L a R i S

Laboratorio per la Ricerca sul Suono


Non si introducono mai cambiamenti nei modi della musica

senza che se ne introducano nelle più importanti leggi dello Stato.

(Platone - La Repubblica)


Perché sin dai tempi degli antichi greci, ed ancor prima nella civiltà cinese o in quella ebraica, la musica godeva di una tale considerazione? Forse può risultare problematico dal nostro punto di vista dare una risposta, e ancor meno facile è accettare l'idea che in quelle antiche civiltà la musica fosse utilizzata come elemento curativo di straordinaria efficacia.

Ad esempio, il persiano Mohammed Hafiz avrebbe stabilito una farmacopea musicale ove si indicavano con esattezza gli intervalli tra un suono e l'altro od il modo musicale da impiegare in ciascun caso. La nostra difficoltà è probabilmente dovuta al fatto che a causa delle abitudini inerenti alla vita contemporanea, saturata ed inquinata da suoni e musiche di ogni genere, tipo e qualità, abbiamo perso la capacità di collegarci all'insieme delle potenzialità profonde della musica, ossia la capacità di "ascoltare".

L'attività del Laboratorio per la Ricerca sul Suono vorrebbe contribuire a realizzare condizioni idonee all'ascolto così inteso, riconducendo progressivamente al suo senso originario il soggetto "ascoltatore". Spostarsi quindi dal superficiale "consumo" della musica per recuperare la disponibilità a ricevere ciò che essa può effettivamente comunicare. Infatti, se tutto ciò che si consuma ha fine, la musica realmente "ascoltata" rimane in noi anche nel silenzio che ne segue.

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Milano

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Ultimo aggiornamento: 27 giugno 2005