LETTERA A LA PREALPINA
FABBRICHE SI’ – FABBRICHE NO
Appassionante (ce ne occupiamo da tempo!) la discussione sulla questione ‘fabbriche sì – fabbriche no a Verbania’.
Finalmente essa esce dal ghetto in cui era stata confinata e, grazie allo scontro e al confronto a livello politico superiore, si ripercuote tramite stampa sulla popolazione sconcertata.
Le fabbriche a Verbania sì o no? E’ necessario domandarsi: quali fabbriche? Quelle chimiche obsolete, che inquinano aria e acqua? Quelle chimiche con poca manodopera, poco sapere e divoratrici di troppa energia?
Le fabbriche: ma dove? Isolate, oppure in mezzo alle case dove la gente vive e respira? A ridosso di un asilo nido e di una pista di atletica? In una città che vuole proporsi anche come polo di recupero della salute, con strutture nuove di zecca? Che vuole valorizzare i suoi beni ambientali, come fonte di benessere e di ricchezza?
Oggi, lo ripetono ossessivamente tutti, è tempo di sapienza, di know-how, di immaterialità: queste sono le qualità che devono avere le fabbriche di una città moderna, evoluta, ricca, istruita.
Le contraddizioni a Verbania stridono ed esplodono. Le decisioni del passato, che parevano sagge e univoche, ed erano soltanto miopi, si riversano su un presente che non le riconosce, perché non si riconosce più in esse.
Amelia Alberti Legambiente
24/02/00