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LA REPUBBLICA Il Grande Fratello al via
Ma il Vaticano lo attacca duramente
Giovedì i concorrenti entrano nella "casa" di Cinecittà, per la prima delle
cento puntate su Canale 5
MILANO - Ormai nessuno può fermarli, nemmeno
l'ultimo anatema scagliato ieri dall'Osservatore Romano. Quelli del Grande Fratello sono
pronti a partire: dopodomani sera il via ai cento giorni previsti e succeda quel che deve
succedere. Ma il quotidiano della Santa Sede ieri ha colpito duro, un ampio articolo a
pagina 3 che riprendeva le tesi proposte qualche giorno fa da un documento dell'Unione
cattolica stampa italiana. La sintesi: "Nel Grande Fratello si scardina la sfera
personale per farne merce sul mercato dell'audience". Se non fosse abbastanza chiaro,
il quotidiano aggiungeva che il GF "gioca sull'usurpazione più o meno volontaria
dell'intimità dei soggetti, puntando sulla curiosità malsana del pubblico". E si
concludeva chiedendo il ripristino di "di un'etica della comunicazione che consideri
sacrilega la violazione dell'intimità personale data in pasto al pubblico. Non ci sembra
indiscreto - era la conclusione - sollecitare attori della comunicazione e utenti a far
emergere una esigenza di qualita". È un vero e proprio appello quello
dell'Osservatore Romano.
Dal quartier generale della trasmissione (la "casa" a Cinecittà nella quale
vivranno segregati i concorrenti) si prende atto, e si ribadiscono le risposte già
partite la scorsa settimana. Risposte che contestano punto per punto le valutazioni dei
cattolici, insistendo sul fatto che nessuno sta rubando l'anima ad alcuno, che i
concorrenti sono liberi e consapevoli. Risposte che alla fin fine si possono riassumere
nella frase "È la tv, eminenza, e nessuno può farci niente. Tanto meno noi".
Quindi si parte, o quasi. Nella "casa" e intorno ad essa cresce il nervosismo,
tra problemi tecnici e logistici da sistemare all'ultimo momento, disposizioni per i venti
registi che si alterneranno alla megaconsolle per smistare le immagini, e in mezzo a tutti
gli elementi del casino generale che caratterizza la partenza di operazioni complicate e
molto affollate.
La febbre sulla ricerca dell'identità dei concorrenti sembra svanita. I dieci - cinque
uomini e cinque donne - hanno passato giorni di autentico terrore nel timore di essere
scoperti e quindi squalificati. Quasi tutti hanno lasciato la propria casa (probabilmente
di notte e con barbe finte) e si sono rifugiati altrove: solo all' ultimo momento è
svanita la possibilità che fosse la stessa Mediaset a organizzare dieci clausure
personalizzate per ognuno di loro (i concorrenti non possono conoscersi tra di loro prima
del momento fatidico, l'ingresso nella casa giovedì sera).
Oggi, presentazione in grande alla stampa e ai vari mezzi di comunicazione: la Rai non ha
chiesto di essere presente, e anche questa è una sfida. In Spagna, dove il programma ha
avuto un successo immenso, hanno capito di avercela fatta il giorno in cui anche i
telegiornali delle altre reti, soprattutto quelle pubbliche, hanno dovuto occuparsi delle
vicende del Gran Hermano, visto che ai quattro angoli del paese non si parlava d'altro.
La partenza italiana corona l' offensiva continentale del Grande Fratello, che in questo
autunno sarà in onda in mezza Europa, con versioni personalizzate per ogni paese. Quello
che diventerà in Italia lo stabilirà solo il destino: l'attesa invece è tutta per il
debutto, giovedì sera, e soprattutto per i dati Auditel di venerdì mattina. Quando si
capirà se ci troviamo in un paese evoluto che avrà premiato le sfide virtuali e
claustrofobiche del Grande Fratello oppure se ha subito ridimensionato il medesimo,
preferendo Fantastica italiana su Raiuno. Una prospettiva meravigliosa, comunque vada. |
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