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LA REPUBBLICA

I finti prigionieri e il vero condannato
La prima puntata si scontrerà con lo speciale Tg1 su Rocco Derek Barnabei

ROMA - L'effetto Grande Fratello sulla tv? Non si dovrà attendere molto per capire come un programma di questo tipo possa condizionare, orientare diversamente, porre nuovi confronti e nuove logiche con il resto della programmazione. Già domani sera, per esempio, la vita artefatta dei dieci reclusi (finti) nella casa di Cinecittà verrà messa impietosamente a confronto con l'ipotesi reale di morte di un recluso vero, Rocco Derek Barnabei. Succederà dalle 22.30 in avanti, quando la prima puntata del Brother di Canale 5 si troverà in contrapposizione oraria con un drammatico speciale in onda su Raiuno, curato dal tg diretto da Gad Lerner: in collegamento dalla Virginia, in diretta, le ultime ore che precedono la temuta esecuzione di Barnabei, i collegamenti con le piazze italiane dove si svolgono le veglie di solidarietà e speranza per il condannato, con esperti e opinionisti in studio per discutere ancora della vicenda del condannato a morte italiano.
Una serata televisiva che si preannuncia davvero incredibile, tristemente surreale, piena di contraddizioni (su Raiuno in prima serata è comunque confermata la prima puntata del varietà Fantastica Italiana), che segue di pochi giorni gli sconvolgimenti dei palinsesti provocati dalla tragedia del camping in Calabria: risultato, una televisione che alla fine non riesce a reggere l'urto della realtà vera proprio mentre, con il Grande Fratello, si pone l'ambizioso tentativo di ricreare la vita stessa, di manipolarla in via definitiva e completa, e non solo condizionando i comportamenti dei telespettatori.
Grande Fratello subirà quindi nella sua prima puntata di domani l'impatto contrario della veglia per Rocco Derek, un accostamento che sembra scandaloso e offensivo a ogni livello, ma sul quale in parecchi, il giorno dopo, ragioneranno in termini di Auditel e percentuali d'ascolto. La vita finta e la morte vera, nel calderone televisivo, in contemporanea, e tutto etichettato sotto la caratteristica di evento.
Va da sé che non è colpa degli ideatori, autori e produttori del Fratello, che già nella mattina di ieri manifestavano un po' di scoramento nel ritrovarsi un evento così drammatico - e che appartiene alla vita reale in occasione della partenza in grande stile del programma.
Programma che comunque andrà avanti, con l'auspicio manifestato dal direttore di Canale 5: ossia che il Grande Fratello finalmente in onda demolisca di colpo almeno i tre quarti degli argomenti polemici che sono stati usati contro la trasmissione negli ultimi tre mesi. Scoprendone la dimensione di gioco, tra realtà e finzione, e disinnescando parecchie polemiche. Perché tutto si potrà dire del Gf, ma arrivare ad accusarlo di manipolare e mostrare a milioni di telespettatori la vita reale di dieci persone è davvero una sciocchezza colossale. Quella è fiction, diversa dal solito. Per la vita reale rivolgersi altrove, magari a quel penitenziario in Virginia.

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