Nella foto: una vista sulle alpi ossolane, dalla superstrada
OLIMPIADI: SOGNO O INCUBO?
 
 
Mentre nell'Ossola si scalpita per raccogliere almeno le briciole dei milioni (di euro) sparsi per le Olimpiadi invernali del 2006 a Torino e dintorni, le Associazioni ambientaliste, sostenute e spronate da diverse realtà locali, continuano la loro battaglia per contenere il danno ambientale di un'operazione, che si sta rivelando ancor più improvvida del previsto. Vi copio qui sotto un comunicato illuminante.
 
 

LEGAMBIENTE

PIEMONTE

INFORMACIRCOLI N.174 – olimpiadi 2006 , ritardi e polemiche a valanga

 

OSSERVATORIO AMBIENTALISTA

OLIMPIADI TORINO 2006”

ITALIANOSTRA  Piemonte Valle d’Aosta  LEGAMBIENTE  Piemonte
PRO NATURA Piemonte WWF sez.Regionale Piemonte  Valle d’Aosta

Segreteria dell’Osservatorio presso Pro Natura – via Pastrengo 20 10128 Torino tel.011 5622789 fax. 011/534120

 

 

Olimpiadi Torino 2006:

- I ritardi ovvero arriva  la  valanga bianca

-        Gli accadimenti di questi giorni preoccupano le associazioni ambientaliste

                         – I timori per l’ambiente aumentano

 

 

 

 

COMUNICATO STAMPA

Torino 25 luglio 2002

 

Le Associazioni Ambientaliste Piemontesi si inseriscono nella querelle sulle responsabilità circa i ritardi nel calendario lavori delle opere olimpiche. In effetti tutto ciò - secondo Maria Teresa Roli di Italia Nostra, Vanda Bonardo di Legambiente, Stefano Manfredi di ProNatura e Fabio Porcari del WWF – può facilmente  preludere al ricorso alla Legge  Speciale concepita dal Ministro delle Opere Pubbliche Lunardi. Si rischia che il connubio  emergenza Olimpiadi e  attuale politica governativa, offra  lo spazio a quel  “precipitare” delle opere – senza le garanzie delle normali procedure -  che, fin dall’inizio, le Associazioni Ambientaliste avevano indicato come possibile ulteriore calamità. E ciò con  l’oramai prossimo adeguamento della Legge 285, di finanziamento dell’avvenimento olimpico e istituiva dell’Agenzia  e  la richiesta di ricorso , da parte della Regione (controllato e il controllore della situazione)  alla  procedura speciale  secondo cui il Ministro delle OO.PP. opinatamente può estendere  ai “grandi eventi” le deroghe legislative previste per gli avvenimenti catastrofici  - legge 225/92 – relative allo “stato di emergenza”.

Non a caso l’Assessore  al Turismo , Rachelli, nella sua relazione presso la II e VI Commissione Consigliare del lunedì scorso,  ha parlato di ritardi in fase di emergenza.   Ciò  comporterebbe ,anche per le Olimpiadi Torino 2006,  la deroga alle garanzie  procedurali nella realizzazione delle opere pubbliche e  il superamento delle procedure di V.I.A. Valutazione di Impatto Ambientale – con    una “corsia preferenziale”, a discapito del controllo democratico e della trasparenza .

 

Nel complesso le Associazioni Piemontesi  sottolineano le loro preoccupazioni poiché :

 

-         Non c’è assolutamente chiarezza circa gli effettivi ritardi  ( e la contestuale lievitazione dei costi), non si sa a quali opere tali ritardi attengano. Ciò probabilmente per mancanza di trasparenza e di effettiva interfaccia nel lavoro degli enti preposti;

-         Si va delineando  uno scenario di conflitto politico tra gli Enti preposti, e ciò unicamente per una ricerca di leadership  rinforzata dall’asse  Regione –Governo;

-         Mancano le risorse economiche per  la messa in atto degli interventi atti a “compensare” gli  impatti sull’ambiente e come comunque tali economie sono, già nelle progettualità in itinere, secondarie e marginali relativamente al costo economico complessivo, che già per alcune opere è di oltre un terzo maggiore rispetto al finanziamento previsto dalla Legge 285 ( vedi trampolino del salto) ;

-         Esiste ancora aleatorietà sulle prospettive di riutilizzo post-olimpico  delle opere che si andranno a realizzare in montagna e in Torino – e circa la sostenibilità economica  futura ;

-         Diventa improbabile che si “onori” nella sua interezza  la procedura di VIA richiesta per Legge  per tutte  le opere contemplate , considerati  i tempi incredibilmente brevi .

 

E tutto ciò a danno per la comunità tutta, in una vicenda già a rischio elevatissimo  per l’ambiente e per l’economia locale  quale si configura l’avvenimento olimpico così fortemente e congiuntamente voluto da Comune,  Provincia e Regione, nonché dai “poteri forti” attivi nella nostra Città.