Nella foto: Lo scarico "di emergenza" Acetati
nel torrente San Bernardino
 
SCARICHI ACETATI NEL SAN BERNARDINO
Ad ogni pioggia Acetati invia nel torrente
i suoi reflui di lavorazione. Denuncia.
24.11.03

 

ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI VERBANIA

E PER CONOSCENZA

AL PREFETTO DI VERBANIA, COMMISSARIO MINISTERIALE

- Esposto –

Domenica 16 novembre 2003, intorno alle ore 12, presso la mia abitazione in Lesa, via Gibertini 2, sono stata raggiunta da una telefonata concitata del sig. Giorgio Russo, vicepresidente della Circoscrizione Pallanza di Verbania, a me noto come tale e come iscritto al Circolo Verbano di Legambiente, che mi raccontava di essere in Verbania, in Via Martiri Brigata Valgrande, davanti all’Ufficio Tecnico del Comune, di fronte allo "scarico di emergenza" di Acetati, che in quel momento era attivo e provocava alti vapori, fastidiosi per gli occhi e per il naso e apparentemente piuttosto caldi. Mi diceva di avere già chiamato i Vigili del Fuoco, che però non erano ancora arrivati, e che non sarebbero arrivati neppure successivamente. Dopo avergli sommariamente spiegato la probabile natura di quello scarico, che viene regolarmente attivato da Acetati nelle giornate piovose, a me noto per averlo visto in altre occasioni e per averne letto negli atti autorizzativi e nei carteggi processuali, ho ricercato telefonicamente il responsabile Arpa reperibile nei giorni festivi, parlando anche con il dirigente Arpa di Novara, dott. Masseroni, cui spiegavo l’accaduto e che mi informava come il martedì precedente Arpa avesse già fatto un prelievo in analoghe condizioni. Di lì a poco mi chiamava il sig. Giraudo da Borgomanero, tecnico Arpa reperibile, incaricato di recarsi sul posto per verificare i fatti ed effettuare i prelievi di rito. Egli mi invitava cortesemente ad essere presente al prelievo, cosa che mi ripromettevo di fare, ma che poi non ho fatto, in seguito a ulteriore telefonata del Giraudo. Intanto il sig. Russo si recava presso la sua abitazione, in via Olanda 55, per munirsi di macchina fotografica per scattare alcune fotografie allo scarico, che nel frattempo, però non era più attivo.

Il giorno successivo telefonavo al dott. Fornara, direttore dell’Arpa VCO, per informarlo e per chiedergli delucidazioni. Venivo così a sapere che le analisi non erano state ancora effettuate per un disguido interno, ma che sarebbero state consegnate, così come quelle del martedì precedente, al Prefetto e alla Procura. Gli chiedevo se le analisi denunciassero una situazione irregolare, ma egli non riteneva di potersi esprimere in tal senso. Gli chiedevo se riteneva che fosse ancora in vigore l’Ordinanza ministeriale, che a mio avviso era scaduta il 31 ottobre scorso per quanto riguardava la composizione degli scarichi, cui era concessa dall’Ordinanza stessa, per il tramite dei Decreti prefettizi, una situazione di eccezionalità anche in deroga al DM 152/99, ma egli affermava di non sapere e di lasciare che di questo fatto si occupassero altri. Resta inalterato, a mio avviso, il divieto di scaricare formaldeide sopra ai limiti della Tab. 3, acetamide, benzene, triossido di antimonio (cancerogeni per IARC non citati nella Tab. 3) al di sopra della rilevabilità strumentale.

Essendo la giornata del 22.11.2003 piovosa, il sig. Giorgio Russo mi ha telefonato per dirmi di aver scattato alcune fotografie allo scarico, che si riversava nel San Bernardino. Russo si riserva di consegnare personalmente alla Polizia Giudiziaria le fotografie, appena pronte.

Con il presente esposto ho ritenuto di informare la Procura e il Prefetto/Commissario di quanto sopra, sottolineando come lo scarico di emergenza, della cui natura già molto si è discusso, metta a dura prova l’ambiente del torrente San Bernardino, sia per la sua composizione chimica, sia per la temperatura elevata rispetto al corpo idrico ricettore.

 

Dott.ssa Amelia Alberti

Presidente Circolo Verbano di Legambiente

 

24/11/2003