comunicato stampa –

 

Per soli quattro decimi di punto Verbania si salva dall’insufficienza nella classifica che ogni anno Legambiente confeziona intorno alle qualità "ecologiche" di sostenibilità urbana delle città capoluogo di provincia. La graduatoria è il risultato dell’elaborazione (attraverso indicatori di qualità uguali per tutte le città) delle informazioni che ogni Comune invia a Legambiente: qualità dell’aria, dell’acqua potabile, dei rifiuti urbani, del traffico, degli impegni per la sostenibilità.

Fatto 100 il Comune "eccellente" (che nella graduatoria non esiste), il primo classificato è Pavia, con 66,4 punti, unico Comune nella fascia "buono". Segue la fascia "discreto", con quattordici presenze, tra cui Torino con 56,3 punti, poi la fascia "medio", con cinquantasei presenze (al penultimo posto Verbania, con 45,2 punti, settantunesimo Comune nella classifica generale). Peggio di Verbania (magra consolazione!) Novara, nella fascia "insufficiente", che vanta venticinque presenze, con 42,7 punti. Soltanto quattro Comuni appartengono alla fascia "scarso"; nessuno alla fascia "pessimo".

Brutta performance, questa, per una città dalle troppe facce, che pretende di essere ad un tempo residenziale, turistica e industriale, e non riesce in nessuno dei suoi scopi. E che, purtroppo, non ha neppure il coraggio di fare un’analisi coraggiosa e impietosa dei suoi mali, e quindi crolla, di anno in anno, sempre più giù nelle classifiche nazionali sulla qualità della vita. Altro che "bandiera blu"!

(Per fortuna di Verbania, nella graduatoria non si è tenuto conto della mortalità per tumore, dove, con il 20% di mortalità in più per tumore rispetto al resto del Piemonte, come ha affermato recentemente il dott. E. Cadum, responsabile dell’Arpa Piemonte, Settore Epidemiologico, ad un convegno organizzato dall’Assessorato all’Ambiente della Provincia, avrebbe raggiunto livelli sicuramente ancora peggiori).

01/12/00