lativvu.com: il sito

Indietro

 

 

 

 

CORRIERE DELLA SERA

Il cinema italiano invade la Laguna. Oltre alle pellicole in competizione, molti altri protagonisti nelle varie sezioni: dalla Torre ad Amelio, da Amendola a Segre

In gara con Salvatores, Mazzacurati, Giordana e Chiesa: fra commedia e denuncia. Bis di Bentivoglio

U na valanga di titoli italiani di ogni metraggio invaderà il Lido. Il lunghissimo è il documentario di Scorsese, i lunghi sono 10, tra cui i 4 ufficiali in concorso (8 targati Rai), ma ci sono anche i medi, i corti, i cortissimi, gli spot, per esempio una sulla monnezza di Daniele Segre, «Monda mondo»; e un dovuto omaggio a Gassman. Non hanno fatto in tempo ad esserci Moretti, Scola, Archibugi, Del Monte e Tornatore, di cui si vedrà un video sulla sua infanzia, «Un sogno fatto in Sicilia» di Evans, di cui si dice un gran bene. I 4 titoli in gara sono due film realistici politici e due invece più commedie, astratte e surreali. «Il partigiano Johnny» del torinese Guido Chiesa, dal libro di Fenoglio, è un ritorno al racconto bellico neorealista con Claudio Amendola col fazzoletto al collo. «Siamo fedeli all’antiretorica del romanzo» dice Chiesa «è un film che parla al presente, non cerca la verità sulla Resistenza, ma riflette sul presente a partire dalla Storia. Sono contento di essere a Venezia, è un film sfida, un film forse inattuale, ma di cui vado fiero, considerando il successo di altri film poco "attuali" come quelli di Soldini e Piccioni». Farà certo molto discutere «I cento passi» di Marco Tullio Giordana, perché è una storia vera collegata ai delitti di mafia, mentre «La lingua del Santo» del padovano Carlo Mazzacurati con due non splendidi quarantenni, Albanese e Bentivoglio (presente due volte a Venezia, anche con un «cameo» in «Denti») mostra l’altra faccia grottesca del nordest. Infine «Denti», il film di Gabriele Salvatores, per la prima volta in concorso a Venezia, che ci immette in una tre giorni dentistica allucinante. Il senso? «Nessuna droga è più allucinogena e nessuna storia fa più paura di una storia d’amore» dice l’autore.
Ma non finisce qui. Tra i «Sogni e visioni» c’è il Romeo e Giulietta pop alla siciliana di Roberta Torre «Sud side stori» con gli attesi Mario Merola e Little Tony nel cast, «Rosatigre» di Tonino De Bernardi è nei «Nuovi territori». E poi il documentario restaurato che Gianni Amelio girò sul set di «Novecento» di Bertolucci e «Protagonisti, i diritti del 900» in cui Daniele Segre racconta con primi piani la lotta per le conquiste sociali del secolo, con interviste a persone illustri e ad anonimi braccianti: «Avrò tre titoli a Venezia, è vero. Sono il regista più povero, più visibile, in attesa di essere sdoganato, cosa che forse avverrà col progetto del film su Di Vittorio».

LA REPUBBLICA

Quattro italiani in concorso

APERTURA 30 agosto
Space cowboys (Usa)
Clint Eastwood

CHIUSURA 9 settembre
Vengo (Fra/Spa)
Tony Gatlif

IN CONCORSO
Dr.T and the women (Usa)
Robert Altman

Freedom (Fra/Por/Lit)
Sharunas Bartas

Selon Matthieu (Francia)
Xavier Beauvois

Liulian Paio Piao
(Hong Kong/Cina/Fra)
Fruit Chan

Il partigiano Johnny (Ita)
Guido Chiesa

Uttara (India)
Buddhadeb Dasgupta

Liam (GB)
Stephen Frears

I cento passi (Italia)
Marco Tullio Giordana

Seom (Corea del Sud)
Ki-duk Kim

The goddess of 1967
(Australia)
Clara Law

La lingua del Santo (Ita)
Carlo Mazzacurati

Palavra e utopia
(Por/Fra/Bra/Spa)
Manoel de Oliveira

Dayereh (Iran)
Jafar Panahi

The man who cried
(GB/Fra)
Sally Potter

O fantasma (Portogallo)
João Pedro Rodrigues

Fils de deux mères ou comédie de l'innocence (Fra)
Raoul Ruiz

Denti (Italia)
Gabriele Salvatores

Before night falls (Usa)
Julian Schnabel

La vierge des tueurs
(Francia/Colombia)
di Barbet Schroeder

Informazione

Notizie, recensioni, rassegne stampa giornalmente per voi su lativvu.com