La Storia


MICHELE RUZITTU
Ogni comunità elegge a cittadino ideale un uomo che nel presente o nel passato assolva o abbia assolto nell’immaginario collettivo l’immagine dell’uomo giusto. Michele Ruzittu autentico principe umile semplice ed altruista rappresenta per Arzachena un esempio di cittadino che ha inteso la politica come servizio per il benessere di tutti. Suo il merito dell’autonomia amministrativa conquistata nel 1921/1922, si impegno anche economicamente per l’istituzione delle scuole rurali, molti preferiscono ricordarlo come precursore della moderna archeologia identificando nel territorio arzachenese, pur non essendo uno specialista, ripari sottoroccia, circoli funerari, nuraghi, tombe di giganti, tracce della viabilita' romana e possibili insediamenti dell’epoca.


Con la sua grande intuizione riuscì a delineare il territorio e lo sviluppo legato alla civiltà della Cultura di Arzachena, successivamente gli specialisti della materia confermarono le sue teorie e intuizioni. I suoi studi e le ricerche per la curiosità di sapere se nella piana e nelle colline di Arzachena i protosardi avevano dimorato nei tafoni, coltivato e cacciato. Sorretto da un’incredibile determinazione, contro le malelingue che lo ritenevano pazzo ed eccentrico, fece la sua prima scoperta nello stazzo di Li Casacci, un dolmen di età neolitica. Un anno dopo, in localita' Li Muri il primo giugno del 1939 osservando delle sottili lastre granitiche semiaffioranti dal terreno e simmetricamente disposte, ordinò il decespugliamento del campo e i primi scavi: trovò vari frammenti litici e una necropoli dell’età della pietra. I più amano ricordarlo come uomo che cerca la consapevolezza delle proprie origini, mentre percorre gli stazzi indagando e svelando, per la nostra conoscenza, le tracce degli uomini che da cinquemila anni hanno popolato con discrezione il territorio di Arzachena.


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