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MAYBE-BABY (di Laura Mambelli, lativvu.com) Riapertura di alcuni cinema e uscita nelle sale di qualche più o meno atteso titolo. Ancora aria condizionata fortunatamente. Maybe-baby, è un filmettino niente male, pubblicizzato sfruttando la presenza di Rowan Hatkinson (meglio noto come Mr Bean). In realtà con Mr Bean non centra molto, il suo ruolo, non fondamentale e breve, è molto più simile al caratterista che tutti ricordiamo nellesilarante parte del prete in "4 matrimoni e un funerale". Infatti il sopraccitato film e questo sono molto simili: come atmosfera, come tipo di umorismo, come genere di persone rappresentate, come stile di vita, ceto sociale, anzi a pensarci meglio anche gli attori un po si somigliano, e se non fosse che Huge Grant è troppo bello e troppo famoso, la parte del protagonista maschile gli sarebbe anche stata bene addosso. La trama è leggera e piuttosto originali, la sceneggiatura è fresca e allegra, in tono con lo humour che va tanto di moda adesso, comprese le battutine nei momenti più impropri, le crisi di identità dei protagonisti, il sesso ridacchiato e tutte quelle cose che ci aspettiamo quando andiamo a vedere queste commedie inglesi. I personaggi sono simpatici e di compagnia, prima ami luno e detesti laltra, poi le cose cambiano, e passi dalla parte di lui poi però capisci lei, e poi detesti lui, poi le diresti " ma dai ma smettila!". I dialoghi molto ben studiati a tale fine sono essenziali per la riuscita di questo effetto- simpatia. La cosa estremamente carina di questo film sono di sicuro i piccoli particolari insignificanti, assolutamente non fondamentali, ma che rendono la scena molto più divertente: come lonnipresente pigrissimo bassetthound chiamato William (lasciamo stare i sovrani inglesi, vero?), lamico del protagonista assolutamente disinteressato a tutto ciò che concerne la storia centrale del film, il regista cocainomane esasperato, lattore bello-e-basta, la direttrice omosessuale. Decisamente un film costruito sui personaggi strani (tutti tranne la normalissima coppia protagonista, che pare muoversi più o meno disinvolta in un mondo pieno di cose pazzesche) e sulla una storia che solitamente sa solo infastidire, come la sterilità. Non è che poi usciti dal cinema ci si pensi più di tanto a cosa deve essere. La storia in realtà non è molto importante in questo (e in tutti i film del genere) è solo funzionale alla stesura di un buon copione, alla riuscita comica delle battute, che sono assolutamente divertenti. Quindi trama come contesto per i dialoghi. Non male, niente di travolgente, ma ci troverete sicuramente qualche buono spunto per far ridere gli amici quando si chiacchiererà del più e del meno. |
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