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MISSION: IMPOSSIBILE 2
Portare la gente al cinema destate? Questa potrebbe essere una missione impossibile. La prima "anteprima" dellestate, invece, è stato un successone. A parte chi definisce il cinema destate inutile come il sole dinverno o la birra analcolica, cerano tutti a vedere il bel Tom appeso a una rupe a guardare con locchio obliquo la telecamera affascinata. Cerano tutti, ad aspettarsi probabilmente ciò che non hanno avuto. Bastano milioni di scoppi e pochi dialoghi, molto fuoco e poca suspance,un buono-bellissimo contro un cattivo- brutto e antipatico, una bella -bellissima lo ammettiamo- ladra (il ruolo perfetto per Jennifer Lopez ma credo abbia rifiutato) contesa tra i due, la prodezza di salvare il mondo da una catastrofe, muscoli in vista e una buona dose di rallenty per fare un buon film? Siamo sinceri, per fare un buon film no, nemmeno dalle potenti mani dellacclamato regista John Woo (Face Off per dirne uno -trucco vecchio insomma quello del cambio di identità), ma per riempire le sale a luglio evidentemente sì. Per chi aveva visto il primo Mission :Impossible è evidente la netta mancanza della storia, almeno nel primo film cera lintrigo di tutto il primo tempo, in cui non si capiva chi erano i buoni e chi stava dalla parte di chi, cera la sospesa atmosfera di Praga, e poi, dopo, solo dopo, venivano le incredibili peripezie mozzafiato: come dimenticare la pala dellelicottero dentro la galleria a 2 cm. dalla bramata gola del Tom?! In questo M:I.2 purtroppo manca di tutto, a parte la voglia di farsi un viaggio in quella bellissima Australia. I trucchi e la suspance sono svelati subito subito subito, nemmeno il tempo -la fatica- di starci a pensare un po; la storia è tipica si potrebbe riassumere ne: "leterno Secondo cerca di far fuori il Primo con una ripicca tanto plateale da coinvolgere il destino dellumanità per il vile denaro, ma il Primo, il Giusto, è più forte, più intelligente, più furbo, più fortunato: gli frega la donna e salva il mondo allultimo minuto." Ovviamente le inquadrature dei timer non mancano. Si ha sempre lidea di essere in attesa della parte migliore del film, e quando arriva si resta un po delusi: contorcimenti che sfidano le normali leggi della fisica e della gravità, la riesumazione direttamente dagli anni 20 dellindicibile "freno a piede per moto di grossa cilindrata", il sacrificio della bella, che e ti viene da pensare: "ecco il suo ruolo nel film oltre ad agitare le lenzuola attorno alleroe" e la chicca della colomba bianca che accompagna lultima azione eroica e solitaria dellagente Ethan Hunt, non manca nemmeno il solito finale in cui tutti, tranne lo spettatore, credono che il cattivo sia morto e mentre già la musica finale parte si riprende per lultimo colpo di grazia. Con così tanta trasbordante azione e fuochi dartificio non cera posto per dialoghi pesanti e intreccio complicato, ammettiamolo pure Che peccato però. Ci si poteva decisamente aspettare qualcosa di più. Fortunatamente qualche scoppio, fortunatamente solo di risate, in sala ricorda che è solo un film, e gli effetti speciali in fondo nemmeno troppo speciali: molti botti e botte ti riportano alla mente che è tratto da una serie degli anni cinquanta, e cominci già ad aspettare luscita del film "Charlies Angels". Lunico dubbio che resta è perché Tom Cruise dopo aver cercato disperatamente (ed esserci riuscito) di affermarsi come bravo attore e non solo come sex symbol abbia deciso di riconcedersi a questi film da vero macho. Ci pensi un po e dici che se in fondo ti sei divertito (perché per essere divertente lo è) a vedere quelle acrobazie i quel bellissimo panorama, forse lui si è divertito di più. Ma allora Antony Hopkins passava di lì per caso? Ma poi basta con tutte queste domande, non hai certo voglia di pensare dopo un film così, hai voglia di uscire dalla sala ed emulare con tuo piccolo scassato scooter i 90 minuti che ti scoppiano ancora nella testa, ma poi ci pensi e di bellezze come Thandie Newton per cui salvare il mondo lì attorno non ne vedi, bè, ti consolerai con un gelato e ..niente colomba bianca, ah già devi dare da mangiare al canarino. |
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