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CORRIERE DELLA SERA La Venier: ecco la mia sfida al
«Grande fratello» Il Vaticano attacca lo show-spia: merce per ascolti
ROMA
Per contrastare i prevedibili alti ascolti del «Grande fratello», il programma di Canale
5 in onda dal 14 settembre in prima serata e criticato dallOsservatore Romano
perché «scardina la sfera personale per farne merce sul mercato dellaudience»,
Raiuno ha scelto due «vittime sacrificali». Così è stata ribattezzata la coppia Mara
Venier e Massimo Lopez che nello stesso giorno e alla stessa ora debutta a «Fantastica
italiana». Due «agnelli» da immolare sullaltare dellAuditel, in realtà
pecorelle smarrite della Rai: la Venier, infatti, rientra dopo tre anni di «esperienze
non brillanti», come dice lei stessa, a Mediaset; Lopez ritorna «a casa» (così
definisce la tv pubblica) dopo sei anni trascorsi alla concorrenza, di cui gli ultimi due
a «Buona domenica». Dice lei: «Pur di rientrare alla Rai, avrei accettato qualunque
cosa, figuriamoci il "Grande fratello". E poi tutto sommato, la situazione non
è così drammatica: se andremo male, tutti diranno che la concorrenza era troppo forte;
se dovesse andare bene, io e Massimo diverremo la Madonna e San Giuseppe».
Aggiunge lui: «Ma questo "Grande fratello" è una fiction a basso costo? I
candidati che convivranno nella casa spiata dalle telecamere non sanno forse di essere
filmati continuamente? "Fantastica" invece sarà uno show imprevedibile». Resta
da chiedersi con quale criterio strategico lammiraglia del servizio pubblico abbia
deciso di affidarsi ai due conduttori ex transfughi. Risponde il direttore Maurizio
Beretta: «Sappiamo che è una "missione impossibile", ma speriamo che Mara e
Massimo la trasformino in una possibile e di successo. Se gli altri propongono la
trasgressione, noi intendiamo dare limmagine tradizionale di Raiuno, con un
intrattenimento elegante e vario». Dieci puntate, più un gran finale, dove si
affronteranno 4 concorrenti alla volta in gare di abilità. Rispetto alle edizioni
passate, stavolta potranno partecipare anche le cinquantenni. In 5 mila hanno chiesto di
partecipare. Sottolinea la Venier: «Mi sento una di loro, sia per letà, sia per la
voglia di fare autoironia. Ma al di là della bella presenza fisica e delle doti
artistiche, punteremo sulle storie umane».
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