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LA REPUBBLICA Il rischio della censura MELODRAMMA tragico in tre atti, libretto scritto in
un italiano pittoresco (la citatissima "orma dei passi spietati" viene dal
Ballo) basato su un soggetto francese di Eugene Scribe destinato alla pallida messa in
musica, nel 1837, di Daniel Auber, opera avvincente e sperimentale. Nascita resa
tormentatissima dalla censura (portare in palcoscenico un regicidio nei mesi
dell'attentato Orsini a Napoleone non fu una mossa molto diplomatica), destinata in
origine a Napoli ma battezzata a Roma, basata su un vocabolario musicale sofisticato e su
un rapporto originale tra voce e strumenti, sul contrasto tra tragedia e commedia, tra
magnifiche espansioni melodiche e nervose narrazioni orchestrali. Un ballo in maschera
tocca una verità drammatica inattesa facendo sfoggio di varietà e azzardi narrativi
continui, di cui racconta a sufficienza la straordinaria scena conclusiva del ballo che
dà il romanticissimo titolo (l'originale era Gustavo III, il primo italiano Una vendetta
in domino) alla ventunesima opera verdiana. |
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