ALL’ASSESSORE PROV.LE ALL’AMBIENTE
ing. A. Zacchera
e p.c.
AL SINDACO DI VERBANIA
AI CAPIGRUPPO CONSILIARI
AL PREFETTO DI VERBANIA
Oggetto: SUA LETTERA "RINNOVO AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO PER LA ACETATI S.P.A.", INDIRIZZATA AD ACETATI E P.C. AL SINDACO DI VERBANIA E AI CAPIGRUPPO CONSILIARI. CONSIDERAZIONI.
Ci è pervenuta copia della sua lettera dello scorso mese di giugno, con la quale lei interviene autorevolmente nella diatriba sullo scarico a lago dei reflui liquidi degli impianti di Acetati s.p.a. di Verbania, che attualmente la ditta effettua in regime di concessione scaduta.
La sua lettera affronta due punti nodali della questione, sulla quale eravamo già intervenuti negli anni passati:
In base a quanto si legge nella lettera richiamata, si può affermare che, a fianco di una città che depura diligentemente i propri liquami domestici, esiste un’altra città equivalente che li scarica a lago praticamente non depurati, approfittando della possibilità di diluire i propri reflui concentrati (circa 60/80 mc/ora) con le acque di raffreddamento degli impianti (circa 1500 mc/ora), in questo modo facendo rientrare la composizione dello scarico finale nei limiti tabellari imposti dalla legge Merli, prima, e dalla legge 152/99, in seguito.
Noi riteniamo che, come forma di rispetto e di gratitudine nei confronti del territorio ospitante, Acetati avrebbe da subito dovuto gestire i propri reflui in modo da non aggiungere sostanze inquinanti al lago, seppure in presenza di una legge (la Merli) che molto concedeva sul punto.
Recentemente abbiamo reso noto anche a mezzo stampa che tra le sostanze trattate nel ciclo produttivo di Acetati c’è anche una sostanza notoriamente cancerogena, la formaldeide. Se essa fosse presente negli scarichi, e se fossero presenti altre sostanze tra quelle previste nella tab. 5 della legge 152/99, con i recenti aggiornamenti della legge stessa (DL 258/00, art. 14, c. 5) a nostro avviso la Provincia dovrebbe avere gli strumenti legali per obbligare l’azienda a non diluire con le acque di raffreddamento le proprie acque di lavorazione, che andrebbero invece accuratamente depurate, rendendo in questo modo al lago un’acqua di composizione ecosostenibile. Valuteremo con il nostro legale la possibilità che della questione possa essere investita la Procura della Repubblica.
Dalla chiusa della sua lettera, si coglie l’attenzione da lei riservata alla problematica e la ricerca di una soluzione equa, che salvaguardi l’ambiente lacustre, e di ciò la ringrazio. Mi auguro di cuore che anche l’Amministrazione comunale si faccia carico del problema e le offra tutta la necessaria collaborazione.
Cordialmente
Dott.ssa Amelia Alberti
Presidente Circolo Verbano
25/08/01