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LA REPUBBLICAIl database dove scaricare la musica
gratis vince
il ricorso in appello. E guadagna tempo
Napster non chiude
concessa la proroga
La decisione accolta da un grido di gioia dei dipendenti
della società. E i 20 milioni di iscritti tornano a sperare
SAN FRANCISCO - Un urlo liberatorio che parte dai
dipendenti e come una ola si diffonde in tutta la Rete: Napster per il momento non chiude
le "trasmissioni". Lo hanno deciso due giudici federali della corte d'Appello.
E, così come all'unisono i 20 milioni di utenti che scaricano file Mp3 gratis dal
database di Napster fino ieri hanno invitato alla protesta e al boicottaggio dei prodotti
musicali tradizionali, altrettanto all'unisono partono con i festeggiamenti.
La Napster Inc ha ottenuto una proroga dell'ingiunzione di chiudere le trasmissioni entro
la mezzanotte (le ore nove italiane di sabato mattina), sentenziata dal giudice di primo
grado.
La prima sentenza aveva accolto l'istanza di un'industria discografica, che aveva
denunciato la Napster accusandola di agevolare la violazione dei diritti di autore.
In sede di appello, invece, i due giudici che componevano la nona corte hanno disatteso le
argomentazioni dell'industria discografica, la quale aveva sostenuto che l'eventuale
concessione di una proroga alla Napster avrebbe solo sortito l'effetto di aggravare in
modo pesantissimo il danno provocato dalla "violazione massiccia del diritto
d'autore".
Su un sito web, oltre 60 mila persone avevano firmato fulmineamente una petizione
elettronica, minacciando fra l'altro di non comprare più incisioni musicali fino a che
l'industria discografica non avesse ritirato la denuncia contro la Napster.
La controffensiva dei legali di Napster al primo round messo a segno dalla Ria
(l'associazione dei discografici americana) è stato un blitz rischioso e al quale in
pochi credevano. Tanto perentoria era stata la decisione del giudice distrettuale Marilyn
Hall Patel nell'ordinare l'oscuramento del sito, tanto fulminea la contromossa. Mentre gli
avvocati di parte hanno presentato un ricorso-lampo, Hank Barry, dirigente di Napster, ci
ha messo del suo. Barry ha detto in un'intervista alla Reuters, di aver invitato i circa
20 milioni di utenti affezionati al sito ad acquistare in questo fine settimana tutti gli
album dei loro gruppi preferiti, scrivere o contattare le case discografiche per
dimostrare il loro attaccamento alle band e per invitarle ad aiutare il sito a tornare in
vita.
Ma l'argomento forte sul quale si deciderà il destino non solo di Napster, ma del futuro
della musica in Rete resta quello legale. Secondo la società di San Mateo, l'attività
del sito non violerebbe il copyright poiché, in base all'audio home recording act del
1992, i file musicali verrebbero prelevati senza fini di lucro o commerciali. |
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