La Rete 436 26 ottobre 2001 Bollettino aperiodico informativo del Centro Ufologico Nazionale http://www.cun-italia.net Attacco informatico - Costanzo - Marte - Tibet - Celti - Chiesa. COMUNICAZIONE IMPORTANTE L'ennesimo attacco informatico condotto da ignoti verso questa testata, e finalizzato a tappare la bocca a chi da anni, con costanza e dedizione, si adopra per la divulgazione della verità, ha questa volta avuto successo, procurando danni ai driver del modem. Per questo motivo non siamo momentaneamente più in grado di inviare La Rete agli oltre cinquecento iscritti, essendo costretti ad appoggiarci ad un computer esterno e non potendo, ogni volta, mandare cinquecento singoli messaggi, impossibilitati a disporre del nostro bookmark personalizzato. In attesa di poter rimediare a questo deficit, invitiamo i nostri lettori a seguirci quotidianamente sul nostro sito, web.tiscalinet.lareteufo/index.htm, ove La Rete viene aggiornata in tempo reale in formato testo, o sul sito nazionale del CUN, www.cun-italia.net, ove questa e-zine appare in formato html, solitamente uno-due giorni dopo. Ci scusiamo per il contrattempo, non imputabile a nostra volonta'. Continueremo come sempre nella nostra opera di divulgazione seria, gratuita e disinteressata delle informazioni. L'editore de La Rete. IL CUN, COSTANZO, LASETTE Grande riconoscimento per La Rete, l'Ansa dell'ufologia, linkata nel sito del Maurizio Costanzo Show, all'URL http://www.mauriziocostanzoshow.com/MCS/Misteri/Approfondimenti/538988. "La Rete è un trisettimanale di informazione ufologica; al suo interno un bollettino informativo in collaborazione con il Centro Ufologico Nazionale con notizie aggiornate", si legge sul sito. E, in riferimento al sito CUN nazionale, "sul sito UFO si può trovare un glossario per conoscere il significato dei termini maggiormente in uso quando si parla di ufologia ed i nomi dei maggiori esperti; a disposizione dei visitatori anche un elenco di siti ufologici". E il terzo polo televisivo LaSette ha richiesto la consulenza del CUN per la realizzazione di una trasmissione in parte ufologica, che verrà trasmessa a giorni e sulla quale non mancheremo di informarvi tempestivamente. Argomento della serata, i rapimenti UFO, con la partecipazione di un noto rapito, le schede investigative CUN e molto altro materiale ancora. Alla trasmissione è stato invitato anche Alfredo Lissoni, che però non potrà essere presente, in quanto inchiodato a letto dall'influenza (per lo stesso motivo non potrà partecipare al simposio sammarinese sul sacro). ODISSEA NELL'ORBITA DI MARTE Da Il Giorno del 24-10-01. "La sonda 'Odissea' della NASA è entrata nell'orbita di Marte. Lo ha reso noto la 'Cnn', facendo vedere immagini dei dirigenti dell'ente spaziale americano che celebravano il successo della prima parte della missione. Gli scienziati del laboratorio Jet Propulsion della NASA, a Pasadena, in California, hanno avvertito che servirà del tempo prima di poter assicurare che l'orbita è giusta e che tutti i sistemi di bordo funzionano bene. Dalla riuscita della manovra dipendeva non solo gran parte del successo della missione ma soprattutto il futuro dell' esplorazione di Marte e il prestigio stesso della NASA dopo due clamorosi fiaschi nel 1999, quando perse due sonde destinate a raggiungere il pianeta rosso: 'Climate Orbiter' e 'Polar Lander', e con loro centinaia di milioni di dollari. 'Mars Odyssey' resterà in orbita intorno al Pianeta Rosso per due anni e mezzo alla ricerca di tracce di acqua con un sistema di rilevamento termico, uno spettrometro a raggi gamma e un rilevatore di radiazioni". UFO IN TIBET La collaboratrice Manuela Cavallari ha rinvenuto interessanti segnalazioni UFO in Tibet nel libro del lama Anagarika Govinda, "La Via delle Nuvole Bianche" (1981, Casa Editrice Astrolabio - Ubaldini Editore - Roma). Precisiamo che lama Anagarika Govinda è nato in Germania nel 1898. Dopo aver studiato filosofia, arte e archeologia in Europa, il suo interesse per il Buddhismo Pali e per la vita monastica lo condusse a Ceylon e in Birmania, ma alla fine si stabilì in India, dove per molti anni è vissuto ai piedi dell'Himalaia divenendo membro dell'Ordine Buddhista Tibetano. Pagine 96/99: "(probabilmente nell'anno 1947) Costeggiando un promontorio vidi per la prima volta un gruppo di kyang, una specie di cavalli selvaggi estremamente ombrosi e schivi, che si muovono con la grazia dei cervi. Assomigliano alle zebre per misura e forma, ma non nel colore; la testa è più grande di quella del cavallo, in proporzione al corpo; il manto è marrone chiaro, come quello del cervo, e l'addome è bianco, cosa che li rende più graziosi e più snelli. Sono creature di spazi vasti; in cattività periscono, perché non possono sopportare la perdita della libertà e rifiutano di prendere cibo dalle mani dell'uomo. Perciò nessuno cerca di catturarli o di addomesticarli, né vengono cacciati per la loro carne, poiché uccidere animali va contro il codice di moralità buddista... Negli estesi pascoli intorno a Manasarovar e in molte parti del Chang-Thang essi si spostano in enormi branchi di centinaia di animali... mentre mi riposavo un po' fra i massi feci una strana scoperta: innumerevoli zoccoli di cavalli erano conficcati fra i massi e i detriti di rocce che giacevano fra questi, e nemmeno uno di loro era capovolto. Sembrava come se un'intera carovana di cavalli o un branco di questi fosse stata letteralmente spazzata via, lasciando soltanto gli zoccoli. Ma come poteva essere possibile? Poteva essere stata una valanga? Ma no, non c'erano cime innevate e nemmeno quelle alte montagne su cui possono formarsi le valanghe, a parte il fatto che in quelle parti del Tibet le nevicate sono trascurabili. E anche se una tormenta di inimmaginabile forza avesse potuto uccidere un intero branco di cavalli spazzando via i corpi, se ne sarebbero certamente visti gli scheletri nell'acqua chiara del lago, che era così trasparente da lasciare intravedere i ciottoli che giacevano sul fondo per una considerevole distanza proprio sotto al luogo della catastrofe. Ma nell'acqua o fra le pietre e i massi non si vedeva neanche una scheggia d'osso! Anche se lupi o uccelli da preda avessero divorato le carcasse, non lo avrebbero fatto senza lasciare neanche una traccia. Avrebbero lasciato i teschi o almeno i denti! E perché tutti gli zoccoli stavano diritti, proprio come se cessassero bruscamente alla barbetta? Quale orrore poteva aver causato la morte di un intero branco di agili cavalli in quel modo misterioso?". Pagine 131 e 132: "Il giorno della mia partenza da Gangtok (Sikkim, India, probabilmente nell'anno 1937, vedi pag. 125 e sgg.), il maharaja mi invitò a una prima colazione sulla veranda del suo palazzo e io fui lietissimo di scoprire che il tavolo era preparato soltanto per noi due, presentandomisi così l'occasione di avere un colloquio tranquillo e informale con Sua Altezza su questioni religiose. Era un giorno delizioso e, guardando le valli e le montagne che si stendevano davanti a noi nella loro abbagliante bellezza, indicai una catena di colline in lontananza, dove la notte precedente, mentre sedevo sulla veranda di Dilkusha, avevo osservato delle vivide luci che si muovevano a una grandissima velocità. "Non sapevo che ci fosse una strada carrozzabile su quelle colline", dissi, " o si tratta di una nuova strada in costruzione?" Il maharaja mi guardò sorpreso. "Che cosa glielo fa pensare? Non c'è nessuna strada, né c'è il progetto di costruirne una. L'unica carrozzabile che esiste nel mio paese è quella che lei stesso ha percorso dalla valle Tista." Spiegai allora a Sua Altezza delle luci che si muovevano rapidamente e che io avevo visto scivolare su quella catena scambiandole per i fari di veicoli a motore. Il maharaja sorrise e poi, abbassando la voce, mi disse: "Qui accadono molte cose strane e generalmente non mi piace parlarne agli stranieri perché mi crederebbero superstizioso. Ma poiché le avete viste con i vostri occhi, vi posso dire che quelle luci non hanno origine umana. Si muovono sul terreno più difficile con una agilità e una velocità che nessun essere umano può raggiungere, apparentemente fluttuando nell'aria. Nessuno è stato ancora in grado di spiegare la loro natura, e io stesso non ho alcuna teoria al riguardo, sebbene la gente del mio paese crede che si tratti di una specie di spiriti. Comunque sia, il fatto è che le ho viste attraversare i terreni del palazzo verso il sito in cui adesso c'è il tempio. Questo è sempre stato un luogo sacro e alcuni dicono che era anche stato un luogo per la cremazione o un cimitero." Pagina 133: "Il fenomeno delle luci fluttuanti è stato osservato anche sulla montagna sacra di Wu T'ai Shan in Cina, il cui nome tibetano è Ri-bo-rtse-lnga, "la montagna dai cinque picchi", dedicata all'incarnazione della Saggezza, il Dhyani-bodhisattva Manjusri. Sul picco meridionale di questa montagna c'è una torre da cui i pellegrini possono avere una visuale senza impedimenti. Tuttavia questa torre non serve per ammirare il paesaggio, ma per permettere ai pellegrini di assistere a uno strano fenomeno, che molti credono essere una manifestazione del Bodhisattva stesso. Una vivida descrizione di tale fenomeno è stata data da John Blofeld, che trascorse molti anni sulla montagna sacra: "Raggiungemmo il tempio più in alto nel tardo pomeriggio e fissammo con grande interesse una piccola torre sul pinnacolo più alto, a circa trenta metri sopra di noi. Uno dei monaci ci disse di prestare particolare attenzione al fatto che le finestre di quella torre dominavano miglia e miglia di spazio vuoto. Poco dopo la mezzanotte, un monaco, portando una lanterna, entrò nella nostra stanza e gridò: "E' apparso il Bodhisattva!" L'ascesa fino alla porta della torre durò meno di un minuto. Ognuno che entrava nella piccola stanza, trovandosi così di fronte alla finestra, emetteva un grido di sorpresa, perché tutte le ore trascorse a parlare non ci avevano preparato sufficientemente a quello che adesso vedevamo. Nel grande spazio aperto oltre la finestra, apparentemente a non più di cento o duecento metri, innumerevoli palle di fuoco fluttuavano vicine maestosamente. Non potevamo stimare la loro grandezza perché nessuno sapeva a che distanza fossero. Da dove venivano, cosa erano e dove andavano dopo essere scomparse alla vista in direzione dell'occidente nessuno poteva dirlo. Soffici palle arancione di fuoco, che si muovevano nello spazio, senza fretta e maestosamente: una manifestazione veramente adatta a una divinità!" Fonti: The Wheel of Life, Rider & Co., London, 1959, p. 149 e sgg. ARRIVANO I CELTI E' uscito in tutte le librerie, di Marco Massignan, "La religione dei celti", Xenia Edizioni, Collana Tascabili, lire 10.000, pagg. 128, ill. in b/n. Un breve saggio che prende in esame la religione e la via spirituale dei Celti, il popolo alla base di gran parte dell'eredità culturale europea. Centrato soprattutto sulla religione pre-cristiana dell'età del Ferro, il volume prende in esame le fonti storiche, letterarie e archeologiche nel continente e sulle isole britanniche, il ruolo dei Druidi, gli Dei e le Dee, le credenze e le feste sacre, con un capitolo dedicato al Cristianesimo celtico dell'Alto Medioevo e alle sue peculiari differenze con il Cristianesimo romano, con cui si scontrò a livello teologico e politico. Un capitolo finale passa infine in rassegna la realtà spirituale celtica di oggi, con indirizzi e siti web delle maggiori organizzazioni politiche e spirituali celtiche e/o druidiche odierne. Corredato da illustrazioni in b/n. Per ulteriori informazioni e/o recensioni: Xenia Edizioni, Cristiana Monti 02-878511 cristiana.monti@xenia.it Marco Massignan. 035-540953 insubres@tiscalinet.it. Fonte: Carmelo Scuderi. LA CHIESA E GLI EXTRATERRESTRI Da Focus Extra autunno 2001 pag. 152: "Quali conseguenze filosofiche potrebbe avere la scoperta di altre forme di vita intelligente sulla religione piu' diffusa del pianeta, il cristianesimo? "La fede dell'uomo nell'essere una creatura di Dio, nell'essere stato redento da Cristo e nell'essere destinato a una vita di eterna comunione con Dio, non verrebbe contraddetta da un contatto con civilta' extraterrestri" assicura don Giuseppe Tanzanella-Nitti, docente di Teologia alla Pontificia universita' della Santa Croce. "D'altronde, la tradizione ebraica e cristiana sull'esistenza degli angeli ci mostra che il senso della creazione non si gioca tutto sul rapporto fra l'uomo e Dio, ma resta aperto su altre creature, le quali hanno una storia di salvezza distinta da quella del genere umano". Ma la rivelazione del Signore sul monte Sinai vale anche per gli abitanti di altri pianeti? "Non conosciamo a priori i piani di Dio", risponde Tanzanella-Nitti: "Nel 'Club della Galassia' potrebbe forse toccare ai terrestri il compito di parlare di un creatore". SETE DI SITI Sulle mappe di Piri re'is: http://www.survive2012.com/pirireismap.html; Skull and Bobes: http://www.clarence.com/contents/societa/speciali/000721teschi/. Per contattare il CUN o segnalare avvistamenti UFO: vladimiro@cun-italia.net, retecun@tiscalinet.it La Rete è una webzine in collaborazione con "Area 51", il programma radiofonico in onda su Radio K ogni lunedì e martedì alle ore 22.30. Conducono Costantino Lamberti e Marco Guarisco (CUN Como). FM 91.950 Svizzera, Piemonte, milanese; 92.00, 89.400. 100.100 e 100.400 comasco, 92.100 e 100.700 lecchese, 91.150, 101.700 Bergamo e Brianza. La Rete - aperiodico telematico realizzato da Alfredo Lissoni in collaborazione con il Centro Ufologico Nazionale; anno 4 n. 436 26-10-2001.