario Torres, il cileno Rodrigo Fuenzalida, Rose Mary Paz Wells (moglie del celebre quanto discusso contattista peruviano, che anni fa si sottopose in Spagna alla macchina della verita'; salto' fuori che mentiva), Jorge Iglesias, Dante Franch, Eduardo Marrazzi, Rodolfo Motta, Coco Laborde, Eduardo Lamartine, Juan Disanti, Edgardo Marranti, Francisco Fazio, Luis Burgos, i contattisti Claudio Calistro, Gaby Serrano, Troncoso Muñoz, gli studiosi Quique Mario, Paco Baca, Anabell Ascar.
Ingresso 40 dollari.
Per informazioni http://www.geocities.com/dantefranch, mail: franch@elsitio.net, dantefranch@hotmail.com.



UN OCEANO SULLA LUNA DI GIOVE

Nuove prove dell'esistenza di un oceano sotterraneo su una delle lune di Giove, Ganimede, sono state trovate da scienziati che studiano i dati forniti dalla sonda della NASA Galileo, da tempo in orbita intorno al maggiore pianeta del sistema solare.
L'oceano, salato, sarebbe molto al di sotto della superficie di Ganimede, che e' la piu' grande delle lune di Giove.
Gli scienziati sospettavano gia' che Ganimede, come anche Europa e Callisto, altre due lune di Giove, avessero 'giacimenti' di acqua. L'acqua e' un ingrediente essenziale per lo sviluppo della vita cosi' come intesa sulla Terra. I nuovi studi si basano su dati ricevuti mentre Galileo, che ha a bordo anche strumenti italiani, orbitava a circa 800 km di distanza da Ganimede, nel maggio scorso. Uno strumento che misura le variazioni dei campi magnetici ha segnalato cambiamenti nel campo magnetico interno al satellite che sarebbero un indizio della presenza di un conduttore liquido, come l'acqua salata.
Alcuni ricercatori ritengono che la temperatura dell'acqua su Ganimede debba essere di molto al di sotto dello zero, ma l'alta pressione all'interno della luna impedirebbe al liquido di trasformarsi in ghiaccio.


LA STORIA DEL MONDO SECONDO MIRKHOND

Dal libro di Alfredo Lissoni sugli Islamic UFO files, "L'altra faccia degli UFO"

In un testo persiano del XVº secolo, il "Rawzat-us-Safà", lo storico Mirkohnd del Bukhara ricostruisce la storia dell'origine del mondo e la infarcisce di elementi a sfondo ufologico oltremodo interessanti. In primo luogo Mirkhond ammette l'esistenza di diversi universi (ed osanna Allah come "Signore dei due mondi"): il primo cielo o della Luna (Qamar), retto da Adamo ed in cui vengono elaborate le forme; il cielo di Mercurio ('Utarid), luogo dello spirito retto da Gesù; il cielo di Venere (Zohrah), con il profeta Giuseppe, a cui sono particolari la bellezza e le arti: il cielo del Sole (Sciams) retto da Enoch, padre della cosmologia; il cielo di Marte (Mirrikh), retto da Davide o Aronne, caratterizzato dall'arte del governo; il cielo di Giove (Barjis), presieduto da Mosè, a cui sono particolari la legislazione ed il culto religioso; l'ultimo cielo, il settimo, è quello di Saturno (Kaywan), retto da Abramo, la cui caratteristica principale è la fede. In quest'ultimo cielo Enoch avrebbe soggiornato per trent'anni, apprendendo "tutti i misteri del mondo invisibile", tornando poi sulla Terra per "costruire la piramide d'Egitto chiamata Gunbuzatran, per salvare dal diluvio le tombe dei suoi amici".
Fra le tante conoscenze anacronistiche, Mirkhond cita due strani dischi di luce che rischiaravano l'interno dell'arca di Noè e le misteriose "nubi" (chiamate simun, straordinariamente simili alle armi atomiche descritte negli antichi testi indù) usate da Allah per sterminare il popolo dei giganti di 'Ad, discendenti dei Veglianti, "crudeli ed idolatri": "Gli ambasciatori di Hud chiesero ad Allah il dono di una nuvola; l'Altissimo lasciò loro la scelta tra tre nuvole di diverso colore (questo dettaglio ricorre anche nei vangeli apocrifi cristiani; N.d.A.). Essi presero quella grigia, e questa nuvola, composta di ceneri ardenti, annientò la tribù di 'Ad. Il profeta Hud si rifugiò in Mesopotamia con quattrocento convertiti e li fece stabilire nel paese di Haddramant (dando così origine ai misteriosi garamanti! N.d.A.)". Le nubi vennero usate anche da Mosè, che ne utilizzava di un tipo particolarmente splendente, per difendere l'arca dell'alleanza: "L'irradiamento e lo splendore di questa luce erano così intensi che nessun essere vivente osava entrare in quel luogo".
Dei perfidi giganti, sterminati ripetutamente da Allah, Mirkhond dice che "si dividevano in tre classi: nella prima avevano un'altezza di 120 braccia ed una lunghezza media; nella seconda erano alti e larghi 120 braccia; nella terza, quella dei nani, l'altezza variava da un pollice a quattro piedi, e le loro orecchie erano lunghissime". Una tipologia straordinariamente comune nella letteratura ufologica! Questi esseri, ci informa Mirkhond, vennero sconfitti in battaglia da Zulkarnain ("che alcuni confondono con Alessandro Magno"), che li teneva sotto controllo con uno strumento antenato del cannocchiale o del satellite: "uno specchio magico che rifletteva qualsiasi esercito nemico che provenisse dalle parti più remote del mondo, posto su una torre alta 600 cubiti a Macedonia, sulle cui rovine è stata edificata Alessandria". Lo storico ci stupisce ancora narrando in maniera insolita la vicenda della torre di Babele aggiungendo, rispetto al testo biblico, che il gigante Nemrod re di Babele aveva compiuto, assieme ad un compagno, un viaggio nel cielo (secondo la versione, a bordo di una strana gabbia sollevata da aquile ); la descrizione che Mirkohnd offre della terra vista dall'alto da Nemrod è sbalorditiva, e presuppone una conoscenza diretta: "Nemrod aprì la porta inferiore e vide che tutta la terra sembrava un mare sul quale galleggiavano formiche invece di montagne. Proseguì la sua ascensione ancora un giorno ed una notte ed aprì di nuovo le porte. Il cielo presentava sempre lo stesso aspetto, ma al di sotto non c'erano che tenebre. Nemrod, spaventato, ordinò al suo compagno di puntare verso terra, ma il volo fu accompagnato da un frastuono così spaventoso che i due aeronauti credettero che il cielo stesse crollando su di loro (incredibile! É la descrizione dell'attrito! N.d.A.)".
É poi la volta dei jinn; scopriamo che ne esistevano di buoni, fedeli ad Allah, e di ribelli, definiti demoni; potevano accoppiarsi con le donne della terra, tant'è che Balquis, la regina di Saba, ne era una loro discendente. Vennero creati nella notte dei tempi, con il fuoco del simun (il vento rovente del deserto; lo stesso termine è utilizzato per le nubi mortifere); loro padre fu Asum, la cui discendenza "si moltiplicò sulla Terra. Allah diede ai jinn una legge, che essi osservarono per 24.000 anni; poi molti disobbedirono e furono puniti; il resto ricevette una nuova legge". Millenni dopo, i jinn si corruppero nuovamente "ed Allah inviò loro un esercito di angeli che li sterminò. Qualcuno si nascose nelle isole e nelle rovine delle città. Uno di loro, Iblis, fu allevato dagli angeli e fece progressi tali che divenne tra di loro un maestro illustre, che tutti accorrevano ad ascoltare. Dopo numerosissimi anni i jinn scampati al massacro si erano moltiplicati ed avevano ripreso possesso del mondo senza rinunziare al peccato. Iblis aspirò a diventare il loro capo e legislatore e come tale fu accettato. Scese sulla Terra con un esercito di angeli ai quali si unì uno sparuto numero di jinn ancora virtuosi e mandò agli altri un profeta per invitarli ad obbedire al Signore". Ma i jinn caduti si ribellarono ed uccisero, per tre volte, i messaggeri inviati da Iblis. "Questi, con un esercito di angeli, sterminò o disperse i ribelli; poi, inorgoglito da questo successo, proclamò dinanzi alla corte celeste la sua supremazia... e fu votato alla dannazione eterna". Quando Iddio incaricò Adamo di possedere la terra, Iblis si ribellò definitivamente e venne dannato. Se i jinn, che sono ritenuti coranicamente reali, sono (secondo un ufologo kuwaitiano) una specie extraterrestre, la cronaca di Mirkhond riferisce dunque di un'antica colonizzazione aliena della Terra?
"I primi esseri che popolarono la Terra furono i jann (una categoria di jinn); essi sparsero la corruzione, fecero scorrere il sangue e si uccisero l'un l'altro", precisa l' Hamza Roberto Piccardo (musulmano ed esegeta coranico); altri studiosi musulmani ipotizzarono che i jinn fossero gli dèi delle antiche religioni, in seguito demonizzati dall'Islam e ridotti al rango di spiriti inferiori (come fecero del resto i cristiani con gli idoli pagane). al-Ghazali chiamava questi demoni preislamici "Taghut, coloro che traggono le persone dalla luce alle tenebre" (Corano, II-257). Oggigiorno questa tesi, mal compresa, ha generato un culto eretico, cui è dedicato il sito Internet "Planetary Mysteries", dedicato agli UFO, alla sfinge di Marte e a molti altri eventi anomali, gestito da uno scrittore egiziano che vive a Londra, Moustafa Gadalla; costui rivendica l'antica religione egizia contro l'Islam e pretende di volere riunire "gli esuli egiziani, che fuggirono dalla tirannia arabo-musulmana all'epoca dell'invasione dell'Egitto nel 640 d.C.". Gadalla ha fondato la Tehuti Research Foundation, che si rivolge a tutti i pagani che intendono tornare alla venerazione degli antichi dei, che a suo dire con gli UFO erano in qualche modo collegati. Gadalla sottolinea che già negli "Annali" del faraone Tuthmosis III (circa 1504-1450 a.C.) si parlava delle visite degli "dei alieni": "Nell'anno 22, terzo mese dell'inverno, sesta ora del giorno... gli scribi della Casa della Vita scoprirono che c'era un cerchio di fuoco che procedeva nel cielo. Non aveva testa, l'alito della sua bocca aveva un odore fetido. Il suo corpo era lungo una canna e largo una canna. Non aveva voce. I loro cuori si confusero; si gettarono bocconi. Si presentarono al Faraone per riferire. Tutto ciò è scritto sui rotoli di papiro della Casa della Vita. Sua Maestà stava meditando su ciò che era accaduto. Poi, dopo che furono trascorsi alcuni giorni, queste cose divennero più numerose che mai, nel cielo. Splendevano nel cielo più del fulgore del sole, e si estendevano fino ai limiti dei quattro sostegni dei cieli. Potente era la posizione dei cerchi di fuoco. L'esercito del Faraone osservava, e Sua Maestà era tra loro. Avvenne dopo cena. Poi quei cerchi di fuoco salirono più in alto del cielo, verso il sud. Dal cielo caddero pesci e volatili. Un prodigio quale non si era mai avuto fin dalla fondazione del regno. E il Faraone ordinò di portare incenso, per fare pace sull'altare. E ciò che accadde il Faraone ordinò che venisse scritto negli annali della Casa della Vita perché venisse ricordato per sempre". Sebbene di questa narrazione non esista il papiro originale, Gadalla si spinge ad affermare l'esistenza di contatti alieni documentati nell'antico Egitto.



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Centro Ufologico Nazionale



La Rete - aperiodico telematico realizzato da Guarino Editore e Alfredo Lissoni in collaborazione con il Centro Ufologico Nazionale; anno 3 n. 312 18-12-2000.



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