DISALVEI E POTERE
 
L'assessore Ettore Racchelli ha una cocciutaggine contro cui non ci sono rimedi. Ha deciso che l'unico modo per impedire che il Toce esondi è quello di dragarne i fondali, e nessuno e niente gli farà cambiare idea. Purtroppo ha anche un grosso potere, in grado di trasformare molti capitoli di idrologia e idrogeologia in coriandoli. Qui sotto è trascritta una cronaca, da due articoli de La Stampa del 5 e 6 aprile 01. (Osservare con attenzione la brillante e preoccupante soluzione economica trovata: le imprese saranno pagate in natura, come ai bei tempi dei baratti! Chi più scava, più guadagna...). Amelia Alberti

Oggi per i disalvei
Sopralluogo in elicottero lungo il Toce

DOMODOSSOLA. L’assessore regionale Ettore Racchelli effettuerà oggi un sopralluogo in elicottero lungo il corso del fiume Toce, dalla foce nel lago Maggiore fino a Crevola, per verificare lo stato dei depositi alluvionali e coordinare con i Comuni interessati interventi di disalveo e opere di sicurezza. Alla ricognizione aerea parteciperanno un funzionario del Magistrato del Po e il direttore regionale della difesa del suolo, Pietro Telesca. Subito dopo l’alluvione, era stato proprio Racchelli a sollevare la questione dei disalvei. «Il disastro dovuto all’esondazione dei fiumi piemontesi- aveva dichiarato- non avrebbe raggiunto proporzioni catastrofiche se si fosse data per tempo ai Comuni la possibilità di provvedere al dragaggio degli alvei, senza dover attendere complesse procedure burocratiche». Subito dopo il sopralluogo, alle 15,30 un incontro con i sindaci e gli amministratori della zona nella sede della Comunità Montana di via Romita.
 
Venerdì 6 Aprile 2001
Racchelli: «Cinque punti critici sul Toce»
Disalvei, via libera ai sindaci

DOMODOSSOLA
Via libera ai sindaci per la rimozione dei detriti nei punti più pericolosi del fiume Toce, quelli che necessitano di opere immediate per scongiurare ulteriori guasti in caso di nuovi eventi alluvionali. D’intesa con il Magistrato del Po e l’autorità di bacino, ora gli amministratori dei Comuni interessati potranno attuare interventi mirati che comportano rimozioni di materiale inferiori ai 15 mila metri cubi. I lavori verrebbero pagati con la formula della compensazione, stimando caso per caso il valore dell’inerte asportabile.
E’ quanto emerso dalla riunione che si è svolta ieri pomeriggio nella sede della Comunità montana Valle Ossola in via Romita. All’incontro, convocato dall’assessore regionale al Turismo Ettore Racchelli dopo un sorvolo in elicottero sul Toce con il diregente del Magistato del Po a Parma, ing. Francesco Cerchia e il presidente delle Comunità montana Pierleonardo Zaccheo, sono intervenuti sindaci e amministratori dell’Ossola e del Verbano, gli ingegneri Pietro Telesca, direttore regionale per la difesa del suolo e Antonio Arena, capo del settore operativo del Magistrato del Po a Pavia. In due ore di confronto sono stati affrontati aspetti tecnici, legislativi e burocatrici legati al riassetto idrogeologico.
«Un incontro proficuo - ha commentato l’assessore Racchelli - voluto proprio in momento di calma del fiume per un’analisi della situazione e delle prospettive di operatività in attesa degli interventi strutturali. Durante il sorvolo abbiamo rilevato almeno quattro o cinque punti di criticità lungo l’asta del Toce: alla foce e al Piano Grande di Verbania, all’altezza di Mergozzo e a Pieve Vergonte. Era quindi importante far sapere ai sindaci le possibilità di intervento». Soddisfatto anche il presidente Zaccheo: «Un momento prezioso di confronto anche per noi amministratori. Ci ha permesso di iniziare un tipo di lavoro anche alla luce delle competenze che verranno attribuite agli enti locali con la legge 44».