Con la sua grande intuizione
riuscì a delineare il territorio e lo sviluppo legato alla civiltà della Cultura
di Arzachena, successivamente gli specialisti della materia confermarono le
sue teorie e intuizioni. I suoi studi e le ricerche per la curiosità di sapere
se nella piana e nelle colline di Arzachena i protosardi avevano dimorato nei
tafoni, coltivato e cacciato. Sorretto da un’incredibile determinazione,
contro le malelingue che lo ritenevano pazzo ed eccentrico, fece la sua prima
scoperta nello stazzo di Li Casacci, un dolmen di età neolitica. Un anno
dopo, in localita' Li Muri il primo giugno del 1939 osservando delle
sottili lastre granitiche semiaffioranti dal terreno e simmetricamente disposte,
ordinò il decespugliamento del campo e i primi scavi: trovò vari frammenti
litici e una necropoli dell’età della pietra. I più amano ricordarlo come
uomo che cerca la consapevolezza delle proprie origini, mentre percorre gli
stazzi indagando e svelando, per la nostra conoscenza, le tracce degli uomini
che da cinquemila anni hanno popolato con discrezione il territorio di Arzachena. |