La Rete 334 Mercoledi' 28 febbraio 2001 Bollettino informativo in collaborazione con il Centro Ufologico Nazionale (http://www.cun-italia.net) Speciale Marte - Conferenza UFO a Milano - Muore il collega di Adamski. VITA SU MARTE La stampa internazionale ha dato ieri la notizia che "un cristallo trovato su un meteorite di origine marziana puo' essere stato formato solo da un microbo, che diventerebbe la traccia della forma di vita piu' antica mai registrata. Secondo gli scienziati del Johnson Space Center di Houston, il cristallo di magnetite trovato sul meteorite e' simile a quelli terrestri formati da batteri. ''Ritengo che questa sia una prova di un'antica forma di vita su Marte'', dice l'astrobiologa Kathie Thomas-Keprta". La notizia, riferita ieri, nella tarda mattinata, solo dal Tg4 e dal Tg3 Leonardo, si riferisce ad un'antica querelle che vede da una parte schierati gli scienziati che hanno analizzato il meteorite AHL ritrovato nel 1984 in Antartode, dall'altra l'establishment scientifico scettico (con i soliti critici ad oltranza in testa), che da tempo, cantando in coro, negano che le tracce rinvenute sul frammento siano di origine marziana, asserendo che la contaminazione sarebbe avvenuta al momento dell'impatto sulla Terra. La notizia del ritrovamento di possibile vita marziana in un meteorite venne data anni fa da Clinton, in piena campagna elettorale e per meri scopi elettorali, rompendo il muro di omerta' degli scienziati (che solo dopo molti anni dal ritrovamento in Antartide, confrontando ALH con altre pietre marziane, poterono stabilirne l'effettiva origine non terrestre), per rilanciare l'immagine di un'America impegnata nello spazio, "ultima frontiera" (un nuovo Far West). La portata della notizia era fenomenale: stabilire l'esistenza scientifica e documentata di vita extraterrestre, pur se a livello batterico, significava risolvere una volta per tutte la millenaria questione dell'esistenza di vita aliena, aprendo cosi' le prote a nuove prospettive. Il dibattito coinvolse scienza e chiese. Inevitabili le puntuali smentite. All'epoca si disse che erano state trovate tracce residuali lasciate da batteri marziani; tempo dopo la scienza ufficiale sconfesso' la Thomas-Keprta; quest'ultima, forte del fatto di avere condotto gli studi direttamente sul frammento (a differenza dei suoi critici, che si limitavano a contestarne gli scritti), ha condotto nuove ricerche che l'hanno portata a nuove conferme. I nuovi esami hanno trovato lunghe catene di cristalli di magnetite. Catene che, spiega Imre Friedmann, del centro di ricerche Ames della Nasa. "hanno un'origine biologica" e possono essere state formate solo da organismi viventi perché "al di fuori" di una struttura organica "si sarebbero immediatamente trasformate in un blocco a causa delle forze magnetiche". Secondo gli scienziati del Johnson Space Center di Houston il cristallo di magnetite trovato sul meteorite Allan Hills 84001 è simile a quelli terrestri formati da batteri. Un fatto che permette di parlare "di un'antica forma di vita su Marte", aggiunge la Keprta, che ha pubblicato la sua ricerca sugli Atti della accademia delle Scienze Usa. La studiosa, per la quale la magnetite viene formata solo da batteri, sostiene che "se la vita è esistita un tempo su Marte dovrebbe esistere anche oggi". Non è la prima volta che si parla di tracce di vita su Marte. Era già successo nel 1996 anche se la prima scoperta di rocce con tracce di vita microscopica era stata considerata dubbia dagli studiosi. La scoperta conferma invece quelle intuizioni ed è a sua volta confermata dall'altra ricerca pubblicata sugli Atti. Secondo il biologo Imre Friedmann infatti il meteorite in questione mostra segni di cristalli di magnetite prodotti in catena. Sulla terra i batteri che producono magnetite circondano tale catena con una membrana. Friedmann sostiene di avere scorto tracce della membrana fossilizzata attorno alla catena di magnetite di Allan Hills 84001, tracce che "possono solo essere state formate biologicamente". A livello di curiosità si veda infine "Pictures raise the odds of life on Mars" in Smh.au.com (dal Los Angeles Times): http://www.smh.com.au/news/0012/06/pageone/pageone2.html. ...E LA LEGGENDA DEI CANALI Dall'Ansa del 28-2-01: "Da sempre, ma ancor piu' dopo la conquista della Luna del 1969, Marte e' stato il pianeta che l'uomo ha sempre visto come frontiera celeste del proprio mondo. Scrittori di fantascienza hanno ipotizzato anche una vita non dissimile da quella della Terra, tanto che la parola marziano e' da sempre stata sinonimo di extraterrestre. E' forse per questo interesse particolare che il Pianeta Rosso e' stato sempre nel mirino di astronomi e di costruttori di sonde interplanetarie per conoscere le caratteristiche del pianeta, per sapere se c'e' acqua sotto qualche forma, ma soprattutto per sapere se esiste o sia esistita in passato qualche forma di vita. La storia dello studio di Marte comincia nel XVII secolo, quando Gian Domenico Cassini e l'olandese Christian Hyugens in Italia descrivono le prime strutture osservabili della superficie e calcolano i tempi della rotazione del pianeta. Nel XVIII secolo l'inglese William Herschel ipotizza che il Pianeta Rosso abbia un'atmosfera, calotte polari e stagioni con un alternarsi simile a quelle terrestri. Nel 1877, Giovanni Schiapparelli decifra le maggiori strutture marziane che chiama canali, nome con cui sono noti in tutte le lingue, e di cui fa una prima dettagliata mappa, dando la stura alle proiezioni dell'immaginario collettivo. Marte e' grande circa la meta' della Terra ed e' situato piu' lontano rispetto al Sole; cio' fa si' che la sua temperatura all'Equatore oscilli tra meno 10 e piu' 70 gradi. Venti che spirano a oltre 100 km l'ora sollevano gigantesche nubi rossastre di polvere, nevicate di anidride carbonica ghiacciata. La massa, e quindi la forza di gravita' e' di circa l'11 per cento di quella terrestre: un futuro astronauta di 70 kg che dovesse andare su Marte ne pesera' circa 23. L'alternanza tra il giorno e la notte e' quasi identica a quella detta Terra, 24 ore e 37 minuti. Il panorama e' totalmente diverso secondo le zone: vi sono altipiani desertici disseminati di crateri nell'emisfero meridionale; canyon di migliaia di km, montagne e antichi vulcani estinti nella zona equatoriale, con picchi che raggiungono i 26.000 metri (tre volte l'Everest). E' questa la zona che fece immaginare a Schiaparelli che Marte fosse colonizzato con una fitta rete di canali per l'irrigazione; tutto frutto delle sue osservazioni fatte nell'arco di quattro anni, quando era direttore dell'osservatorio milanese di Brera, ma soprattutto durante il 1877 grazie ad un ''incontro ravvicinato'' fra Terra e Marte. L'astronomo redasse cosi' la prima mappa completa del pianeta, ne battezzo' le varie zone con il nome di scienziati e filosofi, una ''toponomastica'' valida ancora oggi. Per quanto riguarda i ''canali'', Schiaparelli si limito' a pubblicare la notizia, senza alcun commento. Questo basto', tuttavia, perche' nella comunita' scientifica internazionale si scatenasse un putiferio: alimentata da una cattiva traduzione in inglese (in cui ''canali'' fu reso con ''canals'', che indica solo vie d'acqua costruite dall'uomo), la scoperta fece il giro del mondo e non fu difficile trarne la convinzione che Marte dovesse essere abitato. Fu l'astrofilo americano Percival Lowell a trasformare il tutto in leggenda, ipotizzando che i canali non fossero naturali ma artificiali, scavati da esseri viventi su un pianeta coperto di vegetazione rossa, come lo sarebbe una vegetazione piu' lontana dal Sole rispetto a quella della Terra. Nonostante le spietate critiche dei colleghi, Lowell ha svolto un compito storico e presto nacque la leggenda del pianeta abitato da omini verdi, piu' o meno amichevoli o intelligenti. Leggenda che dura in sostanza fino al 1965 quando la prima sonda della Nasa, il Mariner 4, riesci' ad avvicinarsi a Marte e fotografo' un mondo desolato fatto di deserti ghiacciati e avvallamenti lunghi centinaia di chilometri: i canali appunto, che si rivelarono assolutamente naturali. Ma confermo' che Marte ha un'atmosfera 150 volte piu' rarefatta rispetto alla nostra. Nel 1969, i Mariner 6 e 7 eseguirono i primi rilevamenti dell'atmosfera, fornendo mappe dettagliate, aggiornate nel 1971-72 dal Mariner 9. Nel 1976 la prima sonda Viking atterro' sul Polo Nord di Marte, dando i primi dati sulla composizione della superficie che nel 1997 venne solcata dal mezzo semovente Sojourner Rover sbarcato dalla sonda Pathfinder. La missione completo' le conoscenze sul pianeta, permettendo di programmare la missione Mars Polar Lander e di ipotizzare davvero, una volta trovata una eventuale presenza di acqua, la colonizzazione del pianeta" E SI ATTIVA MARSFRIEND di Vladimiro Bibolotti. Il sito dedicato alla ricerca spaziale ed all'astronautica www.marsfriends.com, emanazione italo-sammarinese della americana Mars Society, raggiunge in soli quattro mesi di vita i 10.000 contatti e oltre centomila pagine viste. Un vero e proprio record per un argomento a "target" di utenti limitato e talmente settoriale che solo i veri interessati possono avvicinarsi alla pagine web ideate dal sammarinese Fabio Della Balda ieri sera ospite dello speciale di Rai Sat News 24 su Marte in collegamento web-cam proprio dal Titano. Il canale satellitare della Rai dedicato alla informazione ha messo in luce il ruolo del sito Internet "Marsfriends" nel settore della divulgazione scientifica aerospaziale, grazie anche all'apporto di eminenti ricercatori di calibro internazionale che fanno parte del Comitato Scientifico e Culturale del sito on-line. Nel prossimo mese di maggio alcuni di questi, fra cui il professor Giancarlo Genta del Politecnico di Torino, ideatore del robottino Walkie 6 e Paolo Fiorini del Jet Propulsion Laboratory della NASA, con il suo progetto del robot-rana in grado di compiere lunghi balzi ed aggirare così ostacoli imprevisti nella esplorazione di altri pianeti, saranno ospiti della tavola rotonda organizzata dall'OSLA, l'associazione degli industriali della Repubblica di San Marino, coordinata dallo stesso Fabio Della Balda, che cercherà di far chiarezza sullo scottante argomento della ricerca e della colonizzazione spaziale. L'evento che sarà seguito in diretta dalle telecamere di Rai Uno, non ha precedenti in Italia. All'incontro esclusivo, sotto l'egida dell'Ente Spaziale Europeo, prenderanno parte anche i responsabili di Alenia Spazio e Fiat Spazio, imprese italiane impegnate nella costruzione della base spaziale internazionale, ISS. CONFERENZA UFO A MILANO Il 28 febbraio, dalle ore 19.30 presso Dimensioni Parallele, viale Stelvio 45 Milano, conferenza di Alfredo Lissoni sugli UFO e l'archeologia misteriosa. Ingresso libero. Per informazioni tel. 02-6688575. MORTO DESMOND LESLIE di Vladimiro Bibolotti. Hello goodbye Desmond! Presso Antibes (Francia) si è spento alla veneranda età di 79 anni Desmond Leslie. Protagonista come pilota da caccia, nella battaglia d'Inghilterra con il suo mitico Spitfire, Desmond Leslie è noto agli ufologi per il suo celebre libro sugli UFO "I dischi volanti sono atterrati", testo nato dalla collaborazione con il contattista polacco Adamski. Lo ricordiamo tutti con grande affetto per la sua simpatia, per la sua disponibilità e umiltà nonostante fosse imparentato con la casa reale britannica. Ha partecipato agli ultimi due simposi ufologici di San Marino. La Rete - aperiodico telematico realizzato da Alfredo Lissoni in collaborazione con il Centro Ufologico Nazionale; anno 4 n. 334 28-2-2001.