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CORRIERE DELLA SERA

«La nostra vita dopo il Grande Fratello»

Parlano due vincitori del discusso show: essere spiati in tv non ci ha cambiato

AMSTERDAM

a c'è una vita dopo il «Grande fratello», e che vita è? Lo abbiamo chiesto a primi vincitori delle edizioni già concluse del programma televisivo che sta dilagando in tutto il mondo (Spagna, appena terminato, Inghilterra, Stati Uniti, e dal 14 settembre anche l'Italia): Bart, trionfatore del «Big Brother» olandese, la trasmissione pilota prodotta dalla Endemol; e John, il «fratello tedesco». Per quest'ultimo, «carpentiere diplomato senza lavoro», 26 anni di Potsdam, un passato da squatter, un figlio di un anno, «oggi c'è un sacco di cose in più: la popolarità, la radio, le apparizioni in Tv». Perfino un disco (titolo inevitabile, «Der Gewinner», il vincitore) inciso con una delle concorrenti, Andrea, 35 anni di Colonia, padre indiano e madre tedesca.
Dei soldi (250 mila marchi, 250 milioni di lire) quasi non parla, perché lui al danaro non dà troppa importanza: prova ne sia che ha regalato 25 mila marchi a ciascuno dei due compagni arrivati con lui all'ultima settimana, J"urgen e Andrea (che nel frattempo ha confessato di voler spendere parte della somma per farsi un seno procace).
Prima marginale e ora quasi star, John non dice il suo cognome, si fa intervistare a un numero di telefono non suo. Sulle foto si vedono dei tatuaggi: «Sono lo specchio della mia anima» dice. Bart Spring in 't Veld, invece, 24 anni, è più scafato. Biondo, ben messo, occhi svegli, si lascia incontrare nella sede della Endemol di Hilversum, a 30 minuti da Amsterdam. A sette mesi dalla sua vittoria (30 dicembre del '99), la gente ancora lo ferma per strada. «Ma non sopporto più le solite domande. E l'atteggiamento di chi pensa di aver dei diritti sulla mia vita per il fatto di aver seguito la trasmissione». Durante quei cento giorni, ha mai pensato di vivere nel «Truman Show»? «No: nel film Jim Carrey non sa niente, noi invece sapevamo tutto».
E la sua vita ora com'è? «Al 95 per cento, la stessa di prima: vivo ancora in casa dai miei, ho fatto il modello per delle foto (l'avevo già fatto), ho girato qualche spot di pubblicità, partecipo a un programma radio della mattina. Con un amico pensiamo di organizzare gruppi di attività fisica all'aperto, canoa, trekking, scalate: ma in quattro anni di servizio militare mi ero già preparato a questo». Come mai il militare? «Finite le superiori (l'ultimo anno l'ho fatto in America, per la lingua), volevo arruolarmi in marina: per un lieve difetto alla vista non mi presero, così scelsi la fanteria. Fai amicizie, molto esercizio fisico, hai tempo per studiare».
Ed eccoci alle solite domande. I soldi: che ne fatto dei 250 mila gulden (circa 250 milioni)? «Sono in banca». E Sabine (ovvero la concorrente con cui Bart fece l'amore sotto gli occhi delle tv)? «Vuol sapere se ci vediamo? Sì, ci siamo visti anche ieri sera a un party, con altri compagni del "Big Brother"». E come andò la cosa? «Andò che gli altri del gruppo ci avevano votato contro. Se anche il pubblico fosse stato dello stesso parere, per noi era la fine. I compagni ci offrirono di lasciarci in camera da soli quella notte, abbiamo accettato». Poi, però, il pubblico scelse Bart e bocciò Sabine. Lei girava spesso nudo. «Ero a mio agio, come a casa mia». Hanno scritto che fumava spinelli. «No, magari. Io mi arrotolo le sigarette, ma avevo solo tabacco». Dicono che fa lo stilista. «Macché! Ho stampato il mio nome su qualche t-shirt, qualcuno che visita il mio sito internet».
Lei ha un sito? «Sì, l'ho fatto per divertirmi. Qualcuno, dicevo, mi ha chiesto una maglietta, tutto qui».
Ha un consiglio da dare ai concorrenti italiani? «Prendere la cosa come un divertimento. Se sei incavolato e cerchi il conflitto, il tempo non passa mai. E anche un'altra cosa». Quale? «Portatevi degli strumenti musicali: se sapete suonarli sono un aiuto formidabile».

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