CONGREGAZIONE FIGLIE DI SAN GIUSEPPE DI GENONI


  

 

MONS. Alberto Emanuele Marongiu Nurra

 

Nato a Bessude il 28.3.1794 e morto a Cagliari il 12.9.1866.

Figlio di Diego Marongiu (giureconsulto) e di Nicoletta Nurra, di antica nobiltà (il casato risale al 1443), studiò dapprima sotto la guida del gesuita F. Carboni, poi frequentò l’Università di Sassari dove si laureò in diritto canonico e civile.

Fu ordinato sacerdote nel 1819.

Divenne bibliotecario dell’Accademia di Superga a Torino; tornato a Sassari fu nominato nel 1825 canonico, poi vicario e, otto anni dopo, vicario generale della cattedrale.

Nel 1842 divenne arcivescovo di Cagliari.

Aveva intanto dato vita nella sua casa a un salotto letterario, fondando l’“Accademia filologica”; per questa e per altre sue attività non direttamente inerenti al suo apostolato, fu sospettato dal Viceré Villamarina di dare inizio a una lega di vescovi contro il potere temporale.

Carlo Alberto, pur non dando credito all’accusa, non dubitava che egli «fosse l’anima di una partito puro sardo che avesse tendenza di opposizione anzi di indipendenza».

A fugare ogni sospetto sul suo conto valse l’appoggio dato nel 1847 alla fusione dell’Isola col Piemonte.

Non furono pochi tuttavia i contrasti con l’autorità statale, specie a proposito dell’abolizione delle decime, di altri privilegi e del foro ecclesiastico.

Contro di lui si levò l’“Indicatore sardo”, organo governativo, e il “Risorgimento”, giornale di Cavour.

A conclusione di queste polemiche, il Marongiu Nurra fu privato della sua carica e andò esule a Civitavecchia, poi a Roma.

Poté tornare a Cagliari solo il 1 marzo 1866.

 


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