Dal sito di TeleVCO www.vcoazzurratv.it
vi trascrivo il commento giornalistico al lungo e deludente incontro di ieri
mattina ad Omegna, ospiti del Comune, con la delegazione di sei ingegneri
delle FS, divisione Cargo e Trenitalia. L'incontro era stato promosso dal
nostro amico Vittorio Soldani, presidente del Comitato dei cittadini di
Omegna (ma non solo), che da un giorno all'altro si sono visti la qualità
della loro vita stravolta, le notti divenute insonni, il timore concreto che
le cose possano ulteriormente peggiorare. Il tutto a causa di una modifica
sostanziale apportata alla linea ferroviaria ottocentesca, per oltre un
secolo linea di piccolo cabotaggio, al servizio delle esigenze locali, con
brevi convogli viaggiatori o merci e poche corse quotidiane. Con queste
premesse e con il poco territorio disponibile (tra lago, fiume, monti e
fabbriche), le case si sono sviluppate nei decenni anche e soprattutto
lungo la linea ferroviaria, anche a pochi metri da essa. Ma il traffico
merci aumenta in tutta Europa caoticamente e in modo inarrestabile, e l'Ossola
ne rimane coinvolta, non tanto per il traffico su gomma, quanto per
l'osannato (anche dagli ambientalisti) traffico su ferro, che trasforma la
vecchia linea ottocentesca in un'"autostrada viaggiante" con
convogli tipo hupac, che sferragliano lugubremente nelle notti, tenendo
svegli tutti gli inermi e ignari abitanti. Lo stuolo di ingegneri afferma
però che è tutto in regola: il rumore è alto, ma va mediato sulle 24 ore;
la velocità non si può ridurre, per motivi di mercato; i treni passeggeri
sono privilegiati, anche se non è vero; i passaggi a livello sono sicuri e
se qualcuno resta intrappolato (tre in un mese, per ora scampando se stessi
e i mezzi) è colpa sua e se succede un disastro non chiamate in causa
le FS; i sottopassi forse domani chissà; far passare una parte degli
hupac da un'altra direttrice forse chissà e comunque il numero dei convogli
non crescerà di molto, qualunque cosa dicano gli Svizzeri e le aziende che
hanno comperato i transiti dalle FS e l'ing. Pomi di Italia Nostra, che ha
steso una documentata relazione; la procedura di Valutazione di Impatto
Ambientale non era necessaria e non è stata fatta, perché l'opera non è
nuova, ma preesistente. Su questo punto abbiamo e avremo molto, anzi
moltissimo da eccepire, e lo faremo. Per ora, buona lettura.
"Chi si
attendeva una risposta dopo l'ennesimo incontro tra Ferrovie, amministratori
locali e comitati di cittadini, è rimasto deluso. Nessuna soluzione è
stata prospettata di fronte alle richiesta avanzate nel vertice odierno;
nessuna soluzione inerente la sicurezza sui passaggi a livello, oppure sul
rumore provocato, soprattutto nelle ore notturne dal transito dei treni.
Nulla, o perlomeno le risposte date dai dirigenti delle Ferrovie dello Stato
non hanno convinto nessuno. Il faccia a faccia è servito forse a chiarire
qualche aspetto, - di natura tecnica - ma niente di più su quanto sta
accadendo e su quello che avverrà in futuro. Risposte giunte al termine di
una serie di precise domande fatte prima da Vittorio Soldani, presidente del
Comitato di cittadini e dall'assessore provinciale ai trasporti Giovanni
Francini. "Ci sono alcuni punti irremovibili - dice Francini - non
dovranno aumentare le corse dei treni Hupac rispetto alle attuali sette
coppie al giorno anche se la società che gestisce i treni Hupac vorrebbe
invece raddoppiare le corse. Chiediamo invece, a carattere provvisorio, di
prevedere una stazione di imbarco e sbarco a Domo 2 in attesa di allargare
le gallerie lungo la tratta da Arona a Premosello in modo da collegare
Domodossola con Arona e quest'ultima con Novara". La parola però in
questo caso passa al Compartimento di Milano. Un altro iter che ricomincia.
Non pare oltre tutto nemmeno percorribile la strada di richiedere all'Arpa
una analisi sul rumore provocato dal passaggio dei treni. Su questo punto, e
su esplicita richiesta avanzata dal comune di Omegna, l'Arpa ha glissato. E
forse l'unica strada percorribile è quella proposta da Amelia Alberti di
Lega Ambiente: appellarsi in tutte le sedi istituzionali contro le Ferrovie
per non aver predisposto uno studio di impatto ambientale prima
dell'utilizzo attuale della linea ferroviario Novara - Domodossola.