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LA REPUBBLICA

Il veleno di Striscia Roberta è un'attrice?

BENTORNATA "Striscia la notizia". Primo, perché sì. Secondo, per l'avvio di demolizione mediatica del Grande Fratello (davanti a otto milioni di telespettatori fa un altro effetto). Primo atto di ieri: Roberta, la pierre di Milano è tutto fuorché una sconosciuta alle telecamere e all'ambiente dello spettacolo. Un po' si sapeva, ma Greggio e Iacchetti hanno scovato una puntata della Ruota della fortuna con Mike Bongiorno (del 1996) in cui lei era concorrente. E anche un servizio fotografico su un settimanale. Nessuno ha mai nascosto le entrature di Roberta nel bel mondo milanese, ma c'è differenza tra il lavorare nelle pubbliche relazioni e l' aver già percorso la strada televisiva. S'avanza il sospetto: e se Roberta fosse addirittura un' attrice, una figurante, una comparsa ingaggiata apposta?
In teoria, il regolamento del GF escludeva i concorrenti che fossero già apparsi in televisione: ma il regolamento del GF è notoriamente più elastico di un tappeto elastico (Pietro e Cristina non possono liberarsi dei microfoni per i loro presunti amplessucci, ma lo fanno lo stesso).
Greggio e Iacchetti si sono baciati appassionatamente e in pose quasi hard nella prima puntata della loro parodia (La grande suocera). E aspettando l'imminente partenza della Gialappa's su Italia 1 (forse già in settimana, con una cosa del genere Mai dire Grande Fratello) festeggiamo insieme la grande risata che forse un giorno potrà battere il GF. E soprattutto chi, a Canale 5 e dintorni, lo sta prendendo un po' troppo sul serio.
Esempio. Pochi giorni fa lo scandalo annunciato del primo contatto sessuale (forse) tra Pietro e Cristina ha mandato in fibrillazione il paese: poi Canale 5, nello spazietto di cinque minuti prima del Tg5, ha mandato in onda meno del minimo indispensabile. Ieri, nel silenzio generale, il medesimo spazio è stato occupato dalla provocazione sessuale messa in atto da Marina e Francesca, due notti fa, ai danni del pizzaiolo Salvo, quello sposato; palpate hard, con lui imbarazzatissimo ("Chissà cosa manderanno in onda". E cosa vuoi che mandino in onda, ingenuotto). Più la doccia delle due, più altri sapidi discorsi dal repertorio scelto dei dieci, che sembra abbiano vissuto finora in un mondo a parte avendo come unici riferimenti culturali il karaoke e Rocco Siffredi.
Uno spezzone, in orario protetto, infinitamente più morboso e ammiccante (e si direbbe proprio compiaciuto) del precedente che ha destato scandalo. Il guaio è che questa, in teoria, sarebbe la tv del futuro densa, anzi piena di nuovi linguaggi, e qualcuno aveva sperato che la riempissero con un gioco meno scemo.

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