Acetati per i suoi usi industriali, di cui
deve rispondere davanti alla Magistratura, usa 1500 mc di acqua (pubblica) potabile,
di prima qualità, ogni ora, e cioè la quantità sufficiente per
dissetare tutti i cittadini del VCO, ogni giorno dell'anno. L'acqua, dopo
avere raffreddato gli impianti, viene aggiunta ai reflui chimici,
diluendoli, e poi scaricata, calda e sporca, nel lago, davanti alla
spiaggia del Rigoletto.
Il fatto che ieri sera, al telegiornale
locale, l'assessore provinciale alla Protezione civile, Angelo Guenza,
abbia informato la popolazione assetata che l'acqua prelevata dal
pozzo Acetati era da questa concessa a titolo gratuito, come dono, è
quindi una doppia mistificazione della verità. L'unità di crisi per
l'emergenza idrica ha il compito di distribuire l'acqua, bene pubblico,
prioritariamente per gli usi potabili, e così giustamente sta facendo.
Senza dover ringraziare nessuno, tantomeno chi quell'acqua quotidianamente
spreca e sporca senza ritegno.
Un'altra riflessione andrebbe fatta
sull'imprevidenza di una classe di amministratori pubblici che porta un
territorio, così ricco d'acqua, alla sete.