Nella foto: Il Melezzo orientale
nella zona della centralina
 
MELEZZO ORIENTALE 2, OSSERVAZIONI
Ecco le nostre Osservazioni contro l'impianto
idroelettrico di Villette e Re
che completerà il prosciugamento del torrente
20.08.03

ALL’UFFICIO V.I.A.

PROVINCIA VCO

 

 

Oggetto:

IMPIANTO IDROELETTRICO SUL TORRENTE MELEZZO ORIENTALE NEI COMUNI DI VILLETTE E RE

Presentato all’Ufficio VIA della Provincia VCO dalla Ditta Rolandi srl

Data di scadenza per le Osservazioni nella Fase di Verifica: 25.08.03

 

 

L’Associazione Circolo Verbano di Legambiente, portatrice di interessi diffusi di tutela del territorio, interviene con le seguenti Osservazioni nella Procedura provinciale di VIA.

 

 

 

 

Dott.ssa Amelia Alberti

Presidente Circolo Verbano di Legambiente

 

06/08/2003

SINTESI DEL PROGETTO

 

L’impianto di sfruttamento a scopo idroelettrico delle acque del Melezzo orientale si compone delle seguenti opere:

opera di presa a quota 684,50 m in comune di Villette, all’altezza della stazione

condotta forzata interrata lunga 2600 m nei comuni di Villette e Re, in sponda sinistra, a fianco del collettore fognario

centrale elettrica e restituzione a quota 628,40 m in comune di Re, prima del depuratore in costruzione

 

Il bacino imbrifero è di 90,30 Kmq.

 

La portata naturale media del torrente è di 4745 l/s (max 7440 l/s; min 1012 l/s), la portata derivata media è di 2173 l/s (max 2650 l/s; min 633 l/s), il rilascio medio è di 2572 l/s (max 7027 l/s; min 379 l/s), il DMV garantito è di 379 l/s (che costituisce il rilascio effettivo per 4 mesi/anno).

 

La potenza nominale media (P=qhg= 2,173x56,10x9,81) è pari a 1196 Kw.

 

E’ attesa la produzione di 8.300.000 Kwh/anno.

 

La spesa complessiva prevista è pari a 7.543.410 €. Si dimostra nelle carte progettuali che l’intervento è economicamente conveniente sia senza mutuo, sia con un mutuo al 4,25%. Il ricavo è pari a 0,13 €/Kwh per un totale di 1.079.000 €/anno).

 

OSSERVAZIONI

 

 

Il Melezzo orientale, nel tratto da Villette a Re interessato dall’intervento, è un torrente ormai maturo, che scorre in alveo ampio, ricco di ristagni, sedi ideali per i progetti ittiogenici in corso, di cui riferiscono le associazioni di pescatori. E’ visibile e anche raggiungibile facilmente dalle abitazioni, cosa particolarmente importante nei mesi in cui il turismo è la principale fonte di reddito della valle, e quindi è occasione diretta e indiretta di attività di svago e di ristoro per residenti e villeggianti. Costituisce un segno notevole nel paesaggio. La riduzione della portata causata dall’impianto idroelettrico produrrà quindi un impatto visivo notevolissimo e di grande e immediata evidenza. Produrrà di conseguenza anche un danno economico non indifferente.

Si chiede di produrre documentazione ragionata sull’indice di gradimento del torrente e sulla sua frequentazione, e una valutazione economica sul mancato guadagno per la banalizzazione del paesaggio. L’impianto, infatti, non può danneggiare le attività economiche di terzi (cfr. Proposta di Linee guida per la Predisposizione dei dossier di compatibilità ambientale dei prelievi idrici da corsi d’acqua naturali, Regione Piemonte, pag. 33, "In ogni caso lo scopo precipuo della Relazione – art. 8 D.M. 16.12.23 – è quello di dimostrare l’innocuità dell’intervento proposto nei confronti del regime delle acque pubbliche e degli eventuali diritti di terzi...")

 

 

L’impianto idroelettrico in esame si aggiunge ad altro impianto che sarà insediato lungo il torrente Melezzo orientale, già presentato agli uffici provinciali di VIA e già da noi osservato, che sottrarrà acqua e attrattive turistiche e ambientali ai comuni di Toceno, S. M. Maggiore e Craveggia. Ognuno dei due impianti è di elevato impatto ambientale nei confronti della vallata. Tutt’e due insieme sarebbero definitivi.

Si chiede che nella valutazione di questo progetto non si dimentichi che esso si aggiunge ad un altro sullo stesso corso d’acqua, stravolgendone di fatto circa 10 Km. E’ uno di quei casi in cui il danno totale prodotto dai due impianti sarebbe superiore alla loro somma.

 

 

Dalla cartografia progettuale sembra di leggere che la finestra per il DMV, ricavata nella parte alta della traversa di derivazione, sia posta a quota superiore a quella dell’imbocco della condotta forzata. Questo dato progettuale di fatto vanificherebbe il DMV, qualora le condizioni di portata fossero inferiori alla portata massima derivabile.

Si chiede di verificare il dato segnalato e di imporre che il punto di rilascio del DMV sia posto a quota inferiore a quella dell’imbocco della condotta forzata.

 

 

Nel paragrafo relativo alle Finalità del progetto, si fa cenno a una concertazione con i Comuni di Villette e di Re, che sarebbero interessati alla cessione gratuita da parte del proponente di una parte dell’elettricità prodotta, "a compenso dell’utilizzo dei terreni comunali per la posa della condotta forzata".

Si chiede se detti terreni, e anche quelli su cui verranno costruite le opere di derivazione e la centralina, non siano invece gravate da usi civici, cosa ben diversa dall’essere semplicemente terreni comunali.

Si chiede che vengano evidenziati "tutti" i terreni eventualmente gravati da uso civico, e che vengano indicati i passi già compiuti o che si intendono compiere e far compiere per affrontare il problema.

Noi riteniamo gli usi civici una memoria di civile convivenza, cui non è il caso di rinunciare mai, anche se la qualità e il ritmo della vita odierna ne abbia sminuito (o meglio: modificato) l’importanza. Le terre gravate di uso civico sono portatrici di un vincolo ambientale di primaria importanza. Svendere un capitale collettivo per un interesse immediato di piccolo conto non è operazione lungimirante.

 

 

Non viene indicato l’indice IBE del torrente nel tratto interessato.

Si chiede di effettuare misurazioni dell’indice IBE sia nei periodi turistici (che corrispondono alle magre) sia nel resto dell’anno, e di trarne riflessioni.

 

 

Lo Studio di Impatto Ambientale allegato al progetto riporta indicazioni di intervento pesantemente peggiorativo per l’ecosistema. Si parla infatti di alterazioni significative del regime idrologico, aggravate dalla netta prevalenza di mesohabitat del tipo riffle, "nei quali lo spazio vitale per i pesci è particolarmente danneggiato dalle riduzioni di portata", con una "riduzione sensibile dell’habitat disponibile per la fauna ittica e quindi dell’abbondanza del popolamento di Salmonidi; in particolare nel periodo invernale la riduzione delle portate al solo DMV potrà limitare la fase di riproduzione delle trote".

Segnaliamo che in seguito allo Studio allegato il progettista non modifica il suo progetto, e anzi sostiene che in seguito ai prelievi non verrà modificato sostanzialmente il regime delle portate naturali. Si chiede di approfondire la questione.

 

 

La VIA prevede sempre un confronto tra alternative diverse. In questo, come negli altri progetti per impianti idroelettrici, le uniche alternative offerte, di tipo puramente ipotetico, sono tali da essere immediatamente rigettate per la loro inattuabilità. Nel caso di produzione di energia elettrica di tipo "rinnovabile", come pretende di essere un impianto idroelettrico, l’alternativa che andrebbe seriamente considerata sarebbe la produzione di una medesima quantità di energia elettrica (e/o termica) mediante metodologie di tipo rinnovabile, come pannelli solari fotovoltaici o termici, che potrebbero sostituire egregiamente e con impatti ambientali ridotti le centraline idroelettriche.

Si chiede che vengano prodotte alternative credibili e di tipo rinnovabile.