Lo Stagno Saloni

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L E G E N D A


GLI ANIMALI

Gli invertebrati
Nell'acqua ed ai bordi delle zone allagate dello stagno è molto facile osservare una miriade di piccoli insetti ed altri animaletti che si sono perfettamente adattati alla vita acquatica. I più appariscenti sono senz'altro le libellule che popolano le acque durante lo stadio giovanile ed il cielo nelle eleganti livree da adulti
Sono comuni altri insetti come gli efemerotteri, dalla brevissima vita, ed i tricotteri, che allo stadio larvale vivono sott'acqua in astucci dalle forme bizzarre. Sott'acqua vivono anche coleotteri, scorpioni e cimici d'acqua, mentre sulla superficie pattinano le leggiadre idrometre. Sulle foglie sommerse delle tife vivono piccoli molluschi dalla conchiglia a spirale: le limnee. Delle poche specie rimaste di sanguisuga va ricordata la Hertobdella che parassita le testuggini di fiume.

I pesci
Sono diffuse diverse specie di muggini, che trovano nelle produttive acque della palude il cibo adatto. L'ambiente è altresì ideale per un'altra specie che si è perfettamente adattata al fondo fangoso ed alle acque torbide: la tinca. Anche le anguille che qui raggiungono dimensioni notevoli sono da sempre oggetto di pesca da parte degli abitanti della zona oltre che fornire una valida risorsa alimentare per tutti gli animali che si nutrono abitualmente di pesce: falco pescatore, martin pescatore e aironi.
Introdotta dall'uomo verso la fine dagli anni cinquanta per limitare la crescita delle larve di zanzara, la gambusia è un piccolo pesce che può essere facilmente osservato ai bordi dello stagno dove le acque basse brulicano del suo cibo preferito.

Gli anfibi

Le acque calme e ricche di vita della palude costituiscono l'habitat elettivo per due specie di anfibi di particolare pregio dal punto di vista naturalistico: la raganella e il discoglosso sardo, entrambe localizzate nelle isole del Tirreno. Una specie più comune è il rospo smeraldino. Il ruolo svolto da questi animali nell'ambito dell'ecosistema è senz'altro notevole in quanto, oltre a limitare alcune specie vegetali ed animali, essi vengono predati in tutte le loro fasi di sviluppo (dalle uova agli adulti) da una miriade di altri abitanti dello stagno e sono pertanto un importante anello della rete alimentare.



I rettili

I rettili sono rappresentati tra gli altri da alcune specie particolarmente protette: natrice, testuggine marginata e testuggine di fiume (Emys orbicularis). Quest'ultima pur essendo ampiamente diffusa in tutta la Sardegna è molto rara nel resto d'Italia e non presenta mai, ad eccezione dello stagno di Salone, popolazioni molto numerose. Sono infatti state osservate concentrazioni di oltre 30 esemplari in un'area di 10 mq. In primavera piccoli gruppi di Emys sostano sulle rive degli isolotti di canne e tife al centro della palude pronte a tuffarsi in acqua al minimo accenno di pericolo. E’ abbastanza comune la predazione di piccoli esemplari di emys da parte di aironi e bisce d'acqua. La testuggine di fiume si nutre prevalentemente di invertebrati acquatici e di piccoli pesci che cattura dopo aver atteso pazientemente nascosta nel fango o tra la vegetazione sommersa.
Questo animale come tutti i rettili è fornito di polmoni per la respirazione e perciò è costretto a lunghe apnee per rimanere sott'acqua: ha però una grande particolarità costituita dalla possibilità di assorbire ossigeno direttamente dall'acqua attraverso alcune pieghe della pelle collocate nella parte posteriore del corpo. La natrice (Natrix maura) è una biscia d'acqua che si nutre attivamente di rospi
e raganelle, ma che non disdegna anche uova e pulcini di uccelli di palude. E’ innocuo per l'uomo, ma se disturbato si difende in modo singolare: si gira sul dorso e mette in mostra il ventre colorato. Se ciò non basta, spruzza dalla cloaca una sostanza dal forte odore di muschio che ha l'effetto di scoraggiare definitivamente l'eventuale predatore.

I mammiferi
La protezione dell'area circostante lo stagno di Saloni dall'attività venatoria sin dagli anni '70 ha avuto come conseguenza più immediata un aumento della popolazione di cinghiali. Per questo salone attualmente costituisce uno
dei più importanti siti di dispersione di questi prolifici animali. E' facile osservarne qualche esemplare di grandi dimensioni, al tramonto o all'alba, mentre grufola con avidità lungo le sponde fangose della palude, alla ricerca di radici, uova di uccelli, piccoli roditori. A volte i cinghiali utilizzano il fusto degli eucalipti per grattarsi e liberare il manto dai parassiti. Molto più difficile è l'incontro con un altro mammifero, la martora, appartenente alla famiglia dei mustelidi. In periodi di grande siccità però è stata vista più volte catturare piccoli pesci intrappolati nelle pozzanghere residue dello stagno ed arrampicarsi su una roccia per consumare con tranquillità la preda. Un altro instancabile predatore è la volpe. Nonostante le sue abitudini crepuscolari, la si può vedere anche di giorno mentre si crogiola al sole su una roccia o mentre saltella su un prato a caccia di cavallette (zililibriccu in gallurese e zilibricchendi è il verbo che al gerundio indica questa curiosa attività della volpe). Attorno allo stagno di Salone si possono osservare anche il riccio, il topo quercino, il topo campagnolo ed il piccolissimo Mustiolo.


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