1980

PRIMI TELEFONI CELLULARI

 

Compaiono in Svizzera (Ericson), Finlandia (Nokia) e negli Stati Uniti (AT&T) le prime reti di telefoni cellulari, il <<telefonino>>, destinato ad avere un impressionante sviluppo. Il sistema è basato sulla suddivisione del territorio in una serie di <<celle>> ognuna con una stazione ricetrasmittente. Quando un'utente fa una chiamata utilizza uno dei canali disponibili sulla cella; spostandosi in una zona servita da un'altra cella, il sistema trasferisce automaticamente la trasmissione (<<roaming>>) su un nuovo canale della nuova cella lasciando libero il precedente per altre telefonate. 

Nel 1990 gli abbonati europei del telefono cellulare saranno 2,5 milioni e all'inizio del 1993 diventeranno sei milioni. Nel 1991 verrà lanciato il sistema pan-europeo di telefonia mobile, detto GSM, che utilizza la tecnologia digitale nelle trasmissioni. A differenza dei telefoni cellulari analogici tradizionali, il GSM si basa sul concetto che la vera mobilità non è data tanto dall'apparecchio quanto da una tessera a microprocessore, che contiene i dati identificativi dell'utente e il suo codice personale. Inserendo la tesserina in un telefono qualunque (anche non il proprio) e componendo un codice il terminale viene abilitato; il sistema riconosce l'utente e addebiterà la chiamata al possessore della tessera.