• Nota biografica


  • La collaborazione tra Umberto Fiori (Sarzana 1949) e Tommaso Leddi (Milano 1955) inizia nel 1973, quando entrambi entrano a far parte -rispettivamente come cantante e come polistrumentista- degli Stormy Six, uno dei gruppi "storici" (insieme agli Area, alla PFM, al Canzoniere del Lazio) del rock progressivo italiano. Da allora i due firmano insieme la maggioranza dei testi e delle musiche di una nutrita serie di LP, tra i quali ricordiamo Un biglietto del tram, L'apprendista, Macchina maccheronica (premio della critica discografica tedesca nel 1980) e Al volo. A loro si devono canzoni come Stalingrado e Dante Di Nanni, divenute patrimonio di un'intera generazione. Dopo lo scioglimento del gruppo nel 1983, Leddi ha composto musiche per il cinema e per il teatro (Teatro Uomo, Teatro Verticale, Teatro dell'Elfo, Pier Lombardo, Teatro del Buratto), ha collaborato con i Gang e con Paolo Rossi e ha pubblicato un disco di computer music (Algoritmo ballabile); Fiori ha scritto articoli e saggi di argomento musicale e letterario (alcuni proprio su Loi), numerosi testi per musica (l'ultimo è il libretto per un'opera di Luca Francesconi, Ballata, che andrà in scena al Théatre La Monnaie di Bruxelles nel 2000) e si è dedicato soprattutto alla poesia, pubblicando quattro libri (Case, Esempi, Chiarimenti e Tutti). Le canzoni di Vòltess nascono dalla comune ammirazione per la poesia di Franco Loi.



    Franco Loi nasce a Genova nel 1930, da padre cagliaritano e madre di Colorno (Parma). Nel 1937 si trasferisce con la famiglia a Milano, nel popolare quartiere di Casoretto. A 14 anni lavora come apprendista ceramista, poi allo Scalo Merci della Stazione Centrale fino al 1955. Intanto frequenta i corsi serali e si diploma in ragioneria. Più tardi lavorerà alla Rinascente e infine alla Mondadori. Fin da ragazzo milita nella FGCI, dalla quale esce nel 1962 per avvicinarsi alla nascente sinistra extraparlamentare. In quegli stessi anni si accosta al teatro ("Nuova Scena"). A scrivere poesie comincia nel 1965, ma solo nel 1971, grazie all'interessamento di Vittorio Sereni, pubblica i primi testi su "Nuovi Argomenti". Nel 1972 vengono anticipate sull'"Almanacco dello Specchio" Mondadori alcune parti di Stròlegh, il libro che nel 1975 lo fa salutare da critici come Franco Fortini, Dante Isella, Giovanni Giudici, Pier Vincenzo Mengaldo, come una delle voci di maggior rilievo della scena poetica italiana. Ha pubblicato: I cart (1973), Poesie d'amore (1974), Stròlegh (1975), Teater (1978), L'angel (prima parte,1981), L'aria (1981), Lünn (1982), Bach (1986), Liber (1988), Memoria (1991), Umber (1992), L'angel (versione definitiva, 1994), Verna (1997), Album di famiglia (1998), Amur del temp (1999).









    Pagina editata da Tommaso Leddi:


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    Last updated: 11.5.2000