lunedì 3 febbraio 2003
Nico Garrone
Quando il
Teatro delle Ariette parte in tournée con il suo pulmino, carica ortaggi,
salumi, formaggi da distribuire ai convitati-spettatori.Tutti prodotti genuini,
del loro casale con terreno grande “come quattro campi di calcio” vicino a Bologna.
In quel casale abbandonato dai genitori di Stefano Pasquini, uno dei tre fondatori
del gruppo con Paola Berselli e Maurizio Ferraresi, le Ariette sono arrivate
nell’89, reduci da esperienze sessantottine e di teatro ragazzi, decisi a tagliare
i ponti con il passato. Ma poi la voglia di raccontare quella loro esperienza
con lavori allestiti in forma di incontro conviviale nelle case dei vicini o
nel loro Deposito Attrezzi li ha portati a inventare una particolarissima forma
di teatro povero e “campesino”. Il loro ultimo lavoro, Teatro di terra, è
un impasto tra la veglia campestre e un music-hall fiabesco nella baraccopoli
di Miracolo a Milano. Seduti a semicerchio intorno a una piccola pedana di zolle,
dietro tavolini fatti con cassette ortofrutticole, si ascolta mangiando la storia
delle Ariette raccontata da Stefano Pasquini, un affabulatore concreto e aereo,
di una semplicità profonda come il Cantico delle Creature. E, mentre
la polenta cresce, i “numeri”, canzoni, schegge di vita e di teatro, interpretate
da Maurizio Ferraresi e Paola Berselli, uno scricciolo commovente come Edith
Piaf, si susseguono. Fino al termine della cena. Ma lo spettacolo continua anche
dopo, nel cuore di chi ha condiviso quel cibo.