PIANO STRUTTURALE COMUNALE

 PETILIA POLICASTRO  (KR)

Osservazioni, Proposte, Valutazioni

Premessa

Abusivismo Edilizio

Valorizzazione del territorio e Parco Nazionale della Sila

 Parchi Pubblici e Territoriali

Elettrosmog

Le Acque

 

 

Premessa

Il Circolo Legambiente di Petilia Policastro partecipa alla Conferenza di Pianificazione, contribuendo alla  formazione del Piano Strutturale Comunale, così come prescritto dalla  Legge Regionale del 16 aprile 2002, N.19 – norme per la tutela, governo e uso del territorio- . La presente nota nasce dopo un’attenta lettura del “Documento preliminare”; poiché sono assenti in tale documento alcuni aspetti di dettaglio, elaborati grafici, il circolo si riserva di esprimere ulteriori osservazioni nella fase di pubblicazione del P.S.C. La Legge Urbanistica della Calabria, deliberata dopo un iter lungo e travagliato, ha  introdotto importanti aspetti innovativi a cui si deve attenere il P.S.C.: definisce una pianificazione territoriale che si deve basare sul principio generale della “sostenibilità ambientale dello sviluppo” e ha tra le finalità: “un uso appropriato delle risorse ambientali, naturali, territoriali e storico culturali” (art. 1 “oggetto della legge”). Dopo una lunga attesa, quasi un trentennio, anche Petilia Policastro, come gli altri Comuni contermini, potrà avere l’auspicato Piano Regolatore Comunale, oggi definito dalla nuova legge: “Piano Strutturale Comunale”.  Una domanda che è ricorrente nella cittadinanza: “Ha ancora senso il piano regolatore, dopo il dilagare dell’abusivismo edilizio che dagli anni ’70 ha portato ad un saccheggio del territorio, ad un abnorme consumo di suolo e di risorse economiche ?  Certamente si, se la scelta pianificatoria, che nascerà anche grazie all’apporto delle forze economiche – sociali, sarà in grado di dare una prospettiva di sviluppo ad un territorio in cui è ripresa con drammaticità l‘emorragia dell’emigrazione e il continuo depauperamento delle risorse ambientali. (indietro)

 Osservazioni, proposte, valutazioni

 1.      Abusivismo Edilizio

Lo spinoso problema dell’abusivismo già oggetto del P.S.C., che sarà approfondito attraverso un “Programma di recupero degli insediamenti abusivi” (P.R.A.), dovrà attenersi agli obiettivi generali della Pianificazione Territoriale Urbanistica (art. 3 della L.R. n.19/2002):

·         Promuovere un ordinato sviluppo del territorio

·         Migliorare la qualità della vita e la salubrità degli insediamenti urbani

·         Ridurre e mitigare l’impatto degli insediamenti sui sistemi naturali e ambientali

·         Promuovere e la salvaguardia, la valorizzazione ed il miglioramento delle qualità ambientali

·         Prevedere l’utilizzazione di nuovo territorio solo quando non sussistano alternative derivanti dalla sostituzione dei tessuti insediativi esistenti, ovvero dalla loro riorganizzazione e riqualificazione

Inoltre nell’individuazione delle aree soggette al P.R.A. si dovrà tener conto del seguente principio fondamentale (art.36, comm.2, lett. b, della L.R. n.19/2002):

·         Rispettare gli interessi di carattere storico, artistico, archeologico, paesistico, ambientale, idrogeologico

Quindi un’attenzione particolare nell’azione di risanamento per tutte quelle aree sottoposte a vincolo: storico-artistico, ambientale (D.L. n.490/99), idrogeologico, al Piano di Assetto Idrogeologico, siti di importanza comunitaria, non risparmiate dall’abusivismo che in diversi  casi ha interessato suoli demaniali. Un primo intervento di riqualificazione del territorio urbano dovrà partire dalla “salvaguardia dei pochi spazi urbani rimasti  inedificati e destinarli a verde” (criteri indicati dal Consiglio Comunale delib. n.31/96). Importante sarà la tutela e il recupero del centro storico, anche come luogo  e risorsa di valore testimoniale, caratterizzato in questi ultimi anni da un progressivo degrado e spopolamento. Il recupero degli insediamenti abusivi e del centro storico potrebbe soddisfare le esigenze abitative per il prossimo decennio, senza dover oggi individuare nuove aree di espansione edilizia. Ci appare eccessivo il fabbisogno abitativo di n.656 nuove costruzioni quando si assiste ad un netto declino della popolazione e allo scempio degli “scheletri di mattoni”. (indietro)

2.      Valorizzazione economica del territorio di Petilia Policastro legata alla presenza dell’area protetta del Parco Nazionale della Sila

La presenza del Parco Nazionale della Sila costituisce un’occasione di sviluppo , forse “unica”, per il territorio di Petilia Policastro. Pertanto occorre offrire soluzioni alternative a quelle tradizionali legate essenzialmente ad insediamenti residenziali (è provata l’inutilità delle seconde case, incapaci di generare un apporto all’economia locale) o ad esempio ad impianti di risalita ad alto impatto ambientale, non compatibili  con l’esistenza di un’area protetta. Giudichiamo positivamente che il P.S.C. abbia recepito le linee fondamentali del PIT “12 Sila Crotonese”, per uno sviluppo ecocompatibile e per la valorizzazione ed il rilancio dei prodotti locali agricoli e zootecnici. A tali linee guida si dovrebbe attenere il Parco della Neve individuato in località Principe, dar spazio allo sci di fondo utilizzando i tracciati dell’ex ferrovia della SO.FO.ME.. Il circolo Legambiente di Petilia  da diversi anni promuove per il nostro territorio un turismo naturalistico - scolastico. Ricordiamo il progetto per la realizzazione di un Centro di Educazione Ambientale – Centro Visitatori, proposto nel 1999 all’Amministrazione Comunale, recuperando la ex caserma forestale sita nel Villaggio Principe; il progetto di un campo estivo naturalistico per gli studenti alla S.Spina. Inoltre riteniamo importante la valorizzazione dell’area di Vaccarizzo, indicata da anni come “porta del parco”, con strutture ricettive, centro di accoglienza per i visitatori, anche attraverso la realizzazione di un orto botanico nell’area della caserma forestale. Infine, noi chiediamo che le aree montane  escluse nel corso della perimetrazione del Parco Nazionale della Sila siano indicate come possibili aree di ampliamento del Parco.  (indietro)

3.      Parchi Pubblici e Territoriali

Si coglie favorevolmente la volontà di dotare il nostro Comune di due parchi pubblici territoriali:

·         Il Parco fluviale del Soleo – Tacina, che sarà accolto favorevolmente da tutti coloro: cittadini, associazioni, enti,  che hanno come principale interesse la tutela e la valorizzazione dell’ambiente fluviale, anche attraverso la costituzione di una associazione per il Parco Fluviale.

·         Parco della Neve a Principe, v.s.

Il circolo propone un ulteriore parco:

Il Parco delle Grotte Basiliane di San Demetrio, per la loro importanza storico-religiosa, geomorfologica-paesaggistica.

 

 Tutela di altre aree di valore paesaggistico –ambientale

Non intendiamo fornire un elenco, anche perché sarebbe incompleto, ma intendiamo indicarne solo alcune che necessitano di una maggiore tutela, alcune sono già vincolate:

L’area di Giardino
Zona della “Punta della serpe”
Il torrente Cropa
Le grotte carsiche di “Cerratuddu”
I pini secolari del Vill. Principe (individuando un’ampia fascia di rispetto)
I castagni secolari di Musco-Ferro             (indietro)

   5. Elettrosmog

Sin dal 1998 il nostro circolo ha condotto una battaglia per impedire inizialmente l’installazione e successivamente per la rimozione dell’antenna TIM di loc. Canalette. Pertanto si chiede di individuare nel P.S.C. aree idonee per l’installazione di antenne per telefonia mobile, che siano al di fuori dei centri abitati  e dai luoghi di particolare pregio ambientale-paesaggistico. (indietro)

     6. Le Acque

La Legge Urbanistica della Calabria ha introdotto nell’ambito della pianificazione urbanistica il concetto di “Valutazione di sostenibilità e di impatto ambientale” da realizzarsi  anche attraverso una verifica di compatibilità  che accerti che gli usi  e le trasformazioni del territorio siano compatibili con i sistemi naturalistico-ambientali, insediativi e relazionali. Tale verifica trova applicazione nelle modalità d’intervento della pianificazione strutturale ed operativa ed è rivolta tra l’altro a “perseguire la sostenibilità degli interventi antropici rispetto alla quantità e qualità delle acque superficiali e sotterranee, alla criticità idraulica del territorio ed all’approvvigionamento idrico, alla capacità di smaltimento dei reflui , ai fenomeni di dissesto idrogeologico e di instabilità geologica, alla riduzione ed alla prevenzione  del rischio sismico, al risparmio e all’uso ottimale delle risorse energetiche e delle fonti rinnovabili” (art.10,comma 2, lett. a, L.R. n.19/2002). Una valutazione “preventiva” della sostenibilità ambientale, nel rispetto della normativa dell’Unione Europea e della Repubblica. Un articolo che trova applicazione in tutti quei processi di trasformazione che potrebbero comportare un uso non sostenibile del territorio. La nostra associazione ha condotto una lunga battaglia contro un progetto “non sostenibile”: il progetto Enel –Soleo, che da un ventennio minaccia di alterare definitivamente non solo l’assetto idrogeologico – ambientale del territorio, ma di pregiudicare la perdita di una risorsa idrica preziosa per il suo uso plurimo. Chiediamo che nel P.S.C., nelle sue linee di indirizzo, sia esclusa ogni possibilità di derivazione delle acque del fiume Soleo e dei suoi affluenti, un fiume che per il suo valore ambientale è stato inserito nei siti di interesse comunitario.  (indietro)

Petilia Policastro,  08 / 08 / 2002          Per il Consiglio Direttivo

                                                                             Il Presidente                                                                                      Prof.  Luigi Concio