La situazione in Italia

L'Italia; come è noto, ebbe un decollo industriale tardivo verso la fine dell'ottocento.   I motivi del ritardo sono molteplici; uno dei principali si può ricondurre alla organizzazione bancaria del paese, inadeguata e mal gestita. Infatti solo nel 1894 venne finalmente creata la Banca d'Italia e, in seguito, vennero fondate banche, che si dedicarono al finanziamento industriale. La costruzione di ferrovie e strade era ormai a buon punto, e la mancanza di carbone venne ammortizzata dall'elettricità, che ebbe un grande successo  in Italia. L'avventura dell'elettricità iniziò nel 1884 con l 'inaugurazione a Milano del primo impianto elettrico europeo, e continuò senza soste, con imprese del calibro della Edison, della SADE, della SIP. Molte furono le imprese automobilistiche che vennero fondate: la Fiat nel 1899;l'Alfa nel 1907, la Lancia nel 1910. Moto, biciclette, navi in ferro , locomotive, macchinari vari, poi aerei; si costruì di tutto nel campo della meccanica, mentre più indietro si rimase nel settore chimico, dove il decollo italiano avvenne nel secondo decennio del novecento.Se, quindi, non possiamo dire che l'Italia sia rimasta tagliata fuori dagli sviluppi internazionali della seconda rivoluzione industriale, va però segnalato che non tutto il paese venne coinvolto da questo processo, ma solo il triangolo industriale (Torino, Milano; Genova). Si sarebbe dovuto aspettare il secondo dopoguerra perchè il nord-est-centro del paese si industrializzasse, ed il sud iniziasse a trasformare il suo volto esclusivamente agricolo. Inoltre, la dimensione delle imprese italiane, anche nei settori più di punta, rimase sempre troppo piccola per poter reggere bene la competizione internazionale.                                                                 

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