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di A. Arpen

Delmira Agustini:
L'eros nella poesia uruguaiana dei primi del '900

Delmira Agustini(1886-1914) è figura di assoluto rilievo nel panorama poetico sudamericano dei primi del '900.
E' considerata a ragione il precursore della poesia femminile del suo continente. La poetessa formò parte della generazione del 1900 insieme a nomi illustri come ad esempio Julio Herrera y Reissig ma soprattutto Rubén Dario con il quale mantenne una fitta e significativa corrispondenza . La poesia della Agustini si colloca perfettamente nello scenario modernista della sua epoca e ne fa figura di spicco. La sua lirica è un miracolo di intuizione e sonnambulismo poetico che raggiunge tali profondità metafisicehe e innovazioni espressive che si pongono in pieno contrasto con la sua giovane anima femminile. Ad una lettura attenta della poesia della Agustini emerge una personalità multiple che si riflette chiaramente sul lessico che viene utilizzato di volta in volta nelle sue liriche. Si passa infatti da uno stile attento e profondo ad uno più triviale e completamente infantile. Il primo si ritrova nelle poesie dedicate a Rubén Dario, il secondo ne La Nena che scrive ai genitori. Nel suo primo libro "El libro blanco" (1907) si fa chiara ed inequivocabile la sua femminilità, la sua esaltazione lirica nonché la sua delicata sensibilità che nasconde il seme della sua sensualità mistica. In tutta la sua opera poetica è manifesta per la prima volta nella poesia in lingua spagnola, quel tratto d'eros che la pone come capofila della poesia erotica femminile latinoamericana. Per la prima volta, con un linguaggio privo di censure, la magia dell'eros si erge a sublime verso poetico. Limpido esempio di questa forma espressiva si ha nel postumo "El Rosario de Eros", dove ogni verso esprime una vitalissima passione amorosa, anche se, questa è pervasa da una sottile ombra di tristezza che si rende evidente in tutto il libro. Leggendo i versi della Agustini, il lettore si emerge in un mondo di raffinata intimità, quasi come se la poetessa ricercasse nella poesia la risposta a quel insoddisffatto desiderio d'amore e passione. In conclusione, possiamo dire che la sua traiettoria poetica consegna alla storia della letteratura, non solo latinoamericana, una scrittrice straordinaria e originale che merita di essere conosciuta.

LA MIEL da "El libro blanco (fragíl)" 1907

Busca en la miel de lo sueños
Sagrada Embriaguez. Sin ceños
Se abre a ti la mar dorada.
Boga, Simbad de lo sueños!

Peregrino de una hada
Cruza climas halagüeños
Lleva tu boca enmelada
Al beso de miel del hada.

¡La suma miel! Mas tú toca
Un punto la maga boca
Y alza un dique de diamante
Entre ella y tu golosina.
-Goza la flor un instante
Y... cuidando de la espina.

IL MIELE da "El libro blanco (fragíl)" 1907

Cerca nel miele dei sogni
Sacra Ebrezza. Senza imbronciature
Si apre a te il dorato mare.
Voga, Simbad dei sogni!

Pellegrino di una fata
Attraversa climi adulatori
Porta la tua bocca addolcita
Al bacio mieloso della fata.

Il sublime miele! Che sfiori con le dita
Un punto la magica bocca
E si erge una diga di diamante
Tra lei e la tua dolcezza.
-Gode il fiore un momento
E... facendo attenzione alla spina.

II da "Elegías dulces" "Cantos de la mañana" 1910

Pobres lágrimas mías las que glisan
A la esponja sombría del Misterio,
Sin que abra en flor como una copa cárdena
Tu dolorosa boca de sediento!

Pobre mi corazón que se desangra
Como clepsidra trágica en silencio,
Sin el milagro de inefables bálsamos
En las vendas tremantes de tus dedos!

Pobre mi älma tuya acurrucada
En el pórtico en ruinas del Recuerdo,
Esperando de espaldas a la vida
Que acaso un día retroceda el Tiempo!....

II da "Elegías dulces" "Cantos de la mañana" 1910

Povere lacrime mie quelle che si nascondono
Nella spugna oscura del Mistero,
Senza che fiorisca come un mantello violaceo
Tu dolorosa bocca assetata!

Povero il mio cuore che si dissangua
Come una tragica clessidra in silenzio,
Senza il miracolo di ineffabili balsami
Nelle fascie tremanti delle tue dita!

Povera la mia anima tua rannichiata
Nel portico nelle rovine del Ricordo,
Aspettando di spalle la vita
Che forse un giorno ritorni il Tempo!....

EL SILENCIO... da "Los cálices vacíos" 1913

Por tus manos indolentes
Mi cabello se desfloca;
Sufro vértigos ardientes
Por las dos tazas de moka

De tus pupilas calientes;
Me vuelvo peor que loca
Por la crema de tus dientes
En las fresas de tu boca;

En llamas me despedazo
Por engarzarme en tu abrazo,
Y me calcina el delirio
Cuando me yergo en tu vida,
Toda de blanco vestida,
Toda sahumada de lirio!

IL SILENZIO... da "Los cálices vacíos" 1913

Per le tue mani indolenti
I miei capelli s'afflosciano;
Soffro vertigini ardenti
per due tazze di caffè nero

Dalle tue calde pupille;
Divento più che pazza
Per la crema dei tuoi denti
Nelle fragole della tua bocca;

Nelle fiamme mi strazio
Per incastonarmi nel tuo abbraccio,
E mi brucia il delirio
Quando mi ergo nella tua vita,
Tutta di bianco vestita,
Tutta aromatizzata al giglio!