TERRITORI A RISCHIO IDROGEOLOGICO

Prevenzione, competenze e interventi

Convegno organizzato a Domodossola il 19.04.01 dall’ITCG L. Einaudi

con la Regione Piemonte e la Comunità Montana Valle Ossola

 

"…La difesa del suolo dai processi di instabilità naturale può intendersi come politica del territorio che affronti in modo integrato il problema. Una politica del territorio che ponga obiettivi di lungo termine per contenere il rischio idrogeologico a livelli sostenibili, che operi sua sul fronte della previsione, identificando le zone critiche, gli insediamenti da evitare, quelli da proteggere, quelli da far, sia sul fronte della prevenzione, predisponendo misure tecniche per la tutela della sicurezza pubblica e la salvaguardia del patrimonio collettivo. La giornata di colloqui vuol essere un momento di aggiornamento e riflessione a partire dalle esperienze avutesi con la recente alluvione."

Con queste parole di accompagnamento si è aperto il Convegno organizzato dall’Istituto tecnico per geometri di Domodossola, cui va tutta la nostra gratitudine, per essere stato l’unico momento di informazione e di confronto su una tematica così rilevante, in tanti anni di alluvioni, frane e disastri nel VCO.

Le relazioni sono state tenute da G. Ben, geologo della Regione Piemonte, che ha illustrato gli slides di una dispensa sul tema della prevenzione; da I. Isoli, geologo professionista che opera nel territorio del VCO e del Novarese, che ha riassunto la storia delle ultime piene del Toce, con riferimenti all’evoluzione geologica e storica del territorio; da A. Pirocchi, geologo, che ha ripercorso alcune storie di laghi nati da frane di sbarramento; da S. Menoni, del Politecnico di Milano, che ha presentato la sintesi di un lavoro di ricerca sul contributo della Pianificazione territoriale, intesa in senso lato, all’approccio sistematico ai problemi di rischio. Aveva aperto i lavori P. Zaccheo, presidente della Comunità Montana; li ha conclusi M. Magri, preside dell’ITCG. Ha coordinato R. Zedda, insegnante. Assente per malessere il geologo della Provincia VCO, M. Coluccino, che avrebbe dovuto aggiornare sulle frane di Ceppo Morelli e di Bognanco.

L’incontro, volutamente tenuto su toni tecnici, non è entrato nel merito delle scelte che gli Amministratori stanno promuovendo a livello regionale e locale per impostare una politica del territorio, che tenga conto della sua fragilità e delle conseguenze che l’intensificarsi dei fenomeni "catastrofici" porta con sé.

Personalmente ho richiamato l’attenzione sull’effetto serra e sulle sue cause ed effetti, trovando un debole riscontro nei tecnici-relatori, i quali preferiscono, nel dubbio, affidarsi a modelli consolidati di modifiche climatiche tradizionali (cicli geologici) piuttosto che a modelli nuovi, che implicano scelte amministrative sgradite a molti e in contrasto con ipotesi di sviluppo senza limiti.

Amelia Alberti