|
LA REPUBBLICA "Mi sento il sadico di
turno" ROMA - Ad accudire, sorvegliare, indirizzare
Rocco, Roberta e gli altri ci sono novanta persone, qui a Cinecittà, intorno alla Casa
del Grande Fratello. La macchina produttiva che vive in una sorta di prigione parallela,
per cento giorni complessivi, seguendo turni - il giorno, la notte. Con 11
"scalettatori" che scrivono al computer tutto quanto succede nella casa e viene
ripreso dalle telecamere, 4 operatori per una lista infinita di telecamere mobili e fisse,
20 registi davanti a un muro di monitor fino a una serie di altre figure professionali,
dai montatori agli etichettatori. E ovviamente gli autori del programma, perennemente
incollati ai monitor. CORRIERE DELLA SERA LESCLUSIVA Una giornata nei corridoi che circondano la casa dello show verità di Canale 5. Con il tempo gli spiati dimenticano la presenza delle telecamere«Grande fratello», i segreti della prima visita sul set Niente copioni, ma regole che condizionano la messinscena. Tecnologia fantascientifica. Operatori giovani come i concorrenti Tutto era cominciato in maniera travolgente: arrivato sulla soglia della casa di GF, mentre ruderi di antiche scenografie romane ammoniscono che, finzione delle finzioni, tutto è finzione, sono stato spinto dentro, in un buio così nero che pareva inchiostro. Nellindistinto lavorano i cameramen, si muovono i tecnici dellaudio, si stende un apparato elettronico fantascientifico. Poi GF scosta con delicatezza una tendina e lì, a 20 centimetri da me che osservo stupito, cè Lorenzo, che si siede sempre a capotavola, da leader naturale, cè Cristina che si è appena svegliata sulle note di Tracy Chapman. Anche Francesca si è alzata da poco e si ferma incantata davanti al pappagallo (forse un omaggio a «Portobello», lultima trasmissione che in Italia ha cambiato la tv). Gli altri continuano a dormire, nonostante siano già passate le undici. Lorenzo attorciglia una tovaglia e fa secca una mosca fastidiosa. Mi verrebbe voglia di richiamare la sua attenzione, ma GF mi fulmina: sono il primo «estraneo» ad aver varcato la porta di casa, ma potrei essere anche il primo a esser cacciato via, in malo modo. Protetto dal vetro-specchio, io li vedo ma loro non vedono me. Mi muovo nei corridoi e osservo lacquario elettronico. Come gli spettatori a casa. Questo è larcano che ha scatenato tante polemiche, infiammato gli animi, fatto gridare allo scandalo. Roberta, la pierre, esce allaperto e sui bordi della piscina balla e fischietta. Poi si mette a pregare, a voce alta. Chiede la benedizione anche per quelli che stanno per cacciarla via. Ma forse adesso non la cacceranno più. Intanto Grande Fratello propone Beethoven, quello di «Arancia meccanica» di Kubrick. Mi impongo di lasciar perdere il vortice delle citazioni. Sono qui solo per guardare in faccia lo scandalo, per capire se sono giustificati tanti allarmismi, se ancora una volta la tv ha scelto dinterpretare la parte del Male. Piaccia o non piaccia, GF è una nuova frontiera della tv. Non bisogna sopravvalutarlo, ma sarebbe un errore imperdonabile sottovalutarlo, liquidarlo come tv spazzatura, come buco della serratura e basta. Più passa il tempo e più i dieci ragazzi (che presto saranno nove, e poi otto) dimenticano la presenza delle telecamere: giocano e insieme vivono unesperienza unica, che forse li segnerà per sempre. Hanno accettato perché sono narcisi (come noi) ma la noia, la stanchezza, il meccanismo delle eliminazioni livellano le apparenze. Dieci ragazzi, costretti sotto lo stesso tetto, inevitabilmente cercano momenti dintimità anche per vincere unacredine inquieta, che comincia a serpeggiare; e per vivere, per ti- rare avanti, fanno lo sforzo insensato di credere che i loro concetti racchiudano un fondo di verità (come noi). Rocco si proclama fan del presidente Ciampi e cerca di spiegare la Rivoluzione francese a Lorenzo, che non ne vuol sapere. A Salvo le discussioni danno fastidio, Francesca e Maria Antonietta ascoltano in silenzio. La novità di GF è questa: da tempo immemore, è la prima trasmissione che ha riavvicinato i giovani alla tv, che li costringe a parlare di tv. Basta leggere Auditel per scoprire il ritratto dello spettatore che gli investitori pubblicitari sognano da sempre: è un fratello che va dai 15 ai 45 anni, è di classe sociale ed economica media-superiore, ha una buona scolarità e, diciamola tutta, soldi da spendere. Non solo: con GF Internet è impazzito. Quelli di Jumpy, entusiasti, mi mostrano i grafici di frequenza: quando si aprono gli uffici, durante la pausa pranzo e prima di andare a casa, i picchi di navigazione vanno alle stelle. Per dare unidea del fenomeno, se fosse Tmc a programmare GF, risolverebbe quattro grandi problemi in un sol colpo: lidentità di rete, il business di Telecom e Stream, la valorizzazione di massa del Web (Virgilio). E tutti saremmo qui a gridare al miracolo della new economy, altro che voyeurismo. Mi spiace che nessuno curi lorto: linsalata «monta», bisognerebbe tagliarla, i finocchi andrebbero «scalzati». Roberta fa la passata di pomodori, ma non pensa a bollirla. GF segue tutto, persino i pericoli di botulismo. Cè un clima di grande civiltà che accompagna questavventura; i tecnici hanno la stessa età dei concorrenti, gli stessi problemi. Sì, certo, fanno impressione 30 telecamere, 60 microfoni, 4 box di montaggio Avid: il sogno di ogni grande regista! Per trovare giustificazioni teoriche al GF basterebbe attraversare la strada, la Tuscolana, passare da Cinecittà al Centro Sperimentale di Cinematografia e condire le sue intenzioni con citazioni di Vertov, Zavattini, Godard, Antonioni. In Italia, lautorialità suscita sempre riflessione, il resto è indecenza spicciola. GF, in fondo, non è che laltra faccia di Blob, lesaltazione della poetica del tempo morto (uno dei beni più preziosi che abbiamo perduto), la mappa di Borges estesa come esteso è il mondo. In GF non cè sceneggiatura, come qualcuno ha fatto intendere. Ci sono regole del gioco che condizionano la messinscena, scandiscono alcuni tempi, imprimono svolte. Non cè più il conduttore, sostituito da un simulacro di vita in diretta. Che sia questo un futuro della tv? |
|