Nuraghe Nicola Calta


Il nuraghe Nicola Calta fa parte di un piccolo insediamento abitativo dell’età del bronzo. Il suo nome deriva dall’omonima località che si trova poco distante. Sulle altura che sovrastano il lato destro del fiume Liscia sui confini occidentali del comune di Arzachena: Su questo lato le rocce a strapiombo e piccoli tratti murati di supporto lo rendevano inaccessibile. Dalla parte opposta una muraglia, ora quasi totalmente distrutta, seguiva i contorni meno ripidi dell’altura racchiudendo in una spazio allungato orientato sull’asse N.E.-S.O. alcuni tafoni e forse qualche capanna nei quali si svolgevano le attività quotidiane legate alla caccia e all’allevamento. Il nuraghe sovrastava di qualche metro il tancato sottostante e occupa la parte settentrionale dell’insediamento, Ha una forma tronco conica ed è di piccole dimensioni: Della sua originaria elevazione resistono ancora al tempo dieci filari regolari di pietre ben squadrate di piccole dimensioni. Presenta un ingresso occultato dal crollo stranamente rivolto ad occidente, una soluzione resa necessaria dalla morfologia e dalla ristrettezza della roccia di base. Era comunque protetto dai venti forti di quel quadrante da una muratura che tangeva l’edificio alla sinistra dell’ingresso. Nella parte interna ripiena di materiali si intravede uno stretto corridoio e immediatamente a sinistra una cella. La camera interna a pianta circolare non presenta apparentemente altri artifici costruttivi. In origine il nuraghe era la parte più significativa dell’insediamento con compiti di controllo del territorio e soprattutto del corso del fiume Liscia, coadiuvato in questa funzione dagli altri nuraghi vicini: il Lughia, Murtaccia, Masconi e da altri dei quali rimane solo il toponimo. In tutta la zona sono presenti numerosi tafoni di varia grandezza utilizzati dall’uomo per scopi abitativi e sepolcrali. All’interno resti di scheletri e ceramici indicano una lunghissima frequentazione interrotta solo da qualche decennio.