PIEMONTE
OSSERVATORIO AMBIENTALISTA
“OLIMPIADI
TORINO 2006”
Segreteria
dell’Osservatorio presso Pro Natura – via Pastrengo 20 10128 Torino
tel.011 5622789 fax.
011/534120
Olimpiadi
Torino 2006:
-
I ritardi ovvero arriva
la valanga bianca
-
Gli
accadimenti di questi giorni preoccupano le associazioni ambientaliste
– I timori per l’ambiente aumentano
COMUNICATO
STAMPA
Torino
25 luglio 2002
Le
Associazioni Ambientaliste Piemontesi si inseriscono nella querelle sulle
responsabilità circa i ritardi nel calendario lavori delle opere olimpiche.
In effetti tutto ciò - secondo Maria Teresa Roli di Italia Nostra, Vanda
Bonardo di Legambiente, Stefano Manfredi di ProNatura e Fabio Porcari del
WWF – può facilmente
preludere al ricorso alla
Legge Speciale concepita dal
Ministro delle Opere Pubbliche Lunardi. Si rischia che il connubio
emergenza Olimpiadi e
attuale politica governativa,
offra lo spazio a quel
“precipitare” delle opere – senza le garanzie delle normali
procedure - che, fin
dall’inizio, le Associazioni Ambientaliste avevano indicato come possibile
ulteriore calamità. E ciò con l’oramai
prossimo adeguamento della Legge 285, di finanziamento dell’avvenimento
olimpico e istituiva dell’Agenzia e
la richiesta di ricorso , da parte della Regione (controllato e il
controllore della situazione) alla
procedura speciale
secondo cui il
Ministro delle OO.PP. opinatamente può estendere
ai “grandi eventi” le deroghe legislative previste per gli
avvenimenti catastrofici -
legge 225/92 – relative allo “stato di emergenza”.
Non
a caso l’Assessore al Turismo
, Rachelli, nella sua relazione presso la II e VI Commissione Consigliare
del lunedì scorso, ha parlato
di ritardi in fase di emergenza.
Ciò comporterebbe
,anche per le Olimpiadi Torino 2006, la
deroga alle garanzie procedurali
nella realizzazione delle opere pubbliche e
il superamento delle procedure di V.I.A. Valutazione di Impatto
Ambientale – con una
“corsia preferenziale”, a discapito del controllo democratico e della
trasparenza .
Nel
complesso le Associazioni Piemontesi sottolineano
le loro preoccupazioni poiché :
-
Non c’è assolutamente chiarezza
circa gli effettivi ritardi (
e la contestuale lievitazione dei costi), non si sa a quali opere tali
ritardi attengano. Ciò probabilmente per mancanza di trasparenza e di
effettiva interfaccia nel lavoro degli enti preposti;
-
Si va delineando uno scenario
di conflitto politico tra gli Enti preposti, e ciò unicamente per una
ricerca di leadership rinforzata
dall’asse Regione –Governo;
-
Mancano
le risorse economiche
per la messa in atto degli interventi
atti a “compensare” gli impatti
sull’ambiente e come comunque
tali economie sono, già nelle progettualità in itinere, secondarie e
marginali relativamente al costo economico complessivo, che già per alcune
opere è di oltre un terzo maggiore rispetto al finanziamento previsto dalla
Legge 285 ( vedi trampolino del salto) ;
-
Esiste ancora aleatorietà sulle prospettive di riutilizzo
post-olimpico delle opere
che si andranno a realizzare in montagna e in Torino – e circa la sostenibilità
economica futura ;
-
Diventa improbabile che si “onori” nella sua interezza
la procedura di VIA
richiesta per Legge per tutte
le opere contemplate , considerati
i tempi incredibilmente brevi .
E
tutto ciò a danno per la comunità tutta, in una vicenda già a rischio
elevatissimo per
l’ambiente e per l’economia locale
quale si configura l’avvenimento olimpico così fortemente e
congiuntamente voluto da Comune, Provincia
e Regione, nonché dai “poteri forti” attivi nella nostra Città.