La Rete 415 21 settembre 2001 Bollettino aperiodico informativo del Centro Ufologico Nazionale http://www.cun-italia.net UFO in Messico, Cile, Giappone - A Pavia, Imperia e Treviso - Palloni sonda - Il mistero di Badisco - Sassalbo. ONDATA UFO IN MESSICO, CILE, GIAPPONE Claude Chapeau, dell'Union Européenne de Chercheurs, comunica: "Gli UFO continuano a sorvolare il vulcano messicano Popocatepelt (fonti Daniel Muñoz, Francisco Fazio). Dal 25 giugno diversi testimoni hanno avvistato strani oggetti scuri filmati dalla videocamera osservativa Cenapred, sopra il vulcano. Secondo i numerosi rapporti, circa 60 UFO sono stati visti nelle ultime settimane di giugno. I più comuni erano delle sfere scure che si mostravano occasionalmente in gruppo davanti alla telecamera del Cenapred, per diversi minuti. In altre occasioni, i testimoni hanno visto ordigni ellittici di colore cangiante che si muovevano poco o che si libravano statici per diversi minuti. Le apparizioni si sono intensificate dieci giorni prima l'eruzione di martedì 3 luglio 2001, quando sono improvvisamente cessate. E un gigantesco UFO è stato visto nel deserto di Calama. Alle 4 del mattino del 30 giugno un UFO molto grande è stato visto a Lasana, a 80 km a nordest di Calama, nel nord del Cile. I testimoni hanno detto che l'UFO diffondeva una potente luce bianca e che l'ordigno aveva forma cilindrica (cfr. Sassalbo; N.d.R.) con 200 metri di diametro. Oscillava costantemente proiettando raggi di luce bianca che raggiungevano il suolo. E' rimasto visibile mezz'ora. Il 20 giugno UFO luminosissimi hanno sorvolato a bassa quota la spiaggia di Chigasaki, prefettura di Kanagawa, in Giappone. Le luci si alzavano ed abbassavano a mano a mano, come per un balletto programmato, poi sparivano repentine per riapparire poco dopo. Erano giallo arancio brillante; sono scomparse come erano venute, dopo un quarto d'ora, lasciando i testimoni sbalorditi dallo spettacolo". Fonte: Magonie. ANCHE A PAVIA, IMPERIA E TREVISO Il corrispondente Swami ci scrive dal pavese: "Vorrei riportare un nuovo avvistamento avvenuto il 06/09 alle ore 21.00 (sembra essere un orario favorevole). L'oggetto luminoso si muoveva in maniera alquanto strana, con improvvise accelerazioni e decelerazioni e movimenti a "zig-zag", anche la luminosità variava improvvisamente, a mio avviso per improvvisi cambiamenti di quota. Ho osservato il fenomeno per più di un minuto poi si è lentamente diretto verso Milano (indicativamente)". A proposito del triangolo pavese, segnaliamo l'ottimo pezzo del dottor Massimo Massara apparso sul settimanale pavese "Il Punto" (www.ilpunto.pv.it) il 3 settembre. Sei colonne (con strillo in copertina) per un'ottima ricostruzione degli avvistamenti estivi e dei casi con tracce; le indagini del CUN e della studiosa americana Marjorie Tomkins, un'intervista a Lissoni per il CUN. Un ottimo articolo, serio ed obiettivo. I nostri complimenti alla redazione del giornale pavese. L'articolo de Il Punto, unitamente alla replica di Haselhoff sul nuovo numero di "UFO Notiziario" ed all'intervento di Lissoni al tg di Telenova costituiscono la doverosa risposta alle sciocchezze pubblicate da "Focus" (che ben si è guardata di garantire il diritto di replica al fisico olandese) sui crops lombardi, imprecisioni alle quali hanno, come da copione, immediatamente inneggiato i disinformati integralisti scettici nostrani ed i fans dei centri italiani di scetticismo UFO. Banalità scettiche a parte, gli UFO hanno continuato a caratterizzare l'estate italiana. Il 7 settembre verso le 15.20 una strana scia luminosa, che produceva un rumore cupo e sordo, ha solcato il cielo della costa dell'imperiese. Avvistato "molto in alto" nel cielo, l'ordigno che la produceva, che non aveva nulla in comune con un bolide o un Canadair, appariva come una "cosa luminosa in controluce". E sulla "Tribuna di Treviso" dell'8-9-01: "Tre Ufo avvistati sopra il cielo della Marca - Un fascio di luce gialla e arancione a Quinto - Un "elmo" gigante apparso a Conegliano - Un misterioso disco di "fuoco" ha sorvolato le case del Vittoriese - Un disco di fuoco che sorvola le abitazioni del Vittoriese, un elmo gigante sospeso in aria all'incrocio sotto casa a Conegliano, una luce all'orizzonte che disegna traiettorie inspiegabili in piena notte nel cielo di Quinto e a San Vendemiano. Quattro nuovi avvistamenti di oggetti volanti non identificati sono stati segnalati nei giorni scorsi nella Marca. Il fenomeno ha già scatenato la curiosità degli ufologi come il professor Antonio Chiumiento. I protagonisti degli "incontri ravvicinati" hanno impresse nella mente la forma degli oggetti volanti, che a San Vendemiano sono stati filmati, e le emozioni di una notte che sembrava simile a tante altre. E invece... Giovedì 9 agosto, alle 23.45, Diego Mancin di Quinto si trovava a letto con la moglie, mentre osserva il firmamento dalla finestra... "Improvvisamente ho visto una luce gialla e arancione poco più grande di una stella, che si trovava nella parte sinistra del cielo, a pochi gradi di altezza sull'orizzonte - dice Mancin - poi la luce si è messa in movimento. Ho preso il telescopio e ho visto che all'interno della macchia di luce c'erano tre punti, come a formare un triangolo rivolto verso il basso. Non poteva essere né un aereo né un satellite. Dopo una quarantina di minuti la luce è sparita sulla destra". Tre giorni dopo, a San Vendemiano, verso le 22.30 del 12 agosto, Mauro G. sta effettuando delle riprese amatoriali all'esterno della sua abitazione con una videocamera acquistata da poco tempo. "Ero in giardino e stavo filmando il cielo sopra Vittorio Veneto - racconta Mauro - quando ho notato qualcosa di molto strano, una fonte luminosa bianca, non identificabile come una stella. Sembrava un grande faro, come quelli che gli elicotteri puntano a terra nel corso delle perlustrazioni. La cosa ha cominciato ad avanzare verso di me con un movimento costante, ma senza proiettare raggi nel cielo. Quel che è certo, non poteva essere un velivolo normale perché non emetteva alcun rumore. Ho puntato la videocamera verso l'oggetto - dice Mauro - ma purtroppo ho avuto problemi con la messa a fuoco. La luce si è avvicinata poi, quasi si fosse accorta di essere spiata, ha cambiato direzione virando verso Zoppè, San Fior e Godega. Allontanandosi ha cambiato anche colore, da bianco ad azzurrognolo, e poi rossa. E' sparita dopo qualche istante. La luce è stata registrata dalla videocamera: le immagini mostrano una sfera di luce con una fonte luminosa rossa. "Giovedì della settimana scorsa ho compiuto un altro avvistamento - dice Mauro G. - e stavolta non ero da solo. Con me c'erano anche mio fratello e altre due persone. Anche questa volta il cielo è stato solcato da una sfera luminosa. Secondo me sono degli Ufo". Nei giorni scorsi l'ufologo Antonio Chiumiento, che sta studiando i tre casi, è stato contattato da un coneglianese che ha deciso di rivelare un "incontro ravvicinato" di sei anni fa. L'automobilista si trovava all'incrocio di via Ortigara, tra la provinciale per Pieve di Soligo e la Pontebbana, quando ha notato un enorme elmo metallico a circa mille metri di altezza. "Era di colore verde - spiega Riccardo V. - e aveva una parte inferiore metallica. Poi, mentre correvo in auto verso il centro di Conegliano, l'oggetto è improvvisamente sparito". L'avvistatore, appassionato di informatica, ha ricostruito al computer la forma davvero insolita del presunto Ufo e ha consegnato l'immagine all'ufologo Antonio Chiumiento, ex presidente del Centro Italiano Studi Ufologici e spesso ospite delle trasmissioni Mediaset sugli Ufo. Chiumiento è convinto che nella Marca gli avvistamenti non segnalati siano in realtà numerosissimi: "Il recente caso di Monselice e tutti questi altri avvalorano l'ipotesi dell'esistenza di civiltà aliene". Molto più razionale la spiegazione che dà del fenomeno il professor Giuliano Romano: "Secondo me gli avvistamenti riguardano in realtà dei satelliti artificiali della classe lithium che funzionano ad energia solare, è facilissimo notarli nelle osservazioni coi telescopi. In altri casi si tratta di palloni sonda". IN PENSIONE I PALLONI SONDA Da "Tiscalinet" e "filodiretto" (grazie a Claudio G.). "L'era dei palloni-sonda, utilizzati da ormai moltissimi anni per le previsioni del tempo, sembra essere giunta al termine. Presto questi sistemi saranno mandati in pensione a favore dei più precisi ed economici sistemi di rilevazione con ricevitori "Global Positioning System", noti anche come Gps". Una notizia che metterà in crisi i debunkers nostrani, che si vedranno così privati della più comoda delle scuse per ridicolizzare il fenomeno degli UFO. IL MISTERO DELLA GROTTA DI BADISCO di Giuseppe Colamine' - Indagine tuttora in corso, avviata dal Dr. Mauro Panzera, inquirente CUN Lecce, su eventi di natura non identificata, verificatisi fra il 1975 ed il 1985 in un sito preistorico del Salento. Il materiale d'indagine è stato sintetizzato nella presente relazione da Giuseppe Colaminè, Coordinatore CUN settore Italia Meridionale Peninsulare. Siamo nel 1975, in Puglia, nella zona di Otranto. Isidoro Mattioli sta esplorando un'antica cavità naturale definita GROTTA DEL SERPENTE, situata a non più di 300 metri dalla più famosa GROTTA DEI CERVI, nella quale sono stati rinvenuti pittogrammi preistorici di incerto significato. Mattioli è nella grotta, si fa strada faticosamente in un cunicolo tortuoso, quando avverte distintamente un rumore... Si tratta del banale effetto della caduta di sassi, un suono familiare ed allarmante per uno speleologo, in quanto premonitore di un imminente crollo, ma stavolta il rumore è accompagnato da un altro suono, cadenzato, innaturale: TRE BATTITI, ottenuti dall'impatto di un corpo solido sulla roccia. Al momento l'esploratore rimane stupìto, ma non da peso alla cosa. Le esplorazioni del complesso di grotte continuano diluite nel tempo ed arriviamo al 1985, ben 10 anni dopo, quando Mattioli , insieme ad altri 4 speleologi i cui nominativi sono per loro volontà coperti da segreto, ritornano nella grotta del serpente. Stavolta non solo si avverte ripetutamente il rumore del battito cadenzato, ma la cosa assume toni da brivido quando viene notata l'ombra di una sagoma proiettata su di una parete della grotta. C'è una girandola di torce che tentano di illuminare una incredibile creatura in movimento; uno degli esploratori vi riesce e per pochi attimi i cinque fissano la sagoma di un essere dai contorni non ben definiti, alto circa 80 cm, con un cranio ovale appuntito e due occhi che emettono una fluorescenza rossastra. Paura, stupore, incredulità.. ma non c'è tempo per pensare perchè inizia un nuovo fenomeno: un rumore crescente e ritmato ottenuto dal battito di mani su tamburo (di questo Mattioli è sicuro poiché, oltre ad essere uno speleologo, è un conciatore di pelli), il ritmo è simile a quello di un tam tam, una sorta di crescendo, articolato in maniera tale da far spostare il suono in varie direzioni, una polifonìa tipica di molte tribù primitive. Isidoro Mattioli avverte un istintivo pericolo ed insieme agli altri esce dalla grotta mentre il rumore continua. Ha la lucidità di verificare se all'esterno sono in funzione apparecchiature agricole che possano aver provocato un effetto eco all'interno della grotta, ma la sua ricerca è infruttuosa. I cinque speleologi restano attoniti davanti l'ingresso della grotta ad ascoltare quell'assurdo tam tam che cesserà dopo quasi un'ora, in un decrescendo uguale e contrario a quello con cui è iniziato. La cosa non può restare sotto silenzio; Mattioli informa il Professor ANATI, paletnologo, il quale fornisce una spiegazione tipicamente paranormale: secondo lui gli speleologi hanno avuto un contatto telepatico con non ben definite ENTITA' abitanti nel sottosuolo. Anni di silenzio, di riflessioni, anni di vuoto, sui quali ora il CUN si propone di far chiarezza e nel 1999 Isidoro Mattioli interpella la Professoressa CARROZZO, Geologa dell'Università di Lecce, esperta in esplorazioni geo-radar, la quale ha già effettuato radio-scansioni della zona in questione. Ovviamente non vi sono risposte agli interrogativi posti , ma una frase pronunciata dalla cattedratica con una certa aggressività e riportata successivamente sul quotidiano LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO, colpisce l'inquirente Mauro Panzera: "Cosa vuol sapere, Mattioli: se per caso là sotto esiste qualcosa, se là sotto c'è qualcuno?" Sempre nel 1999 Mattioli si rivolge al Giudice MARITATI, futuro Sottosegretario all'Interno. Riceve rassicurazioni circa un prossimo interessamento sulla questione ma la cosa non ha seguito. Del resto un uomo politico ha ben poco da fare di fronte ad un enigma di questo tipo. Mattioli rivela i fatti e sulla GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO dell'1 febbraio 2000 viene fuori un'intera pagina dedicata al mistero della grotta del serpente. Veniamo ad oggi: l'accesso alla grotta del serpente è ostruito poiché in quel sito ora si trova un campo seminato e questo è un fatto che ha dell'assurdo. Come è possibile che le Autorità preposte alla tutela delle antichità abbiano autorizzato l'ostruzione dell'accesso ad una cavità di alto valore geologico? I dati tuttora in possesso del CUN parlano di un campo seminato che copre il varco di entrata; quest'ultimo sarebbe apparso come uno smottamento del terreno, attraverso il quale un dotto obliquo porta nella cavità ipogea. La chiusura dell'accesso potrebbe essere stata ottenuta zaffando la parte iniziale del dotto con una quantità di terreno sufficiente a reggere il peso di un aratro, a meno di non voler correre sicuri rischi di smottamento. A prima vista si tratta di un'operazione di notevole portata ed allo stato attuale non possiamo fare a meno di sospettare che chi l'ha eseguita avesse un interesse ad occultare l'ingresso della grotta. Perchè? Per seminare sul campo? Troppo poco. L'area potrebbe essere ugualmente sfruttata sul piano agricolo, evitando i pochi metri quadrati di accesso alla cavità. L'eventuale esproprio da parte dell'Autorità pubblica potrebbe riguardare solo una piccola zona circostante l'ingresso della caverna e comunque i proprietari degli appezzamenti terrieri della zona hanno solo da guadagnare sul piano economico dalla fama di cui godono le loro proprietà. C'è qualcosa che non quadra e già da oggi abbiamo la sensazione che urteremo contro un muro di gomma. Mai la parola insabbiamento sarebbe stata usata più propriamente. La grotta dei cervi, scoperta già dal 1970, invece è aperta ed è lì che possiamo trovare una ricca serie di pitture preistoriche. Tra le numerosissime forme raffigurate, ne esiste una serie che ha già interessato gli studiosi di Paleoastronautica dei decenni passati. Negli anni 70, il giornalista PETER KOLOSIMO, ritenuto da molti il fondatore della moderna paleoastronautica, indaga sui reperti della grotta dei cervi. Sul numero 9 di settembre 1973 della rivista PI KAPPA, da lui stesso diretta, compare un articolo recante la firma di Enzo Bernardini. Viene presa in esame una serie di pittogrammi a forma di croce, che vengono accostati a svariati simbolismi solari, insieme ad altre figure tipicamente stellari. Kolosimo ha anche contatti epistolari con un altro speleologo interessato al fatto, fornendogli il nome di uno studioso Napoletano, responsabile della ricerca (non è specificato che tipo di ricerca) in Italia Meridionale; si tratta di Franco Ruggieri. Sono passati quasi trent'anni dall'inizio di una serie di eventi, culminati con l'incredibile episodio del 1985. Una serie di misteri è rimasta coperta dal silenzio. L'accesso ad una cavità forse ABITATA da qualcuno che ci riesce quasi impossibile immaginare è stato chiuso, forse affinché nessuno vi possa ritornare. Isidoro Mattioli si è rivolto a Mauro Panzera, inquirente del CUN. La storia che egli ha vissuto non ha le connotazioni classiche di un evento ufologico, ma è un mistero che non può essere liquidato con due parole. La presenza di una creatura umanoide nella grotta e la comparsa di rumori ritmici, sono aspetti legati ad una casistica ampia che abbraccia il mistero di ESSERI IGNOTI PRESENTI NELL'HABITAT TERRESTRE e questo è campo di ricerca del CUN. La presenza in zona di pitture preistoriche dall'incerto significato, ma comunque raffiguranti strutture geometricamente simmetriche, assolutamente irrealizzabili dalla mano umana dell'era antecedente la scoperta del metallo, ci induce a sospettare ancora una volta che gli abitanti del luogo abbiano visto QUALCOSA che li ha sconvolti e ne abbiano ossessivamente riportato la forma sulle pareti delle caverne in cui vivevano. Fra le immagini in esame ne spiccano due che particolarmente stanno interessando gli inquirenti del CUN: una formata da un quadrato sui cui lati si attaccano 4 triangoli con la base orientata all'esterno. Un'immagine geometricamente perfetta, che assomiglia ad una struttura formata da moduli indipendenti, tra loro connessi, accostabile concettualmente e morfologicamente alle strutture concepite per essere montate ed usate al di fuori dell'atmosfera terrestre. una a forma di croce, nel cui centro vi è una cavità quadrangolare e dalla cui estremità inferiore si stacca una scia sfumata. L'insieme ricorda a prima vista un aquilone, ma può essere visto anche come un aeromobile alato in fase di decollo, con tanto di abitacolo nella sua parte centrale. Se QUALCUNO ha visitato il Salento in epoca preistorica, servendosi di mezzi tecnologicamente avanzati, dobbiamo pensare che si trattava di un essere estraneo alla civiltà umana del tempo. Isidoro Mattioli potrebbe non aver incontrato un fantasma, un demone o una creatura ipogea di altro tipo, bensì aver attivato con il suo ingresso nella grotta un meccanismo di tipo olografico, un'immagine virtuale, accompagnata da un suono già registrato. In pratica si sarebbe trattato di una fiction simile a quelle che oggi si trovano nei luna park, realistica e particolareggiata fino ad includere i giochi d'ombra. Questa struttura olografico-virtuale potrebbe essere stata creata dagli ignoti visitatori dell'era preistorica e programmata per attivarsi con un meccanismo di sensori ogni volta che qualcuno fosse entrato nella caverna. Si noti che prima della catena dei fenomeni visivi, il Mattioli ed i suoi compagni hanno udito il rumore di tre battiti cadenzati sulla pietra e questo potrebbe essere l'innesco di un congegno. Cosa nascondeva la grotta del serpente, tanto da indurre i visitatori a creare un congegno che fungesse da spaventapasseri per gli indigeni? Cosa è rimasto ai nostri giorni di tutto ciò? Perchè la grotta del serpente è stata chiusa ed i suoi segreti sepolti? Il CUN indaga. CASO SASSALBO - LETTERA APERTA ALLA COMUNITÀ SCIENTIFICA di Marco Peruzzi, http://guide.supereva.it/ufologia. Considerazioni personali sul caso Sassalbo (tre mesi dopo). A tre mesi di distanza dal primo avvistamento avvenuto il 15 e 16 Giugno (ma forse ancor prima il 13) dell'oggetto cilindrico metallico è possibile stilare un riassunto della casistica che ha interessato e che continua ad interessare, sia pur in misura minore, Sassalbo. Preferirei evitare ipotesi azzardate identificando il fenomeno come indiscutibilmente alieno o come prettamente terrestre dato che, prima di esprimere un'opinione è necessario considerare la fenomenologia presente a Sassalbo nel suo insieme e non separatamente o discriminatamente. E' probabile che siano compresi entrambi i fenomeni, quelli naturali ma di origine sconosciuta ed anche quelli "non naturali" ugualmente misteriosi; forse per capire questi ultimi dobbiamo iniziare a studiare i primi, dato che sembrano strettamente correlati, così come accade peraltro ad Hessdalen, in Norvegia dove da alcuni decenni gli studiosi osservano fenomeni luminosi ancora inspiegabili assieme ad oggetti "solidi" dalla provenienza sconosciuta.. Ma vediamo la casistica fenomenologica degli avvistamenti di Sassalbo di questi ultimi tre mesi: Oggetti Volanti Non Identificati (Ufo) (DD-DN, Dischi Diurni e Dischi Notturni) sono oggetti apparentemente metallici prevalentemente di forma cilindrica o discoidale più volte apparsi nei cieli di Sassalbo e della Lunigiana, dal movimento lento e ripetitivo ma anche erratico e con frequenti accelerazioni. Macro fenomeni luminosi (Sfere luminose) (LD-LN, Luci Diurne e Luci Notturne) sono sfere luminosissime di dimensioni variabili tra i 1 mt e i 50 mt di diametro, visibili anche di giorno dal comportamento erratico ed imprevedibile ma talvolta "intelligente" , prediligono le vette dei Monti Alto e della Nuda sopra il Cerreto. Micro fenomeni luminosi (lampi e fuochi fatui, folletti luminosi) (LN, Luci Notturne) sono sfere luminose o bagliori visibili soltanto di notte ed in condizioni di scarsa luminosità, è possibile percepirli con la coda dell'occhio o con lunghe esposizioni della macchina fotografica, ancora di origine ignota. Fenomeni Irradianti ed ElettroMagnetici (Emissioni EM) sono disturbi ElettroMagnetici più volte rilevati anche strumentalmente di origine tuttora ignota che interagiscono con le apparecchiature elettroniche di misura e talvolta impressionano le pellicole fotografiche, sono quasi sicuramente legati ai fenomeni luminosi. Trovandoci nell'impossibilità di verificare di persona la natura dei fenomeni del primo punto, mancando una documentazione fotografica e filmata dobbiamo attenerci alle testimonianze delle numerose persone di comprovata serietà che hanno assistito a tali fenomeni e registrarne la casistica in attesa di futuri sviluppi. Possiamo invece concentrarci sulle cause dei fenomeni dei punti 2,3,4 che sono ripetitivi e facilmente rilevabili strumentalmente ed al limite teorizzarne i legami con il punto uno e gli Ufo veri e propri. Sarà necessaria un'analisi approfondita delle carte geologiche del luogo con eventuali indagini geognostiche e geomagnetiche per stabilire le interazioni dei fenomeni luminosi con il territorio. Il passo successivo sarà l'osservazione sistematica del fenomeno luminoso (qualora continui a ripetersi od eventualmente l'anno prossimo al ripresentarsi dello stesso) con monitorizzazione mediante telecamere fisse o webcam con sensore di movimento ed infrarosso. (sarebbe auspicabile anche un piccolo radar per saggiarne la riposta agli impulsi e la loro visibilità sullo schermo) Parimenti saranno monitorate le variazioni del campo magnetico e la possibile presenza di irradiazioni e la loro entità. Per ultimo sarà necessaria un'analisi spettrografica delle emissioni luminose per stabilire la composizione atomica dei gas che le generano. Tutte queste ricerche per ora sono svolte in maniera autonoma ed a nostre spese e nel tempo libero, sarebbe auspicabile una sensibilizzazione della comunità scientifica per programmare un approfondimento degli studi così come accade per i fenomeni di Hessdalen ( http://www.hessdalen.org ; http://www.itacomm.net/PH ), viste le forti analogie con esso. Marco Peruzzi http://guide.supereva.it/ufologia. Per contattare il CUN o segnalare avvistamenti UFO: vladimiro@cun-italia.net, retecun@tiscalinet.it La Rete è una webzine in collaborazione con "Area 51", il programma radiofonico in onda su Radio K ogni lunedì e martedì alle ore 22.30. Conducono Costantino Lamberti e Marco Guarisco (CUN Como). FM 91.950 Svizzera, Piemonte, milanese; 92.00, 89.400. 100.100 e 100.400 comasco, 92.100 e 100.700 lecchese, 91.150, 101.700 Bergamo e Brianza. La Rete - aperiodico telematico realizzato da Alfredo Lissoni in collaborazione con il Centro Ufologico Nazionale; anno 4 n. 415 21-9-2001.